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Attualità

Call&Call, salvi 423 posti di lavoro

Covisian applica la clausola sociale ai dipendenti del call center di Casarano. A Roma Slc, Fistel e Uilcom hanno raggiunto un accordo che garantisce continuità e diritti ai lavoratori

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Buone notizie per centinaia di lavoratori impegnati sulla commessa Enel Mercato Libero nel call center Call&Call di Casarano.


Tutti e 423 i lavoratori conserveranno il posto di lavoro grazie all’applicazione della clausola di salvaguardia sociale. Covisian, colosso subentrato nella importante commessa, ha infatti garantito il passaggio dei lavoratori a partire dal 1° novembre 2019.


A Roma, dopo un lungo e proficuo confronto, si è raggiunto l’accordo per l’applicazione della clausola sociale in seguito al cambio di appalto. L’intera forza lavoro impegnata su Enel Mercato Libero passerà da Call&Call a Covisian.


Gianni Bramato, Ennemesia Cazzetta, Tommaso Moscara


L’importante traguardo è annunciato da Tommaso Moscara, Gianni Bramato e Ennemesia Cazzetta, congiuntamente alla Rappresentanza sindacale unitaria dell’azienda.

I sindacalisti sottolineano «l’importante risultato conseguito, che ha portato alla salvaguardia di 423 lavoratori. I dipendenti passati in Covisian mantengono infatti l’Articolo 18, gli scatti di livello, l’anzianità di servizio, il monte ore individuale».


E il posto di lavoro vicino all’abituale sede di lavoro, sempre nella zona industriale di Casarano.


Secondo Moscara, Bramato e Cazzetta, «la clausola sociale è stata una vera e propria conquista per il mondo dei call center. Nel tempo, mantenendo i lavoratori legati alle commesse, sarà possibile riqualificare un settore che per molti anni è stato in sofferenza anche a causa dalle gare al massimo ribasso, con effetti negativi sul costo del lavoro e sui lavoratori».


I lavoratori di Call&Call passeranno in Covisian dal prossimo 1° novembre, mantenendo perciò saldo il perimetro dei diritti acquisiti negli anni e continuando a svolgere la medesima attività per lo stesso committente, Enel Mercato Libero appunto.


Attualità

Riapre al pubblico l’ufficio postale di Scorrano

Presso l’ufficio postale di Scorrano saranno da subito disponibili i servizi INPS per i pensionati che potranno chiedere il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico. 

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Terminati i lavori di ristrutturazione della sede, ha riaperto al pubblico, oggi 30 maggio, secondo la tipologia “Polis”, l’ufficio postale di Scorrano, in Via 2 Giugno, a disposizione dei cittadini dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.20 alle 13.35, e il sabato dalle 8.20 alle 12.35.

i lavori sono finalizzati ad accogliere, non appena saranno operativi, tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio. 

Presso l’ufficio postale di Scorrano saranno da subito disponibili i servizi INPS per i pensionati che potranno chiedere il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico. 

Nell’ambito degli interventi, si è proceduto alla riorganizzazione degli spazi finalizzata a ottimizzare la fruizione dell’ufficio con particolare attenzione al miglioramento del confort ambientale e alla facilitazione dell’accesso ai servizi.

In quest’ottica, tra le altre opere, si inseriscono la nuova configurazione della linea di sportelleria con altezze ribassate per agevolare tutti i segmenti di clientela e postazione di lavoro ergonomica per favorire una corretta postura, la realizzazione della seconda sala consulenza e di una pavimentazione tattile per non vedenti e ipovedenti. 

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Attualità

Allarme per il mediterraneo, riccio di mare a rischio estinzione

Lo studio, sviluppato nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC) e frutto della collaborazione tra l’Università del Salento, ARPA Puglia, l’Università di Palermo e l’Università di Malta…

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È stato pubblicato su NatureScientific Reports uno studio internazionale che documenta il crollo delle popolazioni di Paracentrotus lividus, specie chiave per gli ecosistemi marini e la gastronomia mediterranea e da tutti conosciuta come riccio di mare viola.

Un team di ricerca multidisciplinare, coordinato dal professor Stefano Piraino, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento, ha lanciato l’allarme sulla drammatica diminuzione del riccio di mare viola nel mar Mediterraneo.

Lo studio, sviluppato nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC) e frutto della collaborazione tra l’Università del Salento, ARPA Puglia, l’Università di Palermo e l’Università di Malta evidenzia come il sovrasfruttamento e il riscaldamento delle acque stiano portando questa specie verso il collasso ecologico.

Le campagne di monitoraggio condotte nell’estate del 2023 lungo le coste di Sicilia e Puglia hanno rilevato densità medie inferiori a 0,2 individui per metro quadrato, un valore mai registrato prima. Sorprendentemente, non sono emerse differenze significative tra aree marine protette e non protette, indicando che le misure attuali di conservazione potrebbero essere insufficienti.

Una meta-analisi di dati raccolti negli ultimi 30 anni ha mostrato che il declino delle popolazioni di riccio di mare viola è iniziato nel 2003, in concomitanza con un’ondata di calore pan-europea e un anomalo riscaldamento del Mar Mediterraneo. Questo suggerisce una sinergia tra pressioni antropiche e cambiamenti climatici nel determinare il destino della specie.

«La situazione è critica – afferma il ricercatore Andrea Toso, primo autore dell’articolo pubblicato sulla rivista del gruppo Natureperché il riccio di mare è una componente fondamentale degli ecosistemi costieri e il suo declino non solo minaccia una risorsa economica importante, ma indica anche un profondo squilibrio ecologico».

«I nostri dati evidenziano la necessità urgente di azioni concrete per la gestione e la conservazione di questa specie, prima che sia troppo tardi. I risultati di questa ricerca sottolineano l’importanza di monitoraggi continui e di politiche di gestione della pesca più sostenibili, che tengano conto degli impatti del cambiamento climatico», conclude il professor Stefano Piraino.

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Alessano

Oggi si inaugura la nuova Università telematica ad Alessano

Il nuovo Polo è figlio di un’intesa tra la Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca e l’Università “La Sapienza” di Roma…

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Presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano, il nuovo Polo Didattico “Unitelma- Sapienza”. 

Oggi si inaugura l’università telematica a servizio dei giovani che vogliono intraprendere un indirizzo accademico e per chi, pur svolgendo un’attività lavorativa, desidera migliorare il proprio livello professionale all’interno della propria impresa oppure avviare un percorso specialistico che in precedenza non ha potuto realizzare.

L’offerta formativa del Polo, oltre a dei percorsi di laurea, contempla l’opportunità di accedere a dei corsi di formazione, scuole di alta formazione e master.

Il nuovo Polo è figlio di un’intesa tra la Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca e l’Università “La Sapienza” di Roma.

PERCHÉ ISTITUIRE UN POLO DIDATTICO NEL TERRITORIO ?

Le motivazioni sono molteplici, provo a enumerarne alcune. Da circa un ventennio i territori periferici della nostra Regione subiscono il problema dell’emigrazione dei giovani studenti: i nostri ragazzi intraprendono il loro cammino universitario presso le grandi città, una volta terminato il percorso non ritornano presso i loro luoghi natii procurando il godimento delle loro specializzazioni ad altri contesti territoriali e nello stesso tempo avviando quel processo di spopolamento che ormai è sotto gli occhi di tutti.

Tale consapevolezza è sempre stata presente nelle ansie pastorali del nostro vescovo mons. Vito Angiuli, il quale in quindici anni di presenza in Diocesi, ha cercato di istituire sin da subito dei rapporti con gli studenti universitari presenti in tutte le sedi italiane.

Don Luca DeSantis

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