Connect with us

Attualità

Appalto per la ristorazione ospedaliera: “Troppe carenze, mancano tutele per i lavoratori»

Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil Lecce chiedono alla Regione e garanzie per il mantenimento dei livelli reddituali. I sindacati contestano la clausola sociale perché manca l’elenco del personale: «Il dipartimento salute convochi un incontro urgente»

Pubblicato

il

«Il nuovo bando di gara regionale per l’affidamento del servizio di mensa ospedaliera su tutto il territorio pugliese è pieno di carenze e punti critici e non tutela adeguatamente i lavoratori».


Per queste ragioni, i segretari generali di Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil di Lecce, Mirko Moscaggiuri e Antonella Perrone, chiedono al Dipartimento Salute della Regione Puglia la convocazione di un incontro urgente, considerato la scadenza del bando fissata per il prossimo 18 febbraio.


«Ad oggi c’è forte preoccupazione tra i circa 200 i lavoratori delle mense ospedaliere della provincia di Lecce», fanno sapere Moscaggiuri e Perrone, «perché nel nuovo bando preparato e pubblicato dalla Regione, tramite l’agenzia InnovaPuglia, c’è una clausola sociale ‘generica’ a garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali, poiché manca l’allegato elenco del personale che indica a quali persone si rivolge la stessa clausola. E non ci basta che ci sia soltanto la tutela occupazionale, perché quello che chiediamo è anche la tutela dell’attuale livello reddituale di tutti i dipendenti».


«In questo bando», proseguono, «non vi è traccia dell’impegno, a suo tempo preso dalla Regione, di affidare al nuovo gestore il servizio di preparazione pasti per tutto il personale Asl, un servizio che chiaramente aiuterebbe i lavoratori a mantenere l’attuale reddito con la possibilità di migliorarlo, considerato che sono prevalentemente lavoratori part-time. Su tutti questi elementi critici noi vogliamo vederci chiaro».

Alla luce della nuova organizzazione del servizio, ricordano i segretari provinciali di Filcams e Uiltucs, solo l’ospedale di Gallipoli manterrà il centro di preparazione pasti interno.


«Il nuovo bando prevede infatti che le aziende aggiudicatarie debbano utilizzare centri di cottura esterni, da utilizzare per la preparazione dei pasti, in aggiunta a quello di Gallipoli», spiegano, «una scelta, questa, che parte da lontano e che più volte abbiamo contestato nel corso degli anni chiedendo, ad ogni incontro svolto presso il Dipartimento regionale della Salute, di valutare la possibilità di internalizzare il servizio di ristorazione ospedaliera».


«Proposta che è sempre stata respinta», ricordano Moscaggiuri e Perrone, «già agli inizi di gennaio, non appena è stato pubblicato il bando di gara a livello provinciale abbiamo chiesto alle aziende di inviarci gli elenchi aggiornati del personale impiegato attualmente nel servizio di ristorazione ospedaliera e contestualmente abbiamo chiesto alla Direzione generale dell’Asl di Lecce di acquisirli come documento ufficiale. Sin da subito abbiamo inoltre segnalato al Dipartimento regionale per la Salute le criticità e le carenze rilevate all’interno del bando. Pertanto ora restiamo in attesa della convocazione ufficiale di un incontro da parte della Regione, che ci auguriamo arrivi entro la fine di questa settimana. Siamo pronti», concludono i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali, «a mettere in campo ogni altra azione utile per salvaguardare le condizioni attuali di lavoro e di reddito di tutti i dipendenti impiegati nelle mense ospedaliere».


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

Pubblicato

il

Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

Continua a Leggere

Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

Pubblicato

il

L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

Continua a Leggere

Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

Pubblicato

il

“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti