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Attualità

Fibra ottica nelle aree scoperte: firmato accordo con il Comune di Lecce

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Proseguono i lavori di attuazione del progetto Banda Ultra Larga per abbattere il digital divide nella Regione Puglia.

I Comuni raggiunti saranno serviti da un’infrastruttura in fibra ottica abilitante l’offerta di servizi almeno a 30 Mbps.

Il Consiglio comunale ha approvato lo schema di convenzione tra Comune di Lecce e Infratel Italia S.p.a. (società in house del MISE – Ministero dello Sviluppo Economico) inerente la realizzazione e lo sviluppo di infrastrutturazione e reti dati ad alta velocità nelle aree bianche del territorio comunale. Le aree bianche del territorio comunale sono quelle aree sulle quali gli operatori privati di fornitura dei servizi di connessione non prevedono investimenti sulla infrastruttura per internet in quanto considerati non remunerativi. In Puglia sono state individuate a seguito della consultazione con cui Infratel Italia, in qualità di società in house dello stesso Ministero, ha chiesto agli operatori di telecomunicazione un aggiornamento della mappatura particolareggiata e dell’analisi della copertura delle aree bianche delle regioni Calabria, Puglia e Sardegna.

A valle del lavoro di mappatura, la Regione Puglia, sulla base dell’Accordo di Programma sottoscritto con il MISE, ha comunicato al Comune di Lecce di essere destinatario di un intervento che andrà a servire 1548 unità abitative da reti in fibra ottica per la Banda ultra larga.

Con la convenzione che sarà sottoscritta con Infratel, l’azienda, anche attraverso l’impresa concessionaria dei lavori, si impegna ad attuare l’intervento di Realizzazione di reti a Banda Ultra Larga secondo le autorizzazioni che il Comune le concederà, ricorrendo coordinandosi con gli enti territoriali per contenere ogni impatto dei cantieri sulla mobilità e vivibilità urbana, effettuando tutte le verifiche di conformità delle opere, anche in relazione ai ripristini stradali che seguiranno la posa. Clicca qui per consultare la mappa sullo stato di avanzamento dei lavori nei Comuni della Provincia.

Il Comune si impegna a rilasciare i necessari permessi per lo scavo nei tempi stabiliti dalla legge e ad ottemperare in maniera celere alle procedure necessarie per l’espletamento dei lavori, oltre ad individuare e cedere in comodato d’uso gratuito ventinovennale un locale o un sito idoneo all’installazione di uno shelter o di armadi stradali per la terminazione delle fibre ottiche della rete realizzata, oltre a siti idonei all’installazione di infrastrutture wireless per la copertura delle Unità immobiliari del territorio comunale.

Sottolineo il valore di questo progetto che realizza un investimento a infrastrutturazione passiva da parte del pubblico, l’unico strumento che consente di garantire il diritto alla connettività in aree della città che ne sarebbero escluse da pure logiche di valore legate al mercato – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – solo grazie a questi interventi pubblici è possibile assicurare servizi che abbiamo compreso essere fondamentali per garantire diritti: ad essere connessi ai servizi pubblici, all’istruzione da remoto, alla partecipazione piena alla vita pubblica. Il nostro obiettivo è quello di garantire a tutte le famiglie le stesse possibilità di connessione”.

“Con questi lavori la banda ultra larga raggiungerà 1548 famiglie leccesi che vivono al di fuori della zona più densamente urbanizzata e che hanno diritto come le altre a poter fruire di servizi di connessione ultraveloce – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Nuzzaci – come è giusto che sia saremo attenti a vigilare sulla veloce esecuzione dei lavori e sui ripristini stradali che saranno effettuati a regola d’arte secondo quelle che sono le prescrizioni del decreto scavi”.  


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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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