News & Salento
In ritardo per saldo Imu? Come procedere al ravvedimento operoso

Per chi non avesse provveduto al versamento del saldo IMU 2020 entro il 16 dicembre scorso esiste sempre la possibilità di beneficiare di sanzioni ridotte ed interessi di lieve ammontare, ricorrendo al cosiddetto “ravvedimento operoso”. Una novità assoluta è che, finalmente, possiamo usufruire di questa sorta di condono spontaneo non necessariamente, come avveniva in passato, entro il termine massimo di un anno dalla data in cui si è commessa la violazione. Le tempistiche, adesso, sono invece le stesse di quelle previste per la generalità delle imposte e dei tributi, tutto ciò grazie alla ulteriore prerogativa concessa dal “ravvedimento lunghissimo”. Il mancato o ritardato versamento di una rata o dell’intera imposta municipale propria entro le scadenze stabilite comporterebbe per il contribuente una rilevante sanzione del 30%, interessi e spese di notifica, applicati dall’ufficio tributi in sede di accertamento. E’ opportuno anche ricordare che l’agevolazione è concessa a condizione che le violazioni commesse non siano già state rilevate dagli stessi uffici comunali e che non siano già stati attivati dagli stessi “accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento, delle quali il contribuente abbia avuto formale conoscenza”. Il rapporto tra ente comunale impositore e contribuente-utente potrebbe, forse, perfezionarsi ulteriormente se il legislatore intervenisse ancora su questo argomento, riflettendo con maggiore attenzione sulle vigenti modalità di versamento del ravvedimento. Le Risoluzioni n.33/E del 2013 e n.46/E del 2014 dell’Agenzia delle Entrate stabiliscono che, nei ravvedimenti IMU e Tasi (da quest’anno assorbita dall’imposta municipale unica), sanzioni ed interessi devono essere tassativamente versati insieme con il tributo dovuto. Nel modello di versamento F24, in altri termini, non essendo previsto in questo caso un codice individuale per l’imposta, uno per gli interessi e un altro per le sanzioni, l’ammontare totale dovuto deve essere necessariamente convogliato in un unico rigo riportante il solo codice tributo dell’imposta (a completamento della compilazione è necessario barrare inoltre la casella con la dicitura “Ravv.”). Per le imposte erariali, invece, viene stabilito che nel ravvedimento vanno separate e distinte per rigo: un codice specifico con relativo ammontare per l’imposta, uno per gli interessi e un altro per le sanzioni. Accade spesso (ancor più in questo periodo di crisi economica legata al Covid) che un contribuente in possesso di un modello F24 calcolato correttamente, a causa di un qualsiasi imprevisto o per mancanza di liquidità, decida all’ultimo momento di posticipare il versamento della rata IMU oltre la scadenza ordinaria. Quando eseguirà il pagamento, l’obbligato IMU utilizzerà però, erroneamente, lo stesso modello predisposto già prima della scadenza originaria. In questa specifica situazione, per regolarizzare il ritardato versamento occorre necessariamente un nuovo F24, dato che gli importi indicati nella precedente delega non prevedevano la sanzione ridotta e gli interessi dovuti per il ravvedimento che si intende effettuare. Pur avendo calcolato e versato fuori scadenza l’IMU nel giusto ammontare, volendo ravvedersi sul solo ritardo del pagamento, non esiste oggi una specifica disposizione in aiuto al contribuente moroso. Dovendo versare unicamente una sanzione ridotta e gli interessi, quanti righi e quali codici si dovranno utilizzare nel ravvedimento di un tributo comunale? Dopo l’importante risultato ottenuto con l’allineamento dei tempi di ravvedimento sulle imposte erariali con quelli relativi alle imposte locali, il passo risolutivo potrebbe essere oggi l’introduzione di nuovi e separati codici “per sanzioni ed interessi da ravvedimento” anche per l’IMU e per gli altri tributi locali, aspetti tecnici e normativi consentendo.
A cura di Tonio Scanderebech
News & Salento
Ci pensiamo più ai nostri nonni?
L’età media si è alzata, ma spesso gli anziani restano soli. La nostra modernità liquida, tanto decantata li ha resi avulsi e privati del loro ruolo tradizionale

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Anche se il 28 luglio è passato da un po’, ci piace soffermarci, in questa occasione, su la “Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani”.
Una ricorrenza voluta da papa Francesco e istituita per onorare il ruolo dei nonni nella società.
Durante un’udienza in Vaticano, uno dei bambini presenti, ha domandato al Pontefice: «Papa Francesco, chi sono i tuoi Supereroi?».
Il Santo Padre dopo un attimo di esitazione ha risposto: «I miei supereroi sono i nonni!».
Il piccolo è rimasto per un attimo sorpreso, poi ha sorriso e è taciuto. Credo che la maggioranza di noi sia concorde col Pontefice, sul fatto che i nonni, gli anziani siano effettivamente un patrimonio dall’inestimabile valore. Si, dei Supereroi! Non tanto perché incarnano l’uomo nella sua essenza antropologica, quanto perché costituiscono l’autentica sostanza spirituale.
A quel bambino resterà per sempre nella memoria la risposta del Pontefice.
Anche perché, secondo gli esperti dell’infanzia, le capacità migliori a livello mnemonico di un bambino si registrano proprio nella fascia di età compresa fra i 3 e i 7 anni.
Certo è che la globalizzazione ha cambiato parecchio la considerazione sulla figura degli anziani, che nel tempo hanno modificato, mandando in frantumi il modello dei vecchio Nonno cui eravamo abituati.
I tempi cambiano ed anche le persone. Così i nostri nonni.
Gli anziani hanno dovuto omologarsi ad una società frenetica e individualista. Una società che li ha trascurati e relegati ai margini.
Il filosofo Tommaso Campanella sosteneva che la vecchiaia è come una candela che si spegne lentamente, ma le essenze primarie dell’uomo rimangono, sono quelle della sua origine: la potenza, la sapienza, l’amore.
I nonni conservano nella loro natura e nell’esperienza che si portano appresso i valori universali di cui parla il filosofo.
La scienza medica ha allungato l’età anagrafica; la medicina, ora anche con l’Intelligenza Artificiale ha guarito e guarisce molte malattie che nel passato non avrebbero consentito di sopravvivere. Abbiamo i “Chatgpt”, i robot, gli umanoidi che danno manforte e supporto ai medici a livello terapeutico per le malattie della senilità, alleviando la sofferenza e debellando anche alcuni mali che una volta erano ritenuti incurabili.
Ci sono anche i robot di compagnia, da poco tempo testati per allentare la solitudine di cui gli anziani sono spesso succubi. Allo stesso modo, gli umanoidi, robot di ultima generazione, già testati ma non ancora diffusi su grande scala, possono assurgere persino a ruoli sentimentali senza alcun vincolo e con la promessa di portare conforto, sollievo e tenerezza tra i nonni e gli anziani che restano soli.
Chi l’avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe arrivati a questo?
Ammettiamolo: c’è da rimanere sgomenti!
La nostra modernità liquida, tanto decantata ha reso l’anziano avulso e privo del suo ruolo tradizionale.
Lo ha relegato, in taluni casi, in luoghi dalla dicitura altisonante, che rasentano il mistico ed il surreale ma che, nella sostanza, sono spesso intrisi d’una tristezza infinita… Gli anziani non cercano giuochi o balli, non vogliono mettersi in mostra, in vetrina con copioni risibili e da macchietta. Piuttosto cercano serenità, l’affetto dei propri cari in modo costante e continuativo.
Il sorriso d’un congiunto è diverso da quello collettivo, è permeato di valore affettivo e amorevole essenza.
I nostri nonni sono i custodi delle fiabe e dei racconti.
In loro dimora la saggezza della vita, che il tempo non può corrodere né vincere.
I nostri nonni, i nostri anziani sono il baluardo della nostra conoscenza perché sono “abitati” dalla storia, retaggio incontestato della nostra identità culturale.
Il loro è un disincanto d’una dimensione magica ed immortale, un toccasana per l’eternità.
Alberto Scalfari
Lecce
Pantaleo Corvino, il maggior artefice del successo della rosa giallorossa

Pur non essendo una delle protagoniste storiche della Serie A, il Lecce è senza dubbio tra le squadre che più sono cresciute negli ultimi anni. Terzo club del Mezzogiorno per numero di campionati disputati, quest’anno la squadra di Gotti è alla sua quarta partecipazione consecutiva in Serie A. Un vero e proprio successo, il cui merito va attribuito principalmente al DS Pantaleo Corvino, che ha ricoperto un ruolo centrale nella ristrutturazione della rosa giallorossa, il cui valore attuale si aggira intorno ai 100 milioni di euro.
La ristrutturazione avviata da Corvino
L’arrivo di Corvino al Lecce risale all’agosto 2020, subito dopo la retrocessione del club in Serie B. Il suo contributo nel processo di ricostruzione della squadra si è rivelato determinante fin dal primo giorno, tanto che i frutti della sua gestione non hanno tardato a manifestarsi. Quando Corvino subentrò a Mauro Meluso, di fatto, il valore della rosa giallorossa ammontava a circa 52 milioni di euro, cifra che al termine del primo anno in Serie A era già raddoppiata, arrivando a toccare i 105 milioni di euro.
Scouting internazionale
A detta degli esperti, le ragioni del successo di Corvino, che in soli 4 anni è riuscito a rafforzare la squadra sia dal punto di vista sportivo che sul piano finanziario, sono da attribuire a un’intensa opera di scouting, unita al ricambio strategico dei giocatori. Questo approccio ha permesso al club di scovare giovani di grande prospettiva, da valorizzare e far crescere all’interno del proprio vivaio, fino a convertirli in veri e propri talenti in grado di generare importanti plusvalenze con la loro cessione. Ma ha anche contribuito a far crescere l’interesse degli appassionati di scommesse calcio, sempre più attenti all’evolversi del mercato giallorosso.
I talenti della stagione in corso
Anche nella stagione in corso, sono tanti i giocatori che portano la sua firma. Uno dei più promettenti è sicuramente Morente, un gioiellino offensivo dalla spiccata intelligenza tattica che, a detta del Betfair blog, potrebbe essere l’innesto giusto per dare dinamicità alla manovra giallorossa.
Tuttavia, il vero fiore all’occhiello del club rimane Patrick Dorgu, giovane terzino classe 2004, ad oggi il più quotato della rosa. La sua scalata ha subito una forte accelerazione durante le prime giornate di campionato, tanto che Corvino ha confermato la sua intenzione di prolungarne il contratto fino alla prossima estate, puntando a una rivalutazione di mercato, che potrebbe generare – ancora una volta – una plusvalenza importante.
Lecce, un club dal futuro promettente
La gestione societaria di Corvino rappresenta un modello di successo, che ha consentito alla squadra salentina di consolidare la propria presenza in Serie A, trasformandosi in una delle realtà più dinamiche del panorama calcistico attuale. Questo approccio lungimirante ha permesso al DS di conquistare il sostegno dei tifosi, che ora assistono alle partite della giallorossa con rinnovato entusiasmo. A testiomoniarlo, ci sono gli straordinari numeri della campagna abbonamenti per la stagione in corso (21.677 iscritti), segno di una profonda fiducia nella squadra e nel progetto sportivo avviato da Corvino.
News & Salento
No allo spreco, sì alla solidarietà
Locanda della fraternità a Tricase: in occasione dell’inaugurazione delle nuove attrezzature della cucina della mensa rimarcata l’importanza del recupero delle eccedenze alimentari

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La forza delle idee, la rete, la collaborazione, la capacità di guardare alle esigenze dei poveri ma anche dei giovani, delle persone sole, degli ammalati, dei parenti di chi è in ospedale. La “Locanda della fraternità è un luogo per tutti”.
È quanto emerso ieri nell’incontro svoltosi in via Galvani 44 a Tricase per l’inaugurazione delle nuove attrezzature della cucina della mensa, acquistate con un contributo a fondo perduto del GAL Capo di Leuca.
Sono intervenuti: il sindaco di Tricase Antonio De Donno, Mons. Vito Angiuli, Vescovo della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca; Antonio Ciriolo, Presidente GAL Capo di Leuca; don Lucio Ciardo, direttore della Caritas diocesana; Enzo Chiarello, presidente l’I.P.A.D. Mediterranean – Cooperativa Sociale; Donato Parisi, componente del Consiglio Direttivo del Banco delle Opere di Carità Puglia – Onlus (quest’ultimi due sodalizi partner del progetto di ammodernamento).
Mons. Angiuli ha sottolineato «l’importanza dei luoghi d’incontro tra le persone e della relazione tra tutti gli enti che operano nella diocesi».
Antonio Ciriolo ha messo in evidenza «la forza delle idee condivise capaci di realizzare obbiettivi che nascono dal sentirsi parte di un sistema».
«È un luogo in cui tutti possono venire stare insieme, dialogare. Aperta a pranzo dal lunedì al venerdì, accoglie 30 utenti quotidianamente», ha precisato don Lucio Ciardo, «abbiamo scelto di chiamarla “Locanda della Fraternità” perché diventasse un punto di ritrovo per ogni persona e non solo per chi ha delle difficoltà economiche».
Don Lucio ha anche fatto un appello: «Chi volesse donare il proprio tempo per il volontariato può fare richiesta inviando un’email all’indirizzo segreteria@caritasugentoleuca.it e le aziende possono sostenere la locanda donando beni alimentari, prodotti per la pulizia, utensili per la cucina e per la sala».
Enzo Chiarello ha evidenziato che «la Cooperativa Sociale, svolgerà il ruolo di fornitore di prodotti ortofrutticoli alla Locanda della Fraternità. Inoltre (come previsto dallo stesso Bando Intervento 3.2. “Mense Collettive”), fornendo anche quelli in eccedenza, dimostrerà anche alle altre aziende agricole che il recupero dello spreco può diventare risorsa. In questo modo, invece di smaltire i prodotti in discarica, essi vengono utilizzati per la preparazione di pietanze da distribuire a persone in situazioni di disagio economico. L’IPAD Mediterranean cercherà di raggiungere i principi fondanti del movimento cooperativo mondiale quali: la mutualità, la solidarietà, la democraticità, l’impegno, l’equilibrio delle responsabilità rispetto ai ruoli, lo spirito comunitario, il legame con il territorio in un equilibrato rapporto con lo Stato e le Istituzioni Pubbliche».
Il Banco delle Opere di Carità Puglia – Onlus, ente senza fine di lucro che si occupa del recupero dello spreco delle eccedenze alimentari, con lo scopo di farlo diventare risorsa a sostegno degli indigenti, come è stato sottolineato da Donato Parisi, svolge il suo ruolo statutario, sempre al servizio delle opere di carità presenti sul territorio nazionale, andrà ad approvvigionare la Locanda della Fraternità di derrate alimentari, provenienti principalmente dall’AGEA, attraverso il Programma europeo FSE – Fondo Sociale Europeo, svolgendo un’opera sociale e assistenziale su un territorio che ogni anno, purtroppo, evidenzia nuove povertà a quelle già esistenti.
Il Banco, in tutti questi anni, ha dato vita ad una rete di solidarietà che conta sull’adesione di circa 145 enti, ovvero associazioni, Caritas parrocchiali, confraternite, comuni, etc. tutti impegnati nel contrastare la povertà di natura alimentare.
Indicativamente, questa rete è in grado di aiutare circa 26mila persone in condizione di disagio economico.
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