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Tricase inaugura il Centro Anziani
Taglio del nastro domani nel capannone dell’ex Acait ristrutturato; dotato di idonee attrezzature, sarà gestito dalla Associazione “Comitato Presepe Vivente onlus”

Sarà inaugurato venerdì 13 novembre (ore 18) il “Centro Anziani” la cui sede sarà nel capannone dell’ex Acait ristrutturato, in via Leonardo da Vinci. Il centro, dotato di idonee attrezzature, sarà gestito dalla Associazione “Comitato Presepe Vivente onlus” e offrirà la possibilità di partecipare ad una molteplicità di attività in ambito ricreativo, sportivo culturale ecc.
All’inaugurazione interverranno: Salvatore Negro l’Assessore Regionale alle politiche di benessere sociale; Antonio Coppola, sindaco di Tricase; Rinaldo Rizzo, presidente del GAL Capo S.Maria di Leuca; Maria Assunta Panico,vice sindaco e assessore alle politiche sociali di Tricase; Andrea Morciano, presidente del “Comitato Presepe Vivente onlus” di Tricase.
Così il sindaco Antonio Coppola: “Al fine di dotare Tricase di un luogo di aggregazione per anziani e, allo stesso tempo, recuperare un immobile che rappresenta la memoria storica e l’identità stessa del paese, è stato portato a compimento il progetto di ristrutturazione e valorizzazione di un capannone all’interno dell’Acait”.
L’intervento è stato finanziato, tramite il Gal (Gruppo d’azione Locale) Capo S. M. di Leuca, nel lambito del programma di sviluppo rurale della Puglia 2007-2013.
“L’immobile”, aggiunge il primo cittadino, “è destinato al Centro Anziani ed volto alla realizzazione dei progetto “Memoria del futuro”; si prefigge di favorire il benessere psico-fisico degli anziani attraverso la partecipazione alla vita attiva del territorio evitando così l’emarginazione e l’isolamento”.
All’interno del luogo di aggregazione, il sodalizio ha già avviato le iscrizioni per i “Laboratori di utilità sociale per l’integrazione”, specificatamente di: fotografia, ricamo,decorazione ceramica, tombolo, riciclo e informatica.
“La misura 321 del PSR Puglia 2007 – 2013”, ha dichiarato Rinaldo Rizzo, presidente del GAL Capo S.Maria di Leuca, “si propone il potenziamento dei servizi sociali,al fine di migliorare la qualità della vita della popolazione rurale, con l’obiettivo di contenere lo spopolamento; di evitare l’isolamento della popolazione; di garantire il presidio del territorio, di migliorare la qualità delle condizioni di vita delle popolazioni residenti nelle zone rurali evitando l’isolamento; sviluppando e potenziando le possibilità di impiego, anche attraverso la creazione di servizi per i soggetti deboli”.
Lorenzo Zito
Appuntamenti
Heart – l’Arte oltre ogni limite a Palazzo Scarciglia
Una visione che mira all’inclusività e all’immersività. Un progetto sviluppato e portato avanti con convinzione dai fondatori di Heart Group: Paola Zamperlini, Mattia Moretto e Arialdo Zamperlini. Tre ragazzi che condividono una missione: migliorare l’accesso al patrimonio culturale in cui, ogni progetto è pensato per unire tecnologia e sensibilità artistica, garantendo soluzioni pratiche e su misura per rendere i musei luoghi dove tutti possano sentirsi accolti

di Sefora Cucci
Immaginate non solo di poter osservare un quadro ma anche di poterlo toccare.
Di seguire con le dita tutte le linee e le immagini che riuscite a vedere, anche quelle che ad una prima osservazione forse, non riuscite neanche a distinguere.
E invece, toccandolo, non solo ne capirete tutti i più piccoli particolari ma, avrete una conoscenza tangibile dell’arte. Mica male!
Non si tratta di un semplice esercizio di forma perché “non sanno più cosa inventarsi!”.
Si tratta invece, di un progetto più ampio, guidato da una visione che mira all’inclusività e all’immersività. Un progetto sviluppato e portato avanti con convinzione dai fondatori di Heart Group: Paola Zamperlini, Mattia Moretto e Arialdo Zamperlini.
Chi sono? Tre ragazzi che condividono una missione: migliorare l’accesso al patrimonio culturale in cui, ogni progetto è pensato per unire tecnologia e sensibilità artistica, garantendo soluzioni pratiche e su misura per rendere i musei luoghi dove tutti possano sentirsi accolti. «Siamo più di un gruppo, siamo una comunità che crede nel potere dell’arte come linguaggio universale» – dichiarano i fondatori di Heart.
Come lo fanno? Attraverso l’uso di stampa 3D, NFC, tracce audio ed esplorazione tattile.
Perché lo fanno? Perché ogni visitatore, indipendentemente dalle sue abilità, possa esplorare, apprendere e interagire con l’arte in totale autonomia.
Mentre in passato si pensava che i problemi di accesso ai musei fossero rappresentati da barriere finanziarie e architettoniche, recentemente è emerso che i problemi più gravi sono invece di tipo immateriale come, ad esempio, barriere sensoriali e cognitive, barriere culturali (interessi individuali), barriere attitudinali (la cultura e l’atmosfera complessiva di un’istituzione), barriere tecnologiche (che consistono nella mancanza di utilizzo dell’ict) e le percezioni dei “non pubblici” che vedono i musei come luoghi esclusivi e riservati a persone “di cultura”.
Allo scopo di avvicinare la società ai musei sarebbe utile organizzare delle strategie inclusive che precedano e seguano la visita nonché accompagnino la visita stessa, in modo da contribuire alla creazione del significato che l’individuo trae dall’esperienza complessiva; ed anche, trovare il modo di porre il design e le tecnologie al servizio delle istituzioni museali.
Polo centrale attorno cui ruota Heart è proprio questo concetto con lo scopo dichiarato di implementare l’inclusione attraverso l’utilizzo della tecnologia che si pone al servizio dell’esperienza museale.
INTERVISTA… TRIPLA
Per capirne di più abbiamo posto delle domande ai protagonisti, Paola Zamperlini, Mattia Moretto e Arialdo Zamperlini, co-founder di Heart.
Come nasce Heart Group?
«HEART è un progetto nato dall’unione di arte, tecnologia e accessibilità. L’idea è scaturita in modo spontaneo, durante una visita in museo, quando ci siamo trovati davanti a una coppia intenta ad ammirare un dipinto. Uno dei due però era non vedente e si affidava alla descrizione accurata della compagna. Lì inconsapevolmente l’idea di HEART ha avuto inizio. Qualche mese dopo, un cliente restauratore ci ha chiesto di scansionare un’opera in pietra leccese, gravemente danneggiata. Da lì ci siamo immersi nel mondo della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, unendo le nostre competenze tecniche alla passione per l’arte. Così HEART ha iniziato a prendere forma, con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a tutti».
Il vostro modo di fruire una mostra combina l’uso di stampe 3D, NFC, tracce audio ed esplorazione tattile, al fine di rendere l’accesso inclusivo, immersivo ed interattivo. Quanto questi aspetti incidono nel mondo museale di oggi?
«Nel panorama museale attuale, questi strumenti e le esperienze tattili rappresentano una svolta fondamentale. Non si tratta solo di “integrare” la disabilità, ma di progettare un’esperienza culturale realmente condivisa. Abbiamo incontrato persone con disabilità visive che ci hanno trasmesso una forte voglia di partecipazione, di sentirsi coinvolti come tutti gli altri. HEART nasce proprio con questa visione: creare un ponte tra opera e visitatore, attraverso un linguaggio multisensoriale. Ma non è solo un progetto per “alcuni”: coinvolge tutti, soprattutto i più giovani, spesso distanti dal mondo dell’arte. Con modalità più interattive e inclusive, abbiamo riscontrato un crescente interesse anche da parte loro. È una nuova chiave di accesso alla cultura, aperta e coinvolgente».
Senza scadere nella spettacolarizzazione, occorre ripensare, oggi, la fruizione museale del nostro territorio? Perché?
«Ripensare la fruizione museale non significa snaturare i contenuti, ma trovare nuovi modi per renderli vivi, vicini, accessibili. I musei non sono solo luoghi di conservazione, ma spazi in cui il passato dialoga con il presente. Oggi abbiamo a disposizione strumenti che permettono di raccontare l’arte in modo più diretto e coinvolgente, senza perdere autenticità o rigore. HEART si inserisce in questa visione: non spettacolarizza, ma valorizza. Offrire un’esperienza che unisca racconto, interazione e tecnologia può essere la chiave per coinvolgere pubblici diversi e allargare l’orizzonte del patrimonio culturale del nostro territorio».
Infatti, Heart si è recentemente presentata al pubblico lo scorso 24 e 25 maggio in occasione dell’evento “Cortili Aperti” tenuto a Lecce, esponendo un dipinto 3D nell’androne di Palazzo Scarciglia, con un ottimo riscontro di pubblico: «In molti si sono detti entusiasti e hanno voluto sapere di più sul futuro del progetto, tanto che alcuni hanno già prenotato i biglietti per la mostra immersiva. È stata una conferma importante: HEART sta parlando davvero a tutti», dichiarano i co-founders.
E proprio dal 27 maggio e fino all’8 giugno, Heart ha avviato la sua prima mostra immersiva gratuita a Palazzo Scarciglia a Lecce.
Che cosa dobbiamo aspettarci? «Durante Cortili Aperti, a Palazzo Scarciglia, in collaborazione con Artwork, abbiamo presentato la riproduzione tattile di un dipinto. Fino all’8 giugno, sempre negli spazi concessi da Artwork, il percorso si arricchisce: il pubblico potrà esplorare una nuova opera tattile, dedicata a un dettaglio di grande rilievo della Basilica di Santa Croce. Solitamente, quando si parla di Lecce e di Santa Croce, si pensa subito al magnifico rosone. Noi, invece, abbiamo voluto portare alla luce un elemento meno noto ma fortemente rappresentativo. Abbiamo scelto un approccio ricostruttivo, non conservativo: la pietra leccese, infatti, è soggetta a un deterioramento progressivo a causa di diversi fattori ambientali. Abbiamo quindi condotto studi iconografici per ipotizzare e restituire alcune parti danneggiate. Non vogliamo svelare troppo: invitiamo tutti a prenotare il proprio biglietto gratuito dal nostro sito (heartgroup.it/evento) e vivere insieme questo viaggio multisensoriale».
Fino all’8 giugno Heart, una mostra da visitare… con il cuore.
Appuntamenti
Musica, cultura e tradizione lungo la via Francigena a Tricase
Gli Sbandieratori e i Tamburellisti del Tricase – Via Apulia e le alunne del Don Tonino Bello in abiti d’epoca saranno protagonisti domani al corteo pellegrinaggio “Via Francigena” che porterà gli studenti di Tricase a vivere un’esperienza unica e suggestiva che culminerà con il seminario a Palazzo Gallone organizzato dal Liceo Comi

Music Andando per la via Francigena è la manifestazione promossa dall’Ufficio Scolastico di Lecce ha in programma una serie di iniziative per la seconda edizione con itinerari di musica, arte e folklore lungo la via Francigena Salentina.
In tutti i centri interessati dalla via Francigena le scuole danno il loro contributo.
Dopo gli appuntamenti di ieri a Supersano, Lecce e Barbarano (Morciano di Leuca), oggi tocca a Palmariggi (in piazza Garibaldi con l’Istituto Comprensivo di Muro Leccese), Novoli (teatro comunale, ore 20) con l’Istituto Comprensivo Margherita Hack). Domani toccherà a Tricase.
IL CAMMINO DI TRICASE
Gli alunni del Comprensivo Tricase – Via Apulia, dell’Istituto Don Tonino Bello e del Liceo Comi saranno protagonisti, domani, di una giornata emozionante e ricca di significato.
Alle 10, gli Sbandieratori e i Tamburellisti dell’Istituto Comprensivo di Via Apulia di Tricase, con le loro abili acrobazie, accompagneranno il corteo che partirà dalla piazza di Caprarica. All’arrivo del corteo in Piazza Pisanelli, gli alunni del Via Apulia proporranno uno spettacolo coreografico e musicale. Per l’occasione le alunne del Don Tonino Bello indosseranno fantastici abiti d’epoca da loro progettati e realizzati.
Sarà un’occasione unica per scoprire la ricchezza e la bellezza di un tratto del percorso storico e culturale che culminerà nel seminario (con interventi della prof.ssa Anna Trono su “La via Francigena salentina nella storia” e della prof.ssa Maria Grazia Bello su “La scuola cammina sulla Francigena: esperienze di PCTO“), organizzato dai ragazzi del Liceo Comi, nella Sala del Trono di Palazzo Gallone.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
Sempre nella mattinata di domani appuntamenti a Melendugno nel cortile dell’Istituto comprensivo Rina Durante (10,30) e Maglie all’auditorium V. Occorsio con l’IISS Leonardo da Vinci (10,30).
Alle 17 appuntamento in chiesa madre a Calimera con il locale istituto comprensivo; alle 18,30 a Galatina nelle piazze e vie del centro storico con le scuole locali.
Infine, tra gli appuntamenti di giovedì 29 maggio, segnaliamo quello di Maglie nel cortile della scuola primaria G. De Giuseppe (ore 19).
Venerdì 30 maggio, alle 20, appuntamento finale presso la basilica di Santa Maria di Leuca che unirà molti istituti della provincia.
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Appuntamenti
Lavori in campagna? Come stai?
Coldiretti Lecce e Epaca al fianco degli agricoltori, per le malattie professionali indennizzi fino a migliaia di euro. Alle 18 incontro a Maglie dopo quelli di Gagliano del Capo e Racale

Patologie respiratorie, dermatiti da contatto, disturbi muscolo-scheletrici, ipoacusie, problemi alla colonna vertebrale e malattie osteoarticolari: sono solo alcune delle malattie professionali che possono colpire chi lavora ogni giorno nei campi.
E ciò che molti non sanno è che queste patologie, se riconosciute come correlate all’attività agricola, danno diritto a un indennizzo economico da parte dell’INAIL, che può tradursi in migliaia di euro per il lavoratore.
Per questo Coldiretti Lecce, insieme al Patronato Epaca Lecce, ha avviato un ciclo di incontri informativi in moltii centri salentini per aiutare i coltivatori diretti a conoscere i propri diritti nei confronti dell’INAIL, a tutelare la propria salute e ad accedere agli strumenti previsti dalla legge.
Dopo i primi due incontri a Gagliano del Capo e a Racale, questa sera appuntamento a Maglie, alle ore 18, in piazza Europa.
Al centro degli appuntamenti c’è un messaggio semplice ma fondamentale: le malattie legate all’attività agricola possono essere riconosciute come professionali e danno diritto ad un indennizzo economico.
Grazie al supporto gratuito del Patronato Epaca, i lavoratori possono avviare la pratica per ottenere quanto dovuto, con il sostegno di operatori esperti e consulenti medici e legali.
«Come stai?» è la domanda con cui si apre ogni incontro: una riflessione rivolta a chi ogni giorno lavora in campagna. L’iniziativa che ha goduto del sostegno delle amministrazioni locali ha avuto sinora, nei paesi coinvolti, una nutrita partecipazione di coltivatori diretti e artigiani. L’incontro di venerdì scorso a Racale, nella biblioteca comunale, ha visto la partecipazione di Paolo Vantaggiato, responsabile provinciale di Epaca Lecce, affiancato dalle operatrici di zona Maria Diletta Ferenderes e Valeria Sanapo, nonché dal segretario di zona Antonio Cerfeda.
Particolarmente apprezzato l’intervento del dottor Giuseppe Guida, medico legale del Patronato, che ha illustrato nel dettaglio l’iter di riconoscimento delle malattie professionali
«Tutelare la salute dei nostri agricoltori e garantire loro i diritti che spettano è una priorità», commenta Paolo Vantaggiato, «ogni incontro è un’occasione per far luce su uno strumento poco conosciuto ma di enorme valore per la dignità del lavoro agricolo».
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