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Attualità

Il “Vanini” di Casarano scuola internazionale

Dall’Abruzzo alla Puglia, passando per Lombardia e Liguria: fondazione intercultura premia le 5 scuole più internazionali d’italia. La cerimonia si è tenuta oggi al Ministero dell’Istruzione e del Merito

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La scuola italiana sta realmente diventando internazionale.


Lo dimostrano i dati del Rapporto 2023 dell’Osservatorio sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca (www.scuoleinternazionali.org) promosso dalla Fondazione Intercultura che sarà presentato mercoledì 11 ottobre, alle 15. nel corso di un incontro online (questo il link per registrarsi).


In circa 15 anni, dalla prima rilevazione dell’Osservatorio, si registra che l’adesione ai progetti internazionali è incrementata di 30 punti percentuali e che un crescente numero di istituti in tutta Italia mette in pratica un’organizzazione più strutturata per avviare iniziative.


A trainare questo processo virtuoso sono numerose scuole su tutto il territorio nazionale, guidate da Dirigenti scolastici illuminati e da docenti motivati, che hanno capito l’importanza di “internazionalizzare” la scuola italiana per meglio rispondere alle esigenze di un mondo sempre più globalizzato.


Per il secondo anno, Fondazione Intercultura ha premiato nella Sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione e del Merito le 5 scuole secondarie di II grado che più si sono distinte per essere finestra sul mondo ed esempio di formazione internazionale:



  • Brescia: Liceo delle Scienze Umane “Maddalena di Canossa”,

  • Busto Arsizio (VA): Istituto Tecnico Economico “Enrico Tosi” ,

  • Casarano (LE): Liceo Scientifico Statale “G. C. Vanini”,

  • La Spezia: I.I.S “Vincenzo Cardarelli”,

  • Liceo Statale “G. Marconi”.


La 5 scuole sono state votate da una Commissione selezionatrice composta da: Luciano Benadusi (sociologo dell’educazione, università di Roma “La Sapienza”), Marcello Bettoni (ANP), Eugenio Bruno (giornalista del Sole 24Ore-scuola), Elisabetta De Martino (Fondazione per la Scuola Torino), Caro Fusaro (vicepresidente Fondazione Intercultura, università di Firenze), Cecilia Luise (presidente ANILS), Susanna Mantovani (presidente Fondazione Intercultura, università di Milano Bicocca), Elisabetta Mughini (INDIRE), Nando Pagnoncelli(IPSOS), Roberto Ruffino, Diana Saccardo (Ministero Istruzione), Massimiliano Tarozzi (pedagogista, università di Bologna), Corrado Zunino (giornalista La Repubblica).


All’incontro erano presenti Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, Antonello Giannelli, Presidente Nazionale ANP e il Segretario Generale di Fondazione Intercultura, Roberto Ruffino.


“DOCENTI IN PRIMA LINEA PER ATTIVARE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE”


«Ho l’onore di dirigere questo Liceo da ormai 10 anni», dichiara la dirigente scolastica del “Vanini” di Casarano Maria Grazia Attanasi, «e ho potuto assistere ad un’evoluzione del curricolo di questa istituzione scolastica incardinata proprio sul concetto di internazionalizzazione all’interno dell’offerta formativa, obiettivo strategico e prioritario di questa scuola. Ci impegniamo  quotidianamente e con entusiasmo a mettere in campo un insieme di misure ed azioni volte ad attuare  la missione del nostro Liceo che è quella di accogliere le istanze di una società globalizzata consentendo ai nostri studenti di aumentare non solo il livello delle competenze linguistiche ma di sviluppare anche  quelle competenze trasversali di cittadinanza attiva  che l’Europa ci chiede e di favorire l’arricchimento culturale e personale dei giovani rafforzando la consapevolezza di valori comuni  imprescindibili quali la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani».

«Il nostro istituto», ragguaglia la dirigente scolastica, «ospita l’indirizzo del Liceo Linguistico, del Liceo Scientifico e quello delle Scienze Applicate nei quali si è sempre data grande importanza alle certificazioni linguistiche (Inglese, francese, tedesco, spagnolo ed anche il cinese) come punti di partenza nella progettazione dell’offerta formativa per giungere poi alla messa a sistema di attività internazionali quali:


-il progetto Epas, il Progetto Europa, Eurodesk;


-l’accoglienza di studenti stranieri a scuola (Finlandia, Polonia, Spagna, Francia, paesi extraeuropei);


-gemellaggi internazionali;


– offerte formative con syllabus internazionali – Diploma binazionale Esabac, Curvatura Cambridge IGCSE;


-partecipazione a progetti di mobilità internazionale – Erasmus +, scambi culturali con Intercultura, Attività di Job shadowing per docenti;


– sviluppo del curricolo di educazione civica in ottica internazionale;


– pcto legati alla ricezione turistica del nostro territorio e all’accoglienza;


– utilizzo della piattaforma e-twinning che è stato, soprattutto in periodo pandemico, un valido strumento metodologico;


– I progetti di intercultura ci hanno permesso di utilizzare il Protocollo per la valutazione delle competenze con una visione poliedrica, non incardinata solo nella cornice disciplinare, ma anche e soprattutto sulle life skills che vengono sviluppate durante l’esperienza all’estero.


È stato possibile realizzare tutto ciò grazie allo sviluppo di competenze di middle management con docenti esperti e referenti per l’intercultura ed Erasmus + e grazie alla passione della comunità scolastica in tutte le sue componenti. Abbiamo strutturato progetti di mobilità individuale e collettiva a breve e lungo termine e puntato soprattutto all’innovazione didattica e metodologica grazie alla pratica del job shadowing con connessioni ovunque in Europa: Finlandia, Spagna, Germania, Polonia, Francia. Incontri che, dal punto di vista metodologico, ci hanno portato in dote la curiosità di sperimentare nuove metodologie attive quali le MLTV  e le thinking routines – un modello educativo innovativo e concreto, elaborato grazie alla collaborazione tra INDIRE, Project Zero (gruppo di ricerca della Harvard Graduate School of Education di Boston) e alcune scuole capofila di Avanguardie educative. La pratica del Debate in lingua inglese – una metodologia per acquisire competenze trasversali e favorire il cooperative learning e la peer education non solo tra studenti, ma anche tra docenti e tra docenti e studenti, ha portato la nostra scuola, per anni, tra le prime posizioni in competizioni a livello nazionale.


I progetti internazionali che mettiamo a sistema hanno garantito una strutturazione innovativa della progettazione didattica, ad esempio, nel corrente anno scolastico si sta per sperimentare la metodologia PBL, Problem Based Learning, dove si selezionano e si strutturano situazioni problematiche che diventano il focus del processo di acquisizione del sapere e, intorno a esse, vengono costruiti gli stimoli e gli strumenti per l’attività di risoluzione.


«Il Premio», conclude Attanasi, «è motivo di orgoglio di tutta la comunità scolastica che ripaga dell’impegno collettivo e appassionato profuso».



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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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