Attualità
E’ morto Fernando Carlà esponente storico del PC
E’ morto Fernando Carlà, di Cavallino. Carlà esponente storico del PC e PD, ha ricoperto anche la carica di Vicesindaco a Cavallino, è stato esponente di spicco del Partito Democratico provinciale.
E’ morto Fernando Carlà, di Cavallino. Carlà,esponente storico del PC e PD, ha ricoperto anche la carica di Vicesindaco a Cavallino, è stato esponente di spicco del Partito Democratico provinciale. Iscritto al PCI fin dai primi anni settanta. Tante le manifestazioni di cordoglio espresse dal mondo della politica per la morte di Fernando, voce storica del PD salentino: “Con Fernando se ne va un grande amico, un compagno autentico”, a ricordare l’amico Fernando è Roberto Serra coordinatore e capogruppo consiliare del PD di Cavallino e Castromediano, “un riferimento ed un grande pezzo della storia del nostro Partito a Cavallino. Un uomo che ha saputo interpretare la politica nel suo senso più alto, più vero. Ha vissuto la politica, ha respirato la politica ed ha trasmesso la politica tutto intorno a lui. Fernando, a Cavallino come in tutto il Salento, è stato il PCI, è stato il PDS, è stato i DS ed è stato il PD. Da oggi continuerà ad esserlo sulle nostre gambe, nelle nostre parole, nel nostro impegno. Quando se ne va un uomo come Fernando lascia un vuoto enorme, ma colmo degli ideali e dei valori più puri che consegna a tutti noi che abbiamo avuto l’onore di essere al suo fianco. Ad Adelaide e Giorgio va tutto il nostro affetto ed un forte e affettuoso abbraccio. Addio compagno Fernando”.
Anche il segretario provinciale del PD, Fernando Capone, si associa al dolore che ha colpito la famiglia Carlà: “Si è spento un amico. Un omone dalla grandissima umanità. Un compagno “vecchio stampo”, un uomo che ha messo tutta la sua passione e tantissimi sacrifici a disposizione della politica e del Partito. Dal PCI al PD, non si è mai risparmiato. Fino all’ultimo, fino in fondo. Punto di riferimento del suo paese, Cavallino, dove ha ricoperto anche la carica di Vicesindaco, ma un’autentica colonna del Partito provinciale. Iscritto al PCI fin dai primi anni settanta, è diventato man mano sempre più imprescindibile, meritandosi ruoli di sempre maggiore responsabilità nel gruppo dirigente del partito, fino a diventare tesoriere, una volta consumata la dolorosa svolta della Bolognina, dell’allora neonato Pds.
Un ruolo che ha continuato a ricoprire, passando per i DS fino al PD, sacrificandosi e sobbarcandosi tutto il peso di una corretta gestione delle casse del Partito, garantendone la possibilità di continuare a portare avanti nella società quei valori che lui sentiva battere forte dentro di sé, fino alla fine dei suoi giorni. Fernando era la perfetta incarnazione del militante “di una volta”, onesto, sempre leale, ma senza peli sulla lingua, mai. Un modo di vivere l’impegno e la passione politica che purtroppo si va sempre più perdendo. Un uomo che, a dispetto di un carattere solo apparentemente un po’ brusco, si è sempre fatto amare, molto. Un uomo che mancherà alla politica, un grande amico che mancherà a tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di condividere il cammino con lui. Ad Adelaide e Giorgio va un abbraccio infinito da parte di tutti noi.
Ciao compagno. Ciao Fernando”.
Attualità
Da giugno niente più treni diretti da Roma alla Puglia!
Tornare in Salento in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti. L’on. Andrea Caroppo vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, scrive all’Amministratore Delegato di Trenitalia, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti verso la Puglia»

Non c’è niente da fare, vogliono relegarci in un angolo!
Non bastassero l’isolamento fisiologico, che è una questione geografica, e quello strutturale, frutto di anni di scarsa attenzione al sud e poche lucidità e lungimiranza da parte dei nostri politici e rappresentanti istituzionali, arriva anche la notizia che, da metà giugno, il Salento (come del resto tutta la Puglia) non sarà più raggiungibile dalla Capitale con treni diretti.
A lanciare l’allarme il deputato salentino e vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, Andrea Caroppo: «Raggiungere la Puglia in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti».
Il perché è presto detto: «Dal 10 giugno non è previsto, al momento, nessun treno diretto tra Roma e la Puglia e le uniche offerte disponibili prevedono più cambi e alcune sfiorano addirittura le 12 ore. In pratica, si impiegherà meno tempo per arrivare a Roma da New York o Pechino che da Roma a Lecce».
Per l’on. Caroppo «è una situazione inaccettabile, destinata a creare forti disagi ai pugliesi che vogliono raggiungere la Capitale o rientrare in Puglia e che rischia di mettere in ginocchio la stagione turistica pugliese, scoraggiando i visitatori, soprattutto stranieri, a programmare un viaggio nella nostra regione».
Per questo motivo il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera ha inviato una richiesta formale di chiarimento all’Amministratore Delegato di Trenitalia, Ing. Gianpiero Strisciuglio, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti che collegano la Puglia a Roma».
Attualità
L’Inps smantella l’assistenza domiciliare
Con il nuovo Bando HCP, a rischio servizi fondamentali per persone disabili e migliaia di posti di lavoro. Il documento congiunto di Unci e Fesica Confsal: «Decisione gravissima, irresponsabile ed inaccettabile. Proveremo a fermare questa assurda deriva intervenendo nelle sedi istituzionali di tutte le Regioni»

Non arrivano buone notizie dal bando INPS 2025-2028.
«L’Inps smantella l’offerta di servizi socio-assistenziali domiciliari del progetto Home Care Premium e la rete territoriale che l’ha resa possibile per oltre 15 anni, servizi destinati a dipendenti, pensionati e loro familiari non autosufficienti, di fasce a basso reddito, escludendo le cooperative sociali e penalizzando gli utenti in tutta Italia».
È l’allarme lanciato all’unisono dal presidente nazionale dell’Unci (Unione nazionale cooperative italiane) Andrea Amico, dalla vicepresidente Maria Pia Di Zitti, dal presidente nazionale dell’Ancos (Associazione nazionale cooperative sociali) Paolo Ragusa, dal dirigente nazionale Unc, Gennaro Scognamiglio, dal segretario generale del sindacato Fesica Confsal Bruno Mariani, e dal vice segretario generale Alfredo Mancini.
«Il nuovo bando 2025-2028», sottolineano i rappresentanti della cooperazione e dei lavoratori, «con le novità introdotte, mette in crisi un modello positivo costruito nel tempo, che è stato in grado di rispondere alle esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie, senza alcuna motivazione plausibile».
Il nuovo programma HCP, infatti, non prevede più prestazioni integrative fondamentali, come l’assistenza domiciliare svolta da operatori socio-sanitari (OSS), i servizi di sollievo per i caregiver familiari (le persone che si prendono cura di un proprio congiunto), l’accesso a centri diurni e strutture extra-domiciliari, nonché i servizi di trasporto assistito e la fornitura di ausili per l’autonomia.
Tutti servizi che finora erano stati garantiti e la cui improvvisa cancellazione creerà notevoli disagi tra i cittadini assistiti, minandone in ogni caso la qualità della vita.
«Una decisione gravissima», secondo Unci, Ancos e Fesica Confsal, «che giudichiamo irresponsabile ed inaccettabile, insieme alla pregiudiziale esclusione, assolutamente illegittima, di un soggetto cardine per la realizzazione dei servizi, quale è la cooperazione sociale, con le numerose imprese mutualistiche accreditate coinvolte, con migliaia di operatori qualificati, che in questi anni hanno garantito le prestazioni, un livello qualitativo alto e la continuità assistenziale».
Così, attraverso una decisione burocratica, calata dall’alto dall’Inps, senza tener conto degli effetti che avrebbe determinato, «si smantella nei fatti un importante progetto che riguarda la quotidianità e la vivibilità di tantissime persone, andando contro i compiti istituzionali dell’ente, e si colpiscono diverse migliaia di lavoratori, che rischiano concretamente di perdere il proprio posto di lavoro, già dal prossimo mese di luglio».
Un vero e proprio schiaffo all’idea di welfare integrato che faticosamente è stata costruita sul campo da organizzazioni non lucrative e dalle istituzioni del territorio preposte.
«Riteniamo quindi necessario», concludono Unci, Ancos e Fesica Confsal, «fermare questa assurda deriva, per rimettere la questione sul giusto binario, assicurando ai cittadini utenti i servizi necessari e salvaguardando il lavoro di cooperative sociali e operatori. A questo scopo interverremo nelle sedi istituzionali di tutte le Regioni».
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Appuntamenti
Legge elettorale, le “Preferenze” di Montesano Salentino
Domani sera consiglio comunale aperto. All’ordine del giorno la petizione con circa 500 firme per l’addio ai listini ai bloccati e il voto di preferenza anche alle politiche

Alle elezioni politiche con la possibilità di esprimere direttamente la propria preferenza sui candidati invece dei cosiddetti listini bloccati.
È quanto chiedono i quasi 500 firmatari di una petizione a Montesano Salentino.
L’argomento sarà discusso domani sera, partire dalle 19 in un consiglio comunale monotematico aperto proprio a Montesano.
All’ordine del giorno, come annunciato dal sindaco Giuseppe Maglie, la «Raccolta firme di 484 cittadini elettori con richiesta di adozione di una deliberazione da trasmettere al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro degli Interni per l’inserimento nella legge elettorale della possibilità di esprimere due preferenze, ambo i sessi, per l’elezione dei rappresentanti in Parlamento».
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