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Attualità

Il Salento e gli Eroi di Superga

Casarano ricorda il Grande Torino, dedicando una strada nei pressi dello stadio “Capozza” alla squadra che perì il 4 maggio del 1949 nella tragedia della collina di Superga. Presente l’ex granata Pasquale Bruno; il messaggio del grande Paolino Pulici

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Un importante centro del sud salento come Casarano ricorda il Grande Torino, dedicando una strada nei pressi dello stadio “Capozza” alla squadra che perì il 4 maggio del 1949 nella tragedia della collina di Superga, nei pressi del capoluogo piemontese, per lo schianto dell’aereo che la riportava in città dalla trasferta di Lisbona.


Quella squadra invincibile sul campo rappresentò il simbolo non solo sportivo della rinascita dell’Italia nel dopoguerra divenendo da quel giorno immortale.


Per questi motivi il gruppo Casarano Granata ha ritenuto di avanzare la proposta per l’intitolazione di una strada e dopo diversi anni di attesa, di battaglie, di rinvii finalmente lo scorso 27 gennaio si è svolta la cerimonia di inaugurazione e la benedizione di via Eroi di Superga alla presenza del sindaco della Città, Gianni Stefàno, l’assessore Laura Parrotta, l’ex calciatore granata Pasquale Bruno (salentino anch’egli) e numerosi tifosi granata provenienti da tutta la provincia di Lecce con una nutrita delegazione del club Salento Granata, un gruppo di Ruffano ma anche rappresentanti dei club di Taranto, Francavilla Fontana e Matera. Attraverso i rispettivi interventi, promotori e amministratori hanno manifestato la propria sensibilità onorando e rendendo omaggio alla squadra degli Invincibili e un messaggio speciale è giunto anche dal mito Paolo Pulici, protagonista dell’ultimo scudetto granata.






Intriso di nostalgia ma anche di speranza il messaggio di Pasquale Bruno che negli anni ’90 è stato uno dei pilastri del Toro di Mondonico che sfiorò il tetto dell’Europa esaltando l’orgoglio e lo spirito di appartenenza di un popolo forgiato anche e soprattutto attraverso avversità e sofferenze.


In circostanze come questa”, ha spiegato la bandiera granata, “mi sento particolarmente orgoglioso ed onorato di aver vestito la maglia di una società e di una squadra leggendaria e ho modo di verificare quanto affetto circonda il Torino in ogni parte d’Italia. Tutti i tifosi di ogni squadra quando sentono parlare di “Grande Torino” sanno a cosa ci si riferisce e cosa rappresenta e iniziative come questa sono molto importanti per tramandarne la memoria. Quest’inaugurazione un po’ mi riporta a quando, ogni 4 maggio, insieme a tutta la squadra mi recavo a Superga a commemorare gli Invincibili; credo che qualsiasi persona debba andare a Superga perché è un luogo che trasmette forti emozioni che non si possono spiegare con le parole e mi auguro che i nuovi calciatori che indossano questa gloriosa maglia vadano a visitare Superga e il museo del Grande Torino affinché si rendano conto di che maglia indossano e tengano viva la passione, l’orgoglio ed il tremendismo granata in un mondo dove ultimamente si parla troppo di soldi e poco di certi valori”.


Particolarmente soddisfatto il promotore e artefice principale dell’iniziativa, Gabriele Marra: “È da circa quindici anni, da quando protocollai presso il Comune la richiesta di intitolazione di una strada di Casarano alla memoria del Grande Torino, che aspetto questa giornata: finalmente quella istanza è stata accolta da questa Amministrazione ed oggi questa strada è finalmente realtà. Il motivo della nostra rivendicazione è semplicissimo: il Grande Torino, al di là dei valori sportivi e delle appartenenze, è stato un esempio di virtù e ha rappresentato un simbolo storico di rilancio dell’Italia. Francamente non so se in Italia, Piemonte e Milano a parte, si registrano altre strade dedicate agli Eroi di Superga ma penso che comunque iniziative del genere non dovrebbero costituire un’eccezione per i motivi anzidetti. Avremmo gradito ricevere un segnale anche da parte della Società ma ci ha fatto comunque particolarmente piacere avere tra noi Pasquale Bruno e ricevere un messaggio da parte del grande Paolo Pulici il quale ha sottolineato il fatto che il Grande Torino continua a vivere soprattutto grazie al ricordo di noi tifosi. Mi piace, infine, ricordare anche la figura di Sauro Tomà che cinque anni fa, nello scrivere la prefazione al mio romanzo sul Grande Torino, rimase molto colpito dal fatto che anche nel profondo meridione ci fossero dei tifosi del Torino così legati al ricordo dei suoi fratelli granata che morirono a Superga”.


A testimonianza di come quella dei protagonisti non sia solo retorica occorre rimarcare come la Fifa qualche anno fa ha proclamato il 4 maggio quale Giornata mondiale del gioco del calcio, certamente non soltanto grazie ai record (molti dei quali ancora imbattuti) che la squadra torinese inanellò in quegli anni ma, soprattutto, per ciò che rappresenta nell’immaginario collettivo non solo italiano. D’altra parte, se a distanza di quasi 70 anni continuiamo a parlarne, è perché è sempre viva dentro di noi.


Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta”: così scriveva Indro Montanelli all’indomani della tragedia e vogliamo pensare che oggi Valentino Mazzola e compagni siano in trasferta a Casarano.


Carlo Quaranta


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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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