Connect with us

Attualità

#iostoconerri e con la parola contraria

“Perché con coerenza e coraggio ha portato a termine una battaglia, mossa da un’idea che può non essere condivisa, ma che non deve lasciare indifferenti”

Pubblicato

il

di Stefano Verri


 


La TAV va sabotata per legittima difesa. La mia parola contraria sussiste e aspetto di sapere se costituisce reato”: Erri De Luca non si scompone nemmeno davanti ai giudici.


Non sa che, poco dopo, l’accusa che pende sulla sua testa cadrà definitivamente assolvendolo da una richiesta di reclusione per otto mesi che non solo lascerebbe strascichi in futuro nell’opinione pubblica, ma creerebbe un precedente quasi spaventoso, che rievoca il passato nerissimo di un’Italiaccia in fondo non troppo lontana.


“Istigazione al sabotaggio ai danni della società LTF” è ciò che ha condotto in tribunale Erri De Luca, poeta, scrittore, gran lavoratore, uno spirito libero insomma, un anarchico, come si definisce nel suo breve lavoro dello scorso gennaio, “La parola contraria”.


In soldoni, il De Luca rilasciava ormai più di due anni fa due semplici interviste all’HuffingtonPost e all’Ansa, nelle quali si schierava apertamente a favore del movimento NO TAV, giustificando l’uso di cesoie, semplici arnesi, non fucili o molotov come si è scritto su autorevoli testate. “Le cesoie sono utili a tagliare le reti, nessun terrorismo. Il sabotaggio è l’unica alternativa. La Tav è un’opera inutile”.


Marasma: avviso di garanzia, udienza preliminare e rinvio a giudizio, poi richiesta di pena ed assoluzione al primo grado: il reato non sussiste, non si può dimostrare un’immediata successione di eventi tra parole e azioni. È una storia già nota, i tiggì e i giornali ne parlano da lunedì 19 ottobre e dedicano pagine all’accaduto, celebrando o denigrando De Luca, esultando per una vittoria del buon senso e per un incubo almeno per ora terminato per la libertà di espressione. Ma pochi hanno notato l’inutilità di una farsa durata fin troppo, dal finale ovvio.

È stato evitato un paradosso imbarazzante che, tra l’altro, mette a nudo marchiani difetti di forma con cui la nostra Giustizia ha a che fare quotidianamente, al punto che un’eventuale condanna avrebbe rappresentato un caso più unico che raro. L’articolo 21 di Nostra Signora Costituzione garantisce a tutti “il diritto di mani­fe­stare libe­ra­mente il pro­prio pen­siero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” e stabilisce che inoltre “la stampa non può essere soggetta a censure”. Per contro, ci si accorge che il Codice Penale, all’articolo 414, punisce “chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati”.


Tralasciamo, ve ne prego, il fatto che il nostro c.p. risale al lontano 1930 e si porta dietro ovviamente la scomoda eredità di quel periodo, quando della Costituzione non si aveva neppure una lontana percezione, così come della libertà d’altronde. Risulta però quantomeno assurdo l’utilizzo dell’articolo 414 con tale accanimento nei confronti di un intellettuale, soprattutto se si pensa che i nostri onestissimi e insospettabili politici possono sproloquiare ed addirittura incitare all’uso di ruspe, non certo cesoie, contro campi-rom (e c’è da augurarsi non contro esseri umani…) e non solo, senza il benché minimo rischio di incorrere in un “processo al libero pensiero”. Un uomo politico è in grado di influenzare le masse meno di un intellettuale? Non esiste un libero arbitrio, intrinseco, secondo cui ogni cittadino può scegliere da sé se delinquere, pagandone tutte le conseguenze, o meno?


Fortunatamente solo tanto rumore per nulla, il solito tentativo di “colpirne uno per scoraggiarne altri cento”: non ce l’hanno fatta. E non ce la faranno perché dietro il movimento NO TAV non c’è un’organizzazione di “violenti, comunisti e nullafacenti”, spesso così maldipinti dai media, ma un’idea nobile, che non può essere processata, purtroppo quasi una chimera, che è quella di evitare un probabile dissesto idrogeologico dovuto al disboscamento massiccio della verde Val di Susa, oltreché una spesa evitabile che si dubita fortemente possa essere considerata un sano investimento per il nostro Bel Paese.


Non tutti sanno che gli operai continuano a rischiare la vita, fra giacimenti di uranio, amianto (proprio lui!) e la temibile pechblenda, altamente radioattiva, storie di tutti i giorni. L’Italia ha già tanti problemi dal punto di vista geofisico, economico e sociale, se la TAV rappresenta il progresso fate pure.


Per questo #iostoconerri, perché con coerenza e coraggio ha portato a termine una battaglia, mossa da un’idea che può non essere condivisa, ma che non deve lasciare indifferenti. Sto con Erri perché rimanendo anarchico non raccoglie che la totale indifferenza dei politicanti italiani, ma vanta addirittura il sostegno di quelli d’oltralpe, dove probabilmente c’è una concezione leggermente diversa dell’uomo di cultura. Sto con Erri perché, sebbene io parli come ultimo e forse meno esperto collaboratore di un free-press locale, non riesco a restare indifferente alle continue ed ingiustificate minacce che la libertà di pensiero subisce in Italia. E sto con Erri, perché ognuno ha diritto alla sua “parola contraria”.


Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Pubblicato

il

di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

Continua a Leggere

Attualità

I carabinieri portano la magia del Natale in reparto

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…

Pubblicato

il

Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati. 

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.

Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini. 

Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.

I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.

Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.

Continua a Leggere

Aradeo

Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…

Pubblicato

il

Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione 

I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;

Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni; 

un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi; 

il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese. 

Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.

Inoltre è stato notificata un Dacur  per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. 

Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.

Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.

L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.

La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa. 

Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti