Connect with us

Attualità

Fase 2: si può fare il bagno a mare

La chiarisce una faq pubblicata sul sito istituzionale del governo combinata con il nuovo DPCM: nuotare in mare sarà considerato attività sportiva e da domani lo si potrà fare anche se non proprio vicino casa. Dunque, pur evitando assembramenti in spiaggia o sugli scogli (sempre vietati e sanzionabili), ci si potrà tuffare in mare

Pubblicato

il

Da domani si potrà fare il bagno al mare? Era uno dei punti poco chiari del nuovo DPCM del 26 aprile 2020, quello che dà il via alla cosiddetta fase due.


In attesa di saperne di più su quando si potrà andare in spiaggia (ancora nessuna nuova riguardo agli stabilimenti balneari) il semplice bagno al mare sarà consentito.


Anche se il DPCM del 26 aprile 2020 non parla espressamente di bagno al mare è molto probabile che questa attività sia compresa tra quelle che dal 4 maggio 2020 saranno autorizzate.


A spiegarlo è la FAQ pubblicata sul sito del Governo, nella quale viene chiarito che già oggi non vige il divieto assoluto di balneazione.


Questo perché, anche se non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto, è comunque autorizzata l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale (o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020).


Tra queste attività motorie – si legge espressamente della suddetta FAQ – fa parte anche il bagno al mare, o anche al fiume o nel lago. Tuttavia ciò è possibile solo quando non bisogna spostarsi oltre i 200 metri dalla propria abitazione per fare il bagno; è ovvio, quindi, che ad oggi questa attività è riservata solamente a coloro che abitano molto vicino al mare.


Dal combinato disposto tra la suddetta FAQ governativa e il DPCM del 26 aprile 2020,  ne risulta che tutti i cittadini, anche quelli che non abitano così in prossimità del mare, del fiume o del lago, potranno nuotare liberamente.


Nell’articolo 1, comma 1, lettera F, infatti, si legge che:


[…] È consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività.

Le attività sportive e motorie sono consentite e la FAQ suddetta ci conferma che il bagno al mare/fiume/lago è compreso tra quest’ultime.


Una tale attività, quindi, potrà essere giustificata con autocertificazione visto che tra i motivi in cui si è autorizzati ad uscire di casa c’è lo svolgimento di attività motoria.


Ovviamente tutto nel rispetto delle altre norme introdotte dal Decreto.


Ad esempio il divieto di assembramenti, con il mantenimento di almeno un metro di distanza (trattandosi di attività motoria, due metri nel caso in cui fosse attività sportiva).


Il nuovo DPCM consente la libera circolazione (da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti) anche fuori dal proprio Comune, purché non si esca dalla Regione.


Resta però un dubbio: l’attività motoria è consentita anche fuori dal proprio Comune?


Dal DPCM non emergono limitazioni; eventualmente sarebberopportuni in merito nuovi chiarimenti da parte del Governo per rispondere in maniera corretta a questa domanda.


 


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

Pubblicato

il

Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

Continua a Leggere

Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

Pubblicato

il

L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

Continua a Leggere

Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

Pubblicato

il

“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti