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Attualità

Cicco Sanchez canta nella “sua” Puglia

Dopo aver raggiunto oltre 80 milioni di streaming con i suoi brani e la certificazione Disco D’Oro FIMI con il singolo “Girasole”, domenica 18 sarà live a Gallipoli sul palco dell’Oversound Music Festival

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Dopo aver raggiunto oltre 80 milioni di streaming con i suoi brani e la certificazione Disco D’Oro FIMI con il singoloGirasole, Cicco Sanchez, cantautore torinese di origini pugliesi, calcherà il palco dell’Oversound Music Festival, domenica 18 agosto alle ore 20:00, presso il Raffo Parco Gondar di Gallipoli.


Cicco Sanchez costruisce la sua identità artistica su un’impalcatura urban pop, sorretta da testi intrisi di poetica e di ferite provocate da un passato problematico e doloroso.


Il suo immaginario è così singolare e profondo che non tarda a catturare l’interesse di altri artisti, come Fred De Palma, Casadilego e Axos, con cui nascono delle collaborazioni.


Disincanto, titolo del suo ultimo album pubblicato lo scorso anno per l’etichetta Ada Music (Warner Music Italy), racconta la perdita di senso e significato delle cose, il passaggio dall’essere bambini che credono a tutto, all’essere uomini e donne che non credono in niente.


“In queste canzoni c’è molto disincanto e anche tanta ricerca di consapevolezza per affrontarlo, per trovare la propria ragione in più e non lasciare che la sofferenza ci impedisca di remare e andare avanti – afferma Cicco Sanchez, che oltre a distinguersi nella scena musicale italiana con il suo progetto, raccoglie importanti consensi come co-autore, tanto da aver collezionato nel suo curriculum oltre 20 Dischi di Platino.


“Le mie origini sono pugliesi, quindi sarà come tornare a casa.” – dichiara Cicco, “non vedo l’ora di suonare in Puglia, è la prima volta che succede e sono felice di salire su un palco così importante”.


CICCO SANCHEZ


è un artista e autore urban pop.

Nasce e cresce a Torino e all’età di 14 anni, comincia a scrivere nella sua cameretta, realizzando le prime produzioni e trovando nella scrittura l’evasione da una realtà familiare complicata.


Nel corso degli ultimi anni, i suoi brani raggiungono complessivamente oltre 80 milioni di streaming e la certificazione Disco D’Oro FIMI per il singolo “Girasole”, prodotto da Jvli. Happysad è il suo mondo: un luogo immaginario in cui si riuniscono persone diverse con un unico stato d’animo.


La rivalsa emotiva è la sua raison d’etre el’amore è sempre il punto di partenza, non un traguardo.


A settembre 2021 pubblica il singolo “Poster”, prodotto da Michelangelo, cui segue l’EP “Nostalgia Liquida”.


Oltre adimpegnarsi nel proprio progetto, Cicco Sanchez figura come autore in oltre 20 Dischi di Platino certificati FIMI, dando un’ulteriore prova delle sue già riconosciute doti liriche e artistiche. Nel 2020 entra nel roster di MZ Management, di cui fanno parte anche artisti del calibro di Fred De Palma e Baby K.


Nel 2022 si affaccia per la prima volta sui palchi e registra il sold out al Rock’n’Roll di Milano, oltre a due concerti all’Off Topic di Torino e al Monk di Roma. Dopo l’uscita di tre nuovi singoli e un tour estivo che chiude il ciclo di Nostalgia Liquida, Cicco Sanchez firma con l’etichetta Ada Music (Warner Music Italy) e nel dicembre 2023 rilascia il nuovo Album “Disincanto”portandolo live a gennaio 2024 con la sua band a Torino e Milano.“Il mio miglior nemico” é il suo nuovo singolo in collaborazione con Loomy, un brano molto emotivo ma allo stesso tempo energico che rappresenta appieno le vibes happysad.




Attualità

Incendio d’auto: distrutta una Clio, si indaga

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In fiamme nella notte un’auto di proprietà di una società intestata ad un uomo di 64 anni.

E’ l’ennesimo incendio notturno di autovetture in Salento e si è verificato alle ore 02:34 circa della nottata tra sabato e domenica a Cavallino.

Nel rione Castromediano è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce, in via Alberto Bertoli.

La macchina distrutta dalle lingue di fuoco è una Renault Clio grigia che era ferma in sosta sulla sede stradale.

Il lavoro del personale dei vigili del fuoco ha scongiurato il propagarsi dell’incendio e ulteriori danni a persone, cose o pericoli per la pubblica e privata incolumità.

Sul posto erano presenti i carabinieri della stazione di Cavallino. Le cause dell’evento sono in fase di accertamento.

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Attualità

Svolta in vista per la festa patronale di Taurisano

Una lettera al Vescovo segnala uno “stato d’agitazione” tra i cittadini per una decisione, a suo modo, storica: quella del parroco di escludere, dopo ben 148 anni, la ditta Parisi dall’allestimento delle luminarie per Santo Stefano

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Da “Il Gallo” cartaceo n.07 del 2025

a cura di Lor. Z.

La continuità nel segno della tradizione o il cambiamento in nome di una equa rotazione? È il bivio dinanzi al quale, a Taurisano, si pone la festa patronale di Santo Stefano. Una ricorrenza che si rinnova di anno in anno in nome di una fede lunga un millennio.

A sollevare oggi il dubbio è Antonio Montonato, presidente dell’Associazione Onlus “Idee Valori e Solidarietà”, che scrive al vescovo Mons. Vito Angiuli per attenzionare quella che, a suo dire, è una situazione che sta agitando gli animi dei miei concittadini.

Oggetto della missiva è la scelta, per la festa del prossimo agosto, di non incaricare la ditta Parisi dell’allestimento delle luminarie.

Quest’anno”, scrive Montonato a sua Eccellenza, “Don Gionatan (parroco della parrocchia della Trasfigurazione di N.S.G.C., NdR) ha escluso in modo dittatoriale la ditta Parisi, un’eccellenza locale che ha portato alla ribalta il nome della nostra Città a livello internazionale. La ditta Parisi”, continua la lettera, “dal 1876 (ossia per 148 anni) ha all’allestito nella nostra Città le strade e piazze del borgo, in onore del Santo Patrono Stefano, con devozione, lealtà e calore. Durante questi anni la ditta Parisi è stata più volte onorata di prestigiosi premi nazionali ed internazionali tra cui quello a Montecitorio”.

Una tradizione che, secondo Montonato, andrebbe rinnovata ad occhi chiusi, ma che “il parroco”, scrive, “vuole sconvolgere senza rispettare la storia secolare”.

L’argomento, rimbalzato anche sui social, è già oggetto di discussione in paese e, con tutta probabilità, è giunto alle porte della Diocesi già prima che Montonato mettesse mano al calamaio.

Ad ogni modo, il presidente di “Idee Valori e Solidarietà” adduce altre motivazioni a sostegno della sua tesi: “La festa patronale viene organizzata con le offerte libere dei cittadini, con gli sponsor offerti da attività commerciali ed artigianali locali e, da ultimo, con l’importante contributo economico, solitamente pari a 10mila euro, elargito dal Comune. Appare quindi insolito e discutibile il fatto che un parroco subentri nella gestione ed organizzazione della festa patronale, sostituendosi ai comitati costituiti ad hoc, arrivando a stravolgere le tradizioni locali, quelle tradizioni che si tramandavano di generazione in generazione”.

Ebbene è proprio qui che la matassa trova il suo bandolo: nelle funzioni del parroco in seno alle celebrazioni della festa patronale.

Tant’è che la Diocesi, cui abbiamo richiesto le ragioni di questa la scelta a suo modo storica, nel non ribattere a quanto sostenuto dal signor Montonato, risponde senza dare risposta. Ossia, rimanda al Regolamento diocesano per il Comitato Feste Religiose.

Il documento recita: “Presidente del Comitato è sempre il Parroco, che si avvale della consulenza del consiglio pastorale parrocchiale nel determinare quali feste celebrare, e nel dare gli orientamenti generali per lo svolgimento dei festeggiamenti esterni”. Allo stesso parroco spettano anche la nomina del presidente delegato; l’accoglimento della lista dei componenti il Comitato ed il compito di dare indirizzo circa il programma della festa.

Il ruolo assunto, nel caso specifico, da don Gionatan, quindi, appare tutt’altro che arbitrario, come la missiva inviata al vescovo vuol far intendere.

C’è tuttavia un passaggio che tiene aperta la discussione. Lo stesso regolamento diocesano specifica, al primo punto sull’argomento, che “il Comitato Feste è espressione della comunità parrocchiale. Quanto sta accadendo a Taurisano porta a chiederci se questo assunto, attorno alla festa di Santo Stefano, sia ancora osservato. Chiediamo a voi, quindi, di esprimervi, raccontandoci il vostro punto di vista. Scriveteci su WA al 371 37 37 310.

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Attualità

Caro biglietti: tornare in Salento ad aprile è un salasso

Per chi parte da Milano, treni sopra i 300 euro ed aerei oltre i 600

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Tanti ponti, tanti soldi. Un salasso le festività di questo mese di aprile per chi si vuole spostare. In particolar modo per coloro che vogliono fare rientro in Salento dal nord Italia.

Lo si evince da uno studio di Assoutenti sulle tariffe di aerei, treni e pullman, un report da cui emergono dati incredibili come quelli che seguono.

Imbarcandosi da Linate venerdì 18 aprile e tornando martedì 22 aprile, un biglietto per Brindisi costa oggi un minimo di 619 euro, più di un volo di andata e ritorno per New York nelle stesse date (da 571 euro con uno scalo). Servono poi almeno 518 euro per volare da Linate a Catania e ritorno, 499 euro per Palermo, 460 euro per Cagliari. Il volo di andata e ritorno da Genova a Catania, nelle stesse date, parte oggi da un minimo di 401 euro, e si spende più o meno lo stesso (398 euro) da Torino a Lamezia Terme.

Non va meglio a chi sta acquistando in questi giorni un biglietto del treno: per la tratta Milano-Reggio Calabria la spesa va da 104,4 (scegliendo collegamenti lenti) a 345 euro per quelli più veloci. Partendo invece da Torino (solo andata), si spende da un minimo di 195 euro, se si scelgono orari scomodi e soluzioni con lunghi tempi di percorrenza, a 360 euro per i collegamenti migliori. Si sfiorano 340 euro per andare da Genova a Lecce, 320 euro da Milano a Lecce, 311 euro da Torino a Lecce, 310 euro da Milano a Salerno.

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