Attualità
Cultura e turismo in Puglia: monitoraggio degli effetti covid

Raccogliere informazioni quanto più ampie e dettagliate sui pesantissimi effetti dell’epidemia COVID-19 sui comparti strategici della Cultura e del Turismo in Puglia, i primi ad essere entrati in questa drammatica crisi, per meglio calibrare e indirizzare le azioni e gli interventi straordinari di sostegno che la Regione Puglia ha già messo in campo e quelli ulteriori che interverranno nei prossimi giorni. E’ questa la finalità del monitoraggio al via fra gli operatori del turismo e della cultura pugliesi che possono compilare i questionari online disponibili fino al prossimo 3 maggio su DMS/Digital Management System – il nuovo ecosistema digitale integrato del Turismo e della Cultura della Regione Puglia.
Dopo un’indagine preliminare del Distretto Puglia Creativa, condotta su un campione di 225 imprese del settore culturale e creativo agli inizi della crisi, e in attesa di un monitoraggio nazionale promesso da tempo ma non ancora realizzato, l’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia ritiene opportuno estendere l’indagine al più ampio numero possibile di operatori, non solo della Cultura, ma anche del Turismo, a maggior ragione con la conferma del lock-down al 3 maggio.
Il monitoraggio, condotto in collaborazione con l’Osservatorio culturale del Piemonte e in coordinamento con Emilia Romagna e Toscana, in modo da poter disporre di dati omogenei e confrontabili a livello nazionale, intende coinvolgere, oltre all’intera filiera della Cultura, della Creatività e dello Spettacolo – Musei, Biblioteche, Archivi, Librerie, Teatro, Musica, Danza, Spettacolo viaggiante, Cinema, Audiovisivo, Gaming, Editoria, Comunicazione, Design – anche il comparto allargato del Turismo, comprendente, non solo le strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, ma anche agenzie di viaggio e tour operator, guide e accompagnatori turistici, stabilimenti balneari, sale ricevimenti, ristoranti, centri congressi e termali, parchi avventura e divertimento, porti turistici.
Tutti drammaticamente accomunati da una chiusura la cui fine non è al momento prevedibile, mentre la riapertura non potrà di certo avvenire alle condizioni e con i numeri finora conosciuti.
I questionari, a partire da quella che sarebbe stata la programmazione turistica 2020 in condizioni normali, indagano quante prenotazioni sono state cancellate e quante rimborsate o da rimborsare, quanti arrivi annullati, quanti lavoratori collocati in cassa integrazione o licenziati, quanti lavoratori stagionali non saranno assunti, quanti eventi annullati.
Si richiederà quindi una stima dei mancati guadagni e degli impatti economici sul turismo ingoing e outogoing, la segnalazione degli strumenti/strategie adottati o che si ritiene opportuno adottare per far fronte alla crisi e, infine, una valutazione circa le misure/azioni più adeguate da adottare per la ripartenza.
Con riguardo al comparto culturale saranno approfonditi i mancati ingressi e relativi incassi per gli istituti e luoghi della Cultura, teatri, cinema, gli impatti derivanti dall’interruzione del rapporto con le scuole (visite guidate, laboratori, eventi, etc.) e dei contratti di fornitura per prestazione e ricezione di servizi.
Occorre poi valutare gli impatti economici, quanto gli operatori del settore siano in grado di usufruire delle misure nazionali di sostegno all’impresa e al reddito e quali iniziative sia possibile mettere in campo per una fruizione alternativa di prodotti/contenuti culturali attraverso il digitale.
Il monitoraggio avverrà tramite questionari molto semplici da compilare direttamente online sulla piattaforma dms.puglia.it, previo accesso tramite credenziali SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale – e registrazione, se non già presente, della propria impresa/attività. I dati raccolti, nel rispetto della vigente normativa in materia di privacy, saranno analizzati e utilizzati solo in forma aggregata e costituiranno un database estremamente importante a supporto delle decisioni dell’Amministrazione regionale per gestire al meglio l’emergenza presente e programmare il futuro.
Nella consapevolezza che gli effetti del lock-down non si limiteranno esclusivamente ai giorni di chiusura dei luoghi della Cultura e del Turismo, ma impatteranno pesantemente sulla programmazione dei mesi a venire, a causa dell’inevitabile trasformazione dei comportamenti di consumo e delle considerazioni di cautela e di sicurezza da parte di partner, operatori e fornitori provenienti da fuori regione.
Loredana Capone: “Attiveremo le contromisure più idonee”
“Nella gravissima crisi che la Cultura e il Turismo stanno attraversando”, commenta l’assessore all’industria turistica e culturale Loredana Capone, “è fondamentale che chi ha responsabilità politica e amministrativa mantenga i nervi saldi e la lucidità necessaria per attivare le contro-misure più idonee ad aiutare le imprese e i lavoratori del settore che oggi non riescono ad intravedere l’uscita dal tunnel”.
“Per questa ragione”, continua l’assessore regionale, “dopo avere attivato le prime misure tampone nel confronto quotidiano con il Governo nazionale, la Conferenza delle Regioni, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, riteniamo opportuno condurre adesso un monitoraggio a tappeto, ascoltando direttamente tutti gli operatori che lo vorranno, per effettuare una ricognizione puntuale dei danni subiti in termini di mancati guadagni, extra-costi e conseguenze lavorative e sociali. È utile quindi che gli operatori pugliesi del turismo e della cultura partecipino a questa ricognizione che non è fine a sé stessa, ma aiuterà l’amministrazione regionale a indirizzare i propri interventi nella direzione più giusta”.
“La prossima settimana”, anticipa, “si insedierà il nuovo Comitato di Indirizzo e Sorveglianza dell’Osservatorio turistico regionale, composto da rappresentanti dell’Anci e delle associazioni di categoria, che avrà anche il compito di valutare i dati del monitoraggio”.
“Parallelamente”, conclude Loredana Capone, “prosegue senza sosta l’attività di liquidazione dei pagamenti pregressi al ritmo di 40/50 determine dirigenziali a settimana, nonché la predisposizione da parte del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio e degli Enti partecipati (Pugliapromozione, Teatro Pubblico Pugliese-Consorzio regionale per le Arti e la Cultura, Apulia Film Commission) di un rilevante pacchetto di ulteriori azioni ed interventi che confluiranno nei prossimi giorni in un Piano Straordinario di sostegno al comparto su cui saranno dirottate tutte le risorse disponibili del bilancio regionale, in aggiunta e ad integrazione delle misure statali già pianificate”.
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
Alessano
Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento
Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

“Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.
L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.
I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.
L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.
Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).
“Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.
Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.
Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.
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Attualità
Scivolone a Maglie: il 25 aprile diventa Festa della Repubblica
Clamorosa svista sui manifesti del Comune e non è la prima: un anno fa la foto dell’attore Gifuni al posto di quella di Aldo Moro. E c’è anche chi dice “errore voluto per cancellare vero significato della Liberazione”

Maglie, i manifesti comunali confondono il 25 aprile con la Festa della Repubblica: polemiche e sconcerto
A Maglie il 25 aprile arriva… con una svista. In questi giorni, i cittadini hanno notato affissi nei punti principali della città dei manifesti del Comune che annunciano le celebrazioni per la “Festa della Repubblica”, dimenticando però che la data in questione è quella del 2 giugno.
Il 25 aprile, infatti, è storicamente e istituzionalmente riconosciuto come la Festa della Liberazione, giornata simbolo della fine del nazifascismo in Italia.
Una svista? Forse. Ma in città c’è chi si chiede se si tratti di un errore davvero casuale o se ci sia, invece, una scelta più sottile dietro, considerando l’orientamento politico di centrodestra dell’attuale amministrazione comunale.
Non sarebbe la prima volta che a Maglie si inciampa sulla memoria storica. I più attenti ricorderanno il clamoroso scivolone di un anno fa, quando furono realizzati manifesti commemorativi per Aldo Moro… con la foto di un attore che lo interpretava (Gifuni), anziché del vero statista magliese.
Il gruppo di opposizione “Maje Noscia” ha commentato così l’accaduto con un post sui social:
“CHE CONFUSIONE!!!
A Maglie si anticipano le celebrazioni: sembra infatti che la Festa della Repubblica sia arrivata con un mese e mezzo d’anticipo, confusa con il 25 aprile che pare quasi scivolare via, confuso con un’altra ricorrenza.
Un refuso? Forse, ma l’ennesimo…
Anche gli errori più piccoli, quando toccano la memoria storica, ci ricordano quanto sia fondamentale conoscere — e riconoscere — la Storia.
Perché senza studio, attenzione e consapevolezza, si rischia di confondere le date… e, più grave ancora, il senso.
Il 25 aprile celebriamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ricordarlo con esattezza è un dovere. Civico, culturale e democratico.”
La speranza è che, al di là delle appartenenze politiche, si possa riportare al centro l’importanza del rispetto per la memoria collettiva e per le ricorrenze che hanno segnato la storia democratica del nostro Paese.
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