Connect with us

Attualità

Buon lavoro: anche Cgil, Cisl e Uil salentini alla manifestazione nazionale

Pubblicato

il

Per portare al centro dell’attenzione pubblica i temi della precarietà, della povertà, dell’emigrazione. Per chiedere una svolta per il Sud. Per tornare a parlare di buon lavoro. Con questi precisi obiettivi anche il sindacato salentino si è mobilitato in maniera coesa e partecipata in occasione della Manifestazione Nazionale del sindacato confederale che si è tenuta a Napoli oggi, sabato 20 maggio.


Ecco la nota con cui ne è stata data notizia:


Come preannunciato nel loro Attivo Unitario, che ha rappresentato un momento di sintesi dopo una serie di assemblee organizzate nei luoghi di lavoro per informare e mobilitare lavoratori, pensionati e cittadini salentini, Cgil, Cisl e Uil di Lecce saranno presenti alla Rotonda Diaz del capoluogo campano, dove si alterneranno gli interventi dei Segretari generali Pierpaolo Bombardieri, Luigi Sbarra e Maurizio Landini, per sostenere la Piattaforma Unitaria di proposte che è alla base della mobilitazione nazionale. Proposte con cui Sindacati chiedono a gran voce al Governo Meloni un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali e concreti risultati in materia di:


 


tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati;


riforma del Fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, maggiore tassazione degli extraprofitti e delle rendite finanziarie;


potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza;


un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà, orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione;


basta morti e infortuni sul lavoro, contrasto alle malattie professionali. Occorre ridare valore al lavoro, eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato;


riforma del sistema previdenziale;

politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.


 


I Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil di Lecce, Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Mauro Fioretti porteranno alla mobilitazione nazionale di Napoli le istanze del Salento per chiedere risposte al Governo su problemi cruciali per il futuro del Mezzogiorno, a partire dal rilancio dell’occupazione e lotta al precariato attraverso politiche attive, investimenti e la spesa del Pnrr vincolati al lavoro sano e stabile! Ancora troppe, invece, sono le vertenze aperte sul territorio salentino, mentre le famiglie sono soffocate dal caro-vita, la povertà dilaga, i giovani vanno via perché non riescono a vedere possibilità occupazionali dignitose, i pensionati e i soggetti deboli non hanno una adeguata assistenza sociale e sanitaria.


 


Si porterà nella piazza di Napoli il grido di allarme di un territorio che registra un crescente tasso di denatalità e un sempre più doloroso abbandono di tanti giovani, in particolare di elementi altamente qualificati, alla ricerca di una migliore sorte altrove. Un territorio con un crescente tasso di invecchiamento e, come tanti altri territori del Mezzogiorno, in situazione deficitaria rispetto ai fondamentali diritti di cittadinanza. Un territorio in bilico tra opportunità e limiti. Sospeso tra le tante opportunità di sviluppo offerto dalle importanti fonti di finanziamento disponibili (Pnrr, Piano Operativo 2021/27, Piano Nazionale Complementare, Piano di Sviluppo e Coesione – seppur ancora in via di definizione) e altrettanti gap strutturali. Un territorio che segna un progressivo aumento dei poveri, tanti dei quali lavoratori monoreddito o in part time, spesso involontario, o pensionati beneficiari di pensioni minime, cui si aggiunge la schiera dei fuoriusciti dal mercato del lavoro, tante delle quali donne, e degli inoccupati, tanti dei quali ‘neet’. Lavoratori e pensionati che vedono quotidianamente eroso il potere di acquisto di salari e pensioni, in balia di una galoppante inflazione che richiede interventi decisi e coraggiosi contro speculazioni e sciacallaggi. Del resto non può passare inosservato quanto denunciato dal recente Rapporto Cariplo circa i 5,6 milioni di Italiani in regime di povertà assoluta (il doppio rispetto al 2005), molti ultracinquantenni fuoriusciti dai processi produttivi e senza futuro, in un Paese a bassa scolarizzazione e manchevole di un strutturato sistema di politiche attive del lavoro. Lavoratori che il sindacato confederale incontra ogni giorno, come quelli di Alcar, di Minermix, delle partecipate, per i quali da tempo si combatte nei lunghi, ripetuti incontri della task force regionale, lavoratori per i quali è davvero difficile configurare un orizzonte di speranza e di nuova stabilità e talvolta anche solo possibili strumenti di protezione sociale. Lavoratori troppo “fuori corso” per il mercato del lavoro ma troppo giovani per un sistema pensionistico che allontana sempre di più l’agognata meta, che un provvedimento di inizio legislatura ha penalizzato, parliamo della componente femminile, restringendo l’accesso alla misura di ‘Opzione Donna’ e che va completamente rivisitato, inserendo una flessibilità in uscita, con ulteriori deroghe per quanti, tanti, svolgono lavori usuranti.


 


“Con questa consapevolezza e con la fiducia della volontà e dell’impegno intendiamo ripartire – affermano i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil Lecce, Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Mauro Fioretti – portando la nostra voce nella piazza di Napoli che si colorerà dei nostri colori e della forza di un sindacato confederale, vivo, partecipe, protagonista. Perché si deve ripartire dal lavoro con un mirato piano di investimenti pubblici e privati e nuove politiche industriali che pongano argine alla desertificazione industriale del Mezzogiorno, da cui dipende la ripartenza complessiva del Paese. Politiche industriali e di investimento che sappiano affrontare la sfida della transizione che è ambientale, sociale, digitale. Perché rivalutare salari e pensioni si può, si deve. Con una riduzione strutturale del carico fiscale e contributivo per i lavoratori e, con una riforma fiscale che risponda al principio costituzionale di progressività, negata dal baluardo di una iniqua flat tax, e con una tassazione delle grandi rendite e degli extra profitti delle grandi multinazionali e delle grandi piattaforme e-commerce. Obiettivi per noi irrinunciabili per un pieno recupero del principio della uguaglianza nelle opportunità, sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione che abbiamo festeggiato, nel suo 75° anniversario, in occasione della Festa delle lavoratrici e dei lavoratori, il 1° maggio scorso, a Potenza”.


 


Attualità

L’eterna Danza delle Onde

Il Salento, con il suo mare cristallino, la sua ricca storia e cultura, si eleva come fonte d’ispirazione per un emozionante progetto musicale delle FeminaeMaris che abbraccia anche l’Albania

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Nasce FeminaeMaris, il trio formato dalle musiciste salentine Silvia Boccadamo e Antonella Napoli, unite alla talentuosa cantante albanese Hersi Matmuja.

Il mare, forza dominante e collante culturale delle nazioni del Mediterraneo, è il filo conduttore del loro progetto.

Silvia e Antonella, animate dalla passione per la loro terra, hanno trovato in Hersi una compagna di viaggio altrettanto legata alla sua amata Albania. Le tre musiciste, tutte di formazione classica, daranno così vita a “L’eterna Danza delle Onde”.

VIAGGIO MUSICALE TRA STORIA E CULTURA

L’eterna Danza delle Onde” è un progetto musicale che invita l’ascoltatore a un viaggio sonoro attraverso il Salento, territorio ricco di storia e cultura.

Questo lavoro raccoglie brani inediti che descrivono luoghi specifici e le loro peculiarità, intrecciando storie e tradizioni con quelle degli antichi popoli che si insediarono nel Salento.

Il repertorio del progetto varia da pezzi a voce e tamburo, a melodie affascinanti, danze dai ritmi misti e brani strumentali evocativi.

Ogni composizione è pensata per trasportare il pubblico in una dimensione sognante, dove passato e presente si fondono in un’armonia unica.

Attraverso melodie emozionali e arrangiamenti classici, il Salento viene raccontato in modo originale, in modo diverso, rispetto ai capisaldi della Pizzica e della Taranta, con un omaggio musicale alla poesia di questo eccezionale territorio, che risuona in ogni nota e ritmo.
L’eterna Danza delle Onde” promette di regalare un’esperienza sensoriale completa, evocando l’anima del Salento e le sue mille sfaccettature attraverso una narrazione musicale senza tempo.

IL PROGETTO DISCOGRAFICO

Il trio sta collaborando con Corrado Production per la realizzazione del primo CD del progetto. La produzione prevede registrazione, editing, missaggi e mastering, pubblicazione su piattaforme digitali e la realizzazione di videoclip.

I BRANI DEL PROGETTO

PALASCIA (Otranto) – Immersa nella magia di un luogo simbolo del Salento, Palascia è la punta più orientale d’Italia, evocando intense sensazioni legate all’anima salentina.

1481 LA RECONQUISTA (Otranto) – Il brano rievoca la battaglia di Otranto del 1480-1481, una tragica pagina di storia in cui l’esercito ottomano attaccò la città, allora parte del Regno di Napoli.

FLORILANDA – (Torre Sabea Gallipoli) – La leggenda di Flavio e la sua amata che scompaiono verso l’orizzonte, rappresenta un eterno destino d’amore, simboleggiato dai gabbiani che danzano nel cielo di Gallipoli.

LACRIME D’ARGENTO – Una terra ferita, dove prima c’era l’oro del Salento adesso c’è solo un paesaggio lunare. Il dramma della xylella che ha provocato dolore e danni, raccontato con la sensibilità di chi non si arrende mai alle avversità. Questo è un brano dedicato all’ulivo, simbolo eterno del Salento; il brano celebra la resilienza e la bellezza di questo albero secolare e la forza di un territorio mai domo, pronto a rialzarsi sempre, dopo ogni caduta.

LA DANNATA (Torre dell’Alto, Nardò) – La tragica storia di una giovane fanciulla che, per sfuggire all’ingiustizia dello jus primae noctis, si getta dalla rupe, diventando leggenda nelle notti di luna piena.

ANI MORI HANAOh Mia Luna (Albania-Salento) – Una danza popolare del nord Albania si intreccia con i dialetti albanese e salentino, creando una preghiera alla luna per guidare verso l’amore.

KALÀ (Albania) – Ispirato alla leggenda della Fortezza di Rozafat in Albania e alla principessa di Acaia, il brano narra di sacrifici e magie, di una madre murata viva e di una principessa trasformata in pietra.

LA DANZA DEI DUE MARI – Una terra magica, il Salento, descritta dal detto “lu sule, lu mare, lu ientu”, viene celebrata per le sue limpide acque, giornate soleggiate e il vento che mitiga il caldo. Questo brano è un inno alla bellezza con punte liriche piene di vita e di speranza.

IL POZZO DEI MIRACOLI (Galatina) – Un brano ispirato alla leggenda del miracolo dell’acqua di Galatina, capace di guarire dalla puntura delle tarante.

LE SECCHE DI PIRO (Ugento) – Dedicato alla leggenda di Pirro e alle temutissime secche ugentine che ostacolarono il suo soccorso a Taranto.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO – La presentazione del progetto è in programma domenica 21 luglio alle ore 21, presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con ingresso gratuito per invito.

 

Continua a Leggere

Attualità

Specchia: vai piano, anche per loro

Un passo avanti nella tutela degli animali e della sicurezza stradale

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Specchia si distingue per un’iniziativa di rilevanza nazionale volta alla protezione degli animali e alla sicurezza stradale.

È stata avviata una significativa campagna per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una guida prudente, specialmente nelle zone frequentate da animali randagi.

SICUREZZA E RISPETTO

Alcuni cartelli sono stati installati strategicamente in vari punti del comune.

Questi segnali non solo avvisano i conducenti sull’importanza di una guida attenta per prevenire incidenti, ma rappresentano anche un chiaro impegno verso il benessere degli animali che abitano le strade cittadine.

I nuovi cartelli, posizionati lungo le strade più trafficate e potenzialmente pericolose, presentano l’immagine di quattro animali accompagnati da un breve ma potente messaggio: «Vai Piano anche noi abbiamo famiglia (proprio come te)»

«CIVILTÀ E SENSIBILITÀ»

La sindaca di Specchia Anna Laura Remigi ha espresso il suo orgoglio riguardo a questa iniziativa innovativa: «Sono orgogliosa di questa nuova iniziativa che non solo migliora la sicurezza stradale, ma dimostra anche il nostro impegno a proteggere e rispettare tutte le forme di vita che condividono il nostro ambiente urbano. Questi cartelli non sono solo segni di progresso per la nostra città, ma testimoniano la nostra civiltà e sensibilità verso gli animali».

UN PASSO SIGNIFICATIVO

Concludendo, l’introduzione di questi cartelli rappresenta un passo significativo per Specchia, che si pone come esempio di buone pratiche nella tutela degli animali e nella promozione di una convivenza urbana sicura e responsabile.

Il paese in questo modo non solo si distingue per la rinomata bellezza del borgo ma anche per l’attenzione e il rispetto verso la fauna che la abita.

Quest’iniziativa non è soltanto un segno di progresso, ma un impegno tangibile verso un futuro in cui umani e animali possano convivere armoniosamente, con rispetto reciproco e consapevolezza ambientale.

Un’iniziativa che ci ricorda l’importanza di proteggere e preservare il mondo naturale che ci circonda, anche nelle sue forme più vulnerabili e spesso dimenticate.

Un esempio da seguire per altre comunità, dimostrando che è possibile conciliare sviluppo urbano e tutela dell’ambiente.

 

Continua a Leggere

Attualità

Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

Pubblicato

il

 Segui il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus