Connect with us

Appuntamenti

Yeast Photo Festival a Matino

Seconda edizione del festival internazionale che unisce fotografia, cibo e arti visive per ripensare il rapporto tra uomo e ambiente. Dal 28 settembre al 12 novembre l’evento diffuso tra il borgo di Matino e Lecce organizzato dalle associazioni culturali Besafe e Onthemove, con la direzione di Flavio & Frank e Veronica Nicolardi

Pubblicato

il

Rituale quotidiano, oggetto di consumo, legame culturale, elemento simbolico, prodotto seriale, aggregatore sociale.


O ancora: nucleo e involucro, responsabilità e avidità, gusto e disgusto, distanza e intimità, biodiversità e omologazione. In quanti e quali modi cibo definisce oggi l’identità di ciascuno?


E in che modo questo rapporto si riflette sul mondo che abitiamo, andando a tratteggiare scenari di un futuro sempre più prossimo?


Sono questi alcuni dei temi e degli interrogativi che saranno affrontati dalla seconda edizione di Yeast Photo Festival, il festival internazionale che unisce fotografia, cibo e arti visive per ripensare il rapporto tra uomo e ambiente, in programma dal 28 settembre al 12 novembre tra il borgo salentino di Matino e la città di Lecce.


In cartellone mostre, dibattiti, workshop, tavole rotonde ed eventi collaterali per una riflessione su nutrimento e identità, tradizione e impatto ambientale, stili di vita e climate change, con la direzione di Flavio & Frank e Veronica Nicolardi, e la curatela di Edda Fahrenhorst. Food is identity”: questo il tema della manifestazione, che di anno in anno viene declinato su una suggestione specifica.


Nel 2023: “Soulfood. And Beyond”: il cibo come nutrimento non solo del corpo, ma anche dell’anima, tra consolazione, vicinanza, passione, forza e amore in ogni attimo delle nostre vite.


Yeast Photo Festival è organizzato dalle associazioni culturali Besafe e Onthemove, con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Lecce, Comune di Matino, Unisalento.


Yeast, ovvero “lievito” in inglese: una parola per evocare fermento culturale, forza creativa e generativa, storie ribelli che sprigionano energia visionaria connessa alla terra, all’etica del lavoro e al rispetto per la natura.


Dodici le mostre e una collettiva in programma: progetti che spaziano dalla fotografia ad altri multimedia per contribuire alle riflessioni contemporanee sullo stato dell’umanità e del nostro pianeta. Tra gli artisti di questa edizione Niall McDiarmid, Mario Wezel, Lars Borges & Luzie Kurth, Alain Schroeder, Henry Hargreaves, Dougie Wallace, Tereza Jobová, Matthieu Nicol, Elena Subach, Lys Arango.


E poi: nel novero degli ospiti confermato lo chef e conduttore televisivo Alessandro Borghese, e tra gli eventi speciali a chiusura dell’iniziativa il concerto in collaborazione con Locomotive Jazz Festival (11 novembre).


Yeast Photo Festival individua nel medium fotografico il punto d’incontro tra innovazione artistica e tradizione culinaria, tra ecosistema locale e paesaggio globale, per esorcizzare la paura di un futuro climatico apocalittico e indicare nuovi scenari positivi possibili.


L’iniziativa cerca nel passato e nel presente le tracce di un nuovo mondo


Citando il poeta Franco Arminio, Yeast Photo Festival è “la sagra del futuro sui tavolini dell’arcaico“.


«Mangiare è sempre legato a rituali grandiosi», spiega Edda Fahrenhorst, «ma anche molto semplici, come si può vedere in tutte le mostre. Subito dopo il parto, l’allattamento forma un legame tra madre e figlio. Più avanti, lo svezzamento fa entrare in scena il padre. Il corteggiamento spesso implica viziare un po’ e, al tempo stesso, divertirsi. A questo proposito, mangiare, così come il cibo stesso, è un’occasione perfetta per farlo. Salutato il giorno, la notte è un momento meraviglioso per mangiare e bere in abbondanza. E quando c’è da affrontare una guerra, le razioni vengono preparate prima del combattimento. Le nonne offrono ai nipoti tutte le prelibatezze, che però a volte sembrano provenire da un’altra epoca. Quando si avvicina la fine della vita, l’ultimo pasto è fonte di consolazione, proprio come nell’Ultima Cena. Ogni condizione di vita, in ogni cultura del mondo, è legata al cibo e in momenti molto speciali ci si siede a tavole lunghe, rumorose, silenziose o affollate, e si assapora un buon pasto, sentendo il calore della comunità e l’atmosfera, semplicemente tutte le emozioni legate a questi istanti. La seconda edizione di Yeast Photo Festival vi invita a un viaggio attraverso questi momenti speciali, in una vera e propria “montagna russa” di rituali ed emozioni (più o meno) deliziose».


Tra i progetti in esposizione, “Grandma Divers” di Alain Schroeder, fotoreporter belga che documenta il lavoro delle famose Haenyeo: le “donne del mare” considerate tesoro UNESCO che si tuffano in apnea al largo delle coste nere di Jeju, in Corea del Sud, raccogliendo prelibatezze dalle onde in una tradizione ormai in via di estinzione (Palazzo Marchesale del tufo, Matino). Un particolare uso in atto nelle carceri texane, quello di dare ai condannati a morte la possibilità di scegliere cosa consumeranno al loro ultimo pasto, sarà al centro di “No Seconds”, lavoro del fotografo neozelandese Henry Hargreaves (Macelleria Ex Nau, Matino); mentre il picture editor e collezionista francese Matthieu Nicol, attraverso una serie di immagini dagli archivi del Centro di ricerca, sviluppo e ingegneria dell’esercito americano di Natick, vicino a Boston, mostra nel suo “Better Food for our Fighting men” i ritrovati tecnologici nati per sostenere i soldati, parecchi dei quali si trovano attualmente sugli scaffali dei nostri supermercati (Distilleria De Luca, Matino).

E poi ancora: “Grandmothers on the Edge of Heaven” di Elena Subach, visual artist ucraina che indaga il gap tra la generazione dei giovani e quello delle loro nonne, tra tradizione, religione e passato coloniale sovietico (Chiostro del Palazzo dell’Antico Seminario, Lecce), in collaborazione con ArtWork e “Eat out of the box” di Tereza Jobová, in cui il cibo, solitamente percepito come un bisogno primario, perde gradualmente la propria funzione diventando mera decorazione, sollevando una riflessione sul suo reale significato per noi (Distilleria De Luca, Matino).


Inoltre la collettiva “The Last Supper”: l’iconografia dell’Ultima Cena rivisitata attraverso la committenza a sei fotografi provenienti da Italia, Germania e Svizzera per un progetto originale in collaborazione con Lenzburg Photo Festival (Palazzo Marchesale del tufo, Matino).


Breakfast di Nial McDiarmid è, invece, il lavoro realizzato nell’arco di 4 anni in cui l’artista scozzese osserva il semplice rituale quotidiano della colazione (Palazzo Marchesale del tufo, Matino); “Interstellar Nights di Mario Wezel, è la riflessione sull’allattamento al seno che porta con sé un più ampio pensiero sulla famiglia e sulla paternità, temi cardini del documentarista tedesco che qui si affida ad un medium particolare: la macchina fotografica termica (Palazzo Marchesale del tufo, Matino); “We Share the Meal”, è la serie fotografica risultato di un lavoro intensivo della durata di un anno, portato avanti dal fotografo Lars Borges e dall’attrice Luzie Kurth: centinaia di immagini in dialogo tra performance e fotografia per esplorare il campo tematico della cucina (Palazzo Marchesale del tufo, Matino); “A Night Out with the Brits” di Dougie Wallace, fotografo scozzese noto in tutto il mondo per i suoi progetti di documentazione sociale che con la sua visione unica racconta qui le esperienze vissute nel corso dei vent’anni trascorsi nell’East London, dai tempi delle feste disinibite, quando la zona era un deserto dal punto di vista culturale, fino alla rigenerazione urbana in corso, con la partecipazione alla curatela di Lars Lindemann (Frantoio Ipogeo, Matino); “Until the Corn Grows Back” di Lys Arango, che mette in luce la prospettiva dei bambini e delle loro famiglie nelle comunità indigene di Chiquimula e Huehuetenango in Guatemala, per comprendere gli effetti devastanti della malnutrizione infantile cronica, chiamata anche “killer silenzioso”, in collaborazione con Cantina San Donaci, Le Stanzie e “horizonte zingst” Photo Festival.


Da segnalare il progetto partecipativo Matino Family Album: open call rivolta ai cittadini di Matino che li invita a condividere fotografie di momenti personali e familiari che rappresentino il cibo in relazione all’amore, ai rituali o alle tradizioni. La direzione artistica sceglierà le immagini migliori, che faranno parte di una mostra open air per le strade della città.


Pur continuando il suo viaggio attraverso il cibo, Yeast Photo Festival vuole entrare nelle case delle persone per sbirciare nei loro album di famiglia.


La condivisione delle storie del territorio diventa modo per collegare la cultura locale con le narrazioni provenienti da ogni dove. Viaggiare attraverso le emozioni, le passioni, l’amore, le tradizioni, i riti e gli sguardi, ci aiuta a cogliere il comune denominatore dell’umanità che unisce le persone, e ci fa sentire più simili di quanto pensiamo, nonostante le differenze culturali e geografiche.


Inoltre, nel corso del weekend inaugurale, ogni partecipante è invitato a portare con sé con un’immagine stampata che ritragga il cibo in una delle categorie (Amore, Rituali e Tradizioni) – per far parte di una curatela partecipata intesa come modo per scoprire e conoscere come le persone condividono il cibo in momenti speciali.


Tante le novità del 2023, come la partnership con Mia Fair, fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografia in Italia che si tiene a Milano dal 2012, in sinergia con la quale arriva al festival il progetto vincitore della seconda edizione del Premio Irinox Save The Food in collaborazione con Fiere di Parma, “Ordinary Pleasures”, esposizione della ricercatrice visiva con base a New York Maria Giovanna Giugliano: un’analisi del legame viscerale che si stabilisce tra la natura e le persone attraverso il cibo (Distilleria De Luca, Matino).


Per la prima volta Yeast Photo Festival si espande oltre i confini di Matino e arriva nel Chiostro del Palazzo dell’Antico Seminario a Lecce grazie alla collaborazione con Art Work e in uno dei luoghi simbolo della cultura e della civiltà salentina grazie all’accoglienza della masseria Le Stanzìe. Inoltre la vocazione di Yeast alla sostenibilità dal punto di vista sociale, ambientale ed economico si avvale da questa edizione del contributo di Everything is Connected, progetto transdisciplinare diretto da Maria Teresa Salvati che insieme alle Officine Tamborrino ideerà installazioni eco-compatibili utilizzando materiali riciclati e scarti di magazzino visti in ottica di riuso.


Alcune mostre saranno stampate su materiali riutilizzabili a fine festival in maniera creativa in collaborazione con gli abitanti di Matino, la scelta dei fornitori sarà pensata per ridurre gli sprechi, i trasporti e la produzione di CO2, e saranno attivate collaborazioni per compensare l’impronta di carbonio.


Grande attenzione all’inclusione e all’innovazione sociale, coinvolgendo attivamente la comunità locale per sensibilizzare sui temi legati al cibo, fornendo una sorta di possibilità di dialogo e azione collettiva.


La presentazione della 2/a edizione del festival viene annunciata per la prima volta a Milano presso Circus Studio in un evento supportato da AGX e Cantine San Donaci.


Per ulteriori informazioni www.yeastphotofestival.it


Appuntamenti

Restauro ai piedi del Calvario di Depressa: domenica l’inaugurazione

In occasione delle Palme, messa all’aperto con benedizione e presentazione dei lavori di riqualificazione dell’area dei “pozzi messapici”

Pubblicato

il

Domenica 13 aprile a Depressa, frazione di Tricase, si terrà l’inaugurazione con benedizione dei lavori prospicienti il Calvario che si colloca all’ingresso del paese, su via Salvemini, la strada che conduce a Castiglione d’Otranto.

Il Calvario di Depressa si trova nella zona nota come “Largo dei Pozzi Messapici”, un’area interessata dalla presenza di diverse cavità sotterranee che storicamente, come il nome suggerisce, avevano la funzione di raccoglitori d’acqua. Fu realizzato qui ben 140 anni fa, nel lontano 1885, ed è stato oggetto di restauro nel 1973. All’epoca, ormai oltre mezzo secolo addietro, una progettazione di Luigi Villani (assieme ai suoi disegni) portò alla realizzazione ed applicazione di cinque nuovi pannelli in ceramica scultorea, prodotti dalla prestigiosa ditta Garrisi di Galatina e raffiguranti la Passione di Cristo.

L’amministrazione comunale di Tricase, guidata dal sindaco Antonio De Donno, ha voluto ridare lustro a questo luogo simbolo della frazione, la cui parte antistante alcuni anni addietro è stata distrutta con dei provvedimenti incomprensibili.

Nel 2024 quindi il Comune ha avviato dei nuovi lavori di restauro che hanno interessato l’intera area su cui insiste il Calvario, grazie allo stanziamento di 100mila euro dai fondi di bilancio.

L’intervento, giunto alle fasi finali in questi giorni, ha permesso di valorizzare il sito, riavvicinandolo alla comunità attraverso, tra le altre cose, la realizzazione di un nuovo viale, nuova pavimentazione, nuovi arredi urbani ed illuminazione, nonché mediante il recupero dell’area verde e la delimitazione degli antichi pozzi ricadenti nella zona, che non a caso prende il nome di “Largo dei Pozzi Messapici”.

Dopo la conclusione dei lavori, il prossimo 13 aprile, alle ore 10:30, in occasione della Domenica delle Palme, è prevista l’inaugurazione dell’opera.

Si celebrerà qui la messa domenicale officiata da don Michele Morello il quale, al termine della funzione, benedirà il Calvario ed i lavori, alla presenza delle istituzioni locali che procederanno al taglio del nastro ed alla presentazione del progetto di riqualificazione.

La vicesindaca di Tricase Francesca Longo, originaria di Depressa e che fortemente si è spesa per la realizzazione dell’opera, ha spiegato: “Il Calvario rappresenta un importante luogo di interesse religioso, culturale e identitario della nostra Città. La riqualificazione di quest’area si unirà presto ad un altro intervento che toccherà il cuore di Depressa: sarà presto realizzata la riqualificazione del centro storico della frazione, con rifacimento del basolo e del marciapiede in via Brenta, dal castello sino alla chiesa”.

Il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, ha commentato così l’evento in arrivo: “Un giorno speciale, come la Domenica delle Palme, per restituire alla comunità di Depressa un luogo importante. Quello del Calvario sarà il primo di più tagli del nastro che celebreremo da qui a breve. In questi mesi infatti la nostra Città è stata ed è tuttora interessata da diversi cantieri. Opere pubbliche in corso di realizzazione che restituiranno un nuovo volto, più bello ed accogliente, a tutto il paese, frazioni e marine comprese. È un percorso che non gode solo del beneficio dei fondi del PNRR: sin dal nostro insediamento ci siamo posti l’obiettivo di rinnovare dei luoghi nevralgici della nostra Città, che necessitavano di interventi urgenti o che ne attendevano da lungo tempo. Per questo abbiamo ritagliato delle somme di bilancio da dedicare appositamente alla riqualificazione urbana.
Come il Calvario di Depressa, beneficeranno di fondi di bilancio altri luoghi chiave
di Tricase, da piazza Galileo Galilei alle nuove aree di sosta in fase di realizzazione”.

Continua a Leggere

Appuntamenti

Referendum su Lavoro e Cittadinanza, Salento in Piazza

Sabato in provincia iniziative in 11 centri. Volantinaggio nei mercati e nelle piazze in vari centri abitati della provinciaper il “Sì” ai referendum

Pubblicato

il

Anche in provincia di Lecce, come nel resto d’Italia, il prossimo fine settimana sarà denso di iniziative a sostegno dei referendum su lavoro e cittadinanza.

In contemporanea con le Giornate di Futura, organizzate dalla Cgil nazionale a Milano per oggi e domani (con collegamenti in diretta da Torino, Roma, Napoli, Bari, Parigi, Bruxelles e Barcellona), domani nel Salento saranno organizzati 11 punti informativi nelle piazze e nei mercati.

IL CALENDARIO COMPLETO (in ordine di orario)

  • Maglie, via Portaluri (mercato settimanale) dalle 9.30 alle 12.30;
  • Presicce – Acquarica, via Tommaso Fiore (Località Presicce, mercato settimanale) dalle 9.30 alle 12.30;
  • Carpignano Salentino, piazza Duca D’Aosta dalle 10 alle 12;
  • Salice Salentino, piazza Pace dalle 10 alle 12;
  • Gallipoli, piazza Tellini dalle 10 alle 12;
  • Nardò, via Grassi dalle 10 alle 12;
  • Trepuzzi, largo Margherita dalle 10 alle 12;
  • Aradeo, piazza San Nicola dalle 15.30 alle 19.30.
  • Serrano, Villa Comunale dalle 16 alle 18;
  • Galatina, piazza Dante Alighieri dalle 17 alle 20;
  • Salve, piazza Matteotti dalle 18 alle 20.

Secondo gli organizzatori, «con 5 SÌ ai referendum dell’8 e 9 giugno sarà possibile allargare le tutele ed i diritti per milioni di persone.

Cancellare il contratto a tutele progressive introdotto col Jobs Act offrirà maggiori tutele a 4 milioni di persone (quelle assunte a partire dal 2015) e a tutti coloro che saranno assunti a tempo indeterminato in futuro: in caso di licenziamento illegittimo avranno diritto a tornare sul proprio posto di lavoro.

Altri 4 milioni di persone che lavorano in imprese con meno di 15 dipendenti, col Sì avrebbero tutele che oggi non hanno (reintegra sul posto di lavoro e risarcimento del danno senza un tetto massimo). Oltre 2,3 milioni di lavoratrici e lavoratori precari avrebbero una risposta dal quesito sul lavoro stabile: col Sì non sarà più possibile assumere a tempo determinato senza motivazione.

Il quesito sul lavoro sicuro responsabilizza le stazioni appaltanti in caso di infortuni sul lavoro nella catena di appalti e subappalti. Il sì al quesito sulla cittadinanza offrirà la possibilità a 2,5 milioni di persone che nascono, studiano, lavorano, pagano le tasse e vivono in questo Paese di richiedere la cittadinanza dopo 5 anni di regolare residenza».

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Alessano

Narrazioni di Terra d’Otranto partendo da… Torino

Aspettando Armonia: dal oggi a domenica parte dal Piemonte il lungo viaggio del festival salentino dedicato al tema “Leggere porta il tuo sguardo lontano”

Pubblicato

il

Armonia, le Narrazioni in Terra d’Otranto quest’anno partono da lontano, addirittura da Torino.

Da oggi e fino a domenica anteprima a Torino del lungo viaggio dell’undicesima edizione del festival letterario, ideato e organizzato dalla Libreria Idrusa di Alessano e dall’associazione NarrAzioni, con la direzione artistica di Mario Desiati che propone incontri, presentazioni, appuntamenti inediti sul tema “Leggere porta il tuo sguardo lontano”.

Simone Torino

Grazie alla sinergia con Comala e con Border Radio, il festival salentino approda dunque nel capoluogo piemontese. Stasera accoglierà Simone Torino, presente l’anno scorso a Lucugnano di Tricase come fresco vincitore del Premio Italo Calvino, con il suo romanzo d’esordio “Macaco”.

Nel week end lo spazio polifunzionale di Corso Francesco Ferrucci ospiterà anche due eventi di Armonia che apriranno il ricco programma di Primavera di Bellezza – piccolo festival resistente.

Protagonisti saranno l’attivista egiziano Patrick Zaki, già ospite a Leuca, con “Sogni e illusioni di libertà”, il giornalista Sigfrido Ranucci, autore e conduttore di Report su Rai 3, ancora in tour con il suo libro “La scelta”.

Da maggio in poi si dipanerà il programma con la dozzina del Premio Strega (dal 22 al 25 maggio a Presicce-Acquarica), il vincitore o la vincitrice del Premio Italo Calvino (sabato 14 e domenica 15 giugno a Lucugnano), l’ormai consueto appuntamento con Discorsi Mediterranei (il 18 luglio a Leuca).

Il Festival proseguirà poi per tutta l’estate con Armonia OFF quindi con presentazioni e incontri. Il programma è ancora in via di completamento e sarà annunciato nei prossimi giorni.

Gli ospiti già confermati sono: Edoardo Albinati, Sandrone Dazieri, Noemi Abe, Antonio Franchini, Maurizio Mannoni, Chiara Valerio, Paolo Giordano, Giulia Caminito, Gabriella Genisi, Nichi Vendola, Simone Torino, Viola ArdoneTeresa CiabattiChiara Marchelli e Giorgia Lepore.

Si sa anche, che il Festival, toccherà oltre alle già citate località Patù, Alessano, Castrignano del Capo, Specchia e Tricase.

L’immagine del Festival è stata affidata all’autrice e illustratrice Fabiana Renzo che coltiva storie, macchie d’inchiostro, libri, terra e poesia, piccole cose meravigliose, si prende cura dell’azienda agricola Sante Le Muse di Salve, collabora con scuole e biblioteche, organizzando progetti di lettura e laboratori.

Nel suo libro “Il primo tremore di un mandorlo” (Musicaos), tra parole e disegni, racconta la storia di Agata che a Palazzo Comi scopre la vita e le opere del poeta che, con la sua parola chiave “Armonia”, ispira da sempre il festival. Armonia è la natura, i luoghi fisici e metafisici di Girolamo Comi, autore che, oltre che poeta è stato intellettuale, bibliofilo, amante del Salento; oggi la sua casa e i suoi libri rappresentano un simbolo non solo di Lucugnano e Tricase, ma di tutta la Puglia.

Proprio lo Spirito d’Armonia, dunque di bellezza, è il timone che guida i lettori e gli operatori culturali impegnati nella Terra d’Otranto.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti