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Attualità

Covid, aspettiamoci il peggio. Parola di biologo

«Spero di sbagliarmi ma la situazione, a mio avviso, potrebbe essere ancora più complicata, in virtù di una maggiore diffusione del virus che oggi circola praticamente in tutta Italia”

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Contagio di ritorno, tamponi, screening: abbiamo interpellato il sindaco di Montesano Salentino,  Giuseppe Maglie, di professione biologo (è responsabile del laboratorio di analisi cliniche e microbiologiche BIOLAB di Cutrofiano), sin dal primo corso dell’epidemia sostenitore degli screening di massa.

COVID


«Gli oltre ventimila positivi attuali», esordisce il sindaco di Montesano, «non esprimono un numero che possa essere minimamente paragonato ai dati di marzo. Oggi si cercano i positivi attraverso l’opera di tracciamento da parte della Asl per cui, quel dato odierno è riferito ad un numero di tamponi elevatissimo; ricordo che a marzo i tamponi venivano fatti solo ai sintomatici, e questi dovevano presentare sintomi piuttosto seri».

Giuseppe Maglie avverte: «Da studi retrospettivi effettuati sulla presenza di anticorpi, si è visto che a marzo i positivi erano, in realtà, sei volte maggiori a quelli ufficiali, anzi, in alcune zone, addirittura anche dieci volte maggiori. Per cui attenzione a tirare somme approssimative sul tasso di letalità attuale del virus perché lo scenario potrebbe mutare notevolmente e repentinamente».

Per il sindaco-biologo c’è poco da stare allegri: «Spero di sbagliarmi ma la situazione, a mio avviso, potrebbe essere ancora più complicata questa volta, in virtù di una maggiore diffusione del virus che oggi circola praticamente in tutta Italia. Nelle regioni meridionali, come la Puglia e la Campania, dove il virus a marzo ha circolato pochissimo, come evidenziato dagli studi effettuati attraverso i test sierologici,  potrebbero esserci situazioni ancora più complicate, vista l’assenza quasi totale di anticorpi anti Covid nella popolazione. Sono estremamente preoccupato per questo, considerate le difficoltà oggettive della sanità del sud rispetto a quella delle regioni settentrionali».



Virus meno aggressivo?


C’è chi dice però che il virus oggi sarebbe meno aggressivo rispetto a 7-8 mesi fa… «Dire che il virus avrebbe “perso potenza” è un’espressione vuota di significato scientifico;  non ha nessun fondamento. Diverso sarebbe se ci fosse uno studio scientifico serio che dimostrasse che il virus ha subìto delle mutazioni, dicendoci magari quali siano quelle mutazioni e dimostrandoci poi che quelle stesse mutazioni siano la causa di una eventuale minore patogenicità. È auspicabile ma al momento tutto ciò non risulta. C’è solo da sperare che il fenomeno dell’adattamento di questo nuovo virus all’ambiente vada, come spesso è accaduto per altri ceppi in passato, verso una minore virulenza dello stesso. Di certo non possiamo restare a guardare. Dobbiamo in ogni modo provare a frenare e limitare al massimo la diffusione del virus. Quindi la “solita” raccomandazione di «rispettare le misure adottate dal governo perché, sui grandi numeri, aumenteranno sicuramente e ulteriormente i casi di asintomatici ma non mancheranno certamente di presentarsi anche i casi di malati gravi senza altre patologie, così come accaduto con la prima ondata».

Tamponi antigenici rapidi

Infine Giuseppe Maglie arriva al punto a lui più caro per il quale si sta battendo da tempo: «Auspico che quanto prima si possano utilizzare tutti gli strumenti diagnostici a disposizione. Accanto ai classici tamponi molecolari basati sulla ricerca dell’RNA virale infatti, si potrebbero utilizzare, in alcune situazioni, i tamponi antigenici rapidi, sia salivari che rinofaringei, autorizzati dal Ministero della Salute proprio per essere utilizzati nelle scuole. Questi test sono  estremamente specifici ed hanno un buon livello di sensibilità e, attualmente sono regolarmente utilizzati negli aeroporti e nei porti. Sarebbero un mezzo utilissimo di sanità pubblica per degli screening di comunità, tipo appunto le scuole e le aziende; in tempi molto brevi si avrebbero risultati molto utili per scoprire e magari isolare casi di positivi asintomatici».




In alcune regioni questi tamponi rapidi stanno già per essere utilizzati. Circa il ruolo dei test sierologici in questa fase, il sindaco chiarisce: «i test sierologici, basati sulla presenza degli anticorpi, in questa fase acuta dell’epidemia sono meno utili; sappiamo bene infatti, come già abbiamo dimostrato nel progetto 100 test per 100 comuni, che questi test sono molto importanti nella mappatura della circolazione virale. Proprio da questa mappatura abbiamo scoperto che il virus qui da noi ha circolato pochissimo nella prima ondata e per questo oggi questa seconda ondata appare molto più forte. Sono convinto, in questo momento, che occorre dare più possibilità ai cittadini di accedere ai tamponi perché il fattore tempo è, in questa fase di espansione dell’epidemia, assolutamente determinante. La situazione diventerà, altrimenti, ingestibile e il ricorso al lockdown anche dopo le misure restrittive messe in atto con l’ultimo DPCM sarà inevitabile».

Poi l’invito al potere decisionale: «Spero la politica la smetta di dividersi in maniera insensata su una questione epocale come questa e lavori seriamente su dei provvedimenti  da prendere nell’immediato che siano adeguati, proporzionati e soprattutto efficaci. A supporto di ciò, occorre sottolineare che anche alcune regioni che hanno un colore politico diverso dell’attuale governo, hanno preso misure ancor più  restrittive dei  provvedimenti governativi attualmente in vigore;  è evidente che di fronte ad una emergenza sanitaria come questa non c’è colore politico che tenga».

“Adda passà a nuttata…”Assurde idiozie e deliri stile no-mask a parte, resta alta la fiducia nel senso di responsabilità di ciascun cittadino. Per cui la raccomandazione sottoscritta anche da Giuseppe Maglie è sempre la stessa: «Utilizziamo i dispositivi  di protezione individuale, manteniamo il distanziamento sociale, laviamo frequente delle mani».

Stringiamo i denti, adda passà ‘a nuttata…


Giuseppe Cerfeda



Appuntamenti

Miss Mamma 2025, le salentine con la fascia

A Carmiano si sono svolte le selezioni per “Miss Mamma Italiana 2025”, concorso nazionale di bellezza e simpatia che sostiene “Arianne”, Onlus per la lotta all’Endometriosi

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Proseguono in tutta Italia le selezioni per Miss Mamma Italiana edizione 2025, concorso nazionale di bellezza e simpatia giunto quest’anno alla sua trentaduesima edizione, curato dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del concorso) e riservato a tutte le mamme di età compresa tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con più di 56 anni.

Miss Mamma Italiana sostiene Arianne, associazione Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia cronica, progressiva ed invalidante, ancora poco conosciuta, che in Italia colpisce quasi 4 milioni di donne fin dall’adolescenza e che, per questo motivo, deve essere ben conosciuta per permettere un’attivazione spontanea in caso di sintomi sospetti.

Al cine teatro “Fratelli Lumiere” di Carmiano, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di Miss Mamma Italiana 2025.

Le mamme partecipanti, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità (come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche), che rappresentasse la loro personalità.

La giuria ha proclamato vincitrice della selezione Eva Agrimi, 30 anni, estetista, di Carmiano, mamma di Rachele ed Ester, di 7 e 3 anni; la fascia Miss Mamma Italiana Gold (riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni), è andata ad Alessandra Semeraro, 47 anni, coreografa, di Arnesano, mamma di Nicholas e Michael, di 16 e 14 anni; mentre la fascia Miss Mamma Italiana Evergreen (riservata alle mamme con più di 56 anni) è andata a Rosa Stringano, 56 anni, casalinga, di Modugno (BA), mamma di Nancy e Sharon, di 39 e 21 anni.

LE ALTRE MAMME PREMIATE

Miss Mamma Dolcezza, Lisa Pierri, 44 anni, avvocato, di Copertino, mamma di Marco di 10 anni;

Miss Mamma Eleganza, Mery Martina, 42 anni, cassiera, di Galatina, mamma di Anastasio e Ginevra;

Miss Mamma in Gambe, Angela Antonaci, 34 anni, imprenditrice, di Botrugno, mamma di Giada e Gioia, di 14 e 10 anni;

Miss Mamma Solare, Maria De Jesus, 40 anni, imprenditrice, di Otranto, mamma di Fabrizio e Salvatore, di 24 e 13 anni;

Miss Mamma Sorriso, Klaudia Zaneta, 34 anni, casalinga, di Monteroni, mamma di Diletta, Jonela, Silvia, Viviana ed Enga, di 13, 10, 8, 6 e 3 anni;

Miss Mamma Sprint, Serena Rizzelli, 45 anni, assistente sociale, di Tricase, mamma di Angelica di 15 anni e dei gemelli Jacopo e Francesco, di 11 anni;

Miss Mamma Simpatia, Verena Tarantino, 30 anni, casalinga, di Copertino, mamma di Kevin, Nicolò e Giulio, di 12, 10 ed 1 anno;

Miss Mamma Gold Fashion, Anna Panico, 52 anni, avvocato, di Monteroni, mamma di Gabriele, Alessandro e Nicolò, di 14, 13 e 10 anni;

Miss Mamma Gold Radiosa, Loredana Zaccaro, 55 anni, imprenditrice, di Valenzano (BA), mamma di Angelo ed Asia Pia, di 30 e 21 anni;

Miss Mamma Gold Sportiva, Anna Giusy Perrone, 46 anni, casalinga, di Lequile, mamma di Melany, Jacopo e Matteo, di 16, 12 e 7 anni;

Miss Mamma Gold Simpatia, Simona Manca, 55 anni, casalinga, di Arnesano, mamma di Tania e Nicholas, di 31 e 30 anni;

Miss Mamma Evergreen Glamour, Maria Chimienti, 62 anni, casalinga, di Manduria (TA), mamma di Andrea e Simone, di 33 e 29 anni.

L’evento è stato presentato da Lucia Dipaola, referente del concorso, per la Puglia.

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Da sinistra, Rosa Stringano (vincitrice di selezione categoria “Evergreen”); Eva Agrimi (vincitrice di selezione categoria “Miss Mamma Italiana”); Lucia Dipaola presentatrice dell’evento ed Alessandra Semeraro (vincitrice di selezione categoria “Gold”). Nella foto in alto le 12 mamme della provincia di Lecce premiate

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Attualità

Incendio d’auto a Ruffano nella notte

In fiamme una Audi in via Rattazzi, necessario l’intervento di vigili del fuoco, carabinieri e carro attrezzi

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Incendio d’auto nella notte a Ruffano, attorno all’1:30 circa.

Sul posto è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tricase in via Rattazzi.

A prendere fuoco è stata un’autovettura marca Audi, per la cui rimozione si è reso necessario un carro attrezzi.

L’intervento del 115 è valso allo spegnimento dell’incendio e alla messa in sicurezza dell’area circostante, evitando il propagarsi delle fiamme e danni ad altri veicoli o abitazioni vicine.

Sul posto erano presenti i Carabinieri della Stazione di Casarano per gli accertamenti di competenza.
Le cause sono in corso di accertamento.

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Attualità

Ospedale di Galatina tra criticità, degrado e cantieri fermi

“Solita” ispezione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro: «Laboratorio analisi nel degrado, situazione critica al Pronto soccorso e cantieri fermi. Ma c’è anche un fiore all’occhiello, il Centro trasfusionale»

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«Siamo tornati nell’ospedale di Galatina, che avevamo ispezionato a giugno 2023. Ad aprile 2024 erano state esaminate in Commissione Sanità tutte le carenze emerse, e incassammo l’impegno del direttore generale Asl Rossi e dell’ex assessore Palese e risolverle in tempi brevi. A distanza di un anno, il bilancio è appena sufficiente perché molto resta ancora da fare».

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, reduce dall’ennesimo blitz in una struttura sanitaria pubblica salentina.

CRITICITÀ AL PRONTO SOCCORSO

Le criticità maggiori al Pronto soccorso: «Locali angusti e inadeguati, il solito unico bagno promiscuo, solo una postazione di pronto intervento grave fra le tende, pazienti parcheggiati in barella anche la notte, spazi sacrificati e difficoltà operative».

Nel frattempo, la nuova sistemazione resta «un miraggio visto che il cantiere, così come quello della Terapia intensiva e sub intensiva, rimane bloccato».

LABORATORIO DI ANALISI PATOLOGICA CLINICA

Situazione molto critica al Laboratorio di analisi patologica clinica: «Abbiamo trovato alcuni locali fatiscenti e umidi, spogliatoi non a norma e l’antibagno utilizzato come spogliatoio. C’è una zona chiusa e degradata che otto anni fa è stata praticamente distrutta da un incendio e non è mai stata ripristinata. Abbiamo riscontrato la presenza di reagenti chimici abbandonati, frigoriferi non a norma per conservare prodotti chimici e farmaceutici, impianti elettrici con cavi precari e acque reflue a rischio biologico non adeguatamente trattate. Lo smaltimento dei reagenti prende una via rapida, diretta, probabilmente fuori protocollo. Si usano tubi volanti collegati a taniche di plastica di fortuna, a rischio rotture o perdite».

PERSONALE

Sul fronte del personale, «per risolvere il deficit che evidenziammo, finalmente ci sono stati rinforzi in quest’ultimo anno. Dopo decenni sono stati nominati i capisala, come in tutta la Asl Lecce».

APPARECCHIATURE OBSOLETE

Capitolo apparecchiature obsolete: «In Cardiologia sono stati sostituiti il carrello dell’emergenza, gli elettrocardiografi e l’ecografo guasti. Nelle sale operatorie, così come avevamo sollecitato, è stata sostituita tutta la ferristica che trovammo logora e antiquata. Mentre resta da rifare la pavimentazione, sostituendo il linoleum alle vecchie piastrelle».

A causa della mancanza di anestesisti, «vera piaga dell’intera azienda sanitaria, l’Unità di Terapia intensiva cardiologica non è operativa benché ci sia un reparto nuovo e attrezzato, che rimane chiuso».

Ferma anche la Rianimazione e «resta chiuso e inutilizzato il quarto piano che ospitava la Chirurgia».

Per quanto riguarda l’Oncologia, «l’ambulatorio funziona solo un giorno a settimana. Quello di Urologia è invece chiuso, come avevamo paventato, dopo il pensionamento dell’unico medico e dell’infermiere che erano in servizio. Funziona, invece, il servizio Dialisi, dove avevamo segnalato la necessità di sostituire l’elettrocardiografo e la carenza di infermieri specializzati.

Come avevamo richiesto, la Farmacia è stata dotata di nuovi computer, stampanti, sedie, poltrone e armadi.

La Riabilitazione non ha ancora una palestra, ma sono arrivati gli standing che avevamo richiesto per sollevare e trasportare in piedi i pazienti. Per il rifacimento degli spazi di Endoscopia digestiva, che non erano a norma, è stato approvato un progetto da 49mila euro».

Infine, la Nefrologia «continua a risentire della mancanza di personale, e in tutto l’ospedale si attende la dotazione di barelle e letti bariatrici per i pazienti obesi, che sono stati ordinati come avevamo sollecitato».

IL FIORE ALL’OCCHIELLO

L’ospedale di Galatina vanta anche «un fiore all’occhiello»: il Centro trasfusionale, «che opera a pieno ritmo e con un’ottima organizzazione».

Le donazioni di sangue intero si effettuano dalle 8,30 alle 10,30 dal lunedì al sabato, con l’accesso di sei donatori ogni mezzora previa prenotazione (al numero 0836 529223).

Chi non prenota va in coda o entra se qualcuno non si è presentato e il turno di sei non è completo.

Il Centro opera in stretta collaborazione con le associazioni di donatori di sangue, per contribuire a soddisfare le necessità trasfusionali dell’Asl di Lecce e sensibilizzare i cittadini alla cultura della donazione del sangue.

La struttura, collocata al piano terra e accessibile anche alle persone con disabilità, è dotata delle più moderne attrezzature mediche che permettono di lavorare in tranquillità e sicurezza.

Si può donare sangue intero, plasma e piastrine, dopo accurati accertamenti clinici ed ematochimici eseguiti nel laboratorio del Centro, che meriterebbe la classificazione di unità semplice a valenza dipartimentale.
«Usciamo da questa ispezione con un quadro di luci e ombre», tira le somme Pagliaro, «mai con il dito puntato ma con la mano tesa per portare in Regione le esigenze di questo ospedale e di tutto il territorio di Lecce e provincia».

Infine, il fondatore di Regione Salento annuncia: «Torneremo in tutte le strutture sanitarie già ispezionate per verificare se gli impegni assunti nelle relative audizioni in Commissione Sanità abbiano avuto seguito, e intanto proseguiremo con le visite al Dea e al Fazzi, reparto per reparto, sempre con l’obiettivo di contribuire a garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini».

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