Attualità
A Casarano nessuno è mai contento…
Si lamentano a Destra quando il Sindaco è di Sinistra e viceversa a Sinistra quando il Sindaco è di Destra…

Un grande giornalista di ormai più di un secolo fa, Giuseppe Prezzolini, trovandosi ad analizzare l’approccio degli italiani nei confronti di chi li amministra, soleva dire: “L’italiano non dice mai bene di quello che fa il Governo, anche se è fatto bene; però non c’è italiano il quale non affiderebbe qualunque cosa al governo e non si lagni perché il Governo non pensa a tutto”.
Anche Casarano, pur ubicato in quel profondo sud Salento, è fatto da italiani e quindi non disattende tale regola. Le lamentele dei casaranesi sono storiche, monotone e ripetitive come le televendite di Mastrota; ci si cresce insieme e ci si abitua ad esse così come al fatto che bisogna affrettarsi a comprare i materassi che da anni sono in un’offerta speciale che sta per scadere. L’unica variabile è che, con cicli pressoché decennali, si lamentano a Destra quando il Sindaco è di Sinistra e viceversa a Sinistra quando il Sindaco è di Destra.
E così via sino alla successiva televendita. “Inconcepibile che una città come Casarano non abbia un servizio di autobus e per spostarsi si sia sempre costretti a prendere la macchina!”; era il mantra che sentivo ripetere sin dalla mia adolescenza. Fino a quando il servizio è stato finalmente istituito e, ancorché non formalmente, tale servizio è pure gratuito ma, se potessimo commisurare l’automezzo al numero di passeggeri, basterebbe colorare di arancione una Smart o al massimo una Panda.
“A Casarano non c’è un posto di ritrovo dove potersi incontrare, magari in centro, per un aperitivo o semplicemente per passeggiare”; poi succede che, quando qualche “temerario” apre un locale diverso dalla pizzeria… dopo un po’ è costretto a chiudere per mancanza di avventori e solo perché i Casaranesi non hanno la “cultura” di uscire tutte le sere e se escono vanno fuori-paese. “A Casarano manca un centro storico che possa diventare isola pedonale”; poi invece: hanno ribasolato piazza Garibaldi, piazza San Giovanni e pure Piazza Indipendenza, hanno provato a chiuderle al traffico almeno parzialmente e c’è stata una mezza rivolta tanto che adesso piazza indipendenza, dopo un febbrile spostamento di fioriere (tanto da far pensare che la decisione del senso di circolazione fosse quotidianamente affidata alla “ruota della Fortuna”) è ora, non solo percorribile in doppio senso, ma addirittura con una doppia fila di parcheggio selvaggio (con buona pace dei basoli nuovi e dei pedoni).
“La chiesetta di Casaranello è bellissima, storica e potrebbe essere un richiamo per i tanti turisti che sono nel Salento”; poi le Associazioni che provano ad occuparsene (e che non dispongono certo di capitali tali da assumere personale custode) non trovano volontari in grado di mantenerla aperta almeno durante l’estate.
E vogliamo parlare dei fotoromanzi che, in primavera, testimoniano la crescita di ogni ciuffo d’erba ai bordi di ogni strada? (con i solerti cittadini che quell’erba la fotografano da ogni angolazione ma non si chinano ad estirparla?) Oppure delle (facili) battute sulle buche e sulla situazione delle strade in generale?
E potrei annoiarvi a lungo con tutta la sequela delle giaculatorie alla Madonna dei sette dolori. Eppure l’erba viene comunque sfalciata (anche se non tempestivamente) e le strade asfaltate (anche se ultimamente) e se ci avete fatto caso non c’è alcun riferimento alle parti politiche perché, come detto in apertura, il meccanismo è perfettamente valido tanto che ci sia la Destra ad amministrare, quanto la Sinistra.
Forse il lamentarsi serve ad alimentare il proprio ego: con le lamentele si rendono gli altri “sbagliati” e ci si sente “giusti” e di conseguenza ci si sente “superiori” e l’ego così continua a montare. L’ultimo esempio per cercare di spiegare cosa, la mente di (alcuni) casaranesi è in grado di fare: al primo incrocio di via vecchia Matino, con essa confluiscono due piccole stradine, ma spesso non sono percorribili semplicemente perché qualcuno, giusto al centro dell’incrocio, parcheggia per andare a prelevare al Bancomat… così… come se fosse la cosa più normale.
I vigili urbani (pur se ultimamente integrati con dei nuovi arrivi, ma che hanno solo ripianato semplicemente i naturali pensionamenti) sono in numero insufficiente per una città come Casarano e comunque non potrebbero essere ovunque a combattere, a suon di multe, l’idiozia di certi elementi (anche se, magari, una maggiore presenza sul territorio dei Carabinieri, soprattutto nelle ore serali, non guasterebbe).
E allora forse è arrivato il momento di diminuire le lamentele, perché ogni cittadino è responsabile della propria città. Poi può anche accadere che non si sia soddisfatti (e ci sta) ma, invece che cercare le scuse e piangere lamenti, sarebbe invece il caso di cominciare a uscire per strada e fare qualcosa (pensa, in questo caso forse basterebbe anche solo uscire per strada a passeggiare e mangiare e bere nei locali).
Antonio Memmi
Attualità
Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano
“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.
Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.
Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.
Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.
«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».
I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).
«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.
«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.
L’IMPIANTO
Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.
Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.
Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.
L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.
I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.
MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE
I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.
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Attualità
A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.
“Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).
Candidati con lui al consiglio:
Sabrina Burlizzi,
Vito D’Argento,
Omar Del Rosario,
Gianni Fonseca,
Emanuela Garofalo,
Erika Leone,
Antonino Manni,
Daniela Meneleo,
Alessandra Mercutello,
Giorgia Montunato,
Silvia Palamà,
Stefano Piccinno,
Carlo Deodato Portaccio,
Paola Ria,
Germano Santacroce,
Marco Stefano.
È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.
Con lei:
Giuseppe Tanisi,
Antonella Previtero,
Paola Cornacchia,
Francesco Lezzi,
Salvatore Rainò,
Alessio Inguscio,
Massimo Mosticchio,
Chiara Minerva,
Lucy D’Ingiullo,
Martina Mauramati,
Mariassunta Garzia,
Simona Armida,
Marco Carluccio,
Elisa Ferocino,
Silvio Spiri,
Lucia Chetta.
Attualità
Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo
È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema
Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.
La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.
Caratteristiche e pericolosità
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura.
Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti.
Impatto sull’ecosistema
La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale.
Raccomandazioni per pescatori e bagnanti
Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.
Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.
La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La ‘roulette russa’ alimentare giapponese
In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto. Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.
Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.
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