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Dieta Mediterranea meglio del Viagra!

Secondo una nuova ricerca dell’Università di Atene, solo nove cucchiai di olio d’oliva a settimana potrebbero essere migliori del Sildenafil o del Viagra nel migliorare la disfunzione erettile di un uomo fino al 40%

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Secondo una nuova ricerca dell’Università di Atene, solo nove cucchiai di olio d’oliva a settimana – una parte della dieta mediterranea popolare, potrebbe essere migliore del Sildenafil o del Viagra nel migliorare la disfunzione erettile di un uomo fino al 40%. Lo studio è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista Circulation.


L’olio d’oliva offre una serie di benefici per la salute e questo è uno dei nuovi punti di vista che suggeriscono l’inclusione di questo olio nella dieta quotidiana. L’olio d’oliva non può solo mantenere i vasi sanguigni sani e privi di aterosclerosi, ma può anche mantenere una buona circolazione in tutto il corpo.


La dieta mediterranea comprende frutta, verdura, legumi, pesce azzurro, noci e olio d’oliva. È considerata una delle diete più salutari disponibili al momento. La disfunzione erettile colpisce circa 4,3 milioni di cittadini britannici da oltre 40 anni e lo stile di vita attuale, lo stress e l’alcol sono stati tutti accusati dello stato attuale. I numeri mostrano che almeno un uomo su due tra i 40 ei 70 anni soffre di disfunzione erettile.


Farmaci come il Viagra possono aiutare a mantenere l’erezione e sono ampiamente utilizzati per il trattamento della disfunzione erettile. Per questo studio la squadra di ricercatori ha incluso 660 uomini greci con un’età media di 67 anni. Circa il 20% di questi partecipanti dall’isola di Ikaria aveva una disfunzione erettile. Hanno notato che gli uomini che avevano consumato una dieta mediterranea avevano problemi molto più bassi con le loro prestazioni a letto rispetto alle loro controparti che mangiavano altre forme di dieta. Gli uomini che hanno preso l’olio d’oliva hanno trovato un livello più elevato di testosterone che riduce il rischio di disfunzione erettile e consente all’uomo di avere un’erezione adeguata per i rapporti sessuali. Secondo la ricercatrice principale Dr Christina Chrysohoou, la capacità sessuale degli uomini di mezza età e degli uomini più anziani dipendeva principalmente dall’esercizio fisico regolare e da una dieta equilibrata. Ha aggiunto che gli uomini che seguivano la dieta mediterranea possono ridurre il rischio di disfunzione erettile fino al 40%. Ha spiegato che questa dieta può ridurre le probabilità di avere la sindrome metabolica compresa l’ipertensione, il diabete e l’obesità.


Può mantenere sani i vasi sanguigni ed è davvero una “soluzione a lungo termine” per gli uomini per mantenere la loro abilità sessuale. Il Viagra, ha aggiunto, produce solo un effetto a breve termine per avere una capacità sessuale. Altri esperti hanno accolto con favore questo risultato e hanno affermato che, a parte il cuore e la salute cardiovascolare, la dieta mediterranea può anche migliorare la funzione sessuale e questa non è una sorpresa.

Ancora un altro studio, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha dimostrato che la dieta mediterranea può prolungare la vita . Marialaura Bonaccio, epidemiologa dell’Istituto Neurologico Mediterraneo, IRCCS Neuromed ha condotto questo studio. Ha detto che il processo di invecchiamento è rapido in tutto il mondo ed è tempo che i ricercatori cerchino “strumenti” che potrebbero rallentare il processo di invecchiamento.


“Sappiamo tutti che la dieta mediterranea fa bene alla salute, ma ci sono pochi studi incentrati sugli anziani”, ha detto. Questo nuovo studio è stato pubblicato sul British Journal of Nutrition.


Lo studio ha esaminato 5.200 persone di età pari o superiore a 65 anni nella regione Molise in Italia reclutate tra il 2005 e il 2010 e seguite fino al 2015. Sono stati raccolti i dati relativi alla dieta e alla salute. Durante questo periodo, 900 persone hanno avuto una dieta. Le loro diete sono state valutate tra 0 e 9 per vedere quanto fosse vicino alla dieta mediterranea.


Le persone che seguivano da vicino la dieta mediterranea erano anche coloro che intraprendevano più attività fisica. Quelli con un punteggio di dieta tra 7 e 9 (alta aderenza alla dieta mediterranea) hanno avuto una riduzione del 25% del rischio di morte a causa di qualsiasi causa rispetto a quelli che avevano punteggi tra 0 e 3. Ad ogni punto aumento di aderenza, c’era un 6 per cento di riduzione dei tassi di mortalità a causa di qualsiasi causa. Bonaccio dice che iniziare una buona dieta e uno stile di vita precoce è vantaggioso.


Attualità

Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

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L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

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Attualità

Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

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Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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Attualità

I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

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L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

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