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Attualità

Casarano: confermati Ostetricia e Ginecologia. La gioia di Fersino

“Siamo molto soddisfatti che il reparto rimanga a Casarano”, si legge nella nota firmata dalla coordinatrice di “Liberacittà”, Francesca Fersino

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Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “F. Ferrari” che, stando alle indiscrezioni provenienti dalla Regione, dovrebbe diventare il terzo punto nascita pubblico della provincia, dopo Lecce e Copertino, e il quarto se si conta il punto privato di Tricase. Lo ha annunciato l’associazione politica “Liberacittà” con un comunicato stampa in cui ricorda la mobilitazione dei cittadini di Casarano del novembre scorso per il mantenimento del reparto.

Siamo molto soddisfatti che il reparto rimanga a Casarano”, si legge nella nota firmata dalla coordinatrice del movimento, Francesca Fersino, “che diventerà il secondo punto nascita del Salento. Ringraziamo la Regione Puglia, e in particolare l’assessore alla Salute, Ettore Attolini, per l’attenzione che ha dimostrato, ma soprattutto ringraziamo tutti quei cittadini che hanno fatto sentire la loro voce”.

L’ex vice sindaco si riferisce al sit-in di protesta del novembre scorso, organizzato proprio da “Liberacittà”, quando 1.323 casaranesi, con e-mail e fax, scrissero al presidente della Regione, Nichi Vendola, e all’allora assessore alla Salute, Tommaso Fiore, per perorare la causa del punto nascita di Casarano.

Questa vicenda ci fa capire”, commenta Fersino, “che quando i cittadini vogliono essere attori del proprio destino riescono nell’intento, senza la necessità di affidarsi alla Politica”.

Il punto nascita di Casarano era stato, in primo momento, incluso tra quelli da tagliare nel Salento perché non raggiungeva la quota minima di mille nascite all’anno, criterio considerato fondamentale e imprescindibile dalla speciale commissione regionale. Erano solo tre gli ospedali che rispondevano a questo criterio, troppo pochi per il territorio salentino. La cosiddetta “fase due” del piano di rientro ospedaliero ha quindi “ripescato” Casarano e forse ne recupererà un altro ancora.


Attualità

In ricordo di Vittorio Aymone

Presto sarà svelato il manufatto artistico da collocare sulla facciata del palazzo di famiglia in Largo Sant’Angelo a Tricase, dove l’avvocato era nato nel dicembre 2020

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di Hervé Cavallera

È certamente una buona usanza quella di ricordare attraverso epigrafi o altri manufatti, presso la casa di nascita o di famiglia, personaggi illustri della propria città.

Ciò non solo costituisce un segno d’affetto e rispetto nei confronti di illustri concittadini, ma al tempo stesso stimola l’interesse delle giovani generazioni.

Viviamo del resto in un tempo in cui sembra prevalere, attraverso i social e tant’altro, una “distrazione di massa”, favorita dallo sviluppo della comunicazione tecnologica che indubbiamente ha i suoi pregi, ma che tende più ad insistere sull’immediato, lasciando molte volte alla corrosione del tempo i nomi e le opere di coloro che hanno contribuito positivamente alla affermazione di una comunità o di un territorio.

Di qui il bisogno della memoria per così dire “materiale” dei personaggi del passato in modo che essi possano continuare ad essere di sprone per i più giovani.

Il ricordo delle persone che si sono illustrate positivamente nei vari campi del sapere e che sono state determinanti per la crescita culturale e morale è, infatti, insostituibile per lo sviluppo di una civiltà.

E tra i tanti suoi personaggi illustri Tricase può vantare la figura dell’avv. Vittorio Aymone (15 dicembre 1920- 22 gennaio 2010), di antica famiglia più volte segnalatasi nel tempo.

A Tricase egli trascorse la fanciullezza e come ebbe a dire, nel marzo 2005 a Lecce, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria, «Tricase mi ha inculcato la passione per la giustizia e l’oratoria forense.

Perché Tricase è la patria di Giuseppe Pisanelli, un miracolo di scienza e di virtù civiche – Amor di Patria e Religione della Libertà – che, in una vita segnata dalle persecuzioni politiche e dall’esilio, seppe integrare le doti elargitegli dalla natura con una preparazione eccezionale atta a consentirgli di dominare tutti i vari campi in cui si articola ciò che comunemente è inteso con l’espressione “diritto”».

Dopo aver conseguito la maturità classica al liceo “Palmieri” di Lecce, Aymone si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza di Roma.

All’Università di Roma Vittorio Aymone ebbe tra i suoi maestri i grandi giuristi del tempo come Arturo Rocco, Pietro De Francisci e Santi Romano e si laureò con Filippo Vassalli nel 1942.

Di formazione liberale, fu eletto nel 1951, nel collegio di Tricase, consigliere provinciale e divenne assessore alla cultura sino al 1956, favorendo sia la realizzazione della litoranea da Tricase a Leuca sia la nascita dell’Università di Lecce.

LA GRANDE TRADIZIONE FORENSE LECCESE

A Lecce, che vantava con Francesco Rubichi, Michele De Pietro, Leonida Flascassovitti, Antonio Dell’Abate, Oronzo Massari e tanti altri una grande tradizione forense, si segnalò da subito tra i grandi avvocati e ricoprì numerose e importanti cariche nell’Ordine, ricevendo in tutta Italia la stima di grandi colleghi come Giovanni Leone e Alfredo De Marsico oltre che rilevanti premi.

Per un profilo della sua complessa attività rinvio in questa sede alla “voce” che ne ho fatto in Avvocati e Giuristi illustri salentini dal XVI al XX secolo, a cura di A. Conte, S. Limoncelli, S. Vinci, Lecce 2014, pp. 33-35, e per i suoi scritti a Vittorio Aymone prestigioso erede e originale protagonista degli avvocati di Lecce, a cura di P. Corleto e V. Messa, Milano 2007.

Pur abitando a Lecce, i rapporti con Tricase non cessarono e chi scrive gli conferì, nel 1987, il “Premio Città di Tricase”.

Nel 1999 Aymone ricevette la cittadinanza onoraria dal Comune di Tricase e nel 2005 quella di Lecce.

Negli ultimi anni della sua vita più volte, in incontri a Lecce, lo invitai a scrivere una autobiografia e finalmente egli decise che più che scriverla, avendo ormai un’età avanzata e poco tempo disponibile, avrebbe risposto alle domande da me preparate sì da ottenere una ricostruzione della sua vita e del contesto in cui era vissuto.

Ma il tempo mancò e ricordo con malinconia una sua telefonata pochi giorni prima della sua scomparsa.

IL RICONOSCIMENTO DI LECCE

Lecce poco dopo il suo decesso intitolò a suo nome la piazza ove è la dimora che egli abitava e l’Università ha istituito la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali «Vittorio Aymone»; sempre all’illustre tricasino è stata intitolata l’Aula magna della Corte d’Appello di Lecce e nel 2016 è stata inaugurata la Fondazione dell’Avvocatura Leccese Vittorio Aymone.

E TRICASE?

Rispetto a Lecce, Tricase ha fatto non molto.

E di tale carenza non pochi cittadini hanno sentito il peso.

Così nel marzo del 2023 si è costituito un comitato promotore composto da vari tricasini, con l’intento di procedere alla realizzazione di un manufatto artistico su Aymone da collocare sulla facciata del palazzo di famiglia dove l’avvocato era nato, palazzo sito in Largo Sant’Angelo. È stato subito eletto un consiglio direttivo nelle persone di Hervé Cavallera, presidente; Ercole Morciano, vicepresidente; Francesco Colangiulo, segretario; Antonio Chiuri, tesoriere.

Successivamente è stato incaricato il pittore e scultore Vito Antonio Guglielmo, che ha già realizzato a Tricase l’epigrafe per l’on. avv. Antonio Dell’Abate, di eseguire il manufatto.

Umani casi dell’esistenza hanno rallentato l’esecuzione del progetto, finalmente però giunto a termine, e si avvicina il momento in cui si conta di portare a termine quanto auspicato e di questo si intende avvisare per tempo i concittadini.

Celebrare i grandi del passato, più o meno recente, è in verità un dovere a cui non bisogna mai sottrarsi ed è anche un modo per conoscere la propria terra, divenendo consapevoli che occorre essere dei buoni “allievi” di tanti illustri maestri.

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Appuntamenti

Miss Mamma 2025, le salentine con la fascia

A Carmiano si sono svolte le selezioni per “Miss Mamma Italiana 2025”, concorso nazionale di bellezza e simpatia che sostiene “Arianne”, Onlus per la lotta all’Endometriosi

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Proseguono in tutta Italia le selezioni per Miss Mamma Italiana edizione 2025, concorso nazionale di bellezza e simpatia giunto quest’anno alla sua trentaduesima edizione, curato dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del concorso) e riservato a tutte le mamme di età compresa tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con più di 56 anni.

Miss Mamma Italiana sostiene Arianne, associazione Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia cronica, progressiva ed invalidante, ancora poco conosciuta, che in Italia colpisce quasi 4 milioni di donne fin dall’adolescenza e che, per questo motivo, deve essere ben conosciuta per permettere un’attivazione spontanea in caso di sintomi sospetti.

Al cine teatro “Fratelli Lumiere” di Carmiano, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di Miss Mamma Italiana 2025.

Le mamme partecipanti, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità (come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche), che rappresentasse la loro personalità.

La giuria ha proclamato vincitrice della selezione Eva Agrimi, 30 anni, estetista, di Carmiano, mamma di Rachele ed Ester, di 7 e 3 anni; la fascia Miss Mamma Italiana Gold (riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni), è andata ad Alessandra Semeraro, 47 anni, coreografa, di Arnesano, mamma di Nicholas e Michael, di 16 e 14 anni; mentre la fascia Miss Mamma Italiana Evergreen (riservata alle mamme con più di 56 anni) è andata a Rosa Stringano, 56 anni, casalinga, di Modugno (BA), mamma di Nancy e Sharon, di 39 e 21 anni.

LE ALTRE MAMME PREMIATE

Miss Mamma Dolcezza, Lisa Pierri, 44 anni, avvocato, di Copertino, mamma di Marco di 10 anni;

Miss Mamma Eleganza, Mery Martina, 42 anni, cassiera, di Galatina, mamma di Anastasio e Ginevra;

Miss Mamma in Gambe, Angela Antonaci, 34 anni, imprenditrice, di Botrugno, mamma di Giada e Gioia, di 14 e 10 anni;

Miss Mamma Solare, Maria De Jesus, 40 anni, imprenditrice, di Otranto, mamma di Fabrizio e Salvatore, di 24 e 13 anni;

Miss Mamma Sorriso, Klaudia Zaneta, 34 anni, casalinga, di Monteroni, mamma di Diletta, Jonela, Silvia, Viviana ed Enga, di 13, 10, 8, 6 e 3 anni;

Miss Mamma Sprint, Serena Rizzelli, 45 anni, assistente sociale, di Tricase, mamma di Angelica di 15 anni e dei gemelli Jacopo e Francesco, di 11 anni;

Miss Mamma Simpatia, Verena Tarantino, 30 anni, casalinga, di Copertino, mamma di Kevin, Nicolò e Giulio, di 12, 10 ed 1 anno;

Miss Mamma Gold Fashion, Anna Panico, 52 anni, avvocato, di Monteroni, mamma di Gabriele, Alessandro e Nicolò, di 14, 13 e 10 anni;

Miss Mamma Gold Radiosa, Loredana Zaccaro, 55 anni, imprenditrice, di Valenzano (BA), mamma di Angelo ed Asia Pia, di 30 e 21 anni;

Miss Mamma Gold Sportiva, Anna Giusy Perrone, 46 anni, casalinga, di Lequile, mamma di Melany, Jacopo e Matteo, di 16, 12 e 7 anni;

Miss Mamma Gold Simpatia, Simona Manca, 55 anni, casalinga, di Arnesano, mamma di Tania e Nicholas, di 31 e 30 anni;

Miss Mamma Evergreen Glamour, Maria Chimienti, 62 anni, casalinga, di Manduria (TA), mamma di Andrea e Simone, di 33 e 29 anni.

L’evento è stato presentato da Lucia Dipaola, referente del concorso, per la Puglia.

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Da sinistra, Rosa Stringano (vincitrice di selezione categoria “Evergreen”); Eva Agrimi (vincitrice di selezione categoria “Miss Mamma Italiana”); Lucia Dipaola presentatrice dell’evento ed Alessandra Semeraro (vincitrice di selezione categoria “Gold”). Nella foto in alto le 12 mamme della provincia di Lecce premiate

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Attualità

Incendio d’auto a Ruffano nella notte

In fiamme una Audi in via Rattazzi, necessario l’intervento di vigili del fuoco, carabinieri e carro attrezzi

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Incendio d’auto nella notte a Ruffano, attorno all’1:30 circa.

Sul posto è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tricase in via Rattazzi.

A prendere fuoco è stata un’autovettura marca Audi, per la cui rimozione si è reso necessario un carro attrezzi.

L’intervento del 115 è valso allo spegnimento dell’incendio e alla messa in sicurezza dell’area circostante, evitando il propagarsi delle fiamme e danni ad altri veicoli o abitazioni vicine.

Sul posto erano presenti i Carabinieri della Stazione di Casarano per gli accertamenti di competenza.
Le cause sono in corso di accertamento.

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