Attualità
A Lecce la presentazione del libro di Luigino Sergio
Venerdì 18 febbraio, alle 17, presso il Teatrino dell’ex Convitto Palmieri a Lecce, Luigino Sergio presenta il suo ultimo libro “Enti locali e amministrazione digitale

Venerdì 18 febbraio, alle 17, presso il Teatrino dell’ex Convitto Palmieri a Lecce, Luigino Sergio presenta il suo ultimo libro “Enti locali e amministrazione digitale – Teoria e prassi del provvedimento amministrativo” (Manni 2011). Introduce e coordina Piero Luigi Portaluri (Ordinario di Diritto Amministrativo – Università del Salento). Intervengono: Marco Mancarella (Aggregato di Informatica Giuridica – Università del Salento); Giacomo Mazzeo (Segretario Generale – Provincia di Lecce); Carlo Schilardi (Prefetto – Consigliere di Stato); Vincenzo Specchia (Segretario Generale – Comune di Lecce). Conclude: Alfredo Mantovano (Sottosegretario Ministero dell’Interno).
Il libro
Questo testo è un utile e agile strumento di lettura che offre un quadro organico della normativa e prassi dell’agire amministrativo odierno, senza tralasciare l’approfondimento dei profili di Amministrazione Digitale. Fornisce un quadro semplificato della Pubblica Amministrazione attraverso una puntuale ricostruzione della notevole normativa di settore, oggetto quotidiano di modifiche da circa un ventennio. Doversi confrontare con tematiche quali la validità del documento informatico e della sua sottoscrizione elettronica, il mercato elettronico, i siti web pubblici, l’albo pretorio on line, la posta elettronica certificata è divenuto oggi una sorta di imperativo categorico.
L’autore
Luigino Sergio è nato nel Salento leccese, a Martignano, Comune di cui è Sindaco. È Presidente dell’Unione di Comuni della Grecìa Salentina che associa undici enti locali dell’area ellenofona ed è componente del Consiglio d’amministrazione della Fondazione “La Notte della Taranta”. Opera negli enti locali dal 1980: è stato Vice Presidente della Provincia di Lecce e poi Direttore Generale, incarico che ha ricoperto anche nel Comune di Galatina. Ancora, Presidente del Nucleo di Valutazione della Provincia di Lecce, del Comune di Galatina e dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Lecce. Esperto in materia di pubblica amministrazione, gestione ed organizzazione degli enti locali, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, docenze in corsi di formazione professionale e master universitari.
Attualità
Immigrazione, la Puglia svelata
Tre macro-tendenze nerl nuovo dossier presentato ad Unisalento: i processi di stabilizzazione iniziati almeno dalla fine degli anni Novanta, le modifiche dei flussi migratori e i processi di esclusione o inclusione differenziale che condizionano la vita di una parte dei migranti presenti in regione

La casa, il lavoro e la scuola sono pilastri fondamentali di una società che voglia dirsi inclusiva e multiculturale.
Sono stati questi i temi attorno ai quali si è sviluppata la presentazione dell’ultima edizione del dossier statistico sull’immigrazione curato dal Centro Studi e Ricerche Idos, svoltasi all’Università del Salento.
A poco più di un mese dal referendum che mira a riformare le modalità di acquisizione della cittadinanza per i migranti residenti in Italia, la presentazione del Dossier (curato da Antonio Ciniero dell’Università del Salento e della Redazione Regionale Idos) si propone come un’occasione di confronto e di approfondimento a beneficio di tutto il territorio.
IL DOSSIER SULLA PUGLIA
La lettura dei dati relativi alla presenza dei cittadini stranieri residenti in Puglia permette di mettere in luce almeno tre macro-tendenze.
La prima riguarda i processi di stabilizzazione iniziati almeno dalla fine degli anni Novanta.
La seconda rimanda alle modifiche che i flussi migratori hanno conosciuto da quasi quindici anni a questa parte, quando nel 2011 è iniziata a cambiare la composizione e la dinamica dei flussi migratori diretti in Italia a seguito delle crisi internazionali.
La terza macro-tendenza è quella relativa ai processi di esclusione o inclusione differenziale che condizionano la vita di una parte dei migranti presenti in regione
STABILIZZAZIONE DELLE PRESENZE
Provenienze nazionali e distribuzione sul territorio
In Puglia risiedono 149.477 cittadini stranieri, pari al 3,8% della popolazione regionale.
La provincia che ne concentra il maggior numero è Bari con il 30,2%, segue Foggia con il 23,6% e Lecce con il 18,7%, l’11,3% vive in provincia di Taranto e meno del 10% nelle province di Brindisi (8,7%) e della BAT (7,4%).
A dare conto della stabilizzazione delle presenze sono, in particolare, i dati relativi alla cittadinanza dei migranti: tra i 7 gruppi nazionali più numerosi, infatti, 5 vantano uno storico radicamento sul territorio; si tratta dei romeni, degli albanesi, dei marocchini, cinesi e senegalesi.
I dati sui permessi di soggiorno sottolineano ulteriormente i processi di stabilizzazione.
Più della metà (il 51,5%) dei 91.649 soggiornanti è in possesso di un permesso di lungo periodo.
I FIGLI DEI CITTADINI STRANIERI
Le presenze nelle scuole e l’accesso alla cittadinanza
Nell’anno scolastico 2012/2013 erano 16.329 gli studenti stranieri iscritti nelle scuole pugliesi, la loro incidenza sul totale degli studenti era pari al 2,5% e circa un terzo era nato in Italia.
Dieci anni dopo, nell’anno scolastico 2022/2023, gli studenti stranieri sono aumentati di circa 4 mila unità, sono 20.330, e più della metà (10.627) è nato in Italia.
Le acquisizioni di cittadinanza
Un ultimo dato significativo rispetto alla stabilizzazione delle presenze è quello relativo alle acquisizioni di cittadinanza: i nuovi italiani nel 2023 sono stati 3.757, di cui 1.729, il 46,0% del totale, nella provincia di Bari.
COMPOSIZIONE DEI FLUSSI
I dati riguardanti le motivazioni di rilascio dei permessi di soggiorno a termine e quelli relativi ai primi rilasci sono rilevatori delle modificazioni che hanno interessato la composizione dei flussi migratori in ingresso sul territorio regionale.
Se fino al 2022 le motivazioni lavorative e quelle famigliari erano state sempre preponderanti tra i motivi di rilascio dei pds a termine, nel 2023, per la prima volta, le motivazioni legate alle forme di protezione sono divenute maggioritarie registrando una quota record del 41,3% sul totale, mentre quelle lavorative sono scese al 27,0% e quelle familiari al 24,0%.
Se si prendono in considerazione i dati relativi ai permessi rilasciati per la prima volta nel 2023, questa inversione di tendenza appare ancora più accentuata.
Le motivazioni legate alla protezione salgono al 42,2%, quelle familiari si attestano sul 28,2%, mentre quelle legate al lavoro scendono al 16,5%.
DINAMICHE DI ESCLUSIONE E INCLUSIONE DIFFERENZIALE
I dati relativi ai settori di inserimento lavorativo e alle condizioni di lavoro restituiscono importanti informazioni rispetto alle dinamiche di esclusione sociale e inclusione differenziale.
Secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, gli occupati stranieri in Puglia sono il 4,4% dei 1.292.600 occupati pugliesi.
Come da anni sottolineano gli studi in materia, uno dei maggiori problemi per i lavoratori stranieri non è tanto quello di trovare un lavoro, quanto quello di essere confinati in occupazioni marginali del mercato del lavoro, spesso caratterizzate da precarietà, scarse possibilità di crescita occupazionale, pericolosità, salari bassi e, non ultimo, alta incidenza infortunistica.
I dati registrati in regione rispetto all’occupazione dei cittadini stranieri sono particolarmente emblematici di ciò ed evidenziano una più accentuata segmentazione del mercato del lavoro pugliese rispetto al resto del Paese.
Con riferimento alla tipologia di impiego emerge, infatti, la maggiore concentrazione dei cittadini stranieri nelle posizioni meno qualificate, visto che il lavoro manuale è svolto quasi dalla metà dei lavoratori stranieri (il 47,6% contro l’11,6% degli italiani); rispetto alla media nazionale, in Puglia si registrano ben 17,6 punti in più per gli stranieri e 3,5 in più per gli italiani.
Il lavoro manuale specializzato è svolto dal 16,5% dei lavoratori stranieri e dal 25,7% degli italiani; anche in questo caso è significativo lo scarto con il dato nazionale, che vede impiegato in un lavoro manuale specializzato il 31,7% dei lavoratori stranieri.
Maggiormente in linea con la media nazionale è invece il dato relativo ai lavori di impiegato, addetto alle vendite e ai servizi personali; tale condizione riguarda il 31,9% dei lavoratori stranieri e il 31,3% degli italiani.
Infine, è occupato come dirigente o in professioni intellettuali e tecniche il 4,0% dei lavoratori stranieri (il dato nazionale è pari a più del doppio: 8,7%) e il 31,4% degli italiani (38,6% a livello nazionale).
IL LAVORO AUTONOMO, SEGNALI INCORAGGIANTI
Più incoraggianti i dati sul lavoro autonomo, che restituiscono una certa capacità di “fare impresa” dei cittadini stranieri, sviluppata, spesso, come reazione alla mobilità bloccata nel mercato del lavoro dipendente. A fine 2023 sono 22.146 le imprese gestite da immigrati in Puglia, il 5,8% del totale delle imprese regionali. Si tratta di attività economiche dinamiche, che crescono più di quelle italiane. Le imprese “immigrate”, infatti, sono cresciute dell’1,7% rispetto all’anno precedente e del 14,8% tra il periodo 2018-2023. Nello stesso periodo le imprese italiane sono diminuite rispettivamente dell’1,5% e dell’1,0%.
Nel 76,3% dei casi le imprese sono guidate da cittadini nati in Paesi non Ue, mentre le donne sono il 26,3% dei titolari, una percentuale di 2 punti superiore rispetto al dato medio nazionale. Bari è la provincia in cui si ha un maggiore tasso di femminilizzazione del lavoro autonomo (29,9%).
La provincia con la maggiore propensione al lavoro autonomo è quella di Lecce, che concentra il 40,1% delle imprese “immigrate”, seguita dalle province di Bari (25,1%), Foggia (14,1%), Taranto e Brindisi (entrambe con il 10,3%).
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Attualità
Gagliano del Capo differenzia meglio
Raggiunta una percentuale del 67,48% di raccolta differenziata. Il sindaco Gianfranco Melcarne: «Risultato frutto di un percorso di sensibilizzazione, controllo e miglioramento del servizio e, soprattutto, della collaborazione dei cittadini»

L’amministrazione comunale di Gagliano del Capo rende pubblici i dati trasmessi ad ARPA Puglia per la determinazione dell’Ecotassa e annuncia che il Comune ha raggiunto, nel 2024, una percentuale del 67,48% di raccolta differenziata.
«Si tratta di un traguardo significativo», evidenzia il sindaco Gianfranco Melcarne, «che testimonia l’impegno collettivo della cittadinanza, degli operatori ecologici e dell’amministrazione stessa nel promuovere una gestione dei rifiuti sempre più sostenibile ed efficiente».
Per il primo cittadino, «il raggiungimento di tale soglia dimostra una maggiore attenzione verso l’ambiente e ha anche ricadute positive dal punto di vista economico, contribuendo a non incrementare i costi legati allo smaltimento dei rifiuti».
«Il risultato», approfondisce il sindaco, «è frutto di un percorso di sensibilizzazione, controllo e miglioramento del servizio e, soprattutto, della collaborazione dei cittadini, che ringraziamo per il loro senso civico e il contributo quotidiano. La strada verso una Gagliano del Capo più pulita e sostenibile è ancora lunga, ma oggi possiamo dire con orgoglio di essere sulla direzione giusta».
Infine una promessa e un invito: «L’amministrazione continuerà a lavorare per consolidare e migliorare ulteriormente questi risultati, puntando su una comunicazione costante, su servizi sempre più efficienti e su iniziative educative rivolte a tutte le fasce della popolazione; invitiamo tutti i cittadini a proseguire con lo stesso impegno, rispettando le modalità di conferimento e contribuendo attivamente alla tutela dell’ambiente e alla crescita del nostro territorio».
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Attualità
Porto di Tricase, draga in azione
Avviate le operazioni di pulizia dei fondali che si protrarranno fino alla prima settimana di giugno per il bacino esterno del porto e fino alla prima settimana di luglio per il cosiddetto “porticciolo”

Fa un certo effetto il porto di Tricase svuotato di tutte le sue barche grandi e piccole che di solito lo popolano per tutto l’anno e, dalla primavera in poi, ne ricoprono ogni angolo dello specchio d’acqua.
Al posto loro c’è un unico grande natante con una gru al centro: è la tanto annunciata draga che ha fatto capolino al porto di Tricase il 4 maggio per espletare le necessarie operazioni di pulizia del fondale del bacino portuale.
Quest’anno i diportisti dovranno ancora pazientare perché le operazioni di dragaggio si prolungheranno fino alla prima settimana di giugno per il bacino esterno mentre la consegna di quello interno (il porticciolo) è prevista per la prima settimana di luglio.
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