Attualità
Le nuove regole di Facebook
Troppa violenza, troppi nudi: il social network detta le nuove condizioni
Regole per evitare soprusi di ogni tipo o censura? Se ne discuterà a lungo ma intanto Facebook ha effettuato delle modifiche importanti, aggiornando aggiornato il transparency report, vale a dire quale documento presente in una pagina del social network e che viene aggiornato ogni sei mesi.
L’ultimo aggiornamento risale proprio a qualche giorno fa e le nuove regole a cui attenersi sono state illustrate dallo stesso Mark Zuckerberg, inventore e padre-padrone di Facebook. Le statistiche affermano che in sei mesi la quantità di contenuti rimossi per violazione delle leggi locali è cresciuta dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima raggiungendo le 9.707 unità.
È stata dunque aggiornata la pagina communitystandars, dove si trovano le regole generali che descrivono principalmente la tipologia di contenuti da non pubblicare o che si possono pubblicare, sul social network più famoso del mondo.
Terrorismo
Non è permesso fare mostra di sé su Facebook “alle organizzazioni coinvolte in attività terroristiche, nella criminalità organizzata, nella promozione dell’odio verso una certa categoria di persone sulla base del colore della pelle, dell’etnia, della nazionalità, della religione, del sesso, dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale, della disabilità o di una malattia. Rimuoviamo anche i contenuti che esprimono sostegno per le attività criminali e violente di questi gruppi”.
Immagini di nudo
Fuorilegge e bannabili le immagini di nudo con “glutei completamente a vista” e “immagini di seni femminili se includono il capezzolo” o “di rapporti sessuali”.
Vietati anche i nudi realizzati a computer (CGI nudity) e i messaggi di testo che descrivono in maniera esplicita atti sessuali. Il sito ha anche esplicitamente vietato vendette porno, come la condivisione di immagini nude, senza il consenso della persona (divieto già attuato da Twitter e Reddit).
Sono ammesse foto di donne che allattano, o immagini “che mostrano il seno con le cicatrici dovute alla mastectomia”.
Bullismo, molestie e violenza
“Non sono permesse le pagine che prendono di mira e umiliano una persona, le immagini alterate per umiliare qualcuno, la diffusione di informazioni personali per ricattare o molestare qualcuno, l’invio ripetuto e costante di richieste di amicizia e messaggi non desiderati. Le “persone non pubbliche” sono persone che non hanno attirato su di sé le attenzioni dei media e nemmeno l’interesse dell’opinione pubblica per via delle proprie azioni o della loro professione”. Sono naturalmente consentite le critiche ai personaggi pubblici, ma “rimuoviamo le minacce credibili, così come i messaggi di odio”.
Sarà rimossa “ogni minaccia credibile di violenza verso altre persone, e minacce di furto, vandalismo e danni finanziari”; non consente “la promozione dell’autolesionismo e del suicidio, e nemmeno la pubblicazione di contenuti che prendono di mira persone che si sono suicidate o che hanno provato a farlo”.
Droga ed alcol
Non è consentito agli utenti di utilizzare il social “per mettersi d’accordo sull’uso di droghe ed alcol, ma consente di chiedere la legalizzazione delle droghe o di pubblicare informazioni al riguardo”.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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