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Attualità

Emangioma nei bambini, quando rivolgersi al dermatologo

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L’emangioma negli infanti è un tumore benigno che si manifesta nei bambini sulla cute, in particolare su tessuti molli. Questo tumore vascolare colpisce dal 3% al 10% della popolazione.


Gli emangiomi appaiono tra le prime 4-6 settimane di vita, prima appare con una rapida crescita poi va lentamente in involuzione che è stabilito intorno ai 3 o 7 anni.


L’incidenza tra i bambini di sesso maschile e quello femminile e di 1:2,4; anche se varia a seconda del luogo e del peso di nascita.


Le cause degli emangiomi infantili non sono ben precise, sta di fatto che derivano dalla proliferazione smisurate di cellule all’interno dei vasi sanguini; per questo si pensa che una causa possa essere di carattere ipossico, quindi la mancanza di ossigeno durante la gestazione.


L’incompletezza dello sviluppo dei vasi sanguigni, sembra essere un’altra causa di questo tumore. Alla comparsa questo appare dapprima in una piccola area di colore rosso, bianco o livido; sono maggiormente localizzati sul collo e sulla testa. Gli emangiomi non sono da sottovalutare perché in stadi avanzati possono produrre ulcerazioni e sanguinamento.


Le tipologie di Emangioma


Esistono due tipi di emangiomi:



  • Emangioma Congenito: sono visibili e diagnosticabili già nella vita intrauterina, appaiono rotondeggianti od ovali di un colorito rosa o rosso violaceo e la zona al tatto è calda. Questo tipo di emangioma si divide in tre sottogruppi: RICH (emangioma congenito rapidamente involutivo) che ha una rapida regressione, NICH (emangioma congenito non involutivo) che non tende a regredire, PICH (emangioma congenito parzialmente involutivo) che non regredisce completamente.
  • Emangioma Infantile: si presentano alla nascita ed hanno una veloce progressione; questo tipo di emangiomi si dividono in diverse categorie: emangiomi infantili superficiale nel 55% dei casi appare di un rosso acceso simile ad una fragola, emangiomi infantili profondi nel 15% dei casi sono sottocutanei e hanno un colore bluastro, emangiomi infantili misti 30% dei casi sono una combinazione tra quelli superficiali e quelli profondi. Gli emangiomi infantili hanno diverse forme: segmentati che si diffondono su una vasta area e questo tipo è più sensibile ad ulcerazioni, multifocali che si trovano su diverse aeree del corpo, indeterminati che si estendono più lievemente su un’area del corpo.


Proprio per la loro importanza e complicata derivazione è bene sempre rivolgersi ad un dermatologo per una visita più approfondita. Poiché, come detto in precedenza, vanno incontro a rapida crescita è meglio andare dallo specialista già nei primi mesi di vita. Bisogna consultare il medico sia per sintomi visivamente importante, ma anche per quelli di lieve entità coma una respirazione rumorosa. Se la zona interessata dall’emangioma e posta nella zona periorbitaria o sulla palpebra è adeguato rivolgersi anche ad un’oculista.


Le conseguenze di una ritardata diagnosi possono essere vari di carattere sia fisico che psicologico per il bambino. Gli emangiomi possono spontaneamente provocare ulcere che vanno incontro a infezioni, con conseguente sanguinamento; mettendo a rischi la vita del bambino.


Le zone più pericolose dove si può posizionare sono: le labbra in quanto istintivamente, nei primi mesi di vita, il bambino tende alla suzione, il naso perché ne limita la respirazione, le palpebre poiché possono causare problemi anche permanenti alla vista con un coinvolgimento, a volte, del nervo ottico.


Gli emangiomi di grossa estensione possono provocare con il tempo scompensi cardiaci, poiché è coinvolto il circolo ematico. Da un punto di vista psicologico gli emangiomi potrebbero causare danni estetici e funzionali che vanno a contrastare una vita serena per il bambino.


La diagnosi può essere efficace solo grazie alla storia clinica e all’esame obiettivo. Le lesioni più profonde vengono diagnosticate dal dermatologo attraverso l’ecocolordoppler che insieme alla biopsia, garantisce di distinguere gli emangiomi infantili in tumefazioni vascolari e non.


Un altro modo per una diagnosi precoce è la risonanza magnetica, questo esame utilizza le onde radio per osservare anomalie a livello di organi e di apparati.


Attualità

Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

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L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

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Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

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Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

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L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

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