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Attualità

Il selfie? Fa male al cervello!

Una ricerca dell’American Psychiatric Association ha rivelato che in realtà la selfite è una malattia vera e propria che a lungo andare potrebbe causare seri danni

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Il selfie è la moda del momento. Per chi non lo sapesse il “selfie” è la mania di farsi autoscatti in ogni momento della giornata e in ogni espressione facciale possibile e condividerla in rete.


selfiePrima hanno iniziato certi Vip con questa pratica  di fotografarsi anche nei momenti intimi e poi postare la foto su Facebook, Instagram e tutti social network sulla faccia della terra. Ovviamente il passaggio alla gente comune non è tardato ad arrivare e la moda del selfie, adesso, ha contagiato proprio tutti.


Il termine selfie, derivato dalla lingua inglese, può essere liberamente tradotto dallo slang come autoritratto fotografico, tipicamente eseguito con un palmare, fotocamera digitale o telefono cellulare. In senso moderno il termine è fortemente associato a siti di social network. Le immagini sono prese sia con la fotocamera tenuta a braccio teso o attraverso uno specchio. Tipico di un selfie è che mostra o  il fotografo o  il fotografo e una o più persone (“gruppo selfie”). A volte il selfie non è necessariamente del proprio viso o a figura intera.


Attenzione, però, una ricerca dell’American Psychiatric Association ha rivelato che in realtà quella del selfie è una malattia vera e propria che a lungo andare potrebbe causare problemi mentali. Al di là del fatto che questi autoscatti ossessivi sfiorano l’egocentrismo puro, l’associazione dei psichiatri americani ha osservato come la moda del selfie sia una spia di una patologia mentale. E nemmeno a dirlo si chiama Selfite. I maniaci del selfie in parole povere, hanno un bisogno ossessivo di fotografarsi in ogni momento della giornata per poi pubblicare i loro scatti sui social. In realtà questa esigenza, nasconde un vuoto esistenziale, un’insicurezza di fondo che i “selfisti” cercano di colmare appunto con questi scatti della propria persona per ottenere attenzione, mostrarsi e far vedere di esserci, nel bene o nel male. L’American Psychiatric Association ha anche studiato i vari gradi della patologia. Abbiamo il soggetto borderline che fotografa se stesso minimo 3 volte al giorno ma non sempre pubblica gli scatti online. Il soggetto acuto che riempie di autoscatti il cellulare e li pubblica su internet e il cronico, quello che non fa altro che farsi fotografie anche in momenti inopportuni e poi li pubblica online anche 7 volte al giorno. C’è una cura? Si, iscriversi ad un gruppo di terapia comportamentale che potrebbe aiutare a risolvere il problema.

E giusto per non farci mancare nulla, e magari dare ancor più ragione all’American Psychiatric Association è nato un altro tipo di selfie ed è quello effettuato dopo aver consumato un rapporto con il proprio partner o con chi si vuole in realtà…l’importante è cogliere l’attimo! Queste nuove tecnologie, con le tendenze, le mode, stanno peggiorando l’uso funzionale del nostro cervello o siamo noi ad essere marci e vittime del touch?


Eleonora Marsella


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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