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Attualità

Cucina innovativa: a Martano a tavola con Chaos

Il wine-restaurant dall’idea di Marco Salzano: cambiamento nella ristorazione locale con un’offerta esclusiva ma non escludente

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A Martano, lungo la strada per Otranto, un nuovo wine restaurant accoglie i suoi clienti in una splendida location, con una struttura antica circondata dal verde che fa da cornice ad un’idea di ristorazione innovativa.


Le volte a stella, una pajara, la pietra leccese, il camino di una volta ed una sala interna da 40 posti (con un ulteriore ampio spazio all’aperto): sono questi gli ingredienti con cui lo chef Marco Salzano ha lanciato “Chaos”. Con la sua compagna, ha intrapreso un percorso dagli obiettivi ben chiari: portare un cambiamento nella ristorazione locale con un’offerta esclusiva ma non escludente, quindi per tutti.


Marco, quando è nato Chaos?


“Il nostro ristorante è giovanissimo: abbiamo aperto appena pochi mesi fa, lo scorso 5 dicembre”.


Questo nome da dove arriva?



“Ci ha ispirato la frase della letteratura greca in cui Esiodo afferma che ‘in principio vi fu il Chaos’, seguito da tutto ciò che poi venne per come lo conosciamo. Ecco, in questo senso il nome Chaos è figlio del recente periodo storico segnato dalla pandemia, che ha cambiato tanto il modo di far ristorazione. Deriva dall’auspicio che da questo Chaos, che tutti abbiamo vissuto in questi anni, possa essere il principio di ‘tutto quel resto’ per come lo immaginiamo, ossia di quel nuovo concetto di ristorazione di cui vogliamo farci portavoce e modello per il Salento”.


Qual è la filosofia che vi guida?


“Uniamo la coccola al cliente ad una nuova ottica in cucina, sempre con attenzione particolare ai dettagli.


Vogliamo sorprendere chi ci viene a trovare con i nostri piatti. Piatti che vanno dal classico della tradizione rivisitato sino alle idee più ricercate. Dalle marinature fatte da noi a particolari macerazioni, dalle pinse singolari a quel tipo di portata in cui l’utilizzo di un solo ingrediente è in grado di far sentire tutto il sapore del mare. Piccole accortezze che portino la nostra cucina ad un livello più alto, senza dover necessariamente imporre un costo inaccessibile al cliente. Il nostro menu, infatti, offre un’ampia possibilità di scelta rispetto alla spesa che il cliente vuole sostenere, senza rinunciare a fantasia e qualità. Non guardiamo più quindi solo ai 3 elementi base di una volta (qualità, quantità e prezzo) ma alla loro armonizzazione con l’attenzione al cliente. È a lui che orientiamo pienamente il nostro servizio come se, mi piace pensare, dovessimo prendercene cura coccolandolo.


Per intenderci: il nostro locale può accogliere (contando i posti all’aperto che utilizzeremo in estate) fino a 200 persone. Ma abbiamo già stabilito che lavoreremo per un massimo di 70, per poter garantire la migliore esperienza a chi si accomoda ai nostri tavoli.


Un’attenzione che il cliente ritroverà anche in piccoli ma non casuali elementi. Per citarne alcuni: gli asciugamani delle toilette volutamente non in carta e non ‘usa e getta’, ma che laviamo sanifichiamo e riusiamo dopo ogni utilizzo; oppure la presa in carico delle singole necessità, con le proposte che vengano incontro alle eventuali intolleranze di chi ci viene a trovare”.

Per esprimere al meglio tutto ciò, hai un contatto diretto con la clientela in sala?


“Non sempre: trovo che tutto il personale debba conoscere e saper raccontare la nostra filosofia ed il nostro lavoro. Per questo punto molto sulla formazione e sulla preparazione di tutto lo staff: dobbiamo tutti saper dialogare col cliente, saper rispondere alle sue domande, soddisfare i suoi bisogni ma anche le sue curiosità. È un modo per restituire un’esperienza completa e migliore ai commensali, ma anche per valorizzare il lavoro che svolgiamo in sinergia”.


Su quante persone conta lo staff di Chaos?


“Oltre a me ed alla mia compagnia, nella nostra squadra ci sono altre due risorse fisse. Ma presto ci allargheremo: siamo alla ricerca di nuovo personale per ampliare lo staff del ristorante”.


State lavorando alla vostra prima estate: ho saputo di alcune proposte esclusive in cantiere.


“In estate, con gli spazi all’aperto che la nostra struttura offre, sarà possibile trascorrere in nostra compagnia aperitivo, cena e post cena. Proporremo serate a tema, cene spettacolo, musica live e serate evento. Ogni fine mese pubblicheremo il programma delle serate per il mese successivo, con almeno due appuntamenti a tema per settimana. In queste occasioni saranno previsti anche menu con degustazioni collegate a eccellenze e specialità del territorio. Ad esempio, avremo cene in cui il menu proporrà prodotti locali provenienti da aziende vitivinicole, da case produttrici di salumi o da altre attività salentine”.


Cosa sono le serate evento, ce ne daresti un assaggio?


“Un esempio di serata evento è la cena con delitto, un gioco di ruolo in cui i commensali, disposti a squadre, devono risolvere un vero e proprio giallo messo in scena da attori e animatori professionisti”.


 


In poche righe, perché scegliere una cena da Chaos?


“Per lasciarsi sorprendere, per scoprire una ristorazione diversa, per sperimentare qualcosa di nuovo, per rendersi partecipi di una proposta di cambiamento”.


Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Attualità

Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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Alessano

Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento

Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

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Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.

L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.

I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.

L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.

Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).

Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.

Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.

Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.

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