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Attualità

Presentati a Nardò sportello anti-caporalato e petizione “Mai più ghetti”

Incontro sui diritti dei lavori con Cisl Lecce, Fai Cisl Lecce e Anolf Cisl Lecce presso Boncuri

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Cisl Lecce, Fai Cisl Lecce e Anolf Cisl Lecce hanno partecipato all’evento ‘Il ruolo dei sindacati nella tutela del lavoro: diritti e doveri dei lavoratori’ che si è svolto venerdì 5 agosto presso la Foresteria del Campo Boncuri di Nardò. Presenti anche i segretari generali provinciali di Flai Cgil e Uila Uil.





L’evento, a cura dell’ATS Innova.Menti, è stato realizzato nell’ambito del Progetto P.I.U. Su.Pr.Eme. che, come è noto, si inserisce nel Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, autentiche piaghe sociali contro cui la Cisl da sempre ha dispiegato le sue forze.





Gli ultimi episodi che stanno sconvolgendo l’Italia, a cominciare dalla vile aggressione di Civitanova Marche che è costata la vita ad un giovane ambulante e dall’ignobile violenza subita da una lavoratrice che reclamava i suoi diritti a Soverato, fanno comprendere che ciò che stiamo affrontando è un tema di assoluta attualità che non può essere sottaciuto o, peggio ancora, sottovalutato.





LA PETIZIONE DI FAI CISL ‘MAI PIÙ GHETTI’





Nel corso della manifestazione, il Segretario Generale della Fai Cisl di Lecce, Gianluigi Visconti, ha presentato l’iniziativa di raccolta firme promossa da Fai Cisl nazionale attraverso il sostegno alla petizione ‘Mai più ghetti’.





Con l’ausilio della piattaforma change.org, l’obiettivo è quello di raggiungere quota 25mila firme (ad oggi hanno firmato in quasi 20mila!).




“In Italia, ogni giorno, in tanti angoli del territorio più o meno nascosti agli occhi della pubblica indifferenza – ha detto Gianluigi Visconti, Segretario Generale Fai Cisl Lecce -, migliaia di immigrati regolari o irregolari trovano rifugio in autentici ghetti tra campagne e sobborghi urbani. In condizioni disumane, uomini e donne sono costretti a inaccettabili e degradanti condizioni di vita, senza alcun rispetto della dignità della persona e dei propri diritti umani fondamentali. A tutto questo noi vogliamo dire ‘Basta!’, a tutto ciò noi non vogliamo essere indifferenti! È il momento di aprire gli occhi e dire: Mai più ghetti!”





È per questo che la Fai Cisl – Federazione Agricola, Alimentare e Ambientale della Cisl vuole sottoporre una mozione suffragata da 25mila firme all’attenzione dei membri del prossimo Parlamento Italiano, con l’auspicio che se ne facciano promotori, per ridare dignità alle persone attraverso il ripensamento delle politiche migratorie e dei procedimenti amministrativi necessari all’ottenimento dei permessi di soggiorno, e il completamento della mappatura degli insediamenti non autorizzati esistenti.





“È stato importante chiedere il sostegno di questa iniziativa a Boncuri – ha affermato Donato Congedo, Segretario territoriale della Cisl di Lecce –, perché qui grazie alla collaborazione sinergica tra tutte le istituzioni e tantissime associazioni si è dato vita ad una buona prassi di cui andare orgogliosi. Senza nascondere la complessità della gestione di questo Campo, possiamo certamente affermare che qui non ci sono persone ‘invisibili’ o peggio ancora uomini e donne ‘che non vengono visti’. Altrove non è così ed è per questo che vogliamo impegnare il prossimo Governo a garantire la dignità della persona, accompagnare l’integrazione e combattere lo sfruttamento e il
caporalato. Sostenendo la petizione della Fai Cisl saremo più forti e avremo più voce!”.





Se Boncuri è, infatti, il risultato di un grande lavoro di squadra, va sottolineato che restano tante situazioni di irregolarità legate a fenomeni di caporalato. L’iniziativa di ‘Mai Più Ghetti’ va sostenuta perché non è soltanto rivolta alla rimozione di questa atavica problematica ma perché si propone di riportare a regolarità tante situazioni lavorative relative all’universo dello sfruttamento del lavoro dei migranti.





S.O.S. CAPORALATO


Nel corso della manifestazione è stata presentata anche un’altra importante iniziativa di Fai Cisl dal titolo: S.O.S. CAPORALATO. Si tratta di una campagna di ascolto e denuncia contro lo sfruttamento nel lavoro agroalimentare attraverso l’attivazione di
un numero verde gratuito: 800. 199.100.
Il numero è attivo dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 17.00 e il venerdì dalle 10.00 alle 13.00.





ASCOLTO E CONSULENZA MIGRANTI A NARDÒ
Nel frattempo lo sportello della Sede Zonale Cisl di Nardò – con sede in Via Incoronata, 34 – si è attivato per raccogliere ogni tipo di richiesta e sollecitazione da parte dei migranti del Campo e non solo, attraverso un sistema di ascolto e di consulenza che può avvalersi anche della professionalità degli operatori di Anolf Cisl Lecce, l’associazione di immigrati di varie etnie a carattere volontario, democratico e che non ha scopo di lucro. Anolf si fonda sul protagonismo degli immigrati per la tutela delle loro esigenze e la crescita della nostra società.




Attualità

L’eterna Danza delle Onde

Il Salento, con il suo mare cristallino, la sua ricca storia e cultura, si eleva come fonte d’ispirazione per un emozionante progetto musicale delle FeminaeMaris che abbraccia anche l’Albania

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Nasce FeminaeMaris, il trio formato dalle musiciste salentine Silvia Boccadamo e Antonella Napoli, unite alla talentuosa cantante albanese Hersi Matmuja.

Il mare, forza dominante e collante culturale delle nazioni del Mediterraneo, è il filo conduttore del loro progetto.

Silvia e Antonella, animate dalla passione per la loro terra, hanno trovato in Hersi una compagna di viaggio altrettanto legata alla sua amata Albania. Le tre musiciste, tutte di formazione classica, daranno così vita a “L’eterna Danza delle Onde”.

VIAGGIO MUSICALE TRA STORIA E CULTURA

L’eterna Danza delle Onde” è un progetto musicale che invita l’ascoltatore a un viaggio sonoro attraverso il Salento, territorio ricco di storia e cultura.

Questo lavoro raccoglie brani inediti che descrivono luoghi specifici e le loro peculiarità, intrecciando storie e tradizioni con quelle degli antichi popoli che si insediarono nel Salento.

Il repertorio del progetto varia da pezzi a voce e tamburo, a melodie affascinanti, danze dai ritmi misti e brani strumentali evocativi.

Ogni composizione è pensata per trasportare il pubblico in una dimensione sognante, dove passato e presente si fondono in un’armonia unica.

Attraverso melodie emozionali e arrangiamenti classici, il Salento viene raccontato in modo originale, in modo diverso, rispetto ai capisaldi della Pizzica e della Taranta, con un omaggio musicale alla poesia di questo eccezionale territorio, che risuona in ogni nota e ritmo.
L’eterna Danza delle Onde” promette di regalare un’esperienza sensoriale completa, evocando l’anima del Salento e le sue mille sfaccettature attraverso una narrazione musicale senza tempo.

IL PROGETTO DISCOGRAFICO

Il trio sta collaborando con Corrado Production per la realizzazione del primo CD del progetto. La produzione prevede registrazione, editing, missaggi e mastering, pubblicazione su piattaforme digitali e la realizzazione di videoclip.

I BRANI DEL PROGETTO

PALASCIA (Otranto) – Immersa nella magia di un luogo simbolo del Salento, Palascia è la punta più orientale d’Italia, evocando intense sensazioni legate all’anima salentina.

1481 LA RECONQUISTA (Otranto) – Il brano rievoca la battaglia di Otranto del 1480-1481, una tragica pagina di storia in cui l’esercito ottomano attaccò la città, allora parte del Regno di Napoli.

FLORILANDA – (Torre Sabea Gallipoli) – La leggenda di Flavio e la sua amata che scompaiono verso l’orizzonte, rappresenta un eterno destino d’amore, simboleggiato dai gabbiani che danzano nel cielo di Gallipoli.

LACRIME D’ARGENTO – Una terra ferita, dove prima c’era l’oro del Salento adesso c’è solo un paesaggio lunare. Il dramma della xylella che ha provocato dolore e danni, raccontato con la sensibilità di chi non si arrende mai alle avversità. Questo è un brano dedicato all’ulivo, simbolo eterno del Salento; il brano celebra la resilienza e la bellezza di questo albero secolare e la forza di un territorio mai domo, pronto a rialzarsi sempre, dopo ogni caduta.

LA DANNATA (Torre dell’Alto, Nardò) – La tragica storia di una giovane fanciulla che, per sfuggire all’ingiustizia dello jus primae noctis, si getta dalla rupe, diventando leggenda nelle notti di luna piena.

ANI MORI HANAOh Mia Luna (Albania-Salento) – Una danza popolare del nord Albania si intreccia con i dialetti albanese e salentino, creando una preghiera alla luna per guidare verso l’amore.

KALÀ (Albania) – Ispirato alla leggenda della Fortezza di Rozafat in Albania e alla principessa di Acaia, il brano narra di sacrifici e magie, di una madre murata viva e di una principessa trasformata in pietra.

LA DANZA DEI DUE MARI – Una terra magica, il Salento, descritta dal detto “lu sule, lu mare, lu ientu”, viene celebrata per le sue limpide acque, giornate soleggiate e il vento che mitiga il caldo. Questo brano è un inno alla bellezza con punte liriche piene di vita e di speranza.

IL POZZO DEI MIRACOLI (Galatina) – Un brano ispirato alla leggenda del miracolo dell’acqua di Galatina, capace di guarire dalla puntura delle tarante.

LE SECCHE DI PIRO (Ugento) – Dedicato alla leggenda di Pirro e alle temutissime secche ugentine che ostacolarono il suo soccorso a Taranto.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO – La presentazione del progetto è in programma domenica 21 luglio alle ore 21, presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con ingresso gratuito per invito.

 

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Specchia: vai piano, anche per loro

Un passo avanti nella tutela degli animali e della sicurezza stradale

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Specchia si distingue per un’iniziativa di rilevanza nazionale volta alla protezione degli animali e alla sicurezza stradale.

È stata avviata una significativa campagna per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una guida prudente, specialmente nelle zone frequentate da animali randagi.

SICUREZZA E RISPETTO

Alcuni cartelli sono stati installati strategicamente in vari punti del comune.

Questi segnali non solo avvisano i conducenti sull’importanza di una guida attenta per prevenire incidenti, ma rappresentano anche un chiaro impegno verso il benessere degli animali che abitano le strade cittadine.

I nuovi cartelli, posizionati lungo le strade più trafficate e potenzialmente pericolose, presentano l’immagine di quattro animali accompagnati da un breve ma potente messaggio: «Vai Piano anche noi abbiamo famiglia (proprio come te)»

«CIVILTÀ E SENSIBILITÀ»

La sindaca di Specchia Anna Laura Remigi ha espresso il suo orgoglio riguardo a questa iniziativa innovativa: «Sono orgogliosa di questa nuova iniziativa che non solo migliora la sicurezza stradale, ma dimostra anche il nostro impegno a proteggere e rispettare tutte le forme di vita che condividono il nostro ambiente urbano. Questi cartelli non sono solo segni di progresso per la nostra città, ma testimoniano la nostra civiltà e sensibilità verso gli animali».

UN PASSO SIGNIFICATIVO

Concludendo, l’introduzione di questi cartelli rappresenta un passo significativo per Specchia, che si pone come esempio di buone pratiche nella tutela degli animali e nella promozione di una convivenza urbana sicura e responsabile.

Il paese in questo modo non solo si distingue per la rinomata bellezza del borgo ma anche per l’attenzione e il rispetto verso la fauna che la abita.

Quest’iniziativa non è soltanto un segno di progresso, ma un impegno tangibile verso un futuro in cui umani e animali possano convivere armoniosamente, con rispetto reciproco e consapevolezza ambientale.

Un’iniziativa che ci ricorda l’importanza di proteggere e preservare il mondo naturale che ci circonda, anche nelle sue forme più vulnerabili e spesso dimenticate.

Un esempio da seguire per altre comunità, dimostrando che è possibile conciliare sviluppo urbano e tutela dell’ambiente.

 

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Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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