Attualità
Dopo le misure restrittive quelle dei ristori
Decreto ristori: le misure adottate. Le bozze diffuse nella giornata di ieri riportano un testo di 32 articoli, i primi 11 dei quali dedicati al sostegno alle imprese e all’economia. Ecco alcune delle più importanti novità previste
Ieri pomeriggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Ristori: si tratta di una misura che era stata annunciata in occasione dell’emanazione del D.P.C.M. 24.10.2020, il quale ha introdotto nuove misure restrittive per alcuni operatori economici.
Le bozze diffuse nella giornata di ieri riportano un testo di 32 articoli, i primi 11 dei quali dedicati al sostegno alle imprese e all’economia.
Si richiamano, di seguito, in sintesi, alcune delle più importanti novità previste dalle suddette bozze.
Contributo a fondo perduto per gli operatori economici
L’articolo 1 del testo del Decreto in bozza prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti operanti nei settori economici colpiti dalle limitazioni previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri emanati nel mese di ottobre al fine di contenere i contagi da Covid-19.
Per rendere più rapida la corresponsione delle somme (annunciata già per la metà di novembre) viene previsto l’accredito diretto sul conto corrente per coloro che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio, non essendo richiesta la presentazione di alcuna istanza; solo i contribuenti che non hanno già richiesto il contributo a fondo perduto dovranno presentare, invece, apposita istanza.
Per i soggetti che hanno già ricevuto il contributo, il nuovo importo sarà determinato come multiplo del contributo già erogato, facendo riferimento alle percentuali indicate per ciascun codice Ateco dalla tabella allegata al provvedimento (sono stati annunciati ristori pari al 150% del contributo a fondo perduto per il settore della somministrazione, pari al 200% per i ristoranti e 400% per le discoteche).
I criteri di cui all’articolo 25 D.L. 34/2020 assumono poi rilievo anche per la quantificazione del contributo per i soggetti che non hanno ancora richiesto il contributo.
Fondo per associazioni e società sportive dilettantistiche
Viene istituito un apposito fondo che sarà utilizzato per supportare le Asd e Ssd che hanno cessato o ridotto la loro attività istituzionale a seguito dei provvedimenti statali di sospensione delle attività sportive.
Contributo a fondo perduto per le imprese delle filiere agricole
Viene istituito un fondo per l’erogazione di un contributo a fondo perduto a favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacultura che svolgono attività di fornitura di prodotti nell’ambito dei settori economici che sono stati oggetto di limitazione con i D.P.C.M. di ottobre.
Il contributo a fondo perduto è riconosciuto se il fatturato del mese di aprile 2020 è risultato inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato del mese di aprile 2019.
Credito d’imposta per i canoni di locazione
Viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre il credito d’imposta locazioni istituito dal Decreto Rilancio, eliminando ogni requisito di accesso in funzione del volume dei ricavi.
L’estensione, tuttavia, è limitata alle imprese che svolgono le attività soggette a restrizioni con i D.P.C.M. di ottobre e i cui codici Ateco sono richiamati nella tabella allegata al Decreto.
Cancellazione della seconda rata Imu
Viene estesa la cancellazione della seconda rata Imu di cui all’articolo 78 D.L. 104/2020 anche alle imprese svolgenti attività caratterizzate dai codici Ateco indicati nella tabella allegata al Decreto.
Proroga termine 770
La bozza di Decreto prevede la proroga del termine di presentazione del 770 al 30 novembre.
Nuove indennità per i lavoratori
Vengono riproposte le indennità di 1.000 euro a favore, tra gli altri, dei lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo.
La bozza di Decreto prevede inoltre l’erogazione, per il mese di novembre 2020, di un’indennità pari a 800 euro in favore dei lavoratori dello sport impiegati con rapporti di collaborazione, anche presso le società e le associazioni sportive dilettantistiche.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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