Attualità
Il Superbonus non è uguale per tutti
Disparità di trattamento tra i beneficiari. A parità di spesa finanziata dallo Stato, c’è chi pagherà di più e chi di meno

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A parità di spesa finanziata dallo Stato, c’è chi pagherà di più e chi di meno.
La rivalutazione delle rendite catastali conseguente ai lavori di efficientamento energetico andrà ad ingenerare confusione nelle famiglie e caos negli studi professionali e tecnici, ma soprattutto alimenterà disparità di trattamento tra i beneficiari del superbonus.
«Chi aveva già una rendita catastale elevata non dovrà ora procedere con la variazione catastale, in quanto il rapporto tra le spese computate per le migliorie e i valori originari potrebbe essere inferiore al 15 per cento. Al contrario, chi aveva una casa di tipo economico (categoria A3) o popolare (A/4) andrà incontro a maggiori imposte di natura fiscale e tributaria», spiega Davide Stasi, responsabile studi Osservatorio Economico Aforisma e cultore della materia in economia politica all’Unisalento.
«Si tratta di errori su errori», prosegue, «partendo da previsioni dei costi del tutto sbagliate e da conti inesatti. Seppur non sia obbligatoria per tutti la variazione catastale, lo è per la gran parte dei beneficiari degli interventi agevolati. In molti casi, infatti, il valore dell’immobile si è incrementato di almeno il 15 per cento. Ma laddove la rendita catastale è più alta – è il caso di ville e villette – si potrebbe farla franca. Così, si giunge al paradosso che, a parità di spesa finanziata dallo Stato, chi aveva una rendita catastale elevata non debba ora procedere con la variazione, in quanto il rapporto tra le spese per le migliorie e i valori originari potrebbe essere inferiore al 15 per cento. Il calcolo per determinare l’aumento di valore non è semplice, ma è possibile, purché si prendano in considerazione alcuni coefficienti, il totale della spesa che grava sui conti pubblici, ma soprattutto il rapporto tra le migliorie apportate al fabbricato rispetto al valore fiscale riferito al periodo 1988-89».
Appena qualche giorno fa, durante l’audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Piano strutturale di bilancio, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato una verifica sull’attuazione di questo provvedimento introdotto con la Legge di Bilancio 2024, approvata a fine dicembre 2023.
In sostanza si punta alla revisione dei valori catastali degli immobili efficientati con il Superbonus.
Ai commi 86 e 87, si legge che l’Agenzia delle Entrate debba verificare la presentazione delle “dichiarazioni di variazione dello stato dei beni, anche ai fini di eventuali effetti sulle rendite dell’immobile presenti in atti del catasto dei fabbricati”.
Insomma, «non bastavano le continue modifiche normative a scapito di famiglie ed imprese», aggiunge Stasi, «non bastavano i cassetti fiscali delle imprese pieni di crediti fiscali ancora incagliati. Non bastavano le controversie legali e i contenziosi sorti tra proprietari, ditte edili ed aziende fornitrici. Ora c’è questo altro tassello a complicare ancor di più il puzzle.
Va ricordato che la revisione, di norma, è necessaria allorquando venga aumentato il numero di vani o siano apportate variazioni planimetriche, come la costruzione di nuovi spazi, una rilevante redistribuzione degli spazi interni, le modifiche interne o di destinazione d’uso di vani o che incidono sulla consistenza o sulla classe catastale».
«Inoltre», sottolinea il data analyst, «anche nel caso in cui siano stati effettuati interventi di efficientamento energetico, con o senza sconto in fattura, è necessaria la revisione. Il riferimento normativo va ricercato nelle circolari 10/2005 e 1/2006 dell’Agenzia del Territorio e alla Determinazione del 16 febbraio 2005 che individua il 15 per cento come soglia incrementale del valore dell’immobile. La stima dell’incremento che è basata sul rapporto tra le spese per le migliorie i valori originari va fatta, caso per caso, in base alla tipologia di interventi. Più famiglie, ma ad onor del vero non molte famiglie, hanno potuto approfittare del Superbonus promosso dal Governo Conte, poi rimodulato da quelli successivi (Draghi e Meloni), installando nuovi impianti con la stessa finalità. Ma ora c’è chi dovrà pagare di più e chi di meno, pur avendo usufruito dello stesso importo di credito fiscale».
Dal primo luglio 2020, il Superbonus ha finanziato 27.510 pratiche fino al 31 agosto 2024, per un totale di 5,7 miliardi di euro investiti, di cui 5,6 miliardi detraibili solo in Puglia. Nel dettaglio, 5.010 condomìni, 18.174 edifici unifamiliari e 4.326 unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Per un totale di 27.510 fabbricati.
In media, circa l’80 per cento degli immobili ristrutturati con il Superbonus ha fatto il “salto” di almeno tre classi energetiche, di cui il 66 per cento di quattro o più classi, mentre la legge richiedeva solo il salto di almeno due classi.
Si stima che l’incremento medio del valore di mercato sia stato del 25 per cento. Quindi, con un salto di tre classi, è molto probabile che si sia sforato il limite del 15 per cento. In pratica, tre immobili su quattro oggetto di Superbonus, devono adeguare la rendita catastale.
Ma questa maggiore spesa e tutti gli oneri burocratici conseguenti andranno a scoraggiare i proprietari di immobili verso la transizione ecologica e l’innovazione in ambito domestico che l’Unione europea invece intende incoraggiare?
Attualità
Il sindaco sul porto di Leuca: “Minoranza vuole intorpidire le acque”

Il primo cittadino di Castrignano del Capo Franco Petracca interviene sulla questione porto di Leuca, sollevata dai consiglieri di minoranza con un esposto a Procura della Repubblica, Corte dei Conti e Prefettura (leggi qui).
Le parole del sindaco: “I Consiglieri firmatari pensano di intorpidire delle acque che, mai come in questo periodo, sono state così limpide e trasparenti nel Porto di Leuca.
Non c’è stato nessun cambiamento né contraddizione nell’azione amministrativa di questo Sindaco sempre volta a consentire al Comune di Castrignano del Capo di divenire unico azionista della Porto Turistico Marina di Leuca S.p.A.
La modalità tecnico-giuridica ed economica con cui ciò possa avvenire – e che i consiglieri firmatari evidentemente ignorano dal momento che non ne fanno cenno se non in termini di mero “desiderata”- è al vaglio dei professionisti incaricati dall’Ente, che si stanno occupando anche della valutazione della partecipazione azionaria della Igeco Costruzioni S.p.A. in fallimento.
E’ questo il lavoro che ci sta impegnando e a cui tutti, all’unisono, dovremmo tendere, non certamente insinuando dubbi o interrogativi che hanno in questo momento il sapore della mera strumentalizzazione politica volta a distrarre o, peggio ancora, allontanare il perseguimento di un risultato storico per lo sviluppo della nostra comunità e del nostro territorio: il completamento del porto ed una nuova gestione chiamata a rispondere esclusivamente ad esigenze ed obiettivi di pubblico interesse.
A valle di esposti, manifesti e note congiunte alla ricerca di like mi sia consentito osservare che, a meno che non si abbia qualcosa di interessante da dire, in momenti come questi il silenzio è d’oro”.
Attualità
RSA Capece, assistenza qualificata e cure amorevoli
Per una terza età di qualità. Saper scegliere la struttura giusta non è mai facile. A Nociglia garantito uno stile di vita attivo per pazienti con malattie neurodegenerative

COME E QUANDO SCEGLIERE
Uno dei momenti più delicati e difficili per una famiglia è quando si deve scegliere e saper gestire l’ingresso di un anziano all’interno di una residenza sanitaria assistenziale.
Il timore è che il proprio caro non riesca ad ambientarsi nella nuova situazione e che possa soffrire il cambio di abitudini di vita e la lontananza dai propri familiari.
Offrire adeguati comfort e un clima attento all’assistenza sanitaria, al supporto psicologico della persona, saper scegliere la struttura giusta in un momento così difficile, è fondamentale per continuare a garantire all’anziano un buono standard di qualità della vita.
Nel Salento, a Nociglia, c’è una struttura in cui si è sicuri di poter fare affidamento su cure amorevoli e su un’assistenza medico-sanitaria trasparente e qualificata: è la residenza sanitaria assistenziale Casa per Anziani Capece: la struttura, diretta dall’amministratore unico Luana Pataleo, ha una capienza di 41 posti letto, con servizio mensa e personale altamente qualificato, composto da infermieri, operatori socio-sanitari, assistente sociale, psicologo, fisioterapista e responsabile sanitario.
Tutto lo staff sanitario collabora con i medici di base in sinergia e con le competenze della rispettiva professione, garantendo cura, sostegno e sollievo per la persona anziana ricoverata.
I SERVIZI DELLA RSA
I servizi della RSA sono destinati a persone con varie condizioni psicofisiche, che possono variare nel tempo con l’avanzare dell’età, in quanto effetto del progredire di malattie neuro-degenerative, come Alzheimer, Parkinson, malattie neurologiche, deficit intellettivo, disturbi a livello motorio, diabete e altre tipologie di patologie.
Ciascun ospite ha una propria cartella sanitaria, sulla quale sono riportate le visite cliniche, i controlli periodici di varia natura, il piano terapeutico individuale, l’anamnesi clinica e il decorso dello stato di salute della persona. Inoltre, per ognuno di essi è redatta anche una cartella psicologica, sociale e di riabilitazione, nella quale vengono inseriti gli aspetti specifici dedicati a ciascuna competenza. Per esempio, al suo interno sono riportati i colloqui svolti dal personale di cura per conoscere la persona, comprenderla e aiutarla ad affrontare la situazione o avvenimenti che possono incidere sulla sua vita.
Come spiega la dottoressa Pataleo: «Ogni giorno la struttura garantisce condizioni favorevoli per rendere l’ambiente di vita accogliente, in modo da garantire all’anziano un vissuto positivo a medio e lungo termine, grazie a un’assistenza sanitaria e sociale ottimali, la nostra attenzione è rivolta al nostro ospite attraverso progetti individuali volti a garantire una migliore qualità della vita, nonostante la lontananza dal proprio contesto abitativo e familiare. Obiettivo fondamentale è cercare di assicurare all’anziano uno stile di vita attivo, in base anche alle sue capacità residue, in modo da potenziare l’autonomia e l’autostima».
UNA SECONDA CASA SICURA PER GLI OSPITI
Gli ospiti della Rsa Cpaf, di Nociglia, si devono sentire sicuri e supportati, in modo che mantengano un ruolo sociale e raggiungano obiettivi di sviluppo: a tal fine, la struttura ha elaborato una serie di progetti di animazione personalizzati, attraverso i quali operare sulla complessità della persona anziana, sul suo rapporto con gli altri utenti e con l’ambiente che lo circonda.
Pilastri fondanti della forma di animazione adottata dalla struttura sono lo scambio e l’interazione tra anziano e mondo circostante.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO E I LABORATORI
– Aumentare gli stimoli per favorire l’autonomia;
– Promuovere occasioni di svago e socializzazione;
– recuperare le capacità residue;
– migliorare la percezione che gli anziani hanno della soddisfazione dei propri bisogni;
– Fortificare le risorse presenti;
– Garantire la stimolazione cognitiva e migliorare l’autostima e la partecipazione di sé stessi come valore.
Ciascun laboratorio consta di incontri di lettura e comprensione del testo, di cruciverba, di giochi di parole, quiz, di giochi di tavolo carte e tombola.
Inoltre, grande apprezzamento riscuote il laboratorio di musica, in quanto rappresenta un’attività sociale che facilita la comunicazione e l’integrazione tra il gruppo: gli anziani hanno così la possibilità di allacciare legami significativi e, inoltre, la musica costituisce uno strumento importante per chi soffre della malattia di Alzheimer.
E poi, il laboratorio pittorico-fotografico e quello di orto terapia, che svolge il prezioso compito di contrasto del disturbo depressivo.
Inoltre, all’interno della struttura si celebra periodicamente la Santa Messa e gli ospiti possono ricevere la comunione.
I laboratori svolgono una funzione aggregante e di stimolo: questo è dimostrato dal fatto che, con la partecipazione alla creazione del presepe, per due volte si sono aggiudicati il secondo posto.
Ora, stiamo lavorando per la Pasqua.
Al fine di garantire un clima sicuro sotto il profilo sanitario, i familiari e i parenti possono accedere alla struttura e visitare il proprio caro sempre muniti di mascherina.
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Attualità
A Roma per ospitare le famiglie salentine in migrazione sanitaria pediatrica
“CasAmore” è già una realtà. Per tutto il 2025, le famiglie salentine in cura presso il Bambin Gesù potranno contare su un rifugio. È una iniziativa della Rete di Associazioni salentine “Dalla parte dei bambini”

Per tutto il 2025, le famiglie salentine che si trovano a Roma per assistere i propri figli in cura presso l’ospedale pediatrico Bambin Gesù potranno contare su un punto di riferimento prezioso: CasAmore, una casa accogliente nata per offrire loro un rifugio sicuro e alleviare le difficoltà di chi è costretto alla migrazione sanitaria pediatrica.
Un progetto che è molto più di una semplice ospitalità: CasAmore rappresenta un abbraccio solidale, un sostegno concreto e un luogo dove trovare forza nei momenti più difficili.
DALLA PARTE DEI BAMBINI
L’idea di CasAmore nasce dalla sensibilità e dall’esperienza di Don Gianni Mattia, cappellano del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce, da sempre vicino alle famiglie che affrontano il difficile percorso della malattia pediatrica.
Nel corso degli anni, Don Gianni ha incontrato troppe storie di dolore, smarrimento e difficoltà economiche, ascoltando le voci di genitori costretti a lasciare la propria casa per garantire ai figli le cure necessarie.
Un percorso che anche Don Gianni conosce bene, sia come cappellano che in qualità di presidente di “Cuore e mani aperte” OdV, in quanto di famiglie che affrontano situazioni simili ne ha conosciute fin troppe, anche grazie al servizio, offerto gratuitamente dalla sua Associazione, quello della Bimbulanza, l’ambulanza pediatrica che, da 12 anni, effettua trasporti di minori dal Salento verso i maggiori centri d’eccellenza d’Italia.
Da qui la volontà di creare un luogo in cui queste famiglie possano sentirsi meno sole, un’iniziativa resa possibile grazie all’impegno nelle raccolte fondi della rete “Dalla parte dei bambini”, che riunisce sei associazioni salentine:
- “Cuore e mani aperte” OdV – presieduta da Don Gianni Mattia,
- “Gli Amici di Anastasia” Onlus – presieduta da Antonella Alfarano,
- “Il Filo di Andrea” OdV – presieduta da Gabriele Filieri,
- “Lorenzo Risolo” Onlus – presieduta da Sonia Chetta,
- “Michela, l’angelo farfalla” – presieduta da Veronica Montefusco,
- “Vivere a Colori Alberto Capone” OdV – presieduta da Luca Capone.
Si tratta di realtà nate nel nome di bambini e bambine che hanno affrontato il difficile percorso della malattia e che oggi, attraverso l’impegno dei loro familiari, si trasformano in un faro di speranza per altre famiglie che vivono lo stesso dramma.
UNA RISPOSTA CONCRETA ALLA MIGRAZIONE SANITARIA
Per chi è costretto a spostarsi per curare un figlio, la ricerca di un alloggio rappresenta un ostacolo spesso insormontabile: le soluzioni disponibili sono limitate, i costi elevati e il peso emotivo della malattia si somma all’ansia di trovare un posto dove dormire.
Per questo motivo, circa due anni fa, Don Gianni ha lanciato una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di offrire un supporto concreto alle famiglie salentine in difficoltà. Grazie a questa straordinaria mobilitazione solidale, l’Associazione Cuore e mani aperte OdV, capofila della rete solidale “Dalla parte dei bambini”, ha siglato un accordo con il Terzo Ordine Francescano, garantendo per tutto il 2025 la disponibilità di due stanze nei pressi dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.
Le famiglie potranno così avere un luogo sicuro e accogliente dove riposare e ritrovare un po’ di serenità, senza l’ulteriore preoccupazione di dover sostenere costi proibitivi. In questi primi mesi dell’anno, un anno caratterizzato da difficoltà nella ricerca di alloggi nella capitale per gli eventi giubilari, già 15 famiglie hanno trovato gratuitamente ospitalità presso “CasAmore”.
“CASAMORE”: UN NOME CHE RACCHIUDE UN SIGNIFICATO PROFONDO
«CasAmore è un progetto nato per offrire un sostegno concreto a chi è costretto a lasciare la propria casa per cercare una cura per il proprio bambino. Sappiamo quanto sia importante per un bambino avere accanto una figura di riferimento che lo faccia sentire protetto. Allo stesso tempo, un genitore ha bisogno di un luogo in cui riposare e ritrovare la forza per affrontare un momento così difficile. CasAmore vuole essere tutto questo» – ha dichiarato con commozione Don Gianni Mattia, presentando il progetto.
Oggi, grazie alla generosità di tanti sostenitori e all’impegno delle associazioni coinvolte, CasAmore non è più solo un sogno, ma una realtà concreta: un simbolo di solidarietà, speranza e amore per chi, nel momento più difficile della propria vita, ha bisogno di sapere di non essere solo.
Per info consultare:
- il sito cuoreemaniaperte.it
- la Pagina Facebook Cuore e mani aperte OdV
- il Gruppo Facebook Amici della Bimbulanza
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- Don Gianni MAttia a Roma; sullo sfondo San Pietro
- Piazzale all’ingresso di CasAmore
- Facciata interna di CasAmore
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