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Attualità

Otranto: workshop internazionale d’arte contemporanea sul tema delle migrazioni

Prende il via lunedì 12 dicembre ad Otranto il workshop internazionale d’arte contemporanea, finalizzato alla trasformazione del relitto della motovedetta albanese

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Prende il via lunedì 12 dicembre ad Otranto il workshop internazionale d’arte contemporanea, finalizzato alla trasformazione del relitto della motovedetta albanese “Kater I Rades” in un’opera dedicata all’umanità migrante e ai dispersi per mare durante le migrazioni. Sono otto i giovani artisti che parteciperanno al progetto coordinato dallo scultore greco Costas Varotsos. Dall’infuocato scenario nordafricano e mediorientale giungono Rami Farah (Siria) e Mohamed Ziada (Egitto). Da Cipro, cuore delle contraddizioni europee arriva Victoria Lenidou. Dall’altra sponda dell’Adriatico, ancora in cerca di un equilibrio, giunge Dusica Ivetic (Montenegro). Arta Ngucaj e Arben Veqiraj, artisti di origine albanese, che sul tema della clandestinità e degli sbarchi hanno esercitato molta della loro arte. Infine dall’Europa, alle prese con una crisi che non è solo economica ma che investe i valori fondanti dell’accoglienza e della solidarietà, arrivano Raffaela Zizzari (Italia) e Sandra Lorenzi (Francia).


Compito dei giovani artisti che parteciperanno all’iniziativa sarà quello di creare un dialogo tra la comunità di Otranto e l’opera del maestro Varotsos, attraverso un vero itinerario di ricerca e di scoperta che si concretizzerà nell’allestimento di una mostra di tutti i materiali prodotto dagli artisti. Il contesto della mostra sarà Otranto con i suoi monumenti, le sue istituzioni e i suoi cittadini. Un vero progetto di arte pubblica, incentrato sul rapporto tra l’arte e la comunità esercitato su un tema delicatissimo, come quello delle migrazioni e del rapporto con l’altro. Il progetto, ideato dalla cooperativa Artemisia, si è reso possibile grazie alla collaborazione con la Biennale dei Giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo, che ha contribuito fattivamente al coinvolgimento degli artisti. Il workshop, inserito nel programma del Capodanno dei Popoli, si concluderà con l’allestimento di una mostra che coinvolgerà spazi pubblici e privati della città di Otranto, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e i molti turisti che raggiungeranno la città idruntina per le festività natalizie, intorno al tema delle migrazioni, pagina mai chiusa per il Salento.

“L’arte contemporanea”, dichiara l’assessore provinciale alle Politiche giovanili e Pace Bruno Ciccarese, “ è uno strumento attraverso cui una Comunità può riflettere sulla sua identità e sul suo ruolo nella contemporaneità, rispetto a vicende che hanno la dimensione della storia. Questo è il motivo della scelta di Otranto di ospitare questa opera d’arte e il workshop che lo accompagna”. Il progetto, voluto dal Comune di Otranto e dall’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, si avvale del sostegno della Regione Puglia (assessorati al Mediterraneo, al Turismo e alle Politiche Giovanili), della Provincia di Lecce, del patrocinio dell’Unesco, dell’Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati (Unhcr) e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), del Consolato d’Albania in Italia.


Attualità

La spiaggia più felice d’Italia è nel Salento

Secondo uno studio effettuato mediante un software di riconoscimento facciale, le “Maldive del Salento” a Pescoluse (marina di Salve) è la spiaggia italiana che riesce a strappare i sorrisi più grandi ai visitatori

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Pescoluse, marina di Salve, spiaggia da tutti conosciuta come le Maldive del Salento, è la spiaggia più felice d’Italia ed una delle più felici al mondo.

In uno studio commissionato da un’agenzia di viaggi specializzata in affitti di ville di lusso, un software di riconoscimento facciale ha analizzato migliaia di foto Instagram e, sulla base dei sorrisi catturati, ha identificato la spiaggia più felice.

Pescoluse è famosa per la sabbia finissima e bianca, le acque turchesi e il fondale basso, che la rendono ideale per le famiglie.

È circondata da dune di sabbia e vegetazione mediterranea, creando un paesaggio naturale intatto.

La tranquillità e la bellezza del luogo hanno conquistato i turisti di tutto il mondo.

La spiaggia di Marina di Pescoluse è anche in cima alla classifica delle spiagge più felici al mondo.

Per elaborare il concetto di “spiagge felici”, lo studio si è riferito a quei luoghi in riva al mare che, oltre a essere esteticamente belli, riescono a suscitare sensazioni di gioia e soddisfazione per chi le visita.

L’intelligenza artificiale ha identificato le spiagge che riescono a strappare i sorrisi più grandi ai loro visitatori.

Sono questi, secondo gli esperti, i segnali inequivocabili di un’esperienza di vacanza positiva e gratificante.

Secondo il riconoscimento facciale quella delle Maldive del Salento è la spiaggia che ha strappato i sorrisi più grandi nel campione di persone analizzato, meritandosi il titolo di spiaggia più felice d’Italia.

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Appuntamenti

Esplorare l’abbandono: focus sul Salento

Contest Fotografico promosso dall’Ordine degli Architetti PPC, in collaborazione con l’Associazione Tempo di scatto, aperto agli iscritti e alle iscritte di tutti gli Ordini nazionali. Obiettivo del Contest favorire una riflessione sulla rigenerazione dei luoghi a partire dal dato visivo su degrado, abbandono, consumo di suolo, nel nostro territorio. Partecipazione entro il 23 aprile e Mostra conclusiva in maggio

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Favorire la riflessione sul consumo del suolo nel Salento attraverso un’analisi visiva dei tanti beni urbani in stato di abbandono e degrado presenti sull’intero territorio della città capoluogo e dell’intera provincia salentina: è l’obiettivo del Contest fotograficoEsplorare l’abbandono” promosso e organizzato dall’ Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce in collaborazione con l’associazione fotografica Tempo di Scatto.

Aperto a tutti gli Ordini nazionali, e focalizzato esclusivamente sul territorio salentino, l’invito a partecipare (già sul sito dell’Ordine Architetti, clicca qui), interpreta l’abbandono come «una dinamica che, suscitando emozioni profonde e riflessioni inattese, consente di esplorare la bellezza nel degrado e la storia celata tra le rovine. Camminando in luoghi abbandonati come ville e fabbriche dismesse», osservano ancora gli organizzatori, «si crea un dialogo con il tempo, dando vita a narrazioni che raccontano di vite passate».

Il Contest fotografico, con scadenza per l’invio foto fissata al 23 aprile, costituisce il primo momento di un progetto a più vasto raggio che includerà, nei successivi step, percorsi guidati ricognitivi e l’invito a produrre specifici contributi di idee per la futura riqualificazione e rigenerazione anche alla luce dell’atlante dei luoghi individuato dalle suggestioni fotografiche e dalle immagini, che dovranno essere caratterizzate da specifici requisiti tecnici.

Le foto, infatti, saranno valutate alla luce di quattro distinti criteri: pertinenza, impatto, qualità della foto, visioni e originalità e, una volta selezionate, andranno a comporre una Mostra conclusiva prevista nel maggio prossimo, mentre tra quelle ritenute idonee 10 immagini saranno pubblicate on line sulla piattaforma dell’Ordine.

«Il tema dell’abbandono nel nostro territorio è quanto mai cogente e merita una riflessione puntuale e approfondita», sottolinea Tommaso Marcucci, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce, «ed è la ragione per cui abbiamo accolto con grande favore la proposta dell’associazione Tempo di scatto facendo nostre le ragioni e gli obiettivi del progetto che, peraltro, prevede step successivi alla Mostra finale come percorsi guidati ricognitivi e l’invito a individuare per ognuno dei luoghi fotografati ipotesi di possibili future riqualificazioni. Ecco, dunque, che esplorare l’abbandono può significare, grazie all’esplorazione visiva e fotografico, immergersi in storie non raccontate, riconoscendo la fragilità e la resilienza come condizioni costitutive proprie del vivente in tutte le sue forme. La mostra fotografica con cui si concluderà il progetto costituirà, come già quella su i paesaggi della Xylella, promossa e organizzata dal nostro Ordine negli scorsi anni, un’opportunità ulteriore di conoscenza del territorio e per sottolineare la complessità e l’urgenza della rigenerazione urbana. Chiamare a raccolta la nostra comunità nazionale su questi temi, consapevoli anche di quanto negli anni il Salento sia divenuta terra di forte attrazione e appeal, riteniamo possa agevolare uno scambio proficuo di riflessione e di buone pratiche».

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Attualità

«Stiamo costruendo il futuro di Matino»

Videointervista con le anticipazioni dell’intervista al sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma in uscita, in versione integrale, sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”

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di Giuseppe Cerfeda

Dal Premio nazionale ELOGE per la buona governance, ai progetti per il futuro.

Il sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma ospite in redazione.

I finanziamenti del PNRR, i progetti già realizzati, l’attenzione per il centro storico, l’albergo diffuso, il desiderio di restituire alla comunità la Storica Cantina Matinese, il terzo mandato, la preoccupazione per la diffusione della droga nel nostro territorio, tra gli argomenti trattati.

Nel video in basso un’anticipazione dell’intervista che sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”, in distribuzione nel fine settimana.

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