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Attualità

Poste ancora chiuse a Corsano: convocata manifestazione

“Cittadini esasperati, offesi e umiliati”: il PD cittadino invita il paese a scendere in piazza, mentre il Comune chiede “incontro urgente alla direzione provinciale”

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Tiene banco a Corsano il tema Poste Italiane, per via della chiusura dell’unico Ufficio Postale del paese da ormai alcuni mesi.


In queste ore un nutrito gruppo di iscritti al PD corsanese ha raccolto in una note le preoccupazioni ed il malcontento del paese per come segue: “Preoccupati delle tensioni sociali che si stanno manifestando in relazione alla chiusura dello sportello di Poste Italiane di Corsano, con la presente raccolta di firme, ritengono di dover sottoporre alle autorità in indirizzo le seguenti considerazioni.


E’ noto che con provvedimento del 6 dicembre scorso la sede di Poste Italiane corrente in Corsano alla via Don Minzoni è stata chiusa promettendo la sua riapertura per il 14 gennaio 2025.


Sta di fatto che Poste Italiane non ha ritenuto necessario adottare misure alternative alla chiusura della sua sede come ad esempio poteva essere la collocazione di un container o di un camper da situare di fronte alla sede di postale, nel piazzale antistante.


Corsano è un comune di circa 5.100 abitanti e la funzione degli sportelli di Poste Italiane è indispensabile sotto numerosi aspetti da quello sociale a quello economico, da quello professionale a quello finanziario.


Pur tuttavia i correntisti ed avventizi corsanesi sono stati costretti (nel senso vero del termine) a rivolgersi allo sportello di Poste Italiane di Alessano, comune posto a 3 chilometri di distanza dove sono stati trasferiti tutti i rapporti intrattenuti dai cittadini con Poste Italiane.


Non risulta fruibile ai cittadini corsanesi nemmeno lo sportello POSTAMAT per le operazioni da effettuare all’esterno di Poste Italiane.


Inoltre, tale sportello, dedicato solo all’utenza corsanese, è aperto solo dalle 12.30 alle 13.30.


Tenuto conto delle difficoltà dell’utenza della fascia più debole di poter continuare a doversi recare in altro comune per il disbrigo di propri rapporti, ci si chiede come mai Poste Italiane non abbia ritenuto opportuno cercare e trovare soluzioni per il mantenimento dello sportello di Corsano nella stessa cittadina anche se in forma provvisoria e precaria in attesa della fine dei lavori “infrastrutturali”.

Va segnalato che Poste Italiane nel dispetto di quanto annunciato (riapertura per il 14 gennaio 2025) ha prorogato la chiusura al 31 gennaio 2025 servendosi di un semplice avviso collocato sulla porta della sede corsanese e proprio in queste ore ha ulteriormente comunicato nello stesso modo la proroga al 26 febbraio 2025.


I cittadini di Corsano esasperati, offesi, umiliati e trascurati nella loro dignità, chiedono, per quanto detto che poste italiane voglia immediatamente provvedere all’apertura di uno sportello provvisorio a Corsano preferibilmente di fronte alla sede di Poste Italiane con l’installazione di un container o di un camper che possano supplire alle incombenti necessità dell’utenza.


Chiedono che sua Eccellenza il Prefetto, il Procuratore della Repubblica di Lecce e le altre Autorità in indirizzo vogliano vigilare affinché l’interruzione di pubblico servizio venga rimossa immediatamente e ripristinata finalmente una razionale risposta ai bisogni della cittadinanza.


Siamo certi che la situazione troverà soluzione con l’adozione di un minimo di buon senso e con il rispetto dei cittadini di Corsano.

E chiedono che i cittadini di Corsano vogliano condividere questo documento con la convinta sottoscrizione dei principi contenuti.


Vi diamo appuntamento per una pacifica manifestazione di dissenso per sabato 15 febbraio 2025 dalle ore 10.00 alle ore 12.00

nei pressi deli uffici di Poste Italiane in Via don Minzoni a Corsano per la formazione di un comitato che si occupi di affrontare le opportune azioni politiche e legali per la soluzione del gravoso problema“.


Il Comune di Corsano intanto, sui suoi canali ufficiali, fa sapere di aver “richiesto un incontro urgente con la direzione provinciale al fine di ottenere chiarimenti puntuali anche in ragione dei notevoli disagi che la cittadinanza sta subendo“.


Attualità

Imparare a salvare vite: corso per uso defibrillatore

A Nardò BLSD Retraining,” basic life support and defibrillatore”, con consegna di certificato IRC necessario per l’utilizzo del macchinario

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Sabato 17 Maggio alle ore 9 in Via Boito n. 22 Nardò presso la sede operativa dell’ASC Comitato Provinciale Lecce, si svolgerà il corso BLSD Retraining, ” basic life support and defibrillatore “.

Alla fine del corso i partecipanti riceveranno il certificato IRC necessario per l’utilizzo del defibrillatore.

Con Asc, puoi salvare una vita.
Per info e prenotazioni ASC Comitato Provinciale Lecce tel. 3476501102 mail. lecce@ascsport.it

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Appuntamenti

Il mondo del lavoro, la cura, le discriminazioni 

A scuola con la consigliera di parità della Provincia di Lecce, Antonella Pappadà, per imparare a riconoscere e affrontare le discriminazioni nel mondo del lavoro. Venerdì 11 aprile appuntamento al Liceo scientifico Da Vinci, a Maglie

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Il mondo del lavoro, la cura, le discriminazioni sono i temi al centro del nuovo ciclo di incontri formativi organizzati nell’ambito del progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione”, ideato e realizzato dalla consigliera di parità della Provincia di Lecce.

Ad affrontarli, tra i banchi di scuola, è la stessa consigliera Antonella Pappadà che, proprio in virtù del suo ruolo di sentinella del territorio, ha scelto di confrontarsi direttamente con le studentesse e gli studenti delle quattro scuole superiori coinvolte, in via sperimentale, nel percorso progettuale: Meucci di Casarano, Olivetti di Lecce, Giannelli di Parabita e Da Vinci di Maglie.

«Credo che la migliore forma di prevenzione venga dalla conoscenza. Ecco perché», spiega Antonella Pappadà, consigliera di parità provinciale, «ho ritenuto necessario affrontare questi temi con le ragazze e i ragazzi che saranno le lavoratrici e i lavoratori di domani. È fondamentale sapere che possono esserci problematiche, come le discriminazioni sul posto lavoro, e quali sono i riferimenti e gli strumenti per affrontarle e rimuoverle. Proprio la consigliera di Parità della Provincia ha, tra gli altri, questo compito e può assistere chi ne è vittima».

Il terzo ciclo di incontri formativi previsto dal progetto è partito il 14 marzo al Meucci di Casarano ed è proseguito il 28 marzo all’Olivetti di Lecce e il 3 aprile al Giannelli di Parabita, dove, insieme alla consigliera Pappadà, è intervenuta come testimonial anche Stefania Monosi, presidente del Consiglio notarile di Lecce.

L’ultimo appuntamento è in programma venerdì 11 aprile, nel Liceo scientifico Da Vinci, a Maglie.

Il Progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione è un percorso triennale di formazione e sensibilizzazione sul tema della parità di genere nel lavoro, strutturato in tre moduli, uno per ciascun anno scolastico, inseriti tra le attività dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) delle quattro scuole superiori coinvolte.

Tra gli obiettivi generali: imparare a riconoscere stereotipi e pregiudizi, diffondere l’educazione e la formazione alla parità di genere nel lavoro, favorire la conoscenza e la possibilità sia per le donne che per gli uomini di accedere ad un lavoro dignitoso e, ancora, promuovere una cultura di parità di genere per sradicare le iniquità anche nei confronti delle persone con disabilità.

Il primo modulo intitolato “Oltre gli stereotipi”, rivolto alle classi del terzo anno, è stato avviato a dicembre con il ciclo di incontri “Stereotipi e pregiudizi: che cosa sono e quali sono quelli più diffusi”,affrontato dalle esperte di politiche di genere Michela Di Ciommo ed Elisa Rizzello.

Il secondo ciclo “La scienza ha un genere? è stato sviluppato da studiose e affermate professioniste, tra cui, Cristina Mangia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR, Elisabetta De Marco, docente universitaria e ricercatrice nel settore scientifico disciplinare di Pedagogia sperimentale, Maria Antonietta Aiello, pro rettrice di UniSalento e docente ordinario di Tecnica delle Costruzioni, Serena Arima, docente di Statistica presso UniSalento, Fabiana De Santis, manager e ingegnera gestionale specializzata in sviluppo aziendale e gestione dell’innovazione, Carola Esposito Corcione, professore associato in Sistemi, metodi e tecnologia dell’ingegneria chimica e di processo presso UniSalento e socia fondatrice della sturtup Womat.

Il percorso progettuale si concluderà con l’ultimo ciclo di incontri sul tema Il rispetto e la violenza di genere: quale percezione nelle/negli adolescenti”.

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Attualità

Da giugno niente più treni diretti da Roma alla Puglia!

Tornare in Salento in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti. L’on. Andrea Caroppo vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, scrive all’Amministratore Delegato di Trenitalia, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti verso la Puglia»

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Non c’è niente da fare, vogliono relegarci in un angolo!

Non bastassero l’isolamento fisiologico, che è una questione geografica, e quello strutturale, frutto di anni di scarsa attenzione al sud e poche lucidità e lungimiranza da parte dei nostri politici e rappresentanti istituzionali, arriva anche la notizia che, da metà giugno, il Salento (come del resto tutta la Puglia) non sarà più raggiungibile dalla Capitale con treni diretti.

L’on. Andrea Caroppo vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera

A lanciare l’allarme il deputato salentino e vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, Andrea Caroppo: «Raggiungere la Puglia in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti».

Il perché è presto detto: «Dal 10 giugno non è previsto, al momento, nessun treno diretto tra Roma e la Puglia e le uniche offerte disponibili prevedono più cambi e alcune sfiorano addirittura le 12 ore. In pratica, si impiegherà meno tempo per arrivare a Roma da New York o Pechino che da Roma a Lecce».

Per l’on. Caroppo «è una situazione inaccettabile, destinata a creare forti disagi ai pugliesi che vogliono raggiungere la Capitale o rientrare in Puglia e che rischia di mettere in ginocchio la stagione turistica pugliese, scoraggiando i visitatori, soprattutto stranieri, a programmare un viaggio nella nostra regione».

Per questo motivo il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera ha inviato una richiesta formale di chiarimento all’Amministratore Delegato di Trenitalia, Ing. Gianpiero Strisciuglio, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti che collegano la Puglia a Roma».

 

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