Attualità
Allarme tumori: le 3 criticità emerse dal report
Il danno sanitario, la fragilità della falda e l’uso dei fanghi di depurazione in una intervista al coordinatore del Centro salute ambiente per il Salento
L’allarme salute è lanciato. Sindaci e politici chiedono al Parlamento tavoli interistituzionali e controlli continui. Per non generare però puro allarmismo, bisogna guardare alle concrete criticità: quelle sono emerse dai dati scientifici del Report presentato lunedì scorso a Lecce.
Cesare Mazzotta, presidente dell’associazione Salute Salento, fa il punto sulla situazione:
Nella sacrosanta crociata che il Salento si accinge ad intraprendere, lo stesso governatore Emiliano ha chiarito che vuole essere «supportato dai dati scientifici». Bisognerebbe perciò evitare di terrorizzare il territorio per una manciata di Becquerel in più nelle emissioni naturali di radon, rilevato in qualche scuola e in una dozzina di abitazioni di una decina di comuni. Con facili accorgimenti la bonifica è a portata di mano. Del resto il Salento convive con il radon da secoli. Come Viterbo con l’arsenico e i fluoruri nell’acqua della rete idrica.
Piuttosto, perché nel Report non vi è traccia di tabelle delle zone vulnerabili da nitrati in eccesso nelle falde a nord ovest di Nardò e a Lecce, Trepuzzi, Surbo, Galatina, Salve, Taviano, Muro Leccese, Cutrofiano, Racale, Presicce, Collepasso e Arnesano?
Ci siamo rivolti a Giovanni De Filippis, coordinatore del Centro salute ambiente per il Salento (Csa), alla ricerca di ulteriori certezze:
Cosa è emerso dallo studio delle matrici nella nostra provincia?
“Emerge che nel Leccese abbiamo un danno sanitario conclamato. Ci riferiamo alla maggiore incidenza dei tumori polmonari e vescicali nei maschi. Un danno a fronte del quale le informazioni ambientali ci danno una serie di indicazioni, ma ci invitano ad approfondire diversi ambiti, soprattutto con riferimento alle ricadute di Cerano e di Taranto. Ricadute che è dimostrato che ci sono. Si tratta di quantificarle e di qualificarle in termini di composizione, per capire se possono giocare qualche ruolo nella eziologia delle patologie neoplastiche di cui siamo a conoscenza”.
Lei ha parlato anche di criticità per la matrice «acqua»…
“Anche per quanto riguarda la gestione della risorsa idrica, che si è dimostrata particolarmente vulnerabile, si dovranno prendere delle iniziative. La nostra falda è molto fragile e quindi è una criticità strettamente correlata con i livelli di salute dei cittadini“.
La terza criticità riguarda il «suolo» e i fanghi dei depuratori.
“C’è un problema relativo alla difesa del suolo, che deve essere tutelato dalla presenza delle discariche e da una serie di pratiche che possono essere pericolose, anche in relazione all’uso dei fanghi di depurazione, che spesso non sono adeguatamente controllati, per cui si corre il rischio che le sostanze tossiche possano entrare nel ciclo alimentare”.
C’è una relazione fra quello che è emerso e i “cluster” di maggiore incidenza tumorale in alcune aree della provincia?
“Secondo la Asl non si può escludere una relazione, ma non è nostro compito svolgere ulteriori accertamenti ambientali. Però il Csa regionale e leccese sono stati finanziati anche per svolgere questo tipo di approfondimenti che saranno fatti. Alla fine di questo percorso arriveremo non tanto ad individuare un colpevole, ma ai provvedimenti per ridurre il rischio ambientale”.
Come procederà il Csa salentino?
“Con l’implementazione di tutte le attività che sono state programmate tra cui anche quelle della valutazione del rischio di impatto del particolato (Pm 10 e Pm 2,5) sulla popolazione, in particolare giovanile. Lo studio epidemiologico (Protos) è già partito e individueremo altri approfondimenti nella zona “cluster” circoscritta dal report”.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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