Attualità
Bonus bici, finiti i fondi stanziati
I primi a poter avere indietro i soldi saranno anche i primi ad aver presentato domanda

Il bonus bici (ufficialmente “bonus mobilità“) per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, monopattini e segway, dopo mesi di incertezze, è partito ieri..
A chi spetta il bonus mobilità
L’incentivo è rivolto ai residenti nelle città capoluogo di regione e di provincia (anche sotto i 50mila abitanti), nelle Città Metropolitane (anche sotto i 50mila abitanti), nei comuni con oltre 50 mila abitanti.
Quali sono leCittà Metropolitane?
In Italia sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia. Per sapere la popolazione del comune, invece, si fa riferimento alla banca dati Istat 2019.
Ciascun acquirente, di età superiore ai 18 anni, potrà beneficiarne una sola volta. E il risparmio è notevole, per poter usufruire del bonus di 500 euro, bisognerà quindi acquistare una bici o un mezzo di mobilità con prezzo pari o superiore a 833,33 euro.
Potranno presentare domanda i cittadini che hanno acquistato bici o monopattino nei sei mesi passati.
In una seconda fase, invece, potranno inserire la richiesta di accesso al bonus bici da 500 euro tutti coloro che hanno acquistato il mezzo a partire dal 4 novembre in poi.
La procedura non dovrebbe essere troppo complessa ma, come fa notare l’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori), chi ha diritto al bonus deve prepararsi per tempo.
Le pratiche, infatti, verranno evase in base alla data di presentazione della domanda e non in base alla data di acquisto del mezzo.
Dunque, i primi a poter avere indietro i soldi saranno anche i primi ad aver presentato domanda. Anche il Ministro ha assicurato che ci sono fondi a sufficienza per tutti gli acquisti fatti (e che verranno fatti in futuro) si è già creato, per alcune ore ieri, un “effetto click-day”, con server bloccati dai troppi accessi in contemporanea.
Attualità
Tricase: il centrosinistra fa fronte comune
In vista delle elezioni del 2026 annunciata coalizione, tra Partito Democratico, Tricase, che fare?, Cantiere Civico e Alleanza Verdi-Sinistra per «offrire alla cittadinanza un’alternativa all’attuale amministrazione e una visione nuova di Città». Il candidato Sindaco? «Sceglieremo insieme. In caso di mancata condivisione su un nome, ricorreremo allo strumento delle primarie»

A Tricase si voterà nel 2026 ma la macchina si è già messa in moto da tempo.
Il sindaco uscente Antonio De Donno ha già annunciato la propria volontà di ricandidarsi.
Vincenzo Errico e il movimento Tricase Insieme sono già al lavoro da mesi.
Circola anche la voce di una candidatura anche non si è capito bene con chi di una candidatura di Fernando Dell’Abate (sarebbe la terza volta!), papà di Giorgio, oggi consigliere di maggioranza con De Donno.
Oggi, il centrosinistra, inteso come Partito Democratico, Tricase, che fare?, Cantiere Civico e Alleanza Verdi-Sinistra, annuncia di aver trovato comunione di intenti e di procedere unito verso al prossima scadenza elettorale.
«Partiamo insieme, con parole chiare», si legge in una loro nota. Nella quale si sottolinea la «parola d’ordine: unità».
Unità che si sarebbe «registrata, con gli interventi dei segretari e dei presidenti delle compagini che da oltre un anno lavorano alla costruzione di una coalizione democratica e progressista, di chiara ispirazione di centrosinistra».
Ha preso avvio pubblicamente, dunque, il percorso di coalizione siglato dai movimenti di centrosinistra citati che «punta a offrire alla cittadinanza un’alternativa all’attuale amministrazione di Palazzo Gallone e una visione di Città nuova e diversa per Tricase».
Chiarito anche il metodo che animerà la coalizione durante i prossimi mesi: «da un lato, incontri per definire i punti programmatici da presentare ai cittadini, dall’altro il lavoro già iniziato per costruire liste inclusive».
IL CANDIDATO SINDACO
Ovviamente non era lecito attendersi in questa occasione anche l’annuncio del candidato sindaco.
Vox populi, i nomi circolati fino a oggi sono quelli di Andrea Morciano e di Nunzio Dell’Abate.
C’è anche chi, addirittura, ha ipotizzato un clamoroso ritorno in auge di Antonio Coppola che, a onor del vero, a noi risulta non essere interessato.
Ci sarà tempo per sbizzarrirsi nel toto-candidato e, ne siamo certi, di nomi ne verranno fuori ancora molti altri.
Nel frattempo, restando sul concreto, ci atteniamo alle dichiarazioni ufficiali.
Le aree del centrosinistra tricasino hanno evidenziato che approfondiranno «insieme i criteri di scelta per il candidato sindaco unitario della coalizione. Non dovrà essere “la figura dell’uomo solo al comando”, ma una persona autorevole e riconosciuta che sintetizzi i valori politici e culturali della coalizione in costruzione. In caso di mancata condivisione su un nome, ricorreremo allo strumento delle primarie per individuare il candidato».
«Crediamo che il destino dei singoli sia secondario rispetto alla collettività», aggiungono i movimenti del centrosinistra, «preferiamo aprire alla città piuttosto che ripetere gli errori del passato».
«APERTI AL CONTRIBUTO DI TUTTI»
Il tutto, quindi, apparirebbe legato indissolubilmente al tema della partecipazione: «Vogliamo che i cittadini si sentano parte di un percorso fatto di partecipazione dal basso, di discussione e confronto sui temi d’attualità e che interessano la quotidianità di Tricase».
Fronte unito ma non chiuso perché la coalizione si dice «pronta a estendere l’invito alle associazioni e a chi sente propri determinati valori e idee. Inizia ufficialmente e pubblicamente un percorso, un cammino comune. Un cammino non chiuso, ma aperto al contributo di tutti.
Sentiamo forte la responsabilità di questa scelta, e questo non può che essere motivo di vanto e orgoglio. Siamo pronti ad ascoltare, a parlare un’unica voce: quella della speranza e del futuro. Facciamolo insieme, è questo l’invito che rivolgiamo a tutti».
La coalizione, infine, ha annunciato il «prossimo appuntamento pubblico e collettivo, venerdì 25 aprile, in occasione dell’80º Anniversario della Liberazione d’Italia».
Giuseppe Cerfeda
Attualità
La Passione a Montesano Salentino, applausi
Molto apprezzata la Sacra Rappresentazione organizzata dalla locale Pro Loco e che ha coinvolto nella Domenica delle Palme circa 150 persone tra attori, volontari e figuranti

Una Domenica delle Palme unica nel suo genere, quella vissuta a Montesano Salentino.
Un pubblico commosso e partecipe ha assistito alla suggestiva Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, organizzata con grande cura e dedizione dalla Pro Loco di Montesano Salentino. L’evento, divenuto un appuntamento atteso e sentito dalla cittadinanza, ha trasformato le strade del centro storico in un palcoscenico a cielo aperto, coinvolgendo attori, volontari e figuranti, circa 150, in un’opera corale di forte impatto emotivo e spirituale.
La rappresentazione, fedele ai racconti evangelici, ha ripercorso le ultime ore della vita di Gesù: dall’ingresso a Gerusalemme fino alla crocifissione sul Golgota.
Straordinaria l’interpretazione degli attori (molti dei quali non certo professionisti ma semplici cittadini del posto), che con grande intensità hanno dato vita ai personaggi della tradizione cristiana.
Hanno impreziosito l’evento, costumi storici curati nei minimi dettagli, luci suggestive e colonne sonore che hanno accompagnato il cammino della croce, rendendo l’atmosfera ancora più toccante.
«Siamo profondamente grati a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa serata, in particolare al regista Enio Giannelli», ha dichiarato il presidente della Pro Loco, «è stata una manifestazione che ha unito fede, cultura e tradizione, offrendo un momento di riflessione collettiva e di forte coesione sociale».
Numerosa la partecipazione, anche da parte di visitatori provenienti da paesi vicini, segno evidente dell’importanza che questa rappresentazione ha assunto nel tempo per tutto il territorio.
Ricordiamo che si tratta di un appuntamento a cadenza decennale e che, causa covid, non si svolgeva dal 2009.
L’evento si è concluso con un lungo applauso e con parole di ringraziamento da parte delle autorità locali, che hanno lodato l’impegno della Pro Loco nel promuovere iniziative capaci di valorizzare l’identità e la spiritualità del paese.
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Attualità
Il Venerdì Santo e il Coro delle Pie Donne a Ruffano

A Ruffano, i Riti della Settimana Santa hanno origini antichissime e rappresentano un intreccio di fede, storia e tradizione che raggiunge il suo apice nel Venerdì Santo con la Solenne Processione. I confratelli incappucciati, coronati di spine, scalzi e con i simboli della penitenza: le discipline e le pisare. Lungo le strade del paese risuonano degli antichi Inni composti per le Confraternite ruffanesi. Il più struggente e solenne è “O genti che passate”, un lamento che accompagna la processione di Gesù Morto e che scuote gli animi di chi lo ascolta.
A intonarlo insieme alla banda è il grande “Coro delle Pie Donne”, oltre 100 voci femminili che custodiscono e tramandano una tradizione secolare. Vestite di nero, con il capo velato in segno di lutto, non solo narrano la Passione di Cristo, ma si fanno eco di un dolore universale, dando voce alle sofferenze del mondo. In origine, ogni Confraternita aveva il proprio coro, poi unificato per rendere questa esecuzione ancora più potente e corale.
Per molti anni, queste donne non hanno avuto piena consapevolezza di essere le custodi di un’antichissima tradizione orale. Cantavano perché così si era sempre fatto, senza sapere di tramandare un patrimonio culturale unico. È un’usanza antica, autentica, che ha resistito ai cambiamenti e oggi si rinnova grazie alla partecipazione sempre più sentita delle nuove generazioni. Ancora oggi, infatti, il coro è un simbolo identitario di Ruffano, unico nella sua storicità e profondamente radicato nella comunità. Qui non si tratta di una semplice esecuzione, ma di un canto dell’anima, tramandato di madre in figlia, che continua a rendere il Venerdì Santo un momento di intensa e irripetibile suggestione.
Il coro delle donne è il protagonista soprattutto dell’inizio e della conclusione della processione, quando l’Addolorata ritrova il figlio morto e quando dovrà dara l’ultimo saluto. Un momento struggente e di grande preghiera grazie al canto eseguito insieme alla banda.
Venerdi Santo – 18 aprile
ore 21:30 partenza dell’Addolorata dalla Chiesa di San Francesco in Piazza Libertà.
Accoglienza del CRISTO MORTO in Piazza Nazario Sauro. Esecuzione dell’Inno dalle Pie Donne e inizio della Solenne Processione.
Al rientro (mezzanotte circa), sosta in Chiesa Madre con predicazione e Benedizione Solenne. Segue il tradizionale “Saluto” tra il Cristo e la Vergine e rientro dei simulacri nelle proprie Confraternite.
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