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Attualità

Emiliano: «I pugliesi potranno scegliere se andare avanti o tornare indietro»

Regionali 2020, intervista al governatore uscente: «La nostra squadra può contare su centinaia di candidati che vogliono continuare a far crescere la Puglia e che non vogliono farla tornare al buio di quindici anni fa. Ci vogliono due mandati per impostare bene il lavoro e vederne i frutti. Vorrei continuare a spingere su uno sviluppo economico compatibile con la tutela della vita e dell’ambiente»

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Ci spiega la scelta delle 15 liste a sostegno della sua candidatura?


«Le 15 liste rappresentano la coalizione della Puglia, un grande popolo plurale unito intorno a un programma di governo che stiamo scrivendo insieme ai pugliesi dal basso. La nostra squadra può contare su centinaia di candidati che vogliono continuare a far crescere la Puglia e che non vogliono farla tornare al buio di 15 anni fa».


Quanto le ha dato fastidio la candidatura di Scalfarotto con Italia Viva?


«Per me non è una questione personale. Mi sento parte di una storia che i pugliesi hanno cominciato a scrivere quindici anni fa e che oggi si esprime in una moltitudine di bravissimi sindaci e amministratori che tengono alto il nome della Puglia».


Ha ancora senso parlare di centrosinistra unito in Puglia?


«Certo, la coalizione è forte come dimostrano le 15 liste che ci sostengono e tutte le amministrazioni ben governate dal centro sinistra».


CON I 5 STELLE


Lei ha sempre lasciato una porta aperta ai 5 Stelle sia prima che dopo le elezioni. Alla luce delle pressioni di Zingaretti e Conte che prevedono alleanze regionali tra Pd e 5 Stelle, sarebbe eventualmente disponibile ad un passo indietro in nome di una futura alleanza come avvenuto in Liguria?


«La mia candidatura è stata decisa con le primarie da 80mila pugliesi e non è calata dall’alto, quindi le condizioni vanno ricercate come sempre nelle cose da fare insieme, non nei nomi. La nostra coalizione in Puglia è aperta a loro prima o dopo le elezioni perché ci sono punti programmatici che potremmo realizzare insieme».


Cosa pensa dell’introduzione della doppia preferenza di genere?


«Va introdotta a partire dal voto di settembre. Con la Giunta abbiamo approvato lo schema di disegno di legge per garantire la parità di accesso fra donne e uomini alle cariche elettive e pubbliche. Ma com’è noto la competenza è del Consiglio regionale.

Se il Consiglio non dovesse approvare la modifica della legge elettorale regionale, sono favorevole all’intervento sostitutivo del Governo per introdurre la doppia preferenza di genere».


Viene fuori da una gestione che si può tranquillamente definire straordinaria perché un emergenza sanitaria come quella del covid nessuno avrebbe mai potuto neanche immaginarla. Cosa le è rimasto in particolare di questa lunga e sofferta esperienza?


«È stato uno dei momenti più difficili della mia vita, però oggi posso dire che in Puglia abbiamo fronteggiato al meglio la pandemia portando praticamente a zero i contagi. Ma il rischio rimane per questo il monitoraggio è costante, gli unici casi registrati arrivano da fuori regione e li individuiamo noi grazie ad una meticolosa attività di sorveglianza. Adesso la cosa più urgente è aiutare i pugliesi a risollevarsi dal lockdown. Come Regione abbiamo messo in campo una manovra da 750 milioni di euro per chi si trova in difficoltà, lavoratori, partite iva, imprese. Le persone oggi hanno bisogno di concretezza».


Cosa ne pensa del prolungamento da parte del governo dello stato di emergenza?


«Dobbiamo essere pronti a gestire una nuova ondata del virus in autunno, così dicono gli esperti. Dietro ogni decisione del Governo ci sono istruttorie dettagliate ed è chiaro che dobbiamo affidarci. Di sicuro oggi di fronte a un picco non saremmo colti di sorpresa. Mai sottovalutare i rischi, però: avete visto cosa sta accadendo in altri Paesi! Non bisogna abbassare la guardia, neanche per un attimo».


Dopo la pandemia dovremo aspettarci un sistema sanitario diverso? Che idea ha lei per il futuro sanitario pugliese?


«L’emergenza sanitaria ci dà la possibilità di potenziare gli ospedali, anche quelli di base, con una nuova rete di terapie intensive e di ridurre la mobilità passiva. Siamo riusciti a sbloccare le assunzioni di medici, infermieri e operatori sanitari dopo 18 anni. Da ultimi che eravamo in Italia nei livelli essenziali di assistenza, oggi siamo passati nella parte alta della classifica.

Significa che riusciamo a garantire meglio servizi e prestazioni ai cittadini rispetto al passato. Avendo impostato bene il lavoro, il prossimo obiettivo è ridurre quel divario tra nord e sud offrendo ai pugliesi le cure migliori a casa loro».


Com’è nata la candidatura del prof. Lopalco?


«Pier Luigi Lopalco si candida per dare una mano alla sua regione, la Puglia, mettendo al servizio della collettività la sua competenza, la sua storia, la sua capacità di ascoltare e dialogare con tutti.

È un onore che una personalità come la sua decida di scendere in campo, sarei disponibile a cedergli la delega alla sanità, abbiamo lavorato bene in questi mesi, è molto determinato a dare il massimo. Di persone competenti in materia come lui ne avremo un gran bisogno nei prossimi mesi».


Non è difficile prevedere che alla fine sarà un duello tra lei e Fitto. Si aspettava una sfida con il candidato magliese…

«Quella di Fitto è una candidatura di tutto rispetto, i pugliesi hanno il vantaggio di conoscere bene entrambi e potranno scegliere se andare avanti o se tornare indietro».


Com’è cambiata la Puglia da quando è Governatore?


«Pensate alla Puglia cos’era 15 anni fa e guardate dove siamo oggi. Nessuno sapeva nemmeno dove fosse la Puglia, parlavano di noi solo per fatti negativi. Adesso siamo una delle mete turistiche più ambite al mondo, riusciamo ad attrarre investimenti, siamo una eccellenza nella spesa dei fondi europei, siamo un esempio positivo di Sud. La Puglia è percepita come un luogo accogliente e solidale, siamo in cammino e, ogni giorno, come dicevano i nostri nonni, portiamo una pietra alla parete».


LAVORO DA PORTARE A TERMINE


Ha lasciato qualcosa in sospeso? Quali sono le cose che in caso di rielezione vorrà realizzare ad ogni costo?


«Ci vogliono due mandati per impostare bene il lavoro e vederne i frutti. Vorrei sicuramente continuare a spingere su uno sviluppo economico della regione compatibile con la tutela della vita e dell’ambiente. Grazie alle agevolazioni regionali abbiamo sviluppato in Puglia investimenti per più di 5 miliardi di euro in soli 5 anni che stanno creando occupazione per oltre 23mila nuove unità.

Sarà importante continuare a innovare. Uno degli obiettivi più grandi? La decarbonizzazione dell’Ilva di Taranto: una scelta che non dipende dalla Regione, ma per la quale mi sono battuto dal primo giorno e che adesso, dopo le dichiarazioni del ministro Patuanelli, è una prospettiva più vicina».


A suo avviso che direzione dovrà prendere la Puglia per assicurarsi un futuro senza grandi affanni soprattutto economici?


«Più le imprese sono evolute, più sono competitive. La Regione resterà al fianco delle imprese piccole, medie e grandi per aiutarle a innovare processi industriali e aziendali, prodotti, ricerca, internazionalizzazione, sostenibilità. Tante aziende sono cresciute grazie agli incentivi regionali, e grandi imprese con proprietà estera venute ad investire qui da noi».


Agricoltura (emergenza xylella in particolare) e risorse europee: qual è il suo piano?


«In questa legislatura abbiamo lavorato su un Piano di sviluppo rurale concepito prima che diventassi presidente: la scrittura del nuovo PSR, in modo partecipato e condiviso, sarà il punto da cui ripartire, fermo restando che tutte le graduatorie non esaurite con l’attuale PSR correranno nel nuovo piano. Il Piano di azione di contrasto alla Xyella prevede il rispetto di normative comunitarie che noi già applichiamo alla lettera: monitoraggio e attività di eradicazione e contenimento. Su questo lavorano Arif (oggi impegnata con 170 tecnici abilitati), laboratori e ispettori fitosanitari. Il Servizio fitosanitario continuerà a fare informazione sul territorio delle misure di contenimento ai fini della prevenzione».


Turismo e trasporti: cosa c’è da fare e soprattutto come farlo?


«Valorizzare la regione, anche nei suoi angoli meno conosciuti, e destagionalizzare l’offerta. In questa fase post emergenza, stiamo sostenendo fortemente il turismo di prossimità e promuovendo la destinazione Puglia attraverso accordi con le grandi piattaforme online di viaggi, intercettando i nuovi trend. Abbiamo incrementato gli investimenti per la riqualificazione delle strutture puntando molto sui borghi e attrattori naturali non frequentati dal turismo di massa».


TRASPORTI A SUD EST


A proposito di turismo e di trasporti: il Salento denuncia ancora una carenza cronica di collegamenti infrastrutturali e per un turista che arriva a Brindisi giungere fino a Leuca o Gallipoli è un’odissea. A riguardo cosa intende fare?


«Stiamo collegando l’aeroporto di Brindisi con la stazione di Brindisi e la rete ferroviaria. Quest’opera consentirà di raggiungere l’aeroporto in treno anche da Lecce e Taranto. Stiamo completando la messa in sicurezza di tutta la rete ferroviaria di Sud Est che diventerà interoperabile con la rete di RFI e, con l’elettrificazione della cosiddetta metropolitana di superficie Martina Franca – Lecce – Gagliano del Capo e poi con la tratta Lecce – Gallipoli avremo collegamenti più rapidi e frequenti: una parte dell’opera è già finanziata e in via di realizzazione e il resto sarà completato con la prossima programmazione dei fondi strutturali».


ACQUEDOTTO E FOGNATURA NELLE MARINE


Nonostante il mare limpido molte delle nostre località, soprattutto del Salento non possono ambire alla bandiera blu, alle 5 vele di Legambiente e a quei riconoscimenti che tanto portano in termini di notorietà e ritorno turistico per il mancato completamento della rete idrica e fognaria soprattutto nelle marine. E questo nonostante una legge europea lo imponga da anni…


«In Salento abbiamo praticamente azzerato le infrazioni comunitarie sulla depurazione e oggi il sistema di depurazione salentino è una eccellenza a livello nazionale.

I dati ci dicono che il mare pugliese è il più bello di Italia ex aequo con la Sardegna, con il 99,7% di chilometri di coste balneabili definite eccellenti dal Sistema nazionale per la prevenzione dell’ambiente. 4 delle 15 bandiere blu pugliesi sono nel mare del Salento, a Castro, Salve, Melendugno, Otranto, in tutto due in più rispetto allo scorso anno. Se stiamo migliorando di anno in anno è perché in Puglia abbiamo stanziato oltre 100 milioni di euro per interventi sul sistema depurativo-fognario. L’Acquedotto Pugliese ha investito altri 65 milioni per il comparto depurativo e 42 milioni per le opere fognarie. Abbiamo potenziato le reti nel Salento estendendole in diverse marine dove prima non esistevano, grazie alla sinergia con i Comuni che hanno competenza in materia attraverso le urbanizzazioni. Nella prossima legislatura continueremo il lavoro di risanamento delle reti per migliorare l’efficienza del sistema, incrementare la disponibilità di acqua attraverso la ricerca di nuove fonti, completare l’estensione di tutti i servizi alle marine, riutilizzare tutta l’acqua che viene depurata in agricoltura e usi civili».


Giuseppe Cerfeda


Alessano

Sguardi sul mondo: studenti del “G. Salvemini” a lezione di futuro

Irlanda, Malta e Spagna: un progetto PCTO che apre le porte dell’Europa agli studenti dell’Istituto di Alessano

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Tre gruppi di studenti dell’Istituto I.I.S.S. “G. Salvemini” di Alessano hanno partecipato a un’esperienza unica nell’ambito del Progetto di Competenze Trasversali e Orientamento (PCTO), viaggiando in tre destinazioni europee diverse: Irlanda, Malta e Spagna.

In ogni Paese, i ragazzi hanno avuto modo di sviluppare competenze linguistiche e professionali, esplorando culture diverse e vivendo esperienze educative ed innovative.

DUBLINO, IRLANDA: TRA CULTURA E AZIENDE INTERNAZIONALI

Il primo gruppo ha trascorso un periodo di formazione a Dublino (foto in alto), città dinamica e sede di grandi aziende tecnologiche come Google e TikTok.

Tra lezioni di inglese orientate al “speaking” e visite a siti iconici, gli studeni hanno avuto modo di scoprire attrazioni come il Trinity College e il Phoenix Park, nonché le tradizioni locali.

La visita alla Guinness Storehouse e il tour di Glendalough sono stati momenti salienti, con un’immersione nella cultura e nei paesaggi irlandesi.

«È stata un’esperienza indimenticabile. Non solo ho migliorato il mio inglese, ma ho anche scoperto un mondo di opportunità nel settore tecnologico grazie alla visita alle sedi di aziende internazionali come Google», racconta Gloria Zingarello, una delle studentesse del gruppo di Dublino, «il tour alla Guinness Storehouse e l’escursione a Glendalough ci hanno mostrato anche il lato tradizionale e naturalistico dell’Irlanda, che mi ha affascinato».

MALTA: INGLESE E SOSTENIBILITÀ

Il secondo gruppo ha scelto Malta, dove ha approfondito l’inglese con un focus particolare sul linguaggio economico.

Durante il soggiorno, gli studenti hanno visitato il centro EcoHive, dedicato al riciclo e alla sostenibilità, e il “Limestone Heritage” per conoscere il patrimonio calcareo dell’isola.

Le attività hanno incluso anche un tour della fabbrica di birra Farsons e visite ai siti storici di Valletta e Mdina, che hanno regalato ai ragazzi una profonda comprensione della cultura maltese.

«L’esperienza a Malta è stata straordinaria. Non mi aspettavo che il tema della sostenibilità fosse così radicato nelle loro attività», spiega Manuel Iacobelli, uno degli studenti del gruppo maltese, «EcoHive ci ha fatto capire quanto sia importante il riciclo per l’ambiente, e il tour di Valletta ci ha immersi in una storia antica e affascinante».

Studenti del “Salvemini” a Malta

SALAMANCA, SPAGNA: STORIA, LINGUA E ARTIGIANATO

Infine, il terzo gruppo ha scelto la Spagna come meta, immergendosi nella lingua e nelle tradizioni di Salamanca. Ogni giorno, gli studenti hanno partecipato a lezioni di spagnolo, e nel tempo libero hanno esplorato la città, visitando il Museo dell’Art Nouveau e il Museo Taurino. L’esperienza si è arricchita con una visita a una fabbrica di chitarre, in cui hanno appreso le tecniche artigianali, e con un’escursione a Madrid, dove hanno ammirato monumenti iconici come la Fontana di Cibele e il Palazzo Reale.

Così Alessia, una studentessa che ha vissuto l’esperienza spagnola: «Salamanca ci ha accolto con il suo fascino senza tempo. Imparare lo spagnolo in una città così ricca di storia e arte è stata un’esperienza che porterò sempre con me. Ogni giorno c’era qualcosa di nuovo da scoprire: dalle lezioni al museo di chitarre fino al tour letterario per le vie della città. Questo viaggio mi ha aperto la mente su una cultura straordinaria».

Queste esperienze internazionali hanno spalancato ai ragazzi dell’IISS Salvemini le porte di nuove culture e prospettive, alimentando in loro non solo le competenze linguistiche e professionali, ma anche una rinnovata curiosità verso il mondo.

Grazie a questo ambizioso progetto di PCTO, l’istituto non si è limitato a insegnare materie e lingue, ma ha seminato nei suoi studenti la voglia di esplorare, conoscere e costruire il proprio futuro con uno sguardo aperto e senza confini.

Studenti del “Salvemini” a Salamanca

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Appuntamenti

Formazione digitale gratuita, Open Day a Casarano

Docenti a bordo di un’aula itinerante raggiungono borghi e frazioni del Salento per tenere corsi di informatica rivolti a persone disoccupate. Mercoledì 6 novembre nuova presentazione dell’iniziativa nell’atrio antistante Palazzo di Città, in piazza San Domenico

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Prosegue WeBus, progetto selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ed ideato per offrire formazione digitale gratuita in aree marginali della provincia di Lecce.

Chiuse con successo le prime due edizioni dei corsi di alfabetizzazione informatica – mentre la terza si concluderà fra tre settimane – domani, mercoledì 6 novembre, alle 10 nell’atrio antistante Palazzo di Città a Casarano, in piazza San Domenico, si terrà un Open Day rivolto alla cittadinanza e ai potenziali beneficiari dei prossimi corsi.

Due dei quali partiranno già questo mese, entrambi presso la sede A.F.G. di Squinzanolunedì 25 novembre quello di Web e Graphic Design e giovedì 28 quello di Service Desk Agent.

Il corso Web e Graphic Design (90 ore) permetterà di approfondire gli strumenti Adobe Photoshop e Visual Studio Code, passando per i linguaggi HTML5 e C SS. Obiettivo, fornire competenze per progettare grafica e design di un sito web, creare loghi, icone e banner, manipolare foto digitali, utilizzare effetti speciali e creare siti a forte impatto grafico tipici di questa professione.

Il corso di Service Desk Agent è invece ideato per insegnare tecniche e competenze necessarie per fornire supporto clienti tramite programmi interattivi, risoluzione di problematiche e corretta apertura e chiusura dei ticket usando strumenti di connessione remota e configurando software e periferiche.

Sono 42 gli allievi già formati finora con WeBus, progetto selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica digitale impresa sociale. Destinatari sono in tutto 93 cittadini e cittadine, attualmente ai margini del mercato del lavoro, senza occupazione o inattivi, residenti in provincia di Lecce e di età compresa fra i 34 e i 50 anni. Uomini e donne in cerca di lavoro saranno quindi raggiunti in piazze, piccoli comuni e periferie del Salento da un’aula mobile attrezzata, che avvicinerà così il luogo della formazione agli allievi.

L’offerta didattica è gratuita e personalizzata, pensata per venire incontro alle necessità degli utenti con la possibilità di modulare di volta in volta date, orari e contenuti delle lezioni.

WeBus eroga formazione sia di base che professionalizzante a beneficio di soggetti a rischio esclusione sociale, che avranno la possibilità di entrare nel mondo del lavoro legato alle nuove tecnologie e all’informazione digitale.

Promotori dell’iniziativa sono: AFG Formazione (ente di formazione capofila e coordinatore), Ce.F.A.S. (centro di formazione e alta specializzazione); Provincia di Lecce.

Sostengono WeBus: Confindustria Lecce, enti di formazione for profit; fornitori di know how: Parsec 3.26 (formazione digitale), Commedia (formazione digitale), Project School (formazione su life skills).

«Si continua con entusiasmo», spiega Sergio Tolomeo, presidente di A.F.G., ente capofila del progetto, «dopo i primi corsi di formazione ultimati e un altro ancora in corso. “Salire a bordo” di WeBus significa acquisire competenze informatiche e digitali a costo zero, facendosi poi conoscere nel mondo del lavoro. Questa iniziativa abbatte le distanze e cancella le difficoltà logistiche vissute da molte persone, per questo motivo spesso impossibilitate a seguire corsi e lezioni».

I corsi previsti: Base Eipass 7 moduli; Social Media Manager; Service Desk Agent; Junior Java Developer; Seo E Sem Specialist; Web E Graphic Design; Programmatore.Net; con laboratori su Soft Skills.

Il progetto è stato selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale. Il Fondo per la Repubblica Digitale è nato da una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri) e, in via sperimentale per gli anni 2022-2026, stanzia un totale di circa 350 milioni di euro. È alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria. L’obiettivo è accrescere le competenze digitali e sviluppare la transizione digitale del Paese. Per attuare i programmi del Fondo – che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dal PNC (Piano Nazionale Complementare) – a maggio 2022 è nato il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata da Acri. Per maggiori informazioni www.fondorepubblicadigitale.it.

Per informazioni e accrediti: www.afgformazione.com/webus; tel. 08331860507; casarano@afgformazione.com.

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Attualità

Nuovo Pronto Soccorso, la posizione dell’Ospedale di Tricase

Il direttore sanitario del “Cardinale Panico” Pierangelo Errico: «Potremmo mettere a frutto risorse pubbliche per il miglioramento delle prestazioni di salute dei cittadini»

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«La possibilità di utilizzare quei fondi FESR-FSE+2021-2027, Rafforzamento della rete territoriale dei servizi sanitari, della rete dell’emergenza urgenza e riduzione delle diseguaglianze nell’accesso ai servizi, rappresenta un’imperdibile opportunità per l’allineamento dei nostri percorsi di Emergenza-Urgenza ai moderni standard di questa Rete Tempo-Dipendente e mettere a frutto risorse pubbliche per il miglioramento delle prestazioni di salute dei cittadini».

Il direttore sanitario del “Cardinale Panico” Pierangelo Errico

Per tastare il polso all’Azienda ospedaliera tricasina sul discusso argomento abbiamo incontrato il direttore sanitario Pierangelo Errico che precisa come l’intervento oggetto di finanziamento preveda: «La realizzazione di 10 posti letto di Medicina d’urgenza; la separazione dei percorsi in relazione ai codici di priorità e il potenziamento degli spazi dedicati al Pronto Soccorso».

«Gli interventi in progetto», spiega il direttore sanitario, «consentiranno di portare a regime e migliorare notevolmente quanto già si assicura agli attuali 40mila accessi annui al Pronto Soccorso, ma anche di migliorare la sicurezza e la corretta gestione della Rete Trauma per la quale siamo Centro Trauma di Zona (CTZ), la Rete Stroke (leggi Ictus) per la quale siamo attualmente Centro Spoke (presidio ospedaliero territoriale, NdR)ma con potenzialità di Hu, vista la presenza di Radiologia Interventistica, Neurochirurgia, Neurologia e Neuroradiologia. Del progetto si avvantaggerebbe notevolmente anche la Rete delle urgenze Cardio-Vascolari che centralizza le Sindromi Coronariche acute, l’Infarto miocardico (IMA-SCA) e per la Chirurgia Vascolare (aneurismi aortici, ostruzioni acute dei grossi vasi arteriosi sovraortici, addominali e degli arti inferiori)».

«La peculiarità di queste diverse Reti tempo-dipendenti», prosegue Errico, «richiede anche l’aggiornamento dei percorsi extrospedalieri di accesso e quindi l’adeguamento dell’attuale viabilità sia nelle immediate vicinanze del nostro Pronto Soccorso, sia nella rete stradale urbana in generale, a sua volta connessa con le arterie di traffico esistenti e in costruzione. I criteri sanitari di progettazione delle vie d’accesso richiederebbero tra l’altro la canalizzazione dei mezzi di soccorso con corsie preferenziali e protette a senso unico di marcia per le autoambulanze o per chi comunque deve accedere al Pronto Soccorsoe solo al pronto Soccorso») con mezzo privato».

AVVISO ALL’AMMINISTRAZIONE

Accessibilità solo dei pazienti (e loro accompagnatori) o anche degli addetti dell’ospedale?: «Per questi ultimi l’ospedale ha già predisposto un parcheggio dedicato. Riferendoci alla sola accessibilità dei pazienti e dei loro accompagnatori, si comprende bene che l’impegno a cui è chiamata l’amministrazione comunale non è da poco, né rimandabile, dato che trattasi di accessibilità ai servizi sanitari del Servizio Sanitario e, per di più, di emergenza-urgenza».

«Un Ospedale che assicura quasi 30mila ricoveri annui (inclusi i Day Services chirurgici, che di fatto richiedono alcune ore di permanenza e non solo una semplice visita ambulatoriale), oltre ai percorsi già indicati di Pronto Soccorso (circa 40mila) e circa 130mila prestazioni ambulatoriali mensili», fa notare il direttore sanitario, «avrebbe bisogno di un altro livello di gestione del traffico. Così come si dovrebbe rivalutare la potenzialità economica legata ai servizi di supporto per coloro che accedono all’ospedale di Tricase. Senza considerare, poi, il crescente impatto dei turisti nei periodi primavera-estate».

PERICOLO SOVRAFFOLLAMENTO

Tornando al progetto di ampliamento del Pronto Soccorso, Errico evidenzia che «abbiamo appena affrontato il sovraffollamento del percorso dell’Emergenza-Urgenza nel periodo estivo 2024 grazie alla professionalità di infermieri, medici, OSS, ausiliari, autisti soccorritori, Teams 118, portinai e vigilanza. Non è stato facile indirizzare e supportare pazienti ed accompagnatori negli attuali ambienti del Pronto Soccorso. Oltre alle attuali 6 postazioni di PS siamo ricorsi all’estensivo utilizzo degli adiacenti 10 posti di Osservazione Breve Intensiva che erano stati allestiti per il contenimento del contagio Covidli utilizziamo saltuariamente ancora oggi come bolla di contenimento dei nuovi contagi»). Abbiamo potenziato il Fast-Track (percorso Urgenza per il trauma ortopedico, per l’urgenza pediatrica, per l’ostetricia e ginecologia, per oculistica ed ORL) trattandosi di codici Verdi e Bianchi per i quali, il più delle volte, è sufficiente la valutazione monospecialistica. Abbiamo iniziato a sviluppare il percorso “See & Treat (Osserva e Tratta) che impegna prevalentemente quell’infermiere che anticipa l’iter diagnostico con l’applicazione di profili predeterminati con i medici ed esegue i primi trattamenti concordati. Allo stesso modo abbiamo potenziato attività di Bedmanagement ospedaliero con la direzione sanitaria e con l’ausilio di software, per poter ospitare temporaneamente pazienti urgenti che non possono essere dimessi e, per i quali, non vi è posto in altri ospedali. Abbiamo accolto gli accompagnatori di pazienti autosufficienti in aree separate da quelle operative sanitarie del Pronto Soccorso. Questo ci ha consentito di contenere il sovraffollamento della sala d’attesa, permettendo l’avvio del See & Treat e la gestione più adeguata della comunicazione con gli accompagnatori».

COSA SERVE

Per il direttore sanitario, «il lavoro già avviato ha confermato la necessità dell’ampliamento del Pronto Soccorso con: 7 postazioni monitorizzate per il Nucleo Assistenziale Avanzato (NAA), quindi Codici Rossi, Arancioni e Azzurri; 8 postazioni di Osservazione Breve Intensiva; sue postazioni per altri codici Verdi e Bianchi, che continueranno ad avvalersi anche dei settori  “See & Treat” e “Fast-Track”; una sala riservata  a condizioni di Fragilità e vittime di abuso; un’area Contumaciale per il contenimento contagi, l’attesa dei pazienti autosufficienti e di quelli non deambulanti in carrozzina, degli ingressi successivi di Pronto Soccorso e degli accompagnatori. Tutti muniti di servizi informativi e di ristoro».

Il nuovo Reparto di Medicina d’Urgenza (in continuità col Pronto Soccorso) «metterà a disposizione dieci posti letti aggiuntivi della nuova Rete Ospedaliera. La realizzazione del progetto prevede anche alcune revisioni dei percorsi: consentendo il diretto accesso delle urgenze alla diagnostica di Radiologia; evitando i collegamenti con ascensore; dando la possibilità di realizzare una nuova sala operatoria di Radiologia interventistica, molto importante per i percorsi multipli concomitanti di Stroke (Ictus) e di urgenze vascolari. Al piano terra, in adiacenza al Pronto Soccorso, vi sarà una nuova area, dedicata all’accettazione amministrativa e alla dimissione dei ricoveri ospedalieri e raggiungibile in auto, senza interferire con il percorso urgenze».

L’ultima nota del direttore sanitario del “Cardinale Panico” per ricordare che l’intervento oggetto di finanziamento prevede anche: «L’adozione di soluzioni tecniche e/o attrezzature funzionali a garantire tempestività,  interattività e personalizzazione del servizio del Pronto Soccorso; l’implementazione di nuove tecnologie strumentali e laboratoristiche connesse alle funzionalità del Pronto Soccorso; l’implementazione di strumenti informativi e di supporto all’attesa (monitor per informazione e intrattenimento nonché sistemi di chiamata dei familiari) per migliorare il benessere degli utenti e degli accompagnatori; la riduzione dei consumi energetici».

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