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Attualità

Il bello, il brutto e il cattivo nei mari della Puglia

Ciheam Bari – Sede di Tricase e Arpa Puglia per la Giornata Mondiale degli Oceani al Porto Museo: i vincitori del Premio ArpAmare

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Sono Andrea Astore, Marcella D’Elia e Domenico Maiorano i vincitori della prima edizione del Premio ArpAmare che si è svolto a Tricase in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani 2021. Il Ciheam Bari -Sede di Tricase- e l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente (Arpa Puglia), hanno organizzato l’8 giugno, nel Porto Museo di Tricase, una manifestazione ricca di appuntamenti che ha posto l’attenzione sull’importanza di tutelare i nostri oceani e i nostri mari per poter sopravvivere, prosperare e garantire un futuro alle giovani generazioni.


La cerimonia del Premio è aperta da una lettura scenica di Augusto Masiello, presidente del Teatro Kismet di Bari che ha presentato un brano tratto da Oceano mare di Alessandro Baricco e Summer on a solitary beach di Franco Battiato.


Sono state proiettate sessanta immagini subacquee selezionate nell’ambito del concorso fotografico Il Bello, il Brutto e il Cattivo nei mari della Puglia, promosso da Arpa per celebrare la Giornata Mondiale degli Oceani. Tutte le immagini sono state scattate in Puglia e rappresentano specie o ambienti dei mari pugliesi.


Ogni immagine fotografica rappresenta una delle tre “definizioni” o “stati” del tema attraverso particolari ambienti, specie e situazioni incontrate nei mari pugliesi. In particolare, nella categoria “bello” sono stati accorpati ambienti, specie e situazioni che rispecchiano i canoni classici di bellezza, nella categoria “brutto” invece ambienti, specie e situazioni sottomarine che seppur non rispettando i classici canoni di bellezza sono di particolare interesse (per rarità, sporadicità, eccezionalità, rappresentatività) nonché valenza ecologica e biologica, mentre nella categoria “cattivo” sono state accorpate tutte quelle situazioni di degrado ambientale anche a contrasto con esempi di vita sottomarina.


Ai primi classificati delle tre sezioni, il bello, il brutto, il cattivo, è stato consegnato il premio “ArpAmare 2021, ceramiche artigianali dipinte a mano che rappresentano organismi marini: una stella marina per la sezione “il bello”, un polpo per “il brutto” e una medusa per “il cattivo”. Oltre ai premi, i vincitori hanno ricevuto un attestato con le motivazioni della giuria composta da Nicola Ungaro, direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, dal pluri premiato fotografo subacqueo pugliese Giuseppe Pignataro e da Annamaria Pastorelli, dirigente ambientale del centro regionale mare.


«Questo premio nasce dalla volontà di coniugare la nostra attenzione tecnico-scientifica all’ecosistema marino con la cultura del mare. Investire nella promozione culturale», ha detto Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia, «è infatti fondamentale per poter valorizzare il grande capitale naturale della nostra Puglia. L’azione tecnico-scientifica su questi temi, che già ci vede protagonisti nel panorama istituzionale nazionale, deve essere integrata con una vision proiettata alla divulgazione efficace capace di raggiungere in modo diretto tutti i cittadini, veri protagonisti del cambiamento, al fine di aumentare la sensibilità e la consapevolezza verso tematiche ambientali così importanti».


I premi sono stati consegnati per le seguenti motivazioni:


IL BELLO. Andrea Astore, Cavalluccio Camuso


Vincitore Categoria “Bello”: L’immagine risulta perfettamente bilanciata e composta, ad alto valore di guardabilità, e prende una valutazione alta sia per gli aspetti tecnici che per la rarità e il valore simbolico del soggetto fotografato.


Nella foto a fianco l’essere vivente inquadrato appare in tutta la sua naturalità, e nella sua posa fa intendere quasi un rapporto di comunicazione tra lo stesso soggetto e il fotografo subacqueo.


Vincitore Categoria “Brutto” (foto grande in alto, IL BRUTTO. Marcella D’Elia. i Vermocane che attaccano stella marina spinosa): l’immagine risulta tecnicamente impeccabile, con l’illuminazione che crea un effetto tridimensionale, e prende una valutazione alta sia per gli aspetti tecnici che per la drammaticità della situazione, che può essere certamente considerata “brutta” secondo i normali canoni, ma che allo stesso tempo esprime la realtà dell’eterna lotta tra la vita e la morte nell’ambiente marino.


Vincitore Categoria “Cattivo”: L’immagine risulta tecnicamente impeccabile, con la messa a fuoco perfetta di tutti i particolari del soggetto inquadrato, e prende una valutazione alta sia per gli aspetti tecnici che per aver centrato in pieno il tema della categoria, ovvero il contrasto tra l’inciviltà dell’essere umano e la naturalità dell’esemplare fotografato, questo ultimo ospitato in una “casa” sui generis.


Tra le varie iniziative che si sono susseguite ha riscosso grande partecipazione la liberazione di due tartarughe marine della specie Caretta caretta. Nina e Strikgnak, curate nel Centro di Recupero Tartarughe Marine di Calimera (Le), rilasciate nelle acque al largo del Porto di Tricase.


È seguita la presentazione dei risultati dell’incontro nazionale Verso il network delle città costiere per contrastare i rifiuti marini nel Mediterraneo, che ha rappresentato un’occasione di confronto tra le comunità costiere al fine di costituire una rete per condividere problemi comuni, individuare strategie e soluzioni per la lotta all’inquinamento e la corretta gestione del marine litter, tra i territori direttamente colpiti dal fenomeno.






Un oceano, un clima, un futuro – Insieme il focus scelto per celebrare la Giornata Mondiale degli Oceani 2021, con la consapevolezza che solo un’azione congiunta di tutela di questo patrimonio di smisurata importanza può garantire risultati concreti a beneficio delle future generazioni. La vita sulla Terra è strettamente connessa alla salute degli oceani e dei mari, che ricoprono il 70% della superficie terrestre e contribuiscono alla vita dell’uomo. Gli oceani, di fatto, generano la parte più rilevante dell’aria che respiriamo, forniscono cibo e contribuiscono alla regolazione del clima.


«L’inquinamento dalle plastiche è un problema globale: ogni Paese ne è, allo stesso tempo, fautore e vittima. I rifiuti, oltre ad essere pericolosi per gli organismi acquatici, non scompaiono; si frammentano trasformandosi in microplastiche che entrano e contaminano la catena alimentare, fino a giungere nei nostri piatti», sono le parole di Maurizio Raeli, direttore del Ciheam Bari, «il problema dei rifiuti in mare non provoca danni solo alla biodiversità e all’ecosistema, ma ha ripercussioni anche sulle attività produttive come pesca e turismo. La minore qualità delle acque di balneazione, ad esempio, così come l’aggravio dei costi legati alla pulizia di spiagge, sono solo alcuni dei problemi che il settore turistico è costretto a fronteggiare. È indispensabile, dunque, attuare una strategia globale e condivisa Per tale ragione, nella stessa giornata dell’8 giugno, nella sede di Tricase del Ciheam e in stretta collaborazione con l’Arpa, che ne è l’Ente promotore, abbiamo celebrato la Giornata Mondiale degli Oceani (World Ocean Day). Gli Oceani e il Mar Mediterraneo uniti nella stessa battaglia e per lo stesso obiettivo: la salvaguardia del nostro Pianeta».


Grande interesse ha suscitato il meeting Un mare pulito, un futuro sostenibile, moderato da Massimo Zuccaro (Ciheam Bari). Dopo i saluti di Maurizio Raeli, direttore del CIHEAM di Bari, Vito Bruno, direttore generale Arpa Puglia, Enrico Macrì, capitano di vascello della Direzione Marittima Bari e Anna Grazia Maraschio, assessore regionale all’Ambiente, sono intervenuti, tra gli altri, Nicola Ungaro, Arpa Puglia, Stefania Di Vito, Legambiente e, per il CIHEAM Bari, Biagio Di Terlizzi, direttore aggiunto, e Fabrizio De Castro.


È intervenuto in videoconferenza anche Árni Mathiesen, Iceland Ocean Cluster ed ex-assistente direttore generale FAO per la Pesca e l’Acquacoltura.


La conclusioni sono state affidate a Teodoro Miano, vicepresidente al CdA del Ciheam e Vito Bruno, Arpa Puglia.


L’intera manifestazione è stata organizzata nell’ambito di Common (Coastal Management and Monitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea), progetto europeo finanziato dal Programma ENICBC Med.


Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Attualità

Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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Alessano

Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento

Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

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Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.

L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.

I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.

L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.

Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).

Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.

Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.

Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.

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