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Attualità

BPP, Confindustria e Provincia contro la crisi

Banca Popolare Pugliese ha ricevuto dalla Consob il via libera all’emissione di 57,8 milioni di euro di titoli di risparmio per l’economia meridionale.

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Banca Popolare Pugliese ha ricevuto dalla Consob il via libera all’emissione di 57,8 milioni di euro di titoli di risparmio per l’economia meridionale (TREM). Si tratta di obbligazioni che Banca Popolare Pugliese emette per favorire il riequilibrio territoriale dei flussi di credito, prevedendo un incremento degli impieghi a medio-lungo termine verso le piccole e medie imprese (PMI) aventi sede legale nel Mezzogiorno, almeno pari al valore dell’emissione.


Liquidità ai creditori della provincia di Lecce


La Provincia di Lecce ha proposto agli Istituti di credito di finanziare le imprese che vantano crediti “certi, liquidi ed esigibili” derivanti da appalti di beni, lavori e servizi afferenti le spese di investimento nei confronti della Provincia, attraverso la cessione “pro-soluto”. La Banca Popolare Pugliese ha aderito a questa iniziativa mettendo a disposizione un plafond complessivo di 5 milioni.


Le iniziative a sostegno dell’economia locale presentate, sono figlie delle buone performance aziendali degli ultimi esercizi.


La Banca Popolare Pugliese può oggi presentare queste importanti iniziative a sostegno dell’economia locale in virtù della solidità aziendale certificata nel Bilancio 2011 (approvato dall’ Assemblea dei Soci il 29 aprile scorso) che ha confermato il suo ruolo decisivo per le sorti del territorio nel quale opera.


Il dato più interessante è quel + 5,68% negli impieghi, rispetto all’esercizio precedente, che in altri tempi non avrebbe fatto impressione, ma che oggi, nel guado della crisi internazionale è un dato rilevantissimo ed in assoluta controtendenza rispetto al mercato.


I 2.338 milioni di euro di impieghi complessivi, sono ripartiti tra i finanziamenti alle imprese locali (54%) ed il credito alle famiglie (41%) che la Banca Popolare Pugliese, eroga in proprio, o distribuito dalla sua controllata BPP Sviluppo, nelle diverse forme tecniche con le quali si articola.


L’utile netto attestatosi a più di 13 mln. replica il risultato dell’esercizio precedente ma in una congiuntura ben diversa e gravida d’insidie.


Il ROE del 5,33% è un altro marcatore importante dell’azione della Banca, tanto più se si considera che é stato conseguito dopo un’importante operazione di aumento di capitale. Il passo cadenzato della Banca Popolare Pugliese ha dunque sin qui dato ragione al suo management che ha operato con prudenza ma senza panico, affrontando la difficile contingenza nella quale versa l’intera economia, non solo pugliese, con realismo e concretezza. Nei periodi tranquilli, dei quali per altro non si ha quasi più memoria, la Banca ha sostenuto la piccola e media impresa locale, molto spesso accompagnandola dallo start up, sino alla normalizzazione del  business.  Nei periodi critici, come quello che stiamo vivendo, non è raro che la Banca sia chiamata a fare la surroga dei maggiori istituti che contraggono la loro disponibilità a dare credito.  Questa è la missione e dimensione del credito cooperativo che nasce per essere funzionale al territorio in cui opera, cercando o costruendo le situazioni che facilitino lo sviluppo economico e sociale, verso quell’imprenditoria che possieda le qualità per rimanere in un mercato globalizzato, entro il quale la competitività è il presupposto più selettivo ed impietoso. Con queste finalità che guardano allo sviluppo dello scenario economico locale, la Banca ha sposato due nuove iniziative pubbliche che suonano come novelle sfide a beneficio delle piccole e medie imprese pugliesi.


Banca Popolare Pugliese sostiene le piccole e medie imprese (PMI) attraverso l’emissione di titoli obbligazionari riservati ai privati (persone fisiche che non esercitano attività di impresa)


Con il DL 13/5/2011 n.70 è stata concessa la facoltà alle Banche che aderiscono, di emettere i Titoli di Risparmio per l’Economia Meridionale (TREM), la cui Caratteristica principale è che l’imposta sugli interessi maturati dai sottoscrittori sarà pari al 5%, in luogo dell’aliquota fiscale vigente del 20%.

Altra fondamentale caratteristica di questa iniziativa riguarda la maggiore disponibilità del credito a favore delle piccole e medie imprese meridionali. L’intera raccolta realizzata mediante l’emissione delle obbligazioni, nel periodo di vita del titolo, sarà pertanto impiegata a favore delle PMI.


La vita dei titoli non potrà essere inferiore ai diciotto mesi e dovranno corrispondere interessi con periodicità almeno annuale. Il periodo di sottoscrizione non potrà superare i 60 giorni.


L’emissione di questi titoli dovrà rispettare un plafond massimo pari  al 30% del patrimonio di vigilanza della Banca aderente, nel caso della Popolare Pugliese, che ha già dato la sua adesione, stimato sul bilancio 2010, il tetto è pari a € 57,6 mln.


Quest’operazione, quantunque agevolata, è sottoposta ai vincoli sopraesposti che la rendono particolarmente sfidante.


In questo quadro così complesso ciò che emerge maggiormente è la volontà della Banca di continuare finanziare l’imprenditoria locale al cospetto di un bando che impegna altresì ad un rastrellamento di liquidità molto difficile in questa situazione di alta volatilità e di paure collettive verso gli strumenti d’investimento.


Con l’emissione ed il collocamento di tali obbligazioni, Banca Popolare Pugliese prosegue nella sua attività di sostegno alle imprese e più in generale all’economia del suo territorio, consentendo nel contempo agli investitori di cogliere l’opportunità di una tassazione agevolata degli interessi.


Dal 15 maggio, quindi, saranno offerte ai privati (persone fisiche che non esercitano attività di impresa):


obbligazioni al tasso fisso netto del 2,85 % con scadenza a 24 mesi per un ammontare massimo di 28 mln di euro;


obbligazioni al tasso fisso netto del 3,30 % con scadenza a 36 mesi per un ammontare massimo di 17 mln di euro;


obbligazioni al tasso fisso netto del 4,10 % con scadenza a 60 mesi per un ammontare massimo di 12,80 mln di euro.


Attualità

Staffetta della solidarietà per bimbo di Melissano

Consegnato sussidio posturale a bambino della scuola dell’infanzia. La dirigente scolastica Roberta Manco: «Nobile gesto di aiuto che garantisce il diritto allo studio di uno splendido bambino e segno tangibile di solidarietà civica e sociale»

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Le cose belle, a volte, accadono.

Con ad una staffetta di solidarietà è stato consegnato il Sistema di postura dinamico X-Panda al plesso della scuola dell’infanzia San Giovanni XXIII di Melissano, sussidio indispensabile per garantire ad un bambino in situazione di fragilità inclusione scolastica e pari opportunità formative

rispetto ai piccoli compagni di scuola.

La ditta Orthogea, nella persona di Simona Moretto, ha consegnato il sussidio posturale alla presenza della dirigente scolastica Roberta Manco, dell’assessora Matilde Surano, del dirigente del Comune di Melissano Tommaso Manco, della Cooperativa Sociale Solidarietà di Parabita (presidente Claudia Nicoletti) e del dirigente dell’Ufficio

di piano di Gallipoli Eugenio Hofbauer.

«Grazie a questo dispositivo, il bambino potrà svolgere tutte le attività ludico didattiche al pari dei suoi coetanei», ha dichiarato la dirigente scolastica Roberta Manco «permettendo così un’inclusione scolastica reale e concreta. Abbiamo provato un’emozione indescrivibile alla consegna del sussidio, soprattutto nel vedere il sorriso del nostro bimbo finalmente comodamente seduto e partecipe».

Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione tra Comune di Melissano e Ufficio di Piano di Gallipoli. Una vera e propria staffetta di solidarietà: la richiesta è partita dalla scuola e dalla famiglia e, supportata dalle istituzioni locali, ha trovato terreno fertile e disponibilità nella Cooperativa Sociale Solidarietà di Parabita, che nel

giro di poco tempo ha acquistato e fornito il dispositivo.

«A tutti loro va il mio personale ringraziamento, quello della famiglia e di tutta la comunità scolastica dell’Istituto comprensivo Alliste – Melissano», ha concluso la dirigente Roberta Manco, «si è trattato di un nobile gesto di aiuto che garantisce il diritto allo studio di uno splendido bambino e, soprattutto, di un segno tangibile di solidarietà civica e sociale».

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Attualità

Incendio d’auto: distrutta una Clio, si indaga

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In fiamme nella notte un’auto di proprietà di una società intestata ad un uomo di 64 anni.

E’ l’ennesimo incendio notturno di autovetture in Salento e si è verificato alle ore 02:34 circa della nottata tra sabato e domenica a Cavallino.

Nel rione Castromediano è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce, in via Alberto Bertoli.

La macchina distrutta dalle lingue di fuoco è una Renault Clio grigia che era ferma in sosta sulla sede stradale.

Il lavoro del personale dei vigili del fuoco ha scongiurato il propagarsi dell’incendio e ulteriori danni a persone, cose o pericoli per la pubblica e privata incolumità.

Sul posto erano presenti i carabinieri della stazione di Cavallino. Le cause dell’evento sono in fase di accertamento.

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Attualità

Svolta in vista per la festa patronale di Taurisano

Una lettera al Vescovo segnala uno “stato d’agitazione” tra i cittadini per una decisione, a suo modo, storica: quella del parroco di escludere, dopo ben 148 anni, la ditta Parisi dall’allestimento delle luminarie per Santo Stefano

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Da “Il Gallo” cartaceo n.07 del 2025

a cura di Lor. Z.

La continuità nel segno della tradizione o il cambiamento in nome di una equa rotazione? È il bivio dinanzi al quale, a Taurisano, si pone la festa patronale di Santo Stefano. Una ricorrenza che si rinnova di anno in anno in nome di una fede lunga un millennio.

A sollevare oggi il dubbio è Antonio Montonato, presidente dell’Associazione Onlus “Idee Valori e Solidarietà”, che scrive al vescovo Mons. Vito Angiuli per attenzionare quella che, a suo dire, è una situazione che sta agitando gli animi dei miei concittadini.

Oggetto della missiva è la scelta, per la festa del prossimo agosto, di non incaricare la ditta Parisi dell’allestimento delle luminarie.

Quest’anno”, scrive Montonato a sua Eccellenza, “Don Gionatan (parroco della parrocchia della Trasfigurazione di N.S.G.C., NdR) ha escluso in modo dittatoriale la ditta Parisi, un’eccellenza locale che ha portato alla ribalta il nome della nostra Città a livello internazionale. La ditta Parisi”, continua la lettera, “dal 1876 (ossia per 148 anni) ha all’allestito nella nostra Città le strade e piazze del borgo, in onore del Santo Patrono Stefano, con devozione, lealtà e calore. Durante questi anni la ditta Parisi è stata più volte onorata di prestigiosi premi nazionali ed internazionali tra cui quello a Montecitorio”.

Una tradizione che, secondo Montonato, andrebbe rinnovata ad occhi chiusi, ma che “il parroco”, scrive, “vuole sconvolgere senza rispettare la storia secolare”.

L’argomento, rimbalzato anche sui social, è già oggetto di discussione in paese e, con tutta probabilità, è giunto alle porte della Diocesi già prima che Montonato mettesse mano al calamaio.

Ad ogni modo, il presidente di “Idee Valori e Solidarietà” adduce altre motivazioni a sostegno della sua tesi: “La festa patronale viene organizzata con le offerte libere dei cittadini, con gli sponsor offerti da attività commerciali ed artigianali locali e, da ultimo, con l’importante contributo economico, solitamente pari a 10mila euro, elargito dal Comune. Appare quindi insolito e discutibile il fatto che un parroco subentri nella gestione ed organizzazione della festa patronale, sostituendosi ai comitati costituiti ad hoc, arrivando a stravolgere le tradizioni locali, quelle tradizioni che si tramandavano di generazione in generazione”.

Ebbene è proprio qui che la matassa trova il suo bandolo: nelle funzioni del parroco in seno alle celebrazioni della festa patronale.

Tant’è che la Diocesi, cui abbiamo richiesto le ragioni di questa la scelta a suo modo storica, nel non ribattere a quanto sostenuto dal signor Montonato, risponde senza dare risposta. Ossia, rimanda al Regolamento diocesano per il Comitato Feste Religiose.

Il documento recita: “Presidente del Comitato è sempre il Parroco, che si avvale della consulenza del consiglio pastorale parrocchiale nel determinare quali feste celebrare, e nel dare gli orientamenti generali per lo svolgimento dei festeggiamenti esterni”. Allo stesso parroco spettano anche la nomina del presidente delegato; l’accoglimento della lista dei componenti il Comitato ed il compito di dare indirizzo circa il programma della festa.

Il ruolo assunto, nel caso specifico, da don Gionatan, quindi, appare tutt’altro che arbitrario, come la missiva inviata al vescovo vuol far intendere.

C’è tuttavia un passaggio che tiene aperta la discussione. Lo stesso regolamento diocesano specifica, al primo punto sull’argomento, che “il Comitato Feste è espressione della comunità parrocchiale. Quanto sta accadendo a Taurisano porta a chiederci se questo assunto, attorno alla festa di Santo Stefano, sia ancora osservato. Chiediamo a voi, quindi, di esprimervi, raccontandoci il vostro punto di vista. Scriveteci su WA al 371 37 37 310.

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