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Attualità

Bellanova su Filanto: “Si trovi alternativa a blocco produzione”

L’on. Teresa Bellanova interviene a proposito dell’inchiesta sul Consorzio produttori salentini calzature: “Preoccupata per il destino di un centinaio di posti di lavoro, quelli della Iris Sud, tra i pochissimi che fino a ieri sembravano in grado di sopravvivere alla durissima crisi”

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L’on. Teresa Bellanova, deputato PD, interviene a proposito dell’inchiesta sul Consorzio produttori salentini calzature: “Esprimo il mio totale rispetto per il lavoro della magistratura, per quanto riguarda l’accertamento di eventuali atti illeciti, a maggior ragione trattandosi di un’ipotesi di manipolazione di strumenti pubblici volti a sostenere un’attività produttiva storicamente centrale nello sviluppo del Salento.



Non posso però silenziare“, continua la deputata, “le mie preoccupazioni in primis per il destino di un centinaio di posti di lavoro, quelli della Iris Sud, tra i pochissimi che fino a ieri sembravano in grado di sopravvivere alla durissima crisi che ha investito il territorio salentino e casaranese nel corso di questi anni. Ed inoltre per il destino di un’area produttiva che ha già pagato un caro prezzo per questa crisi, in termini di perdita dell’occupazione e stallo dell’economia“.


Sono fermamente convinta che la magistratura debba procedere serenamente nel proprio fondamentale lavoro, al riparo da qualsiasi interferenza. Resta tuttavia la speranza che si riesca a trovare un percorso alternativo al blocco della produzione. Il rischio enorme“, conclude Teresa Bellanova, “è che il peso di eventuali violazioni della legge finisca per ricadere sulle spalle, già notevolmente indebolite, delle lavoratrici, dei lavoratori e delle rispettive famiglie”.


Appuntamenti

Heart – l’Arte oltre ogni limite a Palazzo Scarciglia

Una visione che mira all’inclusività e all’immersività. Un progetto sviluppato e portato avanti con convinzione dai fondatori di Heart Group: Paola Zamperlini, Mattia Moretto e Arialdo Zamperlini. Tre ragazzi che condividono una missione: migliorare l’accesso al patrimonio culturale in cui, ogni progetto è pensato per unire tecnologia e sensibilità artistica, garantendo soluzioni pratiche e su misura per rendere i musei luoghi dove tutti possano sentirsi accolti

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di Sefora Cucci

Immaginate non solo di poter osservare un quadro ma anche di poterlo toccare.

Di seguire con le dita tutte le linee e le immagini che riuscite a vedere, anche quelle che ad una prima osservazione forse, non riuscite neanche a distinguere.

E invece, toccandolo, non solo ne capirete tutti i più piccoli particolari ma, avrete una conoscenza tangibile dell’arte. Mica male!

Non si tratta di un semplice esercizio di forma perché “non sanno più cosa inventarsi!”.

Si tratta invece, di un progetto più ampio, guidato da una visione che mira all’inclusività e all’immersività. Un progetto sviluppato e portato avanti con convinzione dai fondatori di Heart Group: Paola Zamperlini, Mattia Moretto e Arialdo Zamperlini.

Chi sono? Tre ragazzi che condividono una missione: migliorare l’accesso al patrimonio culturale in cui, ogni progetto è pensato per unire tecnologia e sensibilità artistica, garantendo soluzioni pratiche e su misura per rendere i musei luoghi dove tutti possano sentirsi accolti. «Siamo più di un gruppo, siamo una comunità che crede nel potere dell’arte come linguaggio universale» – dichiarano i fondatori di Heart.

Come lo fanno? Attraverso l’uso di stampa 3D, NFC, tracce audio ed esplorazione tattile.

Perché lo fanno? Perché ogni visitatore, indipendentemente dalle sue abilità, possa esplorare, apprendere e interagire con l’arte in totale autonomia.

Mentre in passato si pensava che i problemi di accesso ai musei fossero rappresentati da barriere finanziarie e architettoniche, recentemente è emerso che i problemi più gravi sono invece di tipo immateriale come, ad esempio, barriere sensoriali e cognitive, barriere culturali (interessi individuali), barriere attitudinali (la cultura e l’atmosfera complessiva di un’istituzione), barriere tecnologiche (che consistono nella mancanza di utilizzo dell’ict) e le percezioni dei “non pubblici” che vedono i musei come luoghi esclusivi e riservati a persone “di cultura”.

Allo scopo di avvicinare la società ai musei sarebbe utile organizzare delle strategie inclusive che precedano e seguano la visita nonché accompagnino la visita stessa, in modo da contribuire alla creazione del significato che l’individuo trae dall’esperienza complessiva; ed anche, trovare il modo di porre il design e le tecnologie al servizio delle istituzioni museali.

Polo centrale attorno cui ruota Heart è proprio questo concetto con lo scopo dichiarato di implementare l’inclusione attraverso l’utilizzo della tecnologia che si pone al servizio dell’esperienza museale.

INTERVISTA… TRIPLA

Per capirne di più abbiamo posto delle domande ai protagonisti, Paola Zamperlini, Mattia Moretto e Arialdo Zamperlini, co-founder di Heart.

Come nasce Heart Group?

«HEART è un progetto nato dall’unione di arte, tecnologia e accessibilità. L’idea è scaturita in modo spontaneo, durante una visita in museo, quando ci siamo trovati davanti a una coppia intenta ad ammirare un dipinto. Uno dei due però era non vedente e si affidava alla descrizione accurata della compagna. Lì inconsapevolmente l’idea di HEART ha avuto inizio. Qualche mese dopo, un cliente restauratore ci ha chiesto di scansionare un’opera in pietra leccese, gravemente danneggiata. Da lì ci siamo immersi nel mondo della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, unendo le nostre competenze tecniche alla passione per l’arte. Così HEART ha iniziato a prendere forma, con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a tutti».

Il vostro modo di fruire una mostra combina l’uso di stampe 3D, NFC, tracce audio ed esplorazione tattile, al fine di rendere l’accesso inclusivo, immersivo ed interattivo. Quanto questi aspetti incidono nel mondo museale di oggi?

«Nel panorama museale attuale, questi strumenti e le esperienze tattili rappresentano una svolta fondamentale. Non si tratta solo di “integrare” la disabilità, ma di progettare un’esperienza culturale realmente condivisa. Abbiamo incontrato persone con disabilità visive che ci hanno trasmesso una forte voglia di partecipazione, di sentirsi coinvolti come tutti gli altri. HEART nasce proprio con questa visione: creare un ponte tra opera e visitatore, attraverso un linguaggio multisensoriale. Ma non è solo un progetto per “alcuni”: coinvolge tutti, soprattutto i più giovani, spesso distanti dal mondo dell’arte. Con modalità più interattive e inclusive, abbiamo riscontrato un crescente interesse anche da parte loro. È una nuova chiave di accesso alla cultura, aperta e coinvolgente».

Senza scadere nella spettacolarizzazione, occorre ripensare, oggi, la fruizione museale del nostro territorio? Perché?

«Ripensare la fruizione museale non significa snaturare i contenuti, ma trovare nuovi modi per renderli vivi, vicini, accessibili. I musei non sono solo luoghi di conservazione, ma spazi in cui il passato dialoga con il presente. Oggi abbiamo a disposizione strumenti che permettono di raccontare l’arte in modo più diretto e coinvolgente, senza perdere autenticità o rigore. HEART si inserisce in questa visione: non spettacolarizza, ma valorizza. Offrire un’esperienza che unisca racconto, interazione e tecnologia può essere la chiave per coinvolgere pubblici diversi e allargare l’orizzonte del patrimonio culturale del nostro territorio».

Infatti, Heart si è recentemente presentata al pubblico lo scorso 24 e 25 maggio in occasione dell’evento “Cortili Aperti” tenuto a Lecce, esponendo un dipinto 3D nell’androne di Palazzo Scarciglia, con un ottimo riscontro di pubblico: «In molti si sono detti entusiasti e hanno voluto sapere di più sul futuro del progetto, tanto che alcuni hanno già prenotato i biglietti per la mostra immersiva. È stata una conferma importante: HEART sta parlando davvero a tutti», dichiarano i co-founders.

E proprio dal 27 maggio e fino all’8 giugno, Heart ha avviato la sua prima mostra immersiva gratuita a Palazzo Scarciglia a Lecce.

Che cosa dobbiamo aspettarci? «Durante Cortili Aperti, a Palazzo Scarciglia, in collaborazione con Artwork, abbiamo presentato la riproduzione tattile di un dipinto. Fino all’8 giugno, sempre negli spazi concessi da Artwork, il percorso si arricchisce: il pubblico potrà esplorare una nuova opera tattile, dedicata a un dettaglio di grande rilievo della Basilica di Santa Croce. Solitamente, quando si parla di Lecce e di Santa Croce, si pensa subito al magnifico rosone. Noi, invece, abbiamo voluto portare alla luce un elemento meno noto ma fortemente rappresentativo. Abbiamo scelto un approccio ricostruttivo, non conservativo: la pietra leccese, infatti, è soggetta a un deterioramento progressivo a causa di diversi fattori ambientali. Abbiamo quindi condotto studi iconografici per ipotizzare e restituire alcune parti danneggiate. Non vogliamo svelare troppo: invitiamo tutti a prenotare il proprio biglietto gratuito dal nostro sito (heartgroup.it/evento) e vivere insieme questo viaggio multisensoriale».

Fino all’8 giugno Heart, una mostra da visitare… con il cuore.

 

 

 

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Attualità

Youpol, la prevenzione a portata di touch

L’app della Polizia di Stato: un trend in crescita che ci aiuta contro violenza domestica, bullismo e spaccio di droga

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Approfittando della campagna di ri-lancio in corso da parte della Polizia di Stato, torniamo a parlare dell’App YouPol che ha avuto un notevole incremento delle segnalazioni a livello nazionale.

Il trend in crescita è stato elaborato attraverso una statistica dal Ministero dell’Interno, discriminando i dati per tipo di segnalazione e territorio e dando in questo modo una prospettiva su scala nazionale dell’utilizzo di questo valido mezzo di prevenzione.

YOUPOL – COME FUNZIONA L’APPLICAZIONE

L’applicazione YouPol, per smartphone, tablet e computer, nasce nel 2017 come strumento pratico ed immediato di comunicazione fra cittadini e Polizia di Stato, per prevenire e contrastare il bullismo, lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Durante la fase pandemica, che ha registrato un aumento della violenza domestica, l’applicazione è stata implementata aggiungendo la possibilità di segnalare questo tipo di emergenze.

L’App consente l’accesso con registrazione utente o in forma anonima e l’invio di messaggi e immagini direttamente alle centrali operative delle Questure.

È possibile scegliere anche la lingua: inglese, francese, tedesco e spagnolo.

Fra i punti di forza dell’applicazione vi è la possibilità di proteggere la propria identità, infatti l’utente può scegliere di inviare la segnalazione in forma del tutto anonima.

L’applicazione viene gestita dal punto di vista operativo dal Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che, attraverso gli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico delle 106 Questure del territorio nazionale, gestisce l’implementazione del sistema, per aumentare la “prossimità digitale” verso i cittadini.

Youpol ovviamente non sostituisce il numero di emergenza  europeo (il 112), ma rappresenta una modalità “smart” di contatto con la Polizia di Stato.

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Presentazione caratteristiche dell’app YouPol da parte della Dott.ssa Eugenia Sepe, Dirigente della Polizia di Stato

Presentazione caratteristiche dell’app YouPol sempre da parte della Dott.ssa Eugenia Sepe

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Attualità

Energie rinnovabili, la sfida della Puglia

La nostra regione incrementa la produzione da fonti di energia rinnovabili (Fer). Entro quest’anno, il target da raggiungere per la nostra regione è di 2.405 megawatt (Mw)

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Prosegue in Puglia il lavoro per incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili (Fer). Entro quest’anno il target da raggiungere per la nostra regione è di 2.405 megawatt (Mw) come indicato nella «Tabella A-Ripartizione regionale di potenza minima per anno espressa in megawatt» allegata al “Decreto Aree Idonee” (D.M. 21 giugno 2024).

A rilevarlo è il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato i dati Terna per comprendere i risultati sin qui ottenuti e lo scostamento dal target regionale.

Il valore di 2.405 megawatt rappresenta l’obiettivo da centrare (espresso come potenza aggiuntiva in megawatt) per il periodo che va dal 31 dicembre 2020 alla fine del 2025.

La Puglia registra una variazione netta di potenza di 1.706 megawatt, tenuto conto delle nuove installazioni e dei potenziamenti, a cui sono stati sottratti i depotenziamenti e le dismissioni.

Secondo la tabella di marcia ad aprile di quest’anno si sarebbero dovuti raggiungere i 1.916 megawatt.

In teoria ce ne sono 210 in meno, se riproporzioniamo mensilmente la potenza aggiuntiva prevista per l’anno in corso, ma c’è ancora tempo per centrare l’obiettivo, che è tra i più elevati assegnati alle regioni italiane.

La prima regione in cui la variazione netta di potenza è già superiore ai megawatt aggiuntivi previsti è per il momento il Lazio (+1.131); seguono la Lombardia (+526) e il Piemonte (+344). Restano più indietro, invece, la Sardegna (-284), la Sicilia (-253), la Calabria (-233).

Va ricordato che il “Decreto Aree Idonee” contiene la disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee in cui è previsto un iter accelerato ed agevolato per la costruzione e l’esercizio degli impianti a fonti rinnovabili e delle infrastrutture connesse.

Come disposto dall’articolo 20 del decreto legislativo 199/2021, il provvedimento stabilisce la condivisione di oneri (“burden sharing”) per l’individuazione, da parte delle Regioni, delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili funzionali al raggiungimento dei target del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), Fit for 55 e Repower Eu.

I provvedimenti delle Regioni possono avere prevalenza su altri regolamenti o piani.

È previsto anche un regime sanzionatorio: se una Regione sarà inadempiente dovrà trasferire ad un’altra Regione compensazioni economiche per realizzare interventi di miglioramento dell’ambiente e del paesaggio.

La recente sentenza del Tar numero 9155, depositata il 12 maggio 2025, pur lasciando margini di autonomia legislativa a livello locale, ha stabilito che le Regioni non potranno prevedere restrizioni nelle loro leggi rispetto alla disciplina statale, assicurando, come minimo, il recepimento delle aree idonee ex lege (articolo 20, comma 8, del decreto legislativo 199/2021).

«È noto che la nostra Regione è in assoluto tra quelle a maggior potenziale in termini di produzione di energia da FER», commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, «non giova al raggiungimento del target assegnatoci l’incertezza normativa venutasi a creare con la recentissima sentenza del TAR Lazio. Bisogna inoltre ricordare che nel nostro territorio è fondamentale trovare un adeguato punto di equilibrio tra i benefici insiti nella produzione di energia da FER e l’impatto che gli impianti hanno sul turismo, sulla produzione agricola e sull’identità e riconoscibilità del nostro paesaggio».

«Per la Puglia», conclude Sgherza, «la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta una grande opportunità di sviluppo, a patto che i primi a trarne beneficio siano imprese e cittadini, non solo in termini di riduzione delle emissioni ma anche per addivenire all’alleggerimento di una bolletta energetica che rappresenta una seria zavorra per la competitività del nostro sistema produttivo».

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VARIAZIONE DELLA CAPACITÀ INSTALLATA GENNAIO 2021 – APRILE 2025 E ATTUALE SCOSTAMENTO DAL TARGET REGIONALE

La tabella riepiloga la variazione netta di capacità installata da gennaio 2021 ad aprile 2025, suddivisa per regione ed il relativo target progressivo ad aprile 2025. Tale target è determinato facendo riferimento alla ripartizione regionale prevista nel “Decreto Aree Idonee” (D.M. 21 giugno 2024), riproporzionando mensilmente la potenza aggiuntiva prevista per l’anno in corso.

 

 

Regione

Variazione installato (gennaio 2021 – aprile 25) [MW] Target Aree Idonee (gennaio 2021 – aprile 25) [MW] Delta

Variazione installato vs Target [MW]

Target Aree Idonee (gennaio 2021 – dicembre 25) [MW]
Abruzzo 404 516 -112 640
Basilicata 449 611 -162 748
Calabria 419 652 -233 857
Campania 1.189 1.038 150 1.297
Emilia-Romagna 1.586 1.476 110 1.851
Friuli-Venezia Giulia 727 460 267 573
Lazio 2.202 1.071 1.131 1.346
Liguria 187 226 -39 281
Lombardia 2.739 2.213 526 2.714
Marche 447 531 -84 679
Molise 119 208 -89 273
Piemonte 1.590 1.246 344 1.541
Puglia 1.706 1.916 210 2.405
Sardegna 899 1.183 -284 1.553
Sicilia 1.897 2.149 -253 2.764
Toscana 655 784 -129 1.019
Trentino-Alto Adige 419 313 106 381
Umbria 266 329 -63 429
Valle D’Aosta 28 34 -6 47
Veneto 1.857 1.545 312 1.889
Totale Italia 19.785 18.501 1.284 23.287

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confartigianato Imprese Puglia su dati Terna

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