Attualità
ANCI Puglia e gli Enti locali: “Regione fai in fretta”
Documento condiviso alla vigilia del riordino delle funzioni amministrative: sottolineata la disponibilità a gestire funzioni delegate da Regione o da Governo a condizione che siano trasferite le risorse
Incontro presso l’aula consiliare della provincia di Bari sulla questione del riordino degli Enti locali pugliesi ai sensi della Legge Delrio.
All’incontro, promosso dal presidente dell’Upi Puglia, Antonio Gabellone (presidente della Provincia di Lecce), hanno aderito tutte le Province pugliesi, il sindaco di Bari Antonio Decaro e i rappresentanti regionali e locali di Cgil, Cisl, Uil e Cisal. Presenti inoltre i capigruppo della Regione Puglia: Ignazio Zullo (Forza Italia), Davide Bellomo (i Pugliesi) e Donato Pellegrino (Socialisti- gruppo misto) assicurando tutta l’attenzione e la disponibilità al recepimento di risorse da parte dell’Assemblea regionale.
I presenti hanno condiviso un documento sulla situazione degli Enti locali alla vigilia del riordino delle funzioni amministrative
in cui viene sottolineata la disponibilità a gestire funzioni delegate da Regione o da Governo centrale a condizione che siano trasferite anche le relative risorse.
“Abbiamo condiviso il documento UPI in quanto il riordino delle funzioni degli Enti locali sta creando inevitabili difficoltà agli enti locali e agli amministratori pugliesi”, ha dichiarato il presidente Anci Puglia, sen. Luigi Perrone, “servono urgenti risposte ai diversi livelli di governo per chiarire e definire il quadro di incertezza e precarietà che riguarda le funzioni, le relative risorse, il personale e i servizi essenziali da garantire ai cittadini. Chiediamo alla Regione che le funzioni che intende trasferire siano corredate dalle relative risorse, inoltre, quale interlocutore nei confronti del Governo, di farsi portavoce delle richieste degli enti locali pugliesi. In merito alla questione del personale delle Province, Anci ha sempre sostenuto la necessità da parte del governo di una attenta razionalizzazione, coerente con le funzioni e le competenze dei nuovi enti. Ora servono certezze sui processi di mobilità dei dipendenti interessati, su questo è mancata da parte del Governo una adeguata concertazione con i Comuni. La ridefinizione delle dotazioni organiche di Province e Citta’ metropolitane avrebbe dovuto procedere di pari passo con la riallocazione presso gli altri livelli di governo delle funzioni attualmente esercitate dalle Province, i due processi dovevano procedere parallelamente, come peraltro previsto dalla stessa legge Delrio”.
Upi e Anci Puglia, ognuno a rappresentanza dei propri Enti (compresa la Città Metropolitana) che oggi hanno diverse specificità e programmazioni istituzionale, si dichiarano dunque pronti ad assumere le funzioni – non propriamente previste allo stato attuale in capo alle Province o ai Comuni (compresa la Città Metropolitana) – che potranno essere delegate dal Governo centrale o dalla Regione Puglia a condizione che insieme all’attribuzione di funzioni vi sia contemporaneamente l’attribuzione di risorse finanziarie con le quali far fronte ai servizi da offrire ai cittadini, ma anche ai relativi stipendi dei dipendenti impiegati appositamente.
Upi e Anci Puglia individuano nella Regione Puglia l’interlocutore principale (così come del resto stabilito dalla Legge Delrio) e, quindi, alla stessa di fare chiarezza su quello che intende attribuire come proprie funzioni agli enti locali e quindi le relative coperture, ma la stessa sia garante e portavoce delle istanze degli enti locali pugliesi nei confronti del Governo nella Conferenza Stato-Regioni. Altresì stabiliscono che sia l’Osservatorio regionale la sede idonea alla risoluzione delle problematiche di natura sia amministrativa sia occupazionale.
Un’azione sinergica condivisa e trasversale che mira solo ed unicamente ad evitare ogni qualsivoglia forma di disservizio ai cittadini pugliesi.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
Attualità
Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera
La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»
Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.
Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.
I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.
Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.
Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.
L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.
Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.
Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».
Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».
«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».
«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».
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