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Attualità

Tutto quello che c’è da sapere sulle confezioni del riso e della pasta

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Riso

Quando acquistiamo pasta o riso solitamente non ci soffermiamo sulla confezione che avvolge questo particolare tipo di alimenti. Eppure sia il riso che la pasta sono confezionati secondo criteri stringenti, definiti da apposite leggi sia a livello italiano che europeo. Non vi è quindi una completa libertà di scelta per i produttori, che anzi sono obbligati anche a specificare alcune informazioni sulle confezioni, riguardanti il tipo di pasta o di riso che contengono.


Le confezioni del riso


Il riso si può confezionare in buste di plastica o in confezioni di carta; spesso la soluzione preferita è l’utilizzo del film plastico, in quanto garantisce maggiore conservabilità del prodotto. In molti casi poi il riso viene confezionato sotto vuoto, questo per mantenere la freschezza nel tempo, evitando che sia ossidato dall’ossigeno presente nella confezione e che possa essere deteriorato dall’accesso da parte di insetti. La ditta Celvil confeziona riso con diverse modalità, seguendo le vigenti leggi. Ricordiamo infatti che le confezioni degli alimenti devono garantire che le caratteristiche organolettiche del contenuto non siano modificate in alcun modo dal materiale dell’involucro. Quest’ultimo inoltre ha il compito di preservare l’alimento dal contatto con l’aria; nel caso del riso il passaggio della luce solare non va a modificare le caratteristiche dell’alimento, quindi le confezioni possono essere trasparenti.


Le confezioni della pasta

Nel caso della pasta la questione delle confezioni presenta qualche particolarità aggiuntiva rispetto al riso. Quest’ultimo infatti ha dimensioni tali da non necessitare di accortezze particolari perché non si frantumi, al contrario del riso. Se si tratta poi di pasta fresca, non solo si potrebbe rompere ma deve anche mantenersi lontano dall’aria e dalle alte temperature. Le confezioni per la pasta fresca contengono atmosfera modificata, che mantiene il prodotto fresco a lungo; vanno comunque conservate in luogo fresco, con temperature che non superino i 4°C. La pasta secca può essere confezionata con plastica o carta, in genere sufficientemente spessa da garantire che il prodotto all’interno non si rompa con facilità.


Le scritte sulla confezione


Le confezioni di pasta e di riso sono abbastanza simili per quanto riguarda le indicazioni che vanno obbligatoriamente stampante sulle stesse. L’ingrediente è in questo caso unico, è però importante indicare il tempo di cottura e la provenienza: se italiana o estera. Nel caso del riso è necessario indicare la varietà e il tipo di trattamento cui è stato sottoposto, se integrale, semi integrale, brillato o parboiled. Oltre a questo è bene ricordare che in Italia si producono oltre 160 varietà di riso, per questo la legge ha previsto di suddividere le varietà in alcuni raggruppamenti, ognuno dei quali possiede un’indicazione specifica. Le confezioni di riso possono riportare il nome del raggruppamento, che riunisce risi che hanno caratteristiche simili. Ciò che può confondere il consumatore è il fatto che alcuni raggruppamenti hanno nome identico ad alcune varietà. Quindi una confezione di riso arborio contiene riso di una varietà che appartiene al raggruppamento arborio; se nella confezione vi è effettivamente riso della varietà arborio è possibile indicare sulla confezione: arborio classico.


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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