Connect with us

Attualità

L’artigianato del Capo di Leuca in Fiera a Milano

Il “Capo S. Maria di Leuca”, unico Gal pugliese presente a Milano, avrà uno stand di oltre 50 mq alla XVIII edizione di “AF – L’Artigiano in Fiera”, la mostra-mercato dedicata all’artigianato di qualità

Pubblicato

il

Il Gruppo di Azione Locale “Capo S. Maria di Leuca” comunica che da lunedì 30 novembre a domenica 8 cicembre sarà presente con uno stand di oltre 50 mq alla XVIII edizione di “AF – L’Artigiano in Fiera”, la mostra-mercato dedicata all’artigianato di qualità che si svolgerà a Fieramilano (Rho-Pero), dove, grazie al contributo del PSL “Capo di Leuca 2015”, finanziato dal PSR Puglia 2007 – 2013, esporranno i propri prodotti cinque aziende del Capo di Leuca dei seguenti settori: agroalimentare, tessile, ceramica artistica, prodotti da forno e giunco.


L’evento fieristico radunerà anche quest’anno oltre 2.900 espositori, con prodotti provenienti da 113 Paesi del mondo, distribuiti su 150.000 metri quadri. L’accesso alla manifestazione sarà ad ingresso gratuito, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 22.30. “L’Artigiano in Fiera” è un evento unico al mondo: momento di incontro per conoscere e abbracciare le tradizioni e le culture del lavoro di oltre cento Paesi, in un’atmosfera di festa e condivisione. Un luogo dove il visitatore può entrare in contatto diretto con il mondo degli artigiani e possa sentire a casa.


L’artigiano è il vero ed unico protagonista. La passione l’intelligenza e la creatività di questi imprenditori sono magnifiche: ognuno riesce a dar vita alla tradizione della propria terra trasformandola in meglio, con prodotti nuovi, accattivanti, e, allo stesso tempo, innovativi, utili o semplicemente gustosi, se consideriamo il settore eno-gastronomico. La loro genialità è di riuscire a comunicare a tutti una bellezza che solo un prodotto fatto interamente a mano è in grado di conservare e quindi trasmettere.


Visitare il Capo di Leuca significa anche “scoprire” l’artigianato tipico. Quanta creta si è sedimentata tra le mani della gente di questo territorio. Ed è proprio questo che colpisce il visitatore: la positività di un’umanità in azione. Quanti giri ha compiuto il tornio per realizzare vasi, piatti, ciotole che sono andati ad abbellire le abitazioni di tutto il mondo. Testimonianza di una delle più antiche tradizioni, tramandata da padre in figlio, fin dai tempi dei Messapi. Il Capo di Leuca vanta una gloriosa e secolare tradizione nel campo dell’artigianato: le belle cose fatte in casa che hanno resistito all’avvento delle macchine e della tecnologia oggi costituiscono un autentico patrimonio per tutto il territorio. Centinaia i laboratori che quotidianamente operano sulle sapienti ed antiche tecniche artigiane.

Mani sporche, callose, indurite, screpolate e spaccate. Eppure mani delicate, sensibili, mobilissime, tattili: sono le mani degli artigiani del Capo di Leuca, strumento con cui l’uomo è diventato creatore di oggetti necessari a soddisfare in primo luogo i propri bisogni, a migliorare le proprie condizioni di vita, a realizzare la stessa esistenza. Il lavoro artigianale, essenzialmente manuale, è la prima forma di prolungamento del corpo umano, di realizzazione di sé che l’uomo ha trovato, espressione di creatività e di capacità di incidere sul mondo esterno, della natura e della materia.


Quanta abilità sartoriale per assumere un ruolo di primo piano nel mondo dei più affermati stilisti italiani!  La maestria artigianale che scaturisce dalle loro abili mani è sinonimo di qualità e prestigio. Non esiste la serialità, nel lavoro artigianale; non esiste lo standard che garantisce quantità e perfezione di un’intera produzione.


Attualità

Staffetta della solidarietà per bimbo di Melissano

Consegnato sussidio posturale a bambino della scuola dell’infanzia. La dirigente scolastica Roberta Manco: «Nobile gesto di aiuto che garantisce il diritto allo studio di uno splendido bambino e segno tangibile di solidarietà civica e sociale»

Pubblicato

il

Le cose belle, a volte, accadono.

Con ad una staffetta di solidarietà è stato consegnato il Sistema di postura dinamico X-Panda al plesso della scuola dell’infanzia San Giovanni XXIII di Melissano, sussidio indispensabile per garantire ad un bambino in situazione di fragilità inclusione scolastica e pari opportunità formative

rispetto ai piccoli compagni di scuola.

La ditta Orthogea, nella persona di Simona Moretto, ha consegnato il sussidio posturale alla presenza della dirigente scolastica Roberta Manco, dell’assessora Matilde Surano, del dirigente del Comune di Melissano Tommaso Manco, della Cooperativa Sociale Solidarietà di Parabita (presidente Claudia Nicoletti) e del dirigente dell’Ufficio

di piano di Gallipoli Eugenio Hofbauer.

«Grazie a questo dispositivo, il bambino potrà svolgere tutte le attività ludico didattiche al pari dei suoi coetanei», ha dichiarato la dirigente scolastica Roberta Manco «permettendo così un’inclusione scolastica reale e concreta. Abbiamo provato un’emozione indescrivibile alla consegna del sussidio, soprattutto nel vedere il sorriso del nostro bimbo finalmente comodamente seduto e partecipe».

Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione tra Comune di Melissano e Ufficio di Piano di Gallipoli. Una vera e propria staffetta di solidarietà: la richiesta è partita dalla scuola e dalla famiglia e, supportata dalle istituzioni locali, ha trovato terreno fertile e disponibilità nella Cooperativa Sociale Solidarietà di Parabita, che nel

giro di poco tempo ha acquistato e fornito il dispositivo.

«A tutti loro va il mio personale ringraziamento, quello della famiglia e di tutta la comunità scolastica dell’Istituto comprensivo Alliste – Melissano», ha concluso la dirigente Roberta Manco, «si è trattato di un nobile gesto di aiuto che garantisce il diritto allo studio di uno splendido bambino e, soprattutto, di un segno tangibile di solidarietà civica e sociale».

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Attualità

Incendio d’auto: distrutta una Clio, si indaga

Pubblicato

il

In fiamme nella notte un’auto di proprietà di una società intestata ad un uomo di 64 anni.

E’ l’ennesimo incendio notturno di autovetture in Salento e si è verificato alle ore 02:34 circa della nottata tra sabato e domenica a Cavallino.

Nel rione Castromediano è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce, in via Alberto Bertoli.

La macchina distrutta dalle lingue di fuoco è una Renault Clio grigia che era ferma in sosta sulla sede stradale.

Il lavoro del personale dei vigili del fuoco ha scongiurato il propagarsi dell’incendio e ulteriori danni a persone, cose o pericoli per la pubblica e privata incolumità.

Sul posto erano presenti i carabinieri della stazione di Cavallino. Le cause dell’evento sono in fase di accertamento.

Continua a Leggere

Attualità

Svolta in vista per la festa patronale di Taurisano

Una lettera al Vescovo segnala uno “stato d’agitazione” tra i cittadini per una decisione, a suo modo, storica: quella del parroco di escludere, dopo ben 148 anni, la ditta Parisi dall’allestimento delle luminarie per Santo Stefano

Pubblicato

il

Da “Il Gallo” cartaceo n.07 del 2025

a cura di Lor. Z.

La continuità nel segno della tradizione o il cambiamento in nome di una equa rotazione? È il bivio dinanzi al quale, a Taurisano, si pone la festa patronale di Santo Stefano. Una ricorrenza che si rinnova di anno in anno in nome di una fede lunga un millennio.

A sollevare oggi il dubbio è Antonio Montonato, presidente dell’Associazione Onlus “Idee Valori e Solidarietà”, che scrive al vescovo Mons. Vito Angiuli per attenzionare quella che, a suo dire, è una situazione che sta agitando gli animi dei miei concittadini.

Oggetto della missiva è la scelta, per la festa del prossimo agosto, di non incaricare la ditta Parisi dell’allestimento delle luminarie.

Quest’anno”, scrive Montonato a sua Eccellenza, “Don Gionatan (parroco della parrocchia della Trasfigurazione di N.S.G.C., NdR) ha escluso in modo dittatoriale la ditta Parisi, un’eccellenza locale che ha portato alla ribalta il nome della nostra Città a livello internazionale. La ditta Parisi”, continua la lettera, “dal 1876 (ossia per 148 anni) ha all’allestito nella nostra Città le strade e piazze del borgo, in onore del Santo Patrono Stefano, con devozione, lealtà e calore. Durante questi anni la ditta Parisi è stata più volte onorata di prestigiosi premi nazionali ed internazionali tra cui quello a Montecitorio”.

Una tradizione che, secondo Montonato, andrebbe rinnovata ad occhi chiusi, ma che “il parroco”, scrive, “vuole sconvolgere senza rispettare la storia secolare”.

L’argomento, rimbalzato anche sui social, è già oggetto di discussione in paese e, con tutta probabilità, è giunto alle porte della Diocesi già prima che Montonato mettesse mano al calamaio.

Ad ogni modo, il presidente di “Idee Valori e Solidarietà” adduce altre motivazioni a sostegno della sua tesi: “La festa patronale viene organizzata con le offerte libere dei cittadini, con gli sponsor offerti da attività commerciali ed artigianali locali e, da ultimo, con l’importante contributo economico, solitamente pari a 10mila euro, elargito dal Comune. Appare quindi insolito e discutibile il fatto che un parroco subentri nella gestione ed organizzazione della festa patronale, sostituendosi ai comitati costituiti ad hoc, arrivando a stravolgere le tradizioni locali, quelle tradizioni che si tramandavano di generazione in generazione”.

Ebbene è proprio qui che la matassa trova il suo bandolo: nelle funzioni del parroco in seno alle celebrazioni della festa patronale.

Tant’è che la Diocesi, cui abbiamo richiesto le ragioni di questa la scelta a suo modo storica, nel non ribattere a quanto sostenuto dal signor Montonato, risponde senza dare risposta. Ossia, rimanda al Regolamento diocesano per il Comitato Feste Religiose.

Il documento recita: “Presidente del Comitato è sempre il Parroco, che si avvale della consulenza del consiglio pastorale parrocchiale nel determinare quali feste celebrare, e nel dare gli orientamenti generali per lo svolgimento dei festeggiamenti esterni”. Allo stesso parroco spettano anche la nomina del presidente delegato; l’accoglimento della lista dei componenti il Comitato ed il compito di dare indirizzo circa il programma della festa.

Il ruolo assunto, nel caso specifico, da don Gionatan, quindi, appare tutt’altro che arbitrario, come la missiva inviata al vescovo vuol far intendere.

C’è tuttavia un passaggio che tiene aperta la discussione. Lo stesso regolamento diocesano specifica, al primo punto sull’argomento, che “il Comitato Feste è espressione della comunità parrocchiale. Quanto sta accadendo a Taurisano porta a chiederci se questo assunto, attorno alla festa di Santo Stefano, sia ancora osservato. Chiediamo a voi, quindi, di esprimervi, raccontandoci il vostro punto di vista. Scriveteci su WA al 371 37 37 310.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti