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Attualità

Casarano: spazzatura affair

“Non c’è bisogno di indicare un elefante con il dito”: eppure, spesso capita, soprattutto quando si parla di politica e, peggio ancora, quando si parla di soldi che si muovono grazie alla politica

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Un mio amico africano, quando vuol farmi capire che ciò di cui si sta parlando è ovvio ed evidente, è solito ripetermi: “Non c’è bisogno di indicare un elefante con il dito”.  Eppure, spesso capita, soprattutto quando si parla di politica e peggio ancora quando si parla di soldi che si muovono grazie alla politica, che anche l’evidenza di un elefante possa non sembrare tanto scontata. A Casarano è scoppiata, in questi giorni, una polemica, manco a dirlo, fra maggioranza e minoranza, su un fatto molto datato ma che è ridivenuto d’attualità in questi giorni. Il Consiglio di Stato, infatti, con Sentenza depositata il 7 giugno, ha sancito che il Comune di Casarano deve alla Monteco Srl “solo” 1,5 milioni di euro, a fronte dei circa 5 milioni richiesti; e come sempre accade in questi casi, è partita la corsa ad accaparrarsi meriti ed attribuire responsabilità che è poi lo sport più praticato dai politici di casa nostra. I Capigruppo consiliari di maggioranza, infatti, con una nota chiedono polemicamente conto agli esponenti di minoranza (precedentemente al governo della città) del perché si cercasse in quegli anni una transazione con la ditta Monteco adeguata a farle percepire svariati milioni di euro senza cercare di opporvisi visto che c’erano i presupposti (e questa sentenza lo sancisce); mentre, ovviamente, gli interessati respingono ogni accusa, rivendicando proprio l’avvio dell’iter che ha portato oggi a questo epilogo della vicenda. Noi vogliamo rimanere fuori dalle rispettive opinioni ma vogliamo ricordare, mettendoli in fila, solo i fatti che hanno caratterizzato questa telenovela. All’indomani di un 1993 abbastanza “travagliato” per Casarano, in cui ci furono inchieste per mazzette e successivi patteggiamenti, nel febbraio del 1994 viene firmato questo famigerato contratto; solo pochi mesi prima dell’arresto dei fratelli Montinaro (amministratori della Monteco), per un’altra storia di mazzette questa volta a Latiano dove, insieme a loro, furono implicati anche un certo numero di funzionari pubblici. Il contratto scade il 28 febbraio del 2002, il capitolato consente una proroga di 6 mesi ed infatti dal giorno successivo, con un’ordinanza del sindaco Venuti, viene prorogato per un anno. Questa mossa non piace ad una ditta concorrente, la Ecotecnica, che fa ricorso al TAR ma senza successo. La stessa Ecotecnica non ci sta, si affida ad un Principe del Foro come l’Avv. Pietro Quinto, e fa ricorso al Consiglio di Stato che invece le dà ragione. Risultato: contratto annullato. A San Silvestro del 2004 però la Monteco decide di festeggiare l’anno nuovo presentando la formale richiesta per la “revisione del canone ed accessori” (che è ciò che ha creato poi il debito nei suoi confronti) considerando impropriamente nei calcoli anche il periodo di annullamento del contratto. Vedendo che nessuno metteva mano al portafogli, la Monteco fa ricorso al TAR per vedere riconosciuti i propri diritti ed il TAR (stranamente, visto l’incongruità della richiesta alla luce di quanto già sancito dal Consiglio di Sato) dà ragione alla ditta ricorrente e, visto il perdurare della mancanza dei pagamenti, manda anche un commissario ad acta con il compito di recuperare le somme dovute alla Monteco (e che come prima cosa aumentò del 56% la tassa sui rifiuti). Noi siamo sicuri che il Commissario all’epoca individuato fu di una condotta più che cristallina ma fummo proprio noi, da queste stesse pagine, a notare la “strana” coincidenza di un’omonimia del commissario, che veniva (coincidenza) da Latiano, con un tizio che, oltre ad avere il suo stesso nome e cognome, faceva anche il suo stesso lavoro e che (sempre coincidenza) proprio in quell’ottobre del 1994, venne arrestato insieme ai fratelli Montinaro nell’ambito di un’inchiesta sui contratti di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Fu quindi il sindaco Venuti a ritenere “infondate ed eccessive” le richieste, costringendo la ditta a rivolgersi al Tar Lecce, che si espresse nel maggio 2011 respingendo le pretese della Società, sino alla sentenza del Consiglio di Stato di qualche giorno fa che mette definitivamente fine alla vicenda. Questi, come detto, i fatti. A chi i meriti ed i demeriti sono solo discutibili opinioni ma una sola cosa appare veramente evidente: ci sono degli interessi enormi intorno alla spazzatura ed in questo film anche i politici appaiono degli attori non protagonisti di secondo piano mentre noi… siamo solo quelli che tirano fuori i soldi. E quel che ho detto è quasi ovvio, come quell’elefante che è inutile indicare…

Alessano

Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento

Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

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Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.

L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.

I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.

L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.

Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).

Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.

Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.

Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.

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Attualità

Scivolone a Maglie: il 25 aprile diventa Festa della Repubblica

Clamorosa svista sui manifesti del Comune e non è la prima: un anno fa la foto dell’attore Gifuni al posto di quella di Aldo Moro. E c’è anche chi dice “errore voluto per cancellare vero significato della Liberazione”

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Maglie, i manifesti comunali confondono il 25 aprile con la Festa della Repubblica: polemiche e sconcerto

A Maglie il 25 aprile arriva… con una svista. In questi giorni, i cittadini hanno notato affissi nei punti principali della città dei manifesti del Comune che annunciano le celebrazioni per la “Festa della Repubblica”, dimenticando però che la data in questione è quella del 2 giugno.

Il 25 aprile, infatti, è storicamente e istituzionalmente riconosciuto come la Festa della Liberazione, giornata simbolo della fine del nazifascismo in Italia.

Una svista? Forse. Ma in città c’è chi si chiede se si tratti di un errore davvero casuale o se ci sia, invece, una scelta più sottile dietro, considerando l’orientamento politico di centrodestra dell’attuale amministrazione comunale.

Non sarebbe la prima volta che a Maglie si inciampa sulla memoria storica. I più attenti ricorderanno il clamoroso scivolone di un anno fa, quando furono realizzati manifesti commemorativi per Aldo Moro… con la foto di un attore che lo interpretava (Gifuni), anziché del vero statista magliese.

Il gruppo di opposizione “Maje Noscia” ha commentato così l’accaduto con un post sui social:

“CHE CONFUSIONE!!!

A Maglie si anticipano le celebrazioni: sembra infatti che la Festa della Repubblica sia arrivata con un mese e mezzo d’anticipo, confusa con il 25 aprile che pare quasi scivolare via, confuso con un’altra ricorrenza.

Un refuso? Forse, ma l’ennesimo…

Anche gli errori più piccoli, quando toccano la memoria storica, ci ricordano quanto sia fondamentale conoscere — e riconoscere — la Storia.

Perché senza studio, attenzione e consapevolezza, si rischia di confondere le date… e, più grave ancora, il senso.

Il 25 aprile celebriamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ricordarlo con esattezza è un dovere. Civico, culturale e democratico.”

La speranza è che, al di là delle appartenenze politiche, si possa riportare al centro l’importanza del rispetto per la memoria collettiva e per le ricorrenze che hanno segnato la storia democratica del nostro Paese.

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Attualità

Tricase: auto in fiamme nella notte

Ford C Max completamente distrutta in via Pantaleo Carabellese poco prima delle due di notte

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Un’auto completamente distrutta dalle fiamme in piena notte.

È avvenuto in via Pantaleo Carabellese introno all’1,50.

Divorata dalle fiamme una Ford C-Max di un uomo del posto, parcheggiata in quella via.

Sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco del locale distaccamento che hanno provveduto a spegnere le fiamme dopo aver circoscritto l’incendio per evitare che le fiamme intaccassero altre auto o le abitazioni vicine.

Su quanto avvenuto indagano i Carabinieri della locale stazione.

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