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Attualità

La Notte della Taranta conquista la Corea del Sud e Vienna

Sdoppiata per la prima volta in due band distinte, l’Orchestra Popolare ha conquistato il pubblico delle Olimpiadi invernali a PyeongChang e gli ospiti del Charity Ball dell’Osce,  nel palazzo imperiale Hofburg di Vienna

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Straordinaria accoglienza in Corea del Sud e a Vienna per la La Notte della Taranta. Sdoppiata per la prima volta in due band distinte, l’Orchestra Popolare ha conquistato il pubblico delle Olimpiadi invernali a PyeongChang e gli ospiti del Charity Ball dell’Osce,  nel palazzo imperiale Hofburg di Vienna.


Il 23 febbraio a dividere le due formazioni di musicisti, cantanti e ballerini c’era solo il fuso orario ma ritmo ipnotico del tamburello, pizzica e ballate pop hanno, per una notte, stregato il cielo a cinque cerchi della Corea e la sala del gran ballo della principessa Sissi.


Inserito nel programma di eventi collaterali organizzati dalle istituzioni coreane per le Olimpiadi invernali, lo spettacolo di musica popolare si è svolto all’Olympic Festival Park di PyeongChang. Tre concerti sold out per i sette artisti della Taranta Alessia Tondo (cantante e tamburello), Giuseppe Grassi (mandola), Attilio Turrisi (chitarra), Carlo De Pascali (tamburello), Giuseppe Astore (violino), Lucia Scarabino (ballerina) e Stefano Campagna (ballerino). La delegazione italiana, guidata dal sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo, e dal direttore artistico del Festival Luigi Chiariatti, è stata accolta dall’ambasciatore italiano in Corea Marco della Seta e dalla direttrice dell’Istituto italiano di Cultura  Paola Cicolella. Il Tour dell’Orchestra ha fatto anche tappa nella nuovissima biblioteca Starfield nel Centro Coex di Seoul per un concerto a stretto contatto con il pubblico di lettori. Grande interesse anche dalla stampa estera: Arirang TV, canale satellitare che trasmette in lingua inglese, ha ospitato l’Orchestra nel programma di approfondimento culturale Heart to Heart. Alessia Tondo e Lucia Scarabino hanno raccontato la magica atmosfera del Concertone e la capacità della pizzica di creare comunità che danzano.


E la Taranta con il suo dirompente ritmo ipnotico ha fatto ballare gli ospiti del prestigioso Charity Ball dell’OSCE, appuntamento annuale serata di gala a favore della cooperazione in Europa.


L’Orchestra Popolare diretta dal maestro Daniele Durante a mezzanotte ha trasformato la sala del gran ballo di Vienna in una piazza danzante. Ministri degli esteri, ambasciatori, rappresentati del mondo economico e sociale d’Europa dopo l’elegante valzer si sono scatenati con le pizziche salentine.


In un viaggio sonoro, dal passato al presente sul battito del tamburello, simbolo della tradizione salentina, l’Orchestra della Taranta ha proposto uno spettacolo carico di energia. Sul palco del Charity Ball:  Alessandra Caiulo, Enza Pagliara e Antonio Amato (voci),  Antonio Marra (batteria), Roberto Chiga (tamburello) Stefano Rielli (basso e contrabasso), Gianluca Longo (mandola) Roberto Gemma (fisarmonica), Nico Berardi (fiati) e i ballerini Serena Pellegrino e Piero Balsamo.

L’attività della Fondazione La Notte della Taranta è stata selezionata dalla Missione Permanente d’Italia presso l’OSCE di Vienna, per la promozione dell’attività artistica a sostegno della pace nel mondo.


L’11 gennaio 2018 si è inaugurato l’anno di presidenza italiana dell’OSCE, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, e l’Orchestra ha reso omaggio al multiculturalismo europeo con Kalinifta, canto in grico. Ad accogliere il Presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Manera, gli artisti guidati dal direttore artistico Daniele Durante e il presidente nazionale dell’ANMB (Associazione nazionale maestri di ballo) Pierluigi Petracca, c’era l’ambasciatore Alessandro Azzoni.  


Massimo Manera (Presidente Fondazione La Notte della Taranta): “Abbiamo anche in questa occasione esportato l’immagine della Puglia autentica. Da vent’anni La Notte della Taranta attrae nel Salento nuovi visitatori favorendo l’incremento del turismo e della conseguente ricaduta positiva sull’’indotto economico.  Spingerci verso l’estremo Oriente è stato un preciso obiettivo della Fondazione. Intraprendere nuovi percorsi di dialogo significa dare la possibilità non solo di far conoscere la nostra terra e la nostra cultura  ma aprire un mercato nuovo. Ringrazio l’Istituto italiano di Cultura e l’Osce che hanno creduto nella qualità musicale e artistica dell’Orchestra. Oltre all’organizzazione del Festival con le sue 18 tappe e del Concertone,  lavoriamo su progetti di valorizzazione e conoscenza della cultura popolare salentina che consentano di superare ogni confine e gli straordinari risultati di Vienna e Seoul sono la conferma che la strategia intrapresa dalla Fondazione è  quella giusta”.


Ivan Stomeo (consigliere CdA Fondazione La Notte della Taranta): “E’ stato motivo di grande orgoglio rappresentare la cultura italiana alle Olimpiadi di PyeongChang. Abbiamo registrato un interesse senza precedenti non solo da parte dei coreani ma di giornalisti, blogger e sportivi provenienti da ogni parte del mondo che grazie a questo tour dell’Orchestra oggi conosce il valore della nostra tradizione. L’attività dell’Istituto di Cultura e il gran lavoro di collaborazione con la Fondazione ha permesso di raggiungere questo importante traguardo. Ringrazio l’ambasciatore Marco della Seta che ha reso la nostra permanenza in Corea del Sud un’occasione di reale scambio culturale. Melpignano sarà ben lieta di accogliere tutte le persone che in questi giorni hanno manifestato la volontà di visitare la Puglia  e partecipare alla grande festa del Concertone il 25 agosto”.


Attualità

Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano

“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

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«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.

Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.

Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.

Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.

«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».

I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).

«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.

«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.

L’IMPIANTO

Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.

Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.

Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.

L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.

I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.

MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE

I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.

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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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