Attualità
Acqua, siamo in riserva
Acquedotto Pugliese: «Già a gennaio la quantità di acqua disponibile potrebbe essere insufficiente a soddisfare la domanda». Intanto Aqp abbassa la pressione idrica e i nostri rubinetti fanno fatica a fare i loro dovere. Problemi anche per le caldaie

Le scarse piogge sulle fonti riducono sempre più la disponibilità idrica: i prelievi restano superiori agli afflussi ed è necessario contenere i consumi.
Secondo Aqp, è necessario, inoltre, continuare a mantenere ridotta la pressione nel rispetto degli standard di qualità previsti dalla Carta del servizio idrico integrato.
Meno acqua sarà consumata da tutti, più si allontanerà il rischio di inasprimento delle restrizioni.
Un messaggio al centro della campagna di sensibilizzazione di AQP: Siamo in riserva.
Da un po’ di giorni soprattutto chi abita su piani rialzati in particolare durante la mattinata e nei fine settimana ha avuto problemi nel far scorrere acqua dai rubinetti.
Riduzione della pressione idrica che manda in tilt anche molte caldaie che non ricevendo acqua a sufficienza hanno un crollo di pressione e smettono di funzionare salvo intervento del proprietario o del manutentore.
Tutto ciò sta avvenendo perché acquedotto pugliese vuole esorcizzare una eventuale crisi idrica nei prossimi mesi così diminuisce corposamente l’erogazione idrica nelle nostre case.
La situazione negli ultimi giorni appare addirittura peggiorare perché Acquedotto Pugliese ha diramato un comunicato che: le riserve idriche potrebbero essere non sufficienti già a partire da gennaio.
Acquedotto Pugliese non usa mezzi termini: «In assenza di adeguate precipitazioni, già da gennaio infatti la quantità di acqua disponibile potrebbe essere insufficiente a soddisfare appieno la domanda. Ogni goccia è fondamentale per superare la crisi idrica».
Da quelle risparmiate da Acquedotto Pugliese (AQP) con la tecnologia messa in campo negli ultimi anni, a quelle che possono recuperare, con piccoli gesti quotidiani, i 4 milioni di cittadini serviti.
La società ha invitato i cittadini a contribuire attivamente adottando piccoli gesti quotidiani per risparmiare acqua, come ridurre gli sprechi e installare sistemi di accumulo privati.
Intanto, visto che uno dei problemi più grossi è la dispersione dell’acqua dalle tubature spesso vetuste e fatiscenti, AQP continua ad effettuare interventi di risanamento delle reti, con investimenti di 800 milioni di euro per modernizzare circa 1.300 chilometri di condotte. Grazie a queste misure e a nuove tecnologie come il progetto Smart Water Management, è stato possibile risparmiare 80 milioni di metri cubi d’acqua nel 2023 rispetto al 2009.
La società, inoltre, prevede la costruzione di un dissalatore sulle sorgenti del Fiume Tara a Taranto entro il 2026, capace di soddisfare il fabbisogno di 350mila persone.
Tuttavia, per evitare inasprimenti delle restrizioni, è fondamentale che tutti adottino un consumo responsabile. E portino pazienza, tanta pazienza.
I CHIARIMENTI DI ACQUEDOTTO PUGLIESE
Sulla vicenda da AQP hanno dato una risposta a quelle che sono le domande che tutti i pugliesi si pongono.
C’è crisi idrica in Puglia?
Sì, il perdurare di scarse precipitazioni sulle fonti, unite ai prelievi di acqua per i diversi utilizzi dagli invasi a uso plurimo, sta riducendo la disponibilità idrica. A partire dal 21 ottobre 2024, AQP ha avviato riduzioni di pressione su tutta la rete idrica gestita nel rispetto degli standard di qualità previsti dalla Carta del servizio idrico integrato. Durante l’ultima riunione, l’Osservatorio permanente per gli utilizzi idrici dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale ha aumentato il livello di severità idrica per il potabile in Puglia da medio a alto. Le variabili più importanti restano quella delle piogge nelle zone in cui sono ubicate le principali fonti di approvvigionamento di Acquedotto Pugliese e quella dei consumi, da contenere il più possibile.
Dove sono le principali fonti di approvvigionamento di AQP? Come funziona il sistema?
«Acquedotto Pugliese attinge circa il 55% di acqua da 5 invasi (Sinni, Pertusillo, Conza, Occhito e Locone) che servono anche l’agricoltura, il 33% dalle sorgenti irpine e la restante parte, il 12%, da 169 pozzi dislocati soprattutto nella parte meridionale della Puglia e dedicati esclusivamente all’uso potabile. Questo mix di fonti si sviluppa su 6 schemi idrici che attraversano 3 territori regionali (Campania, Basilicata e Puglia) e sono fortemente interconnessi tra loro, consentendo ad Acquedotto Pugliese di colmare eventuali carenze idriche di uno schema con l’altro. Questa gestione ottimizzata anche grazie alla digitalizzazione della rete, unitamente agli investimenti continui per la riduzione delle perdite idriche, ha consentito ad AQP di efficientare la risorsa idrica e di garantire il servizio nonostante una disponibilità della risorsa ridotta rispetto alla media storica. La crisi climatica, tuttavia, ha ridotto la disponibilità d’acqua complessiva di oltre il 60% rispetto alla media storica, rendendo necessarie misure preventive come le riduzioni di pressione volte ad allontanare il rischio di disservizi nelle prossime settimane».
Quali fattori incidono sulla continuità del servizio idrico potabile?
«La continuità del servizio dipende dai prelievi anche per usi diversi dal potabile (per le fonti cosiddette ad uso plurimo), dalle azioni di razionalizzazione e ottimizzazione della gestione, da un consumo responsabile della risorsa e dalla quantità di acqua presente nelle principali fonti di approvvigionamento di AQP: gli invasi di Pertusillo e Sinni (in Basilicata), Conza (in Campania), Locone (in Puglia) e Occhito (al confine tra Puglia e Molise), le sorgenti campane e il sistema di pozzi».
Chi regola il prelievo delle acque per i diversi usi?
«L’attività di pianificazione e gestione delle risorse idriche di un’ampia area del Sud Italia, di cui fa parte anche la Puglia, è di competenza dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale. Le regioni italiane su cui ha competenza sono sette: Basilicata, Calabria, Campania e Puglia per intero; Abruzzo, Lazio e Molise parzialmente. Sulla distribuzione delle risorse idriche per i vari usi e per i diversi territori incidono inoltre accordi tra regioni».
Chi gestisce operativamente gli invasi a uso plurimo da cui si rifornisce Acquedotto Pugliese?
«La gestione degli invasi di Sinni e Pertusillo in Basilicata e di Conza in Campania è di Acque del Sud, la società che da gennaio 2024 ha preso il posto del soppresso Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (E.I.P.L.I.). La gestione della diga di Occhito, fra Puglia e Molise, è del Consorzio per la Bonifica della Capitanata. La gestione dell’invaso del Locone, in Puglia, è del Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia».
Quali sono le fonti più esposte da cui si approvvigiona Acquedotto Pugliese?
«Tutte le fonti di approvvigionamento di AQP sono esposte agli effetti dei cambiamenti climatici. La differenza dei comportamenti è rappresentata dalle finestre temporali all’interno delle quali si manifestano gli impatti di tali cambiamenti: stagionali per le sorgenti, annuali per gli invasi e su diversi anni per quanto riguarda la falda».
Cosa possono fare i cittadini?
«Adottare il più possibile un consumo responsabile dell’acqua, evitando gli usi non prioritari, e installare autoclavi, sono le migliori soluzioni che Acquedotto Pugliese consiglia di adottare sin da subito. AQP ha lanciato le campagne Acqua per tutti, tutti per l’acqua, Conta la goccia – Risparmiare si può, Siamo in riserva e Dormi tranquillo, hai l’autoclave e una casa felice. Sul sito di AQP è inoltre disponibile una pagina con consigli su come risparmiare l’acqua».
Cosa fa Acquedotto Pugliese per efficientare le reti?
«AQP ha messo in campo numerosi investimenti volti al miglioramento delle reti e in particolare al controllo e al contenimento delle perdite idriche. I progetti di risanamento, insieme a tutte le altre iniziative attuate (ad esempio la sostituzione delle condotte deteriorate, il monitoraggio delle pressioni in rete ed il loro controllo mediante valvole automatiche di controllo e la distrettualizzazione, il rinnovamento del parco misuratori installati, ecc.) hanno portato nel corso degli anni a una significativa riduzione del tasso di perdita nelle reti di distribuzione. Acquedotto Pugliese sta inoltre realizzando, dal giugno 2022, il progetto Smart Water Management, che ha permesso la creazione di un gemello digitale della rete idrica utilizzando nuove tecnologie predittive a tutela della risorsa idrica. Lo Smart Water Management è di importanza strategica: una maggiore e fondamentale tempestività nel ripristino della rete e conseguente contenimento delle perdite, oltre che a un approccio in ottica di sostenibilità, rende la gestione idrica sempre più sicura, efficiente e consapevole».
Che effetto hanno queste politiche di efficientamento?
«Grazie all’efficientamento dei processi gestionali, Acquedotto Pugliese riesce sempre più a soddisfare il fabbisogno idrico prelevando meno acqua dall’Ambiente. Nel 2023 ad esempio sono stati risparmiati 80 milioni di metri cubi di acqua annui rispetto al 2009, pari a un invaso di medie dimensioni».
Cosa fa Acquedotto Pugliese per ridurre le perdite idriche?
«Acquedotto Pugliese ha in corso un imponente piano di risanamento delle reti idriche. Sono attualmente avviati interventi di risanamento che interessano quasi 1.300 chilometri di condotte per un investimento di 800 milioni di euro».
Ci sono altre fonti da cui può attingere Acquedotto Pugliese?
«Il mix di fonti composto da invasi, sorgenti e pozzi copre il 100% del fabbisogno. È attualmente in fase di progettazione un dissalatore sulle sorgenti salmastre del Fiume Tara, a Taranto, che a partire dal 2026 potrebbe coprire il fabbisogno idrico di 350mila persone, quasi il 10% del totale dei cittadini serviti da AQP».
Perché quando Acquedotto Pugliese comunica interruzioni del servizio o riduzioni di pressione non si avvertono disagi?
«Probabilmente i serbatoi a servizio del condominio o dell’abitazione sono adeguati alle necessità di consumo. In pratica si utilizza l’acqua contenuta in essi. Nelle abitazioni prive di riserve proprie di accumulo, si continua ad utilizzare l’acqua ancora presente nelle tubature della rete pubblica, fino al loro totale svuotamento».
Perché a volte si continuano ad avvertire disagi anche dopo il ripristino dell’erogazione?
«Occorre aspettare che in tutta la rete si ripristinino le condizioni di flusso sufficienti a garantire la giusta pressione. In pratica ci vuole tempo perché le reti si riempiano nuovamente, e la velocità di riempimento è legata ai consumi degli utenti».
Perché l’acqua a volte arriva solo ai piani inferiori?
«Acquedotto Pugliese ha cura che l’acqua arrivi al punto di presa del contatore, garantendo una pressione minima di 0,5 atmosfere. Solitamente la pressione è superiore, comunque sufficiente a permettere l’acqua di raggiungere i piani superiori. In caso di pressioni minime, l’acqua difficilmente raggiunge i piani superiori al secondo. Inoltre, nei periodi di crisi idrica, per garantire sufficienti scorte nei grandi serbatoi extraurbani è probabile che occorra effettuare manovre di riduzione di pressione in rete. In questo caso, le abitazioni ed i condomini forniti di idonei serbatoi, in condizioni ordinarie, non avvertono disagi».
Perché nello stesso abitato le condizioni del servizio possono essere diverse?
«Dipende principalmente dalle quote altimetriche: le zone alte degli abitati sono spesso più critiche di altre perché a parità di pressione in rete occorre superare un maggiore “dislivello” per servire le abitazioni. In pratica nelle zone alte degli abitati, in caso di riduzione di pressione, la rete fatica a riempirsi ed a garantire un livello ottimale di servizio».
I CONSIGLI
Infine, per superare al meglio eventuali interruzioni di servizio e/o riduzione di pressione nelle reti, Acquedotto Pugliese consiglia:
- di alloggiare i serbatoi al piano terra o negli scantinati, in modo tale che possano sempre riempirsi durante le ore di piena erogazione.
- di installare serbatoi con una capacità sufficiente a contenere tanta acqua quanta ne serve quotidianamente (circa 150 litri a persona), garantendone, così, un adeguato ricambio.
Per assicurare migliore igienicità all’acqua accumulata nei serbatoi privati, Acquedotto Pugliese consiglia:
- di realizzarli preferibilmente in acciaio inossidabile o in cemento armato,
- di realizzarli ispezionabili da ogni lato,
- di pulirli almeno una volta all’anno effettuando contestualmente una disinfezione,
- di dotarli di scarico di fondo e di sfioratore di massimo livello,
- di non collocare nel locale né la centrale termica né le riserve di carburante o materiali in disuso
- se ci sono diversi serbatoi, di collegarli in serie e di fare in modo che essi siano costantemente attraversati dall’acqua di rete
- che la tubazione in arrivo eroghi acqua a caduta libera visibile al di sopra del livello massimo consentito dal recipiente ricevitore, per evitare che l’acqua in uscita possa ritornare nel tubo adduttore.
Giusepppe Cerfeda
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Appuntamenti
Miss Mamma 2025, le salentine con la fascia
A Carmiano si sono svolte le selezioni per “Miss Mamma Italiana 2025”, concorso nazionale di bellezza e simpatia che sostiene “Arianne”, Onlus per la lotta all’Endometriosi

Proseguono in tutta Italia le selezioni per Miss Mamma Italiana edizione 2025, concorso nazionale di bellezza e simpatia giunto quest’anno alla sua trentaduesima edizione, curato dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del concorso) e riservato a tutte le mamme di età compresa tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con più di 56 anni.
Miss Mamma Italiana sostiene Arianne, associazione Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia cronica, progressiva ed invalidante, ancora poco conosciuta, che in Italia colpisce quasi 4 milioni di donne fin dall’adolescenza e che, per questo motivo, deve essere ben conosciuta per permettere un’attivazione spontanea in caso di sintomi sospetti.
Al cine teatro “Fratelli Lumiere” di Carmiano, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di Miss Mamma Italiana 2025.
Le mamme partecipanti, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità (come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche), che rappresentasse la loro personalità.
La giuria ha proclamato vincitrice della selezione Eva Agrimi, 30 anni, estetista, di Carmiano, mamma di Rachele ed Ester, di 7 e 3 anni; la fascia Miss Mamma Italiana Gold (riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni), è andata ad Alessandra Semeraro, 47 anni, coreografa, di Arnesano, mamma di Nicholas e Michael, di 16 e 14 anni; mentre la fascia Miss Mamma Italiana Evergreen (riservata alle mamme con più di 56 anni) è andata a Rosa Stringano, 56 anni, casalinga, di Modugno (BA), mamma di Nancy e Sharon, di 39 e 21 anni.
LE ALTRE MAMME PREMIATE
Miss Mamma Dolcezza, Lisa Pierri, 44 anni, avvocato, di Copertino, mamma di Marco di 10 anni;
Miss Mamma Eleganza, Mery Martina, 42 anni, cassiera, di Galatina, mamma di Anastasio e Ginevra;
Miss Mamma in Gambe, Angela Antonaci, 34 anni, imprenditrice, di Botrugno, mamma di Giada e Gioia, di 14 e 10 anni;
Miss Mamma Solare, Maria De Jesus, 40 anni, imprenditrice, di Otranto, mamma di Fabrizio e Salvatore, di 24 e 13 anni;
Miss Mamma Sorriso, Klaudia Zaneta, 34 anni, casalinga, di Monteroni, mamma di Diletta, Jonela, Silvia, Viviana ed Enga, di 13, 10, 8, 6 e 3 anni;
Miss Mamma Sprint, Serena Rizzelli, 45 anni, assistente sociale, di Tricase, mamma di Angelica di 15 anni e dei gemelli Jacopo e Francesco, di 11 anni;
Miss Mamma Simpatia, Verena Tarantino, 30 anni, casalinga, di Copertino, mamma di Kevin, Nicolò e Giulio, di 12, 10 ed 1 anno;
Miss Mamma Gold Fashion, Anna Panico, 52 anni, avvocato, di Monteroni, mamma di Gabriele, Alessandro e Nicolò, di 14, 13 e 10 anni;
Miss Mamma Gold Radiosa, Loredana Zaccaro, 55 anni, imprenditrice, di Valenzano (BA), mamma di Angelo ed Asia Pia, di 30 e 21 anni;
Miss Mamma Gold Sportiva, Anna Giusy Perrone, 46 anni, casalinga, di Lequile, mamma di Melany, Jacopo e Matteo, di 16, 12 e 7 anni;
Miss Mamma Gold Simpatia, Simona Manca, 55 anni, casalinga, di Arnesano, mamma di Tania e Nicholas, di 31 e 30 anni;
Miss Mamma Evergreen Glamour, Maria Chimienti, 62 anni, casalinga, di Manduria (TA), mamma di Andrea e Simone, di 33 e 29 anni.
L’evento è stato presentato da Lucia Dipaola, referente del concorso, per la Puglia.
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Da sinistra, Rosa Stringano (vincitrice di selezione categoria “Evergreen”); Eva Agrimi (vincitrice di selezione categoria “Miss Mamma Italiana”); Lucia Dipaola presentatrice dell’evento ed Alessandra Semeraro (vincitrice di selezione categoria “Gold”). Nella foto in alto le 12 mamme della provincia di Lecce premiate
Attualità
Incendio d’auto a Ruffano nella notte
In fiamme una Audi in via Rattazzi, necessario l’intervento di vigili del fuoco, carabinieri e carro attrezzi

Incendio d’auto nella notte a Ruffano, attorno all’1:30 circa.
Sul posto è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tricase in via Rattazzi.
A prendere fuoco è stata un’autovettura marca Audi, per la cui rimozione si è reso necessario un carro attrezzi.
L’intervento del 115 è valso allo spegnimento dell’incendio e alla messa in sicurezza dell’area circostante, evitando il propagarsi delle fiamme e danni ad altri veicoli o abitazioni vicine.
Sul posto erano presenti i Carabinieri della Stazione di Casarano per gli accertamenti di competenza.
Le cause sono in corso di accertamento.
Attualità
Ospedale di Galatina tra criticità, degrado e cantieri fermi
“Solita” ispezione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro: «Laboratorio analisi nel degrado, situazione critica al Pronto soccorso e cantieri fermi. Ma c’è anche un fiore all’occhiello, il Centro trasfusionale»

«Siamo tornati nell’ospedale di Galatina, che avevamo ispezionato a giugno 2023. Ad aprile 2024 erano state esaminate in Commissione Sanità tutte le carenze emerse, e incassammo l’impegno del direttore generale Asl Rossi e dell’ex assessore Palese e risolverle in tempi brevi. A distanza di un anno, il bilancio è appena sufficiente perché molto resta ancora da fare».
Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, reduce dall’ennesimo blitz in una struttura sanitaria pubblica salentina.
CRITICITÀ AL PRONTO SOCCORSO
Le criticità maggiori al Pronto soccorso: «Locali angusti e inadeguati, il solito unico bagno promiscuo, solo una postazione di pronto intervento grave fra le tende, pazienti parcheggiati in barella anche la notte, spazi sacrificati e difficoltà operative».
Nel frattempo, la nuova sistemazione resta «un miraggio visto che il cantiere, così come quello della Terapia intensiva e sub intensiva, rimane bloccato».
LABORATORIO DI ANALISI PATOLOGICA CLINICA
Situazione molto critica al Laboratorio di analisi patologica clinica: «Abbiamo trovato alcuni locali fatiscenti e umidi, spogliatoi non a norma e l’antibagno utilizzato come spogliatoio. C’è una zona chiusa e degradata che otto anni fa è stata praticamente distrutta da un incendio e non è mai stata ripristinata. Abbiamo riscontrato la presenza di reagenti chimici abbandonati, frigoriferi non a norma per conservare prodotti chimici e farmaceutici, impianti elettrici con cavi precari e acque reflue a rischio biologico non adeguatamente trattate. Lo smaltimento dei reagenti prende una via rapida, diretta, probabilmente fuori protocollo. Si usano tubi volanti collegati a taniche di plastica di fortuna, a rischio rotture o perdite».
PERSONALE
Sul fronte del personale, «per risolvere il deficit che evidenziammo, finalmente ci sono stati rinforzi in quest’ultimo anno. Dopo decenni sono stati nominati i capisala, come in tutta la Asl Lecce».
APPARECCHIATURE OBSOLETE
Capitolo apparecchiature obsolete: «In Cardiologia sono stati sostituiti il carrello dell’emergenza, gli elettrocardiografi e l’ecografo guasti. Nelle sale operatorie, così come avevamo sollecitato, è stata sostituita tutta la ferristica che trovammo logora e antiquata. Mentre resta da rifare la pavimentazione, sostituendo il linoleum alle vecchie piastrelle».
A causa della mancanza di anestesisti, «vera piaga dell’intera azienda sanitaria, l’Unità di Terapia intensiva cardiologica non è operativa benché ci sia un reparto nuovo e attrezzato, che rimane chiuso».
Ferma anche la Rianimazione e «resta chiuso e inutilizzato il quarto piano che ospitava la Chirurgia».
Per quanto riguarda l’Oncologia, «l’ambulatorio funziona solo un giorno a settimana. Quello di Urologia è invece chiuso, come avevamo paventato, dopo il pensionamento dell’unico medico e dell’infermiere che erano in servizio. Funziona, invece, il servizio Dialisi, dove avevamo segnalato la necessità di sostituire l’elettrocardiografo e la carenza di infermieri specializzati.
Come avevamo richiesto, la Farmacia è stata dotata di nuovi computer, stampanti, sedie, poltrone e armadi.
La Riabilitazione non ha ancora una palestra, ma sono arrivati gli standing che avevamo richiesto per sollevare e trasportare in piedi i pazienti. Per il rifacimento degli spazi di Endoscopia digestiva, che non erano a norma, è stato approvato un progetto da 49mila euro».
Infine, la Nefrologia «continua a risentire della mancanza di personale, e in tutto l’ospedale si attende la dotazione di barelle e letti bariatrici per i pazienti obesi, che sono stati ordinati come avevamo sollecitato».
IL FIORE ALL’OCCHIELLO
L’ospedale di Galatina vanta anche «un fiore all’occhiello»: il Centro trasfusionale, «che opera a pieno ritmo e con un’ottima organizzazione».
Le donazioni di sangue intero si effettuano dalle 8,30 alle 10,30 dal lunedì al sabato, con l’accesso di sei donatori ogni mezzora previa prenotazione (al numero 0836 529223).
Chi non prenota va in coda o entra se qualcuno non si è presentato e il turno di sei non è completo.
Il Centro opera in stretta collaborazione con le associazioni di donatori di sangue, per contribuire a soddisfare le necessità trasfusionali dell’Asl di Lecce e sensibilizzare i cittadini alla cultura della donazione del sangue.
La struttura, collocata al piano terra e accessibile anche alle persone con disabilità, è dotata delle più moderne attrezzature mediche che permettono di lavorare in tranquillità e sicurezza.
Si può donare sangue intero, plasma e piastrine, dopo accurati accertamenti clinici ed ematochimici eseguiti nel laboratorio del Centro, che meriterebbe la classificazione di unità semplice a valenza dipartimentale.
«Usciamo da questa ispezione con un quadro di luci e ombre», tira le somme Pagliaro, «mai con il dito puntato ma con la mano tesa per portare in Regione le esigenze di questo ospedale e di tutto il territorio di Lecce e provincia».
Infine, il fondatore di Regione Salento annuncia: «Torneremo in tutte le strutture sanitarie già ispezionate per verificare se gli impegni assunti nelle relative audizioni in Commissione Sanità abbiano avuto seguito, e intanto proseguiremo con le visite al Dea e al Fazzi, reparto per reparto, sempre con l’obiettivo di contribuire a garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini».
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