Attualità
Arte e Cultura nella Costa Adriatica Salentina
Tricase, Castro e Melendugno continuano far rete alla Bit di Milano. A Tricase c’è spazio anche per la polemica…

Anche quest’anno Tricase, Castro e Melendugno hanno partecipato alla BIT di Milano con il progetto “Arte e Cultura nella Costa Adriatica Salentina”.
«L’occasione della Bit», ha tenuto a sottolineare il direttore generale del dipartimento turismo della Regione Puglia Aldo Patruno, intervenuto nel corso della conferenza, «consoliderà i rapporti anche con gli operatori turistici e servirà a favorire una collaborazione sempre più incisiva e stimolante tra gli enti pubblici coinvolti».
«Un’occasione per promuovere la nostra Città in sinergia con il territorio, oggi più che mai chiamato a grandi sfide strategiche per il presente e il futuro», ha commentato il vice sindaco di Castro Alberto Capraro, «Insieme ai Comuni di Melendugno e Tricase abbiamo promosso il territorio e le sue vocazioni.
Occorre investire sul turismo balneare quanto su quello artistico, culturale, gastronomico. È giunto il momento di staccarsi completamente dal turismo stagionale e dal turismo campanilistico. L’identità è la chiave del rilancio del comparto. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione e con la medesima intensità, pur conservando ognuno il proprio tratto distintivo», ha concluso Capraro.
«L’obiettivo», dichiara il sindaco di Melendugno Maurizio Cisternino, «è quello di promuovere e far conoscere al grande pubblico le bellezze storico-artistiche di questo lembo di costa adriatica salentina».
«Al mare cristallino ed incontaminato», gli fa l’assessore al turismo melendugnese Francesco Stella, «ci unisce un patrimonio storico-culturale di grande importanza e di assoluta rilevanza».
«Tutti insieme abbiamo compreso che la nostra forza consiste nella capacità di fare rete e promuovere, oltre al mare, il patrimonio materiale ed immateriale, la cultura, le tradizioni, l’arte, tutt’ora poco conosciute ed in grado di differenziare l’offerta, innalzando la domanda e promuovendo forme di turismo destagionalizzato».
Così la vice sindaca di Tricase Francesca Longo che ha raccontato: «Abbiamo presentato il nostro territorio e la nostra offerta turistica che nasce dal desiderio di condivisione e di promozione vera delle nostre meravigliose Città, affacciate sul mare, ricche di storia e culture da narrare ai visitatori provenienti da ogni parte del mondo».
A Tricase, spazio anche alla polemica interna con i consiglieri comunali del gruppo di opposizione “Tricase, Che fare?”.
«Duemila euro. Questa è la somma deliberata dalla Giunta Comunale di Tricase (N. 14 DEL 23/01/2024) per inviare una delegazione della nostra città alla BIT a Milano (Borsa internazionale del Turismo)», si legge in un post a firma di Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo.
«Sapete da chi è composta la delegazione?», scrive ancora Giovanni Carità, «ve lo dico io. Il sindaco Antonio De Donno, la vice sindaco Francesca Longo, l’assessore Serena Ruberto e l’assessore Rocco Piceci. Praticamente hanno deliberato una somma così importante per inviare loro stessi che, va ricordato, dal 1° gennaio 2024 hanno visto aumentata ancora una volta la loro indennità mensile. Sicuramente avranno rappresentato Tricase al meglio», conclude sarcasticamente il post, «magari, molto di più di come la amministrano».
Attualità
A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.
“Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).
Candidati con lui al consiglio:
Sabrina Burlizzi,
Vito D’Argento,
Omar Del Rosario,
Gianni Fonseca,
Emanuela Garofalo,
Erika Leone,
Antonino Manni,
Daniela Meneleo,
Alessandra Mercutello,
Giorgia Montunato,
Silvia Palamà,
Stefano Piccinno,
Carlo Deodato Portaccio,
Paola Ria,
Germano Santacroce,
Marco Stefano.
È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.
Con lei:
Giuseppe Tanisi,
Antonella Previtero,
Paola Cornacchia,
Francesco Lezzi,
Salvatore Rainò,
Alessio Inguscio,
Massimo Mosticchio,
Chiara Minerva,
Lucy D’Ingiullo,
Martina Mauramati,
Mariassunta Garzia,
Simona Armida,
Marco Carluccio,
Elisa Ferocino,
Silvio Spiri,
Lucia Chetta.
Attualità
Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo
È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema
Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.
La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.
Caratteristiche e pericolosità
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura.
Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti.
Impatto sull’ecosistema
La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale.
Raccomandazioni per pescatori e bagnanti
Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.
Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.
La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La ‘roulette russa’ alimentare giapponese
In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto. Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.
Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
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