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Attualità

Caos Province: tagli alle società partecipate?

Dipendenti Alba Service aspettano le mensilità di dicembre. Intanto, secondo la riforma Delrio, in Puglia 1300 impiegati delle partecipate sarebbero in esubero

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Dopo la riforma Delrio, il caos delle Province sta tenendo banco a livello nazionale. Il problema riscaldamenti nelle scuole è stato solo uno, forse il più rumoroso, dei tanti che si dovranno affrontare nell’individuazione non solo di compiti e competenze, ma anche, e soprattutto, dei fondi per garantire i servizi.


Lo slogan che campeggia nel Governo, in ambito province, è l’ormai classico “spending review”, ma l’attuazione di questa politica sta incontrando una mole di problemi più grande di quello che ci si sarebbe pessimisticamente aspettato.


Col passare dei giorni, tutti i nodi vengono al pettine. Semi archiviato il discorso scuole e riscaldamenti, devono fare (è proprio il caso di dire) “i conti” con la scure dei tagli le società partecipate.


Nella giornata di ieri Palazzo dei Celestini è stato preso d’assalto (pacificamente, sia chiaro) dai lavoratori di Alba Service e dagli ex Lsu impiegati presso la Provincia di Lecce. Motivo della protesta la mancata erogazione degli emolumenti, che ha spinto i manifestanti ad attendere davanti ai portoni ad oltranza un incontro col presidente Gabellone.


Quest’ultimo, qualche settimana fa, aveva rassicurato tramite i sindacati i lavoratori sul pagamento delle mensilità di dicembre che però, stando a quanto affermato dall’amministratore di Alba Service, Damiano D’Autilia, non sono ancora arrivate.


I 140 lavoratori Alba Service sono solo una parte degli impiegati nelle società partecipate provinciali. Il totale infatti ammonta a 607 dipendenti che, su una popolazione provinciale di circa 790mila abitanti, significa 1 ogni 1200 persone.

La soluzione per venire incontro alle necessità dei dipendenti ed a quelle del Governo, che punta ad un netto sfoltimento, resta ancora un mistero. A livello regionale, per la riforma Delrio, su 2796 dipendenti ben 1300 sarebbero in esubero.


Analizzando in dettaglio i dati della Provincia di Lecce si nota un costo di 15 milioni di euro per gli impiegati delle società partecipate. I già citati dipendenti Alba Service, in particolare, costano annualmente 3.815.164,00. Nuova Salento Energiane ha 66 lavoratori per un costo di 2.235.447,00 , S.T.P. di Terra d’Otranto 185 lavoratori che equivalgono a 7.152.782 e Terme di S. Cesarea S.p.A. ne conta 44, di cui 30 a tempo determinato, per un costo pari a un milione e 705.149 euro.


Totale, dunque, 451 dipendenti di società partecipate, per un costo, come detto, di 15 milioni di euro.


Staremo a vedere come, e se, l’ente riuscirà a reperire le necessarie risorse per mantenere, come promesso, i livelli occupazionali e per mettere fine al caos nel quale versa la Provincia.


Lorenzo Zito


Attualità

Vince Trump, trema anche l’economia salentina

Con il Tycoon tornerà il protezionismo statunitense che sarà negativo per le nostre esportazioni». Ad oggi, la bilancia commerciale è positiva per Lecce e provincia. L’anno scorso sono stati esportati beni per un valore complessivo di 216 milioni di euro

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«La vittoria di Trump avrà ripercussioni anche sulla nostra economia».

È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma.

«È dato per certo, infatti, il ritorno del protezionismo statunitense che sarà negativo per le nostre esportazioni», spiega il data analyst Davide Stasi, responsabile studi dell’Osservatorio economico Aforisma e cultore della materia in Economia politica all’Unisalento, «perché la guerra commerciale globale in atto, con dazi e contro-dazi, potrebbe ridurre gli scambi commerciali internazionali. Questo potrebbe pesare sul clima di fiducia dei nostri imprenditori con effetti diretti ed indiretti sugli investimenti sostenuti da parte delle aziende».

Ad oggi, la bilancia commerciale è positiva.

«Verso gli Stati Uniti d’America», sottolinea Stasi, «esportiamo prodotti più di quanti ne importiamo».

Nel report sono stati elaborati i principali dati sull’andamento delle esportazioni e delle importazioni.

Negli ultimi anni, per via dell’inflazione, sono aumentati i prezzi determinando un importante e crescente surplus commerciale per il Meridione.

Questo si verifica quando un Paese esporta beni per un valore maggiore di quello che importa; viceversa, gli Stati Uniti d’America hanno un deficit commerciale o una bilancia negativa.

Il data analyst Davide Stasi

«Le esportazioni», evidenzia il data analyst salentino, «rappresentano un utile indicatore per poter comprendere meglio il quadro economico di un territorio, potendo valutare sia la domanda estera sia l’offerta e dunque la produzione interna. La significativa impennata dei prezzi e, in generale, dei listini dovuta all’inflazione ha portato al più alto valore di esportazioni mai registrato. Attraverso l’andamento dell’export, si può monitorare la competitività di un sistema economico e la sua capacità di raggiungere gli altri Paesi che possono rivelarsi strategici per lo sviluppo del territorio. L’export non è solo un’opportunità in più, ma quasi un obbligo per poter accrescere le quote di mercato, considerata la contrazione della domanda interna, dovuta al calo demografico e allo spopolamento. È importante, perciò, presidiare i mercati internazionali, da un lato ma anche tutelare e valorizzare i nostri marchi e prodotti. L’attenzione ai mercati esteri non può che diventare una priorità per le aziende che vogliono crescere, diversificando».

«L’economia mondiale», aggiunge Stasi, «è fatta di un inestricabile intreccio di processi di acquisto e di vendita di prodotti e di semilavorati e la maggiore quota del commercio internazionale è oggi spostata sul commercio dei beni intermedi, che cioè entrano nella produzione di altre merci per dare poi luogo al prodotto finale. La situazione è più complessa per noi dove c’è una larga fetta di aziende manifatturiere di trasformazione, in particolare quelle di più piccole dimensioni, specializzata in produzione di componenti. Tante nostre aziende operano nella subfornitura, spesso di qualità e non vendono direttamente i loro prodotti sul mercato di destinazione finale. Quello che effettivamente conta è la quantità di valore aggiunto, ossia di arricchimento dei beni acquistati da altri Paesi, contenuta nelle nostre esportazioni». «In un Paese trasformatore e specializzato nella produzione di beni intermedi», conclude Davide Stasi, «è questa l’effettiva misura del contributo dell’export alla crescita economica».

LA BILANCIA COMMERCIALE DELLA PROVINCIA DI LECCE CON GLI USA

Nel 2021 sono stati esportati beni per un valore complessivo di 86,5 milioni di euro, a fronte di importazioni che si sono fermate a un miliardo 25,9 milioni di euro, per un saldo attivo di 60,6 milioni di euro.

L’anno dopo sono stati esportati beni per un valore complessivo di 107,3 milioni di euro, a fronte di importazioni che si sono fermate a un miliardo 30,2 milioni di euro, per un saldo attivo di 77,1 milioni di euro.

L’anno scorso sono stati esportati beni per un valore complessivo di 215,8 milioni di euro, a fronte di importazioni che si sono fermate a un miliardo 21,1 milioni di euro, per un saldo attivo di 194,7 milioni di euro.

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Attualità

Tiggiano: stare insieme è l’impresa più bella

Il comune chiama, i commercianti di Tiggiano e gli operatori economici rispondono. Incontro di prospettiva, pianificazione e collaborazione per il futuro di cooperazione e crescita del paese

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L’amministrazione comunale di Tiggiano ha ospitato un incontro che ha visto una partecipata risposta da parte degli operatori economici locali.

L’evento è stato un momento chiave per discutere e pianificare un percorso di coinvolgimento dei commercianti, artigiani, imprenditori professionisti nel percorso di cooperazione sociale del paese.

Nell’incontro, aperto con i migliori auspici dal sindaco Giacomo Cazzato e dal consigliere incaricato al Commercio, Giuseppe Negro, è stata sottolineata l’importanza della collaborazione tra gli operatori economici e l’amministrazione andando oltre l’autoreferenzialità.

Erano presenti: Lorenzo Luceri di ACAM 2.0 APS, l’associazione dei commercianti e artigiani di Martano; Maria Antonietta Orlando, giovane imprenditrice della moda di Corsano e rappresentante di Confartigianato regionale; Angela Ricchiuto di Confindustria Lecce.

Tutti hanno condiviso le loro esperienze e visioni, mostrando come la collaborazione e l’innovazione siano essenziali per il successo delle imprese locali.

Ognuno di loro ha portato un contributo significativo, delineando possibili percorsi di sviluppo, integrando la rete istituzionale a supporto del tessuto economico di Tiggiano.

Gli operatori economici hanno risposto con curiosità e fiducia all’appello dell’amministrazione.

Più di una quindicina di imprenditori e commercianti hanno lasciato il proprio nominativo, dando la disponibilità ad incontrarsi regolarmente e costituire un gruppo di lavoro per sviluppare insieme progetti concreti di cui possa beneficiare l’intera comunità.

Il consigliere Gianvito Rizzini, incaricato all’associazionismo, che ha coordinato i lavori e fortemente creduto in questo nuovo percorso afferma: «Vissuto un momento significativo per il futuro del nostro territorio. Il terreno in cui gli interessi dell’impresa incontrano quelli dell’ente comunale, che persegue l’interesse pubblico, è proprio quello del Terzo Settore, cioè tutte quelle attività ulteriori che vanno verso la realizzazione di scopi collettivi, culturali, solidaristici. È un modo per darsi una mano, cooperare in forma più organizzata e non estemporanea. Gli operatori economici hanno sempre risposto “presente” a Tiggiano. Adesso è arrivato il momento di farlo in modo più organizzato. Noi ci siamo. C’è una legge del 2017 che fornisce principi e istruzioni e aiuta in questo senso. Ricordo che questo è un percorso che si sta integrando con il coordinamento di tutte le altre associazioni, ben 12, di cui è stato già avviato un percorso nuovo qualche settimana fa».

Anche il vicesindaco Marco Rizzo sottolinea l’importanza di questo nuovo percorso: « Il nostro è un piccolo paese, non dobbiamo avere l’ansia di realizzare chissà quale progetto. L’importante è cominciare a “fare”. La direzione è quella giusta.

Questo gruppo nascente può essere un passo avanti nella costruzione di un futuro sostenibile per Tiggiano, in cui ogni membro della comunità potrà giocare un ruolo attivo. L’iniziativa apre a nuove possibilità di iniziative congiunte, progetti innovativi e ad una crescita collettiva che potranno trasformare il paese in un modello di collaborazione e sviluppo economico.

L’amministrazione comunale invita tutti gli interessati a partecipare e contribuire con idee e risorse, rafforzando così il tessuto economico e sociale di Tiggiano.

Lo si può fare anche aderendo all’apposito link

 

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Attualità

Cento candeline per nonna Cosima

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Festa grande a Castrignano del Capo per nonna Cosima.

Cosima Donnicola ha raggiunto il traguardo delle cento candeline. Un secolo di vita, da festeggiare con i 5 figli Franco, Aldo, Michele, Giovanni e Antonio Schirinzi e con i 10 nipoti e 5 pronipoti.

Nata nel 1924, Cosima, prima che madre, nonna e bisnonna, è stata contadina. Oggi tutta la nostra Redazione le augura un gioioso e lungo futuro.

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