Attualità
Consiglio degli studenti, “ombre su valutazione progetti”. Udu chiede dimissioni Giunta
“Chi gestisce in modo così poco chiaro i soldi degli studenti e gestisce gli organi istituzionali a colpi di maggioranza, senza il minimo rispetto delle regole democratiche, non rende onore alla carica di rappresentante che ricopre e renderà conto agli studenti tutti che rappresenta”

Si è tenuta una seduta del Consiglio degli Studenti dell’Unisalento che ha presentato diversi passaggi spinosi e fondamentali per la comunità studentesca dell’Ateneo leccese. T
ra i vari punti all’ordine del giorno è stata discussa la proposta di modifica del Regolamento per la Progettazione.
In particolare la Commissione Statuto e Regolamenti sollecita l’istituzione di una commissione paritetica (quattro docenti e quattro studenti) per la valutazione dei progetti realizzati con i fondi del CdS, che, non dimentichiamolo, sono soldi degli studenti (il 2% della contribuzione studentesca dell’anno precedente).
“La nostra Università”, dicono gli Studenti Indipendenti – Udu Lecce, “da tempo riconosce il diritto agli studenti di valutare autonomamente, tramite i propri rappresentanti nella giunta del CdS, i progetti candidati al bando indetto dal medesimo organo. Allora cosa è cambiato? Come mai questo nuovo approccio?”.
Il gruppo consiliare Studenti Indipendenti – Udu Lecce non ci sta a che “gli studenti si vedano negato questo diritto fondamentale di cui ad oggi godono e ricostruisce le dinamiche che hanno portato a tale situazione: la giunta consiliare, dopo aver richiesto e ricevuto proroga dei termini della fase di valutazione, ha stilato un verbale su tale fase che è stato ritenuto poco trasparente e poco oggettivo dal personale tecnico amministrativo incaricato di verificare la regolarità di tale procedura”, dichiara Lorenzo d’Amico a nome del gruppo consiliare Studenti Indipendenti- Udu Lecce, “un simile atteggiamento, assunto proprio da coloro che dovrebbero tutelare gli studenti e non gestire in maniera soggettiva ed arbitraria una percentuale delle tasse versate annualmente, è di assoluta gravità. Nonostante ciò, la giunta decide di rigettare le accuse pervenute in merito al l’attuazione del Regolamento degli interventi e ne chiede mandato di modifica. Tale modifica, anziché arrecare beneficio, ha condotto la Commissione preposta a cambiare la natura stessa di tali interventi sulla base del recente trascorso. Per la prima volta nella storia dell’Unisalento, il Consiglio degli Studenti si ritrova a perdere l’autonomia nella gestione di tali fondi, venendo affiancato da 4 docenti designati dal Rettore”.
“Una cattiva gestione della valutazione, che non è semplicemente millantata dall’opposizione, ma risulta con evidenza da una relazione ufficiale e imparziale del personale tecnico amministrativo incaricato di far luce sulla vicenda. Tutti motivi”, a detta di Udu Lecce, “già di per sé sufficienti a rendere evidente la necessità delle dimissioni della giunta del Consiglio degli Studenti. Ma per dovere di cronaca il gruppo consiliare vuole fare un bilancio complessivo dei due anni di mandato di questa giunta”.
“Non possiamo non ricordare il susseguirsi o di convocazioni “ad horas” e ritardi inaccettabili nella condivisione della documentazione necessaria ad affrontare le discussioni nell’organo“, dichiara Giulia Pellegrino a nome del gruppo consiliare Studenti Indipendenti – Udu Lecce, “è intollerabile veder continuamente negata la possibilità di discussioni costruttive, attraverso la mancata trasmissione per tempo a tutti i consiglieri degli elementi necessari a sviluppare un pensiero critico, basato anche sul confronto preliminare tra i vari gruppi consiliari. I banali giochi politici hanno, cosí,preso il sopravvento nella gestione dell’organo portando ad un dispendio di tempo e a muovere la giunta verso l’avvio della burocrazia necessaria ad aprire una tranche di progettazione solo alla fine del proprio mandato (considerandone la durata standard e non quella assunta in fase emergenziale)“.
Dichiara infine Lorenzo D’Amico, coordinatore di Studenti Indipendenti – Udu Lecce : “Sentiamo oggi il dovere di denunciare apertamente il grave vulnus di trasparenza e rispetto delle regole che ha caratterizzato l’operato di questa giunta e in particolare del gruppo consiliare Link Lecce. Chi gestisce in modo così poco chiaro i soldi degli studenti e gestisce gli organi istituzionali a colpi di maggioranza, senza il minimo rispetto delle regole democratiche, non rende onore alla carica di rappresentante che ricopre e renderà conto agli studenti tutti che rappresenta. Ogni circostanza di fatto, politica, e di semplice buon senso suggerisce una sola direzione: dimissioni immediate”.
Attualità
A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.
“Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).
Candidati con lui al consiglio:
Sabrina Burlizzi,
Vito D’Argento,
Omar Del Rosario,
Gianni Fonseca,
Emanuela Garofalo,
Erika Leone,
Antonino Manni,
Daniela Meneleo,
Alessandra Mercutello,
Giorgia Montunato,
Silvia Palamà,
Stefano Piccinno,
Carlo Deodato Portaccio,
Paola Ria,
Germano Santacroce,
Marco Stefano.
È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.
Con lei:
Giuseppe Tanisi,
Antonella Previtero,
Paola Cornacchia,
Francesco Lezzi,
Salvatore Rainò,
Alessio Inguscio,
Massimo Mosticchio,
Chiara Minerva,
Lucy D’Ingiullo,
Martina Mauramati,
Mariassunta Garzia,
Simona Armida,
Marco Carluccio,
Elisa Ferocino,
Silvio Spiri,
Lucia Chetta.
Attualità
Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo
È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema
Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.
La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.
Caratteristiche e pericolosità
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura.
Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti.
Impatto sull’ecosistema
La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale.
Raccomandazioni per pescatori e bagnanti
Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.
Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.
La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La ‘roulette russa’ alimentare giapponese
In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto. Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.
Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
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