Approfondimenti
Come proteggere da virus e batteri con la mascherina chirurgica
A seguito della pandemia da Covid-19 la mascherina chirurgica è divenuta obbligatoria al fine di ridurre la diffusione del virus così da proteggere la salute non solo propria ma anche degli altri.
Nonostante non sia più obbligatorio indossarla né al chiuso né all’aperto, salvo casi eccezionali come i trasporti pubblici, gli ospedali e qualsiasi altra struttura sanitaria, la stessa ha svolto un ruolo fondamentale in questo particolare periodo storico dal momento che ha ridotto la diffusione del virus.
Per acquistare dispositivi sicuri e di qualità, è bene affidarsi a realtà specializzate nel settore che sappiano indirizzare l’utente verso l’articolo più adatto alle proprie necessità. A tal riguardo, è possibile fare riferimento alla mascherina chirurgica su Rs Components, azienda leader nel settore industriale ed elettronico nel cui catalogo è presente un’ampia gamma di prodotti relativi alla sicurezza, tra cui quelli per la protezione per vie respiratorie.
Portali e-commerce: i diversi modelli di mascherina
Il portale sopra menzionato offre ai propri utenti differenti tipologie di mascherine da poter utilizzare in più contesti lavorativi: dai trasporti alla sanità, come anche le pulizie domestiche e commerciali o la ristorazione. Tutto ciò fa sì che chi è tenuto ad indossarla nello svolgimento della propria professione può trovare l’articolo giusto adatto a tutelare la salute propria e degli altri avendo, tra l’altro, l’opportunità di applicare appositi filtri (colore, marchio, veli, quantità per confezione, taglia/dimensione, strato e molti altri) risparmiando tempo, energia e denaro.
Naturalmente, nella suindicata pagina web vi sono, oltre alla mascherina chirurgica, quelle riutilizzabili e monouso caratterizzate da diversi materiali come polipropilene, tessuto, poliestere o polietilene.
Inoltre, i consumatori hanno a loro disposizione i medesimi prodotti aventi differenti livelli di spessore; infatti, possono avere maschere facciali da uno a quattro veli in base alle loro necessità. Ad esempio, le mascherine a tre o quattro veli sono le più idonee a contrastare batteri o virus in quanto i molteplici strati sono in grado di proteggere tutti coloro che ne usufruiscono sia dai germi che dalla polvere. Oltretutto, questi prodotti sono stati progettati in modo da poter non solo assorbire sudore, acqua o saliva, ma, al contempo, di resistere al sangue o ai fluidi corporei, a dispetto delle altre le quali essendo meno spesse non risultano essere perfette per tutelare l’incolumità fisica degli interessati. Per tale ragione, queste ultime sono utilizzate, principalmente, nei settori domestici o industriali escludendo gli ambiti sanitari.
Perché è importante rivolgersi ai migliori portali di riferimento del settore?
Come detto, emerge chiaramente quanto sia importante rivolgersi ai giusti professionisti prima di procedere all’acquisto in modo che le esigenze dei potenziali acquirenti possano essere soddisfatte.
Oltre a ciò, i succitati e-commerce assicurano agli utenti innumerevoli servizi: innanzitutto, trattandosi di store online i consumatori possono selezionare gli articoli desiderati comodamente dalla propria dimora o dalla sede lavorativa senza doversi recare fisicamente al negozio potendo, altresì, servirsi sia di diverse modalità di pagamento eseguite in totale sicurezza informatica che di consegne rapide e, altrettanto, sicure.
Da ultimo, e non per minore importanza, nel rispetto dei principi di trasparenza e di garanzia, i clienti hanno la possibilità di contattare i succitati portali attraverso contatti telefonici o indirizzi di posta elettronica ordinaria così da poter ottenere informazioni o eventuali delucidazioni che consentono a costoro di saper valutare la qualità del prodotto. Per giunta, tali pagine web offrono agli utenti schede tecniche e materiale didattico per ciascun articolo inserito nel catalogo affinché costoro possano capire in autonomia il funzionamento di taluni prodotti.
Approfondimenti
Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte
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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.
I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.
Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.
La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.
Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».
Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».
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Muretti a Secco e Pajare
Costruire salentino: Dario Damiano Profico di Gagliano del Capo “riporta in vita” le pietre
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Con Dario Damiano Profico di Gagliano del Capo siamo al quarto capitolo del nostro approfondimento sulla tradizione dell’edilizia salentina (dopo l’intervento del Conservatore-Restauratore Giuseppe Maria Costantini, il Coccio Pesto e le Cementine e le Volte a Stella)
Dario ha fatto della sua passione un lavoro.
Da quasi 25 anni la sua mission è restaurare muretti a secco e pajare che, ipse dixit, «ricostruisco com’erano all’origine».
Anche Dario conferma che la «richiesta di lavori tradizionali è alta sia perché il risultato è indubbiamente bello da vedere sia perché, per questo tipo di lavori, ci sono possibilità di accedere a specifici finanziamenti. Il ripristino dei muretti a secco, in modo particolare, è molto richiesto».
Qual è in particolare il tuo lavoro?
«Riportare il tutto com’era un tempo con lo stesso tipo di lavorazione. Da non confondere con ciò che fanno taluni, utilizzando metodi non indigeni che danno un risultato finale diverso rispetto a quello che erano i muretti a secco originali del Salento, rovinandone peraltro l’estetica».
In particolare, a cosa ti riferisci?
«All’utilizzo del calcestruzzo e al mancato utilizzo della terracotta. Sia per le pajare che per i muretti ci tengo farli “a secco”, proprio come si faceva una volta. Per questo chiedo che le pietre non mi arrivino spaccate, ma esattamente come sono state scavate. In modo che io possa dare consistenza al tutto con le pietre grosse, senza utilizzare il cemento».
Il cemento non lo utilizzi affatto?
«Tendo a farne a meno. In qualche occasione sono costretto a farlo perché il committente vuol farci passare la corrente elettrica. Così, per evitare i crolli e cautelare i tubi, uso il calcestruzzo in tre strati: base, centrale e superiore perché ci metto il cordone finale a forma di “A”, per scaricare il peso al centro del muro e dare solidità a tutta la struttura».
Veniamo ai costi. Per un muretto a secco qual è il costo medio?
«Si parte da 35 euro fino ad arrivare a 90 euro a metro lineare. Dipende dalla richiesta. C’è chi vuole un muretto praticamente liscio, a fuga chiusa: in questo caso, la lavorazione richiede maggiori tempi e maggiori costi. Se uno vuole un muro che sia “uno specchio”, senza fughe, vuol dire che la pietra andrà lavorata nel minimo dettaglio e quindi il prezzo sarà più alto. Se, invece, si preferisce il metodo originale, con il minimo utilizzo del martello sulla pietra grezza locale, il costo scende».
E per le pajare? Se, ad esempio, dovessi rimetterne in piedi una di 50 metri quadri?
«Per una pajara di 50 mq, compresi gli esterni (si calcola così, NdR), occorreranno in media 8mila euro, sempre ricostruendola esattamente come era una volta, ovviamente tutta a secco».
Pajare riportate all’origine tranne che per un particolare: «Nel ricostruirla alzo l’apertura fino a due metri, due metri e 15 centimetri, perché in origine l’ingresso alla pajara era molto basso e quindi scomodo»
Qualche tempo fa Dario Profico ha fatto capolino su Rai 3:
«Erano affascinati dalla nostra storia, anche abitativa. Qualche volta è necessario che arrivino da fuori Salento per ricordarci ciò che abbiamo. Non sarebbe male stessimo più attenti a quelle che sono le nostre tradizioni».
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Approfondimenti
Volte a Stella
Costruire salentino: Donato Marra di Tricase specialista del sistema di copertura a volta
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Dopo l’introduzione storica del Conservatore-Restauratore Giuseppe Maria Costantini e il capitolo dedicato a Coccio Pesto e Cementine, (seguirà quello sul Muretti a Secco e Pajare) il nostro approfondimento prosegue con Donato Marra, imprenditore edile, 59 anni di Tricase, specialista in Volte a Stella.
Da quanti anni fa questo mestiere?
«L’azienda personale esiste da circa trent’anni, ma la prima esperienza risale a quando, adolescente, ho iniziato a lavorare con mio padre, presso la sua impresa di costruzioni. Mio padre è stato il mio mentore e maestro, un gran maestro. È lui che mi ha “iniziato” e insegnato a creare l’arte delle antiche costruzioni, delle volte antiche, quelle storiche che si possono ammirare in Salento in tante costruzioni nobiliari».
È un dato di fatto: lo stile “salentino”, volte a stella, muretti, ecc.. è sempre più richiesto. Le risulta?
«È vero, le volte, le costruzioni tipiche salentine sono sempre più richieste. Per parte mia, una volta appresa la bellezza dell’arte salentina, ho voluto metterla a frutto: tutto quello che mi avevano insegnato l’ho restituito creando e consegnando bellezza nelle mani dei clienti. Vorrei aggiungere, però, che spesso l’eccessivo costo di queste costruzioni non è alla portata e per la tasca di tutti. Inoltre, la terra del Capo di Leuca è piena di vincoli e questo non permette di costruire molte case tipiche in campagna».
Considerata la sua esperienza, cosa le chiede maggiormente la sua clientela?
«Devo dire che sono tante le ristrutturazioni che effettuiamo, anche grazie all’arrivo dei tanti stranieri che comprano in Salento. Loro, per fortuna, sono molto attenti al recupero ed alla ristrutturazione di case, masserie o ville antiche: desiderano soprattutto che i lavori vengano eseguiti con una fedeltà all’antico maniacale e che sempre sia più vicina alla costruzione che è stata, e, aggiungo, questo è un bene per noi e per il nostro Salento».
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