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Santu Pati a Tiggiano, il Capodanno contadino
Da venerdì 17 a domenica 19 gennaio la Festa di Sant’Ippazio, patrono del piccolo borgo medievale del Capo di Leuca, protettore della virilità e della fertilità maschile simboleggiate dall’ortaggio locale del periodo, la pestanaca
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È il vero capodanno contadino del Salento, la festa di “Santu Pati”, nel Capo di Leuca, rito celebrato il 19 gennaio e intriso di tradizioni antiche, di saggezza arcaica e di quelle consuetudini contadine che, tra fede e goliardia, rendevano meno duro il lavoro nei campi.
Sant’Ippazio – protettore della virilità e della fertilità maschile, simboleggiate dall’ortaggio locale del periodo, la pestanaca – si festeggia a Tiggiano.
Il piccolo comune salentino è l’unico d’Italia a celebrare Sant’Ippazio e anche quest’anno lo fa dedicandogli ben tre giornate, con un intenso programma di riti religiosi e civili, organizzato dal Comitato Festa Patronale e dalla Parrocchia di Tiggiano, con il Patrocinio del Comune di Tiggiano e della Provincia di Lecce, in collaborazione con PugliArmonica, in programma nel centro del paese, tra la Chiesa Madre Sant’Ippazio, Piazza Olivieri, Via Sant’Ippazio e Piazza Mario De Francesco.
Si parte venerdì 17 gennaio. Dopo i riti religiosi in Chiesa Madre (ore 18), alle 19, l’apertura dei festeggiamenti con l’accensione dei bracieri monumentali e, a seguire, il concerto della Banda di Aradeo.
GRANDE FESTA SABATO 18 E DOMENICA 19
Si entra nel vivo della grande festa dal giorno successivo, sabato 18, con la celebrazione del Capodanno contadino, a cura del Comitato Feste (dalle ore 19), con prodotti tipici e piatti tradizionali, come la paparotta, la “merenda contadina” di una volta, una minestra povera ma molto sostanziosa fatta di rape, piselli, pezzi di pane soffritto.
Dalle 21 la musica diventa colonna sonora di questa grande celebrazione del patrono, con Shocchezze in concerto, allo stesso orario il via alla Sagra della Pestanaca a cura della Pro Loco di Tiggiano.
La carota giallo-violacea, coltivata esclusivamente nel territorio locale, è ormai prezioso simbolo di Tiggiano, inserita dal 2004 nell’elenco nazionale PAT-prodotto agroalimentare tradizionale.
Grande festa di chiusura domenica 19 gennaio, giorno del santo, con un ricco programma di appuntamenti civili e religiosi tra cui, dalle ore 6 alle 13, la Fiera Mercato tradizionale, arricchita tra l’altro dalla musica del Concerto Bandistico Municipale Città di Taviano (dalle ore 9).
Alle 15 uno dei momenti più simbolici e caratteristici di questa festa, il pittoresco innalzamento dello stendardo di 6 metri, legato a un drappo rosso, portato in processione con la statua del santo. L’appuntamento con le diverse squadre di portatori è sul sagrato della chiesa, per contendersi l’onore di portare la statua e lo stendardo.
Una vera e propria contrattazione, che si conclude con un pittoresco rullo di tamburi e l’uscita dello stendardo, mantenuto in posizione parallela al suolo per tutto il tragitto, dalla chiesa del santo patrono fino alla chiesetta dell’Assunta, dove poi sarà issato con un solo e deciso gesto dal portatore, che assicura così al paese ai cittadini un’annata prospera e un raccolto generoso.
Una prova fisica, salutata dalle campane e dagli applausi dei presenti, assiepati ai lati delle strade, che culmina nella processione accompagnata dalla banda e dai fuochi d’artificio.
Per la prima volta quest’anno è stata introdotta la prova “du stannardu”, in programma domenica 12 gennaio (alle 15) presso la chiesa di Sant’Ippazio (in caso di pioggia, la prova sarà rinviata in uno dei giorni che precedono la festa patronale).
Sarà simulato l’innalzamento dello stendardo: l’invito è rivolto a tutti e in modo particolare a coloro che sono intenzionati a portare avanti questa tradizione.
Alle ore 18 di domenica 19 gennaio la Solenne Concelebrazione Eucaristica Presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S.Maria di Leuca.
Salle 19, la continuazione del Capodanno Contadino e, alle 20,30, il concerto di Antonio Castrignanò e Taranta Sound, con la partecipazione di Don Rico (Sud Sound System) e Puccia.
Finale con lo spettacolo di fuochi d’artificio.
LA SAGRA DELLA PESTANACA
Tiggiano è incastonato in un paradiso naturale, tra distese di grano e terra rossa, antiche pagghiare e masserie cinquecentesche, che ha incantato anche l’attrice premio Oscar Helen Mirren che, con suo marito, il regista Taylor Hackford, qui ha messo su casa, un buen retiro italiano, dove vivono circa sei mesi l’anno.
In questo piccolo comune a dettare il tempo è ancora il ritmo del calendario agricolo, della vita contadina di una volta e anche la devozione per il santo patrono è legata a un rito rimasto immutato da sempre e che si accompagna, ormai da più di vent’anni, alla Sagra della “pestanaca”, la carota giallo-violacea, coltivata esclusivamente nel territorio locale. D’altronde, non è un caso se la festa di Santu Pati è anche un vero e proprio punto di riferimento temporale, come testimoniano i proverbi di una volta, come “te Santu Pati, e fave chiantati”, un consiglio dei contadini più esperti, che esortava a mettere a dimora le piantine di fave nel mese di gennaio.
Cara al santo, invece, la gustosa “pestanaca”, sempre presente a pranzo e a cena, insieme a finocchi, carote, sedano, per un colorato miscuglio di “subbrataula”, è l’ortaggio simbolo del patrono della virilità e della fertilità maschile, taumaturgo, invocato contro l’ernia inguinale degli uomini.
La tradizione vuole che, ambasciatrici e intermediarie per vocazione, siano le donne a farsi da tramite perché il santo interceda e guarisca i mali degli uomini: con discrezione, strofinano la statua di Sant’Ippazio con un fazzoletto, lo stesso che passeranno poi sulla parte da guarire dell’uomo di casa interessato.
Per le mamme, invece, è consuetudine raccogliersi in preghiera insieme al piccolo maschietto di casa, nella chiesa di Sant’Ippazio, per evocarne la benedizione.
Fede, tradizione culinaria e rituali quasi pagani, si mescolano nei giorni della ricorrenza.
La cerimonia del santo patrono è anche un’importante vetrina commerciale, anche questa una consuetudine ereditata dalle “fere” di una volta, le fiere mercantili, appuntamenti importanti per i produttori locali.
Durante i due giorni di festa, infatti, ci si ritrova anche ai banchetti della sagra, dove si espongono le “pestanache” in originali composizioni, nelle caratteristiche ceste di vimini.
Un campionario di colori e genuinità, che punta alla salvaguardia della biodiversità alimentare, con la partecipazione degli agricoltori locali, fieri di fare sfoggio delle proprie produzioni.
Un ortaggio locale, quindi, per un santo mediorientale. Il culto di Sant’Ippazio, d’origine turca, è infatti giunto insieme ai monaci basiliani nel Salento, dove è per tutti semplicemente “Santu Pati”, quasi un amico, un vicino di casa, ma soprattutto un confidente, un orecchio discreto al quale confessare le preoccupazioni più intime, i timori più nascosti, certi di trovare sempre ascolto e comprensione.
IL PROGRAMMA
Ogni sera alle 18, fino al 18 gennaio Novena e Celebrazione eucaristica presso la chiesa di Sant’Ippazio.
Venerdì 17, alle 19, apertura dei festeggiamenti con accensione dei bracieri monumentali. Segue l’esibizione della Banda di Aradeo
Sabato 18, alle 18, Novena e Celebrazione eucaristica vigiliare (Chiesa Sant’Ippazio); a seguire, esibizione dell’orchestra di fiati Artistica Inclusione, diretta dal M° Antonio Mastria, a cura di Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. Mozart” – Aps. Alle 19 apertura del Capodanno Contadino con prodotti tipici e buon vino a cura del Comitato Feste; alle 21, Shocchezze in concerto e Sagra della Pestanaca, a cura della Pro Loco di Tiggiano.
Domenica 19, Festa di Sant’Ippazio, dalle 6 del mattino la tradizionale Fiera Mercato.
Sante messe presso la chiesa di Sant’Ippazio alle 8, 9,30 e 11.
Dalle 9, il Concerto Bandistico Municipale Città di Taviano. Alle 15 l’Asta del Santo e dello Stendardo. Alle 15,30 prenderà il via la Processione con partenza e arrivo alla chiesa di Sant’Ippazio.
Al rientro il lancio dei palloni aerostatici devozionali. Alle 18, concelebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento- S. Maria di Leuca. Alle 19, continuazione del Capodanno Contadino. Dalle 20,30, il concerto di Antonio Castrignanò e Taranta Sound, con la partecipazione di Don Rico (Sud Sound System) e Puccia.
Alle 22,30, circa, degna conclusione della festa con lo spettacolo di fuochi d’artificio.
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Il santo in processione
L’asta del santo e dello stendardo
La pestanaca
Appuntamenti
Haberowski a Matino
Il nuovo spettacolo di Alessandro Haber, nelle vesti di Bukowski in un viaggio emozionale al Teatro G. Peschiulli
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Matino si prepara ad accogliere Alessandro Haber, attore, regista, scrittore e sceneggiatore italiano di indiscussa fama.
L’appuntamento, unico appuntamento in Puglia, è per venerdì 21 febbraio, alle ore 20:30, nella suggestiva cornice del teatro “G. Peschiulli”.
Haberowski (Zanzibar Produzioni SRL) è uno spettacolo teatrale nato dall’incontro immaginario tra l’attore protagonista e il poeta statunitense Charles Bukowski.
Un racconto-concerto in cui musica e prosa si intrecceranno, accompagnando lo spettatore in un viaggio emozionale che promette di lasciare tutti senza fiato.
Un viaggio tra generi teatrali e musicali che trova nello spettacolo di Alessandro Haber una sintesi perfetta: poesia, prosa e canzone d’autore si fondono in un’esperienza unica, esaltata dal talento di un maestro indiscusso del teatro e del cinema.
Il costo del biglietto è di 20 euro. Per info e prenotazioni si può fare riferimento alla locandina in basso.
Lo spettacolo fa parte della rassegna DiVenerdì vediamoci a teatro, che parla “tutte le lingue dell’arte”.
La rassegna è promossa dall’associazione La Zattera di Ulisse.
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Appuntamenti
Invidia, gelosia e possesso, svelarsi ad Unisalento
Serie di incontri sulle delicate dinamiche dell’amore e della sessualità
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Nella serie per L’incontro nel sociale per conoscere sé stessi si è giunti al terzo appuntamento.
Questi incontri, volti a sensibilizzare i giovani studenti Unisalento sulle delicate dinamiche dell’amore e della sessualità, si svolgono nella Sala 11 dell’Ex Convitto Palmieri, in piazzetta Giosuè Carducci a Lecce.
Il corpo organizzatore è costituito da Simone Alfarano, Nina Marikla Adilardi, Alessio Mocavero, Francesco Tocci, Arianna Termo.
Gli incontri successivi si svolgeranno sempre di sabato alle ore 18: 22 febbraio, 8 marzo, 22 marzo, 5 aprile, 19 aprile.
«“I Fatti sono gli Effetti degli Affetti”, cioè tutto ciò che accade non è casuale, ma il risultato di dinamiche affettive e sessuali che ci connettono l’uno all’altro» spiega la studentessa Arianna Termo.
Per diventare adulti, secondo Stephen Jay Gould, bisogna prima liberarsi dei cosiddetti falsi assunti della coscienza infantile. Il primo è: “Apparterrò sempre ai miei genitori e crederò sempre nel loro mondo”.
Come afferma Léonie Sugarman, infatti, “lo sviluppo adulto si basa sull’accettazione di sé stessi come creatori delle proprie vite e il superamento delle regole e degli standard che hanno influenzato l’infanzia”.
Poco alla volta vengono in tal modo svelati i processi e le dinamiche dell’esistenza umana.
Se Shakespeare riusciva a mostrare l’animo umano attraverso trame complesse, la psicoanalisi svela l’ordito nascosto delle nostre vite inconsapevoli per il diritto di ogni soggetto all’emancipazione (psicologa Michela Maffei).
Gli incontri proveranno a rispondere a domande complesse come: di quale stoffa è fatto l’amore? Siamo destinati oppure esiste un a priori che condiziona il futuro e le relazioni interpersonali? C’è una causa affettiva?
Riconoscerla segna la differenza tra i nati e i non-nati, ovvero tra il pos-sesso e l’amore, tra la sofferenza e la felicità, tra la schiavitù e la libertà.
Il prossimo incontro in programma, sabato 22 febbraio (ore 18), è “Amore anticonformista”. Il contenuto dell’incontro nella locandina in basso.
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“Sant’Antoni te le Focare” e i riti festivi legati al fuoco
Il 17 febbraio 1810 il paese fu scosso da un terremoto i cutrofianesi i riversarono nelle strade e per proteggersi dal freddo accesero tanti falò…
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A Cutrofiano si rinnova la tradizione di “Sant’Antoni te le Focare”, inserita nel registro regionale dei rituali festivi legati al fuoco.
L’origine di questa manifestazione è dovuta ad un vicenda storica.
Il 17 febbraio 1810 il paese fu scosso da un terremoto che, fortunatamente, non provocò danni ed i cutrofianesi, impauriti, si riversarono nelle strade e per proteggersi dal freddo accesero tanti falò. Da allora, ogni 17 febbraio, c’è una sorta di rito di ringraziamento verso il santo taumaturgo.
Anche quest’anno, lunedì 17 febbraio è grande festa. Si parte già dal mattino con la preparazione delle “focareddhre” rionali, che si contano in una cinquantina nel paese e danno vita ad una festa di vicinato.
Alle ore 18, invece, c’è l’accoglienza delle reliquie estratte dalla tomba nella ricognizione del 1981, accompagnate dai frati della basilica del santo e a seguire la celebrazione della messa.
Alle ore 19 la processione percorre le strade del centro abitato dove, con spettacoli luminosi, si accendono le focareddhre.
Alle ore 21, invece, c’è la grande accensione pirotecnica della “Focara” in piazza Municipio e, a seguire, lo spettacolo con i Dakkamà e gli ospiti Mimmo Epifania e José Barros.
Il raduno spontaneo dei tamburellisti crea, infine, un’ atmosfera unica per una delle più belle feste d’inverno.
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