Connect with us

Attualità

Tricase in festa: tre giorni per San Vito

Il 9, 10 ed 11 agosto le celebrazioni per il Santo Patrono

Pubblicato

il

Si rinnova l’appuntamento con la festa patronale nella Città di Tricase, pronta a celebrare San Vito nelle giornate del 9, 10 ed 11 agosto.


Anche quest’anno i festeggiamenti vivranno la perfetta fusione tra i riti civili, religiosi e manifestazioni culturali, rinnovando un culto che si tramanda da generazioni: le ricostruzioni storiche più accreditate vogliono San Vito patrono di Tricase dal finire del 1700.


Nei tre giorni deputate alle celebrazioni, si susseguiranno i momenti più caratteristici della ricorrenza. Dapprima la giornata della cosiddetta Veglia. Poi il momento clou dato dalla giornata centrale, con la processione del Santo per le vie del paese e due attesissimi passaggi: la consegna delle chiavi da parte del primo cittadino al patrono e l’imperdibile ed emozionante incendio del Castello. Per finire con l’ultima giornata, che chiude in grande l’evento con lo spettacolo pirotecnico.



L’amministrazione guidata dal sindaco Antonio De Donno ha contribuito al programma di eventi civili, supportandone la realizzazione.


Gli appuntamenti


Gli eventi che affiancheranno le celebrazioni religiose partono venerdì 9 con il 1° Trofeo di San Vito “Parrocchie in Gioco”. In piazza Cappuccini, dalle ore 20, le parrocchie del paese si cimenteranno in delle entusiasmanti sfide.


A seguire, dalle ore 22, la cover band Pingu Starr porterà sul palcoscenico di Piazza Pisanelli i grandi successi dei Pinguini Tattici Nucleari.


Sabato 10 è il giorno della consegna delle chiavi della Città al Santo da parte del sindaco Antonio De Donno, cui seguirà la processione che porterà per le vie del paese la statua di San Vito. Al suo rientro in piazza Pisanelli, sarà accolta dal suggestivo incendio del Castello: una cascata di fuochi pirotecnici che avvolgerà la facciata di Palazzo Gallone.


Domenica 11 alle 21e30 spazio alla musica ed alla tradizione popolare salentina: Dario Muci ed Enza Pagliara porteranno in concerto, sul palco di Piazza Pisanelli, Musiche e Canti del Salento con Michele Bianco e Gianluca Longo.

Le musiche di Dario Muci sono un viaggio acustico nei territori al confine tra musica popolare e jazz, attraverso composizioni originali ed inediti arrangiamenti di alcuni canti della tradizione popolare salentina. Il suo progetto arricchisce le calde sonorità mediterranee con temi mai banali, dal racconto della nostra terra alla narrazione che si fa canto di denuncia.


Al suo fianco una delle voci più importanti della penisola salentina. È Enza Pagliara, esponente chiave a livello internazionale delle tradizioni musicali del Sud Italia, che riesce ad impreziosire con un canto espressivo, pieno di passione e intimità, così affascinante e accattivante per qualsiasi pubblico da rendere queste antiche canzoni ancora attuali.


Per tutta la durata della manifestazione, presso l’atrio di Palazzo Gallone, Un mondo al naturale – cura, benessere e prodotti della nostra terra, di “La cura del colibrì”.


Le dichiarazioni


Francesca Longo


La vicesindaca Francesca Longo, delegata a Cultura e Turismo, ha commentato così l’avvicinamento all’evento: “La Festa di San Vito è uno degli eventi più connotati e più attesi della nostra Città. Un momento di aggregazione e di connubio tra tradizione popolare e religiosa. Il nostro lavoro di promozione del territorio svolto con il progetto Tricase Destinazione Autentica, pur orientato a formulare sempre nuove proposte che tengano viva l’attrattività della nostra Città, non può prescindere dal supporto e dalla promozione di quegli eventi che come questo, invece, ne rappresentano la storia. È per questa ragione che, anche quest’anno, abbiamo voluto abbracciare la ricorrenza, supportandola con delle proposte culturali che la renderanno ancor più ricca ed imperdibile”.


Antonio De Donno


Il sindaco Antonio De Donno spiega: “Se Tricase rappresenta storicamente un faro ed un catalizzatore per il Capo di Leuca, la sua Festa Patronale parimenti si trasforma in uno snodo cruciale per l’estate non solo dei tricasini ma di tutti e tutte coloro che vivono quotidianamente la nostra Città. Talvolta la storicità delle ricorrenze fa apparire facile e scontata la loro organizzazione. Al contrario, la storia recente sta testimoniando, anche e soprattutto in Salento, le enormi difficoltà che al giorno d’oggi incontrano anche le più storiche feste patronali e ricorrenze della tradizione, che in molti casi hanno finito per estinguersi. Per questo motivo, non posso che ringraziare quanti contribuiscono a tramandare e rinnovare eventi come la festa di San Vito. Sinergie e sforzi che fanno bene alla nostra Città ed a tutto il territorio. E che, ancora una volta, ci permetteranno di godere di quella convivialità e di quel fascino che solo momenti come questi sanno garantire”.


Il parroco della Chiesa Matrice di Tricase, don Gianluigi Marzo, è intervenuto così sulla festa: “È un’occasione inclusiva in cui ci ritroviamo con tutti i nostri fratelli e sorelle che vivono fuori città e che, tornando per un periodo di ferie, hanno bisogno di respirare il calore e rinnovare con i sentimenti l’appartenenza a questa terra natia anche attraverso le tradizioni che la caratterizzano. La festa patronale è, quindi, un appuntamento fisso che ci ricorda il legame che mai si deve recidere con le proprie radici e la propria storia. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno aiutato, soprattutto in questi ultimi mesi, la parrocchia della Natività a rendere possibile la festa. E tutti i parroci di Tricase per aver aderito al 1° Trofeo di San Vito “Parrocchie in Gioco”, una nuova iniziativa volta anch’essa a creare comunità attorno ad un evento così importante”. 


Attualità

Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano

“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

Pubblicato

il

«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.

Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.

Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.

Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.

«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».

I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).

«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.

«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.

L’IMPIANTO

Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.

Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.

Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.

L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.

I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.

MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE

I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Attualità

A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

Pubblicato

il

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

Continua a Leggere

Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Pubblicato

il

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti