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Attualità

Quando l’ovvio finisce nel… water

Smaltimento sanitari: a Casarano è praticamente impossibile, ma basta spostarsi di pochi km, fino alla vicina Parabita, per scoprire che potrebbe essere tutto più semplice

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In qualunque casa c’è una stanza che, di sicuro, più volte in un giorno è visitata da ognuno di noi. Puoi essere un letterato, un politico, un religioso o un uomo comune ma, in quella stanza diventiamo tutti uguali. Leo Longanesi amava dire che “anche un ribelle si placa non appena conquista il bagno”.


Ebbene, frequentando così assiduamente questo luogo che forse è il più democratico mai inventato, si capisce che ogni tanto va rinnovato. L’ho fatto anch’io. Dopo aver tergiversato, immaginando i costi dell’operazione, l’idraulico monta dei sanitari bianchi immacolati da farne quasi dispiacere il successivo utilizzo. A questo punto, inaspettatamente, mi si pone una questione: come smaltire il vecchiume? Con la certezza che mai avrebbe rappresentato un problema, chiamo il numero verde della IGECO, comunicando l’esigenza di smaltire materiali ingombranti.


Quindici giorni per avere il servizio; vabbè… poteva andare peggio. Messi quindi pazientemente in garage i resti vetusti della democratica stanza sino alla data prestabilita, con non poche difficoltà, la sera precedente li tiro fuori. Quel che è accaduto, però, l’indomani mattina è stato del tutto imprevisto: puntualissimo passa il furgone della raccolta, gli addetti guardano il materiale e, senza neanche fermarsi proseguono per venti metri oltre, caricando un vecchio divano. Alla richiesta del perché di quel comportamento, gli addetti rispondono con un generico “quelle cose non le prendiamo”.


Il vero problema è che anche l’ufficio preposto, al telefono, conferma quanto detto dagli operatori aggiungendo un gentile quanto sconfortante “non so che dirle” alla mia domanda di come potessi fare a smaltirle. Non mi perdo d’animo e, ricordando di aver visto delle indicazioni stradali con su scritto “ecocentro” dalle parti della zona industriale, ci vado, cercando di capire se, almeno lì, avrei trovato una soluzione al problema. Dopo questa (inutile) passeggiata, ho quantomeno capito il perché lo hanno costruito accanto alla Sparkle (la famigerata pseudo-fabbrica di radiofarmaci): perché evidentemente in quella zona hanno deciso di realizzare un centro per la raccolta differenziata delle opere incompiute, realizzate, inaugurate e mai utilizzate.


E così, dopo anni di articoli pieni di rimproveri feroci ed irridenti nei confronti di tutti coloro che irresponsabilmente usano le campagne come discariche a cielo aperto, pur senza mai giustificarli, comincio a capirli… È ovvio che non sia quella la strada da seguire ed allora comincio a chiedere un po’ in giro, soprattutto fra gli addetti ai lavori, e da tutti, indistintamente, raccolgo strette di spalle e imprecazioni: c’è chi, dopo averli frantumati, li smaltisce gradualmente nei sacchetti dell’indifferenziata, chi invece lascia al cliente l’incombenza (che è un po’ uno spostamento del problema piuttosto che una soluzione), chi infine li utilizza come riempimento nella costruzione delle fondamenta di nuovi fabbricati.

Mi son ricordato allora di Enrico Giuranno, esponente locale del Movimento 5 Stelle che, tempo fa, in maniera alquanto provocatoria, “smaltì” un bidè andandolo a piazzare nel bel mezzo del chiostro comunale. Per questo fu multato per oltre 600€ ma una colletta spontanea su Facebook ne raccolse oltre mille, giusto per sancire quanto la gente comune fosse dalla sua parte. E così, in questa avventura surreale, proprio lui mi dà una soluzione piuttosto bizzarra per risolvere il mio problema: “fatti un amico a Parabita”. Notando probabilmente la mia espressione di perplessità a tale proposta, mi spiega che a distanza di 5 o 6 km da casa mia, i sanitari vengono tranquillamente ritirati sotto casa ed avviati al corretto smaltimento e quel che è più singolare è che a farlo è la stessa ditta che gestisce i rifiuti di Casarano. Quasi incredulo mi rivolgo quindi a Pino Petruzzi, il disponibile e competente responsabile di settore del Comune di Parabita, il quale mi spiega alcune cose che si rivelano essere illuminanti.


Innanzitutto la procedura corretta per smaltire i sanitari è quella di condurli presso una cava che è l’unica in grado di trattarli per un successivo utilizzo nell’edilizia. Ovviamente dovrebbero essere gli addetti ai lavori (idraulici, piastrellisti ecc.) ad occuparsene, sollevando il cliente dall’incombenza (magari facendosi pagare il “fastidio”).


Quel che si è fatto a Parabita è invece un qualcosa di banalmente logico e sensato: contemplare (previa prenotazione) un servizio che garantisca lo smaltimento di 50 Kg di “inerti” all’anno per ogni nucleo familiare. Per farlo è “bastato” pensarci prima e metterlo nel capitolato del bando di gara per l’appalto del servizio di nettezza urbana. Dicono che non ci sia nulla di più innaturale dell’ovvio ma se anche a Casarano i capitolati tecnici venissero quantomeno letti prima di essere approvati, forse sapremmo tutti che fare di ciò che resta delle nostre… stanze democratiche (e le campagne intorno ce ne sarebbero grate).


Antonio Memmi


Appuntamenti

Miss Mamma 2025, le salentine con la fascia

A Carmiano si sono svolte le selezioni per “Miss Mamma Italiana 2025”, concorso nazionale di bellezza e simpatia che sostiene “Arianne”, Onlus per la lotta all’Endometriosi

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Proseguono in tutta Italia le selezioni per Miss Mamma Italiana edizione 2025, concorso nazionale di bellezza e simpatia giunto quest’anno alla sua trentaduesima edizione, curato dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del concorso) e riservato a tutte le mamme di età compresa tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con più di 56 anni.

Miss Mamma Italiana sostiene Arianne, associazione Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia cronica, progressiva ed invalidante, ancora poco conosciuta, che in Italia colpisce quasi 4 milioni di donne fin dall’adolescenza e che, per questo motivo, deve essere ben conosciuta per permettere un’attivazione spontanea in caso di sintomi sospetti.

Al cine teatro “Fratelli Lumiere” di Carmiano, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di Miss Mamma Italiana 2025.

Le mamme partecipanti, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità (come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche), che rappresentasse la loro personalità.

La giuria ha proclamato vincitrice della selezione Eva Agrimi, 30 anni, estetista, di Carmiano, mamma di Rachele ed Ester, di 7 e 3 anni; la fascia Miss Mamma Italiana Gold (riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni), è andata ad Alessandra Semeraro, 47 anni, coreografa, di Arnesano, mamma di Nicholas e Michael, di 16 e 14 anni; mentre la fascia Miss Mamma Italiana Evergreen (riservata alle mamme con più di 56 anni) è andata a Rosa Stringano, 56 anni, casalinga, di Modugno (BA), mamma di Nancy e Sharon, di 39 e 21 anni.

LE ALTRE MAMME PREMIATE

Miss Mamma Dolcezza, Lisa Pierri, 44 anni, avvocato, di Copertino, mamma di Marco di 10 anni;

Miss Mamma Eleganza, Mery Martina, 42 anni, cassiera, di Galatina, mamma di Anastasio e Ginevra;

Miss Mamma in Gambe, Angela Antonaci, 34 anni, imprenditrice, di Botrugno, mamma di Giada e Gioia, di 14 e 10 anni;

Miss Mamma Solare, Maria De Jesus, 40 anni, imprenditrice, di Otranto, mamma di Fabrizio e Salvatore, di 24 e 13 anni;

Miss Mamma Sorriso, Klaudia Zaneta, 34 anni, casalinga, di Monteroni, mamma di Diletta, Jonela, Silvia, Viviana ed Enga, di 13, 10, 8, 6 e 3 anni;

Miss Mamma Sprint, Serena Rizzelli, 45 anni, assistente sociale, di Tricase, mamma di Angelica di 15 anni e dei gemelli Jacopo e Francesco, di 11 anni;

Miss Mamma Simpatia, Verena Tarantino, 30 anni, casalinga, di Copertino, mamma di Kevin, Nicolò e Giulio, di 12, 10 ed 1 anno;

Miss Mamma Gold Fashion, Anna Panico, 52 anni, avvocato, di Monteroni, mamma di Gabriele, Alessandro e Nicolò, di 14, 13 e 10 anni;

Miss Mamma Gold Radiosa, Loredana Zaccaro, 55 anni, imprenditrice, di Valenzano (BA), mamma di Angelo ed Asia Pia, di 30 e 21 anni;

Miss Mamma Gold Sportiva, Anna Giusy Perrone, 46 anni, casalinga, di Lequile, mamma di Melany, Jacopo e Matteo, di 16, 12 e 7 anni;

Miss Mamma Gold Simpatia, Simona Manca, 55 anni, casalinga, di Arnesano, mamma di Tania e Nicholas, di 31 e 30 anni;

Miss Mamma Evergreen Glamour, Maria Chimienti, 62 anni, casalinga, di Manduria (TA), mamma di Andrea e Simone, di 33 e 29 anni.

L’evento è stato presentato da Lucia Dipaola, referente del concorso, per la Puglia.

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Da sinistra, Rosa Stringano (vincitrice di selezione categoria “Evergreen”); Eva Agrimi (vincitrice di selezione categoria “Miss Mamma Italiana”); Lucia Dipaola presentatrice dell’evento ed Alessandra Semeraro (vincitrice di selezione categoria “Gold”). Nella foto in alto le 12 mamme della provincia di Lecce premiate

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Attualità

Incendio d’auto a Ruffano nella notte

In fiamme una Audi in via Rattazzi, necessario l’intervento di vigili del fuoco, carabinieri e carro attrezzi

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Incendio d’auto nella notte a Ruffano, attorno all’1:30 circa.

Sul posto è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tricase in via Rattazzi.

A prendere fuoco è stata un’autovettura marca Audi, per la cui rimozione si è reso necessario un carro attrezzi.

L’intervento del 115 è valso allo spegnimento dell’incendio e alla messa in sicurezza dell’area circostante, evitando il propagarsi delle fiamme e danni ad altri veicoli o abitazioni vicine.

Sul posto erano presenti i Carabinieri della Stazione di Casarano per gli accertamenti di competenza.
Le cause sono in corso di accertamento.

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Attualità

Ospedale di Galatina tra criticità, degrado e cantieri fermi

“Solita” ispezione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro: «Laboratorio analisi nel degrado, situazione critica al Pronto soccorso e cantieri fermi. Ma c’è anche un fiore all’occhiello, il Centro trasfusionale»

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«Siamo tornati nell’ospedale di Galatina, che avevamo ispezionato a giugno 2023. Ad aprile 2024 erano state esaminate in Commissione Sanità tutte le carenze emerse, e incassammo l’impegno del direttore generale Asl Rossi e dell’ex assessore Palese e risolverle in tempi brevi. A distanza di un anno, il bilancio è appena sufficiente perché molto resta ancora da fare».

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, reduce dall’ennesimo blitz in una struttura sanitaria pubblica salentina.

CRITICITÀ AL PRONTO SOCCORSO

Le criticità maggiori al Pronto soccorso: «Locali angusti e inadeguati, il solito unico bagno promiscuo, solo una postazione di pronto intervento grave fra le tende, pazienti parcheggiati in barella anche la notte, spazi sacrificati e difficoltà operative».

Nel frattempo, la nuova sistemazione resta «un miraggio visto che il cantiere, così come quello della Terapia intensiva e sub intensiva, rimane bloccato».

LABORATORIO DI ANALISI PATOLOGICA CLINICA

Situazione molto critica al Laboratorio di analisi patologica clinica: «Abbiamo trovato alcuni locali fatiscenti e umidi, spogliatoi non a norma e l’antibagno utilizzato come spogliatoio. C’è una zona chiusa e degradata che otto anni fa è stata praticamente distrutta da un incendio e non è mai stata ripristinata. Abbiamo riscontrato la presenza di reagenti chimici abbandonati, frigoriferi non a norma per conservare prodotti chimici e farmaceutici, impianti elettrici con cavi precari e acque reflue a rischio biologico non adeguatamente trattate. Lo smaltimento dei reagenti prende una via rapida, diretta, probabilmente fuori protocollo. Si usano tubi volanti collegati a taniche di plastica di fortuna, a rischio rotture o perdite».

PERSONALE

Sul fronte del personale, «per risolvere il deficit che evidenziammo, finalmente ci sono stati rinforzi in quest’ultimo anno. Dopo decenni sono stati nominati i capisala, come in tutta la Asl Lecce».

APPARECCHIATURE OBSOLETE

Capitolo apparecchiature obsolete: «In Cardiologia sono stati sostituiti il carrello dell’emergenza, gli elettrocardiografi e l’ecografo guasti. Nelle sale operatorie, così come avevamo sollecitato, è stata sostituita tutta la ferristica che trovammo logora e antiquata. Mentre resta da rifare la pavimentazione, sostituendo il linoleum alle vecchie piastrelle».

A causa della mancanza di anestesisti, «vera piaga dell’intera azienda sanitaria, l’Unità di Terapia intensiva cardiologica non è operativa benché ci sia un reparto nuovo e attrezzato, che rimane chiuso».

Ferma anche la Rianimazione e «resta chiuso e inutilizzato il quarto piano che ospitava la Chirurgia».

Per quanto riguarda l’Oncologia, «l’ambulatorio funziona solo un giorno a settimana. Quello di Urologia è invece chiuso, come avevamo paventato, dopo il pensionamento dell’unico medico e dell’infermiere che erano in servizio. Funziona, invece, il servizio Dialisi, dove avevamo segnalato la necessità di sostituire l’elettrocardiografo e la carenza di infermieri specializzati.

Come avevamo richiesto, la Farmacia è stata dotata di nuovi computer, stampanti, sedie, poltrone e armadi.

La Riabilitazione non ha ancora una palestra, ma sono arrivati gli standing che avevamo richiesto per sollevare e trasportare in piedi i pazienti. Per il rifacimento degli spazi di Endoscopia digestiva, che non erano a norma, è stato approvato un progetto da 49mila euro».

Infine, la Nefrologia «continua a risentire della mancanza di personale, e in tutto l’ospedale si attende la dotazione di barelle e letti bariatrici per i pazienti obesi, che sono stati ordinati come avevamo sollecitato».

IL FIORE ALL’OCCHIELLO

L’ospedale di Galatina vanta anche «un fiore all’occhiello»: il Centro trasfusionale, «che opera a pieno ritmo e con un’ottima organizzazione».

Le donazioni di sangue intero si effettuano dalle 8,30 alle 10,30 dal lunedì al sabato, con l’accesso di sei donatori ogni mezzora previa prenotazione (al numero 0836 529223).

Chi non prenota va in coda o entra se qualcuno non si è presentato e il turno di sei non è completo.

Il Centro opera in stretta collaborazione con le associazioni di donatori di sangue, per contribuire a soddisfare le necessità trasfusionali dell’Asl di Lecce e sensibilizzare i cittadini alla cultura della donazione del sangue.

La struttura, collocata al piano terra e accessibile anche alle persone con disabilità, è dotata delle più moderne attrezzature mediche che permettono di lavorare in tranquillità e sicurezza.

Si può donare sangue intero, plasma e piastrine, dopo accurati accertamenti clinici ed ematochimici eseguiti nel laboratorio del Centro, che meriterebbe la classificazione di unità semplice a valenza dipartimentale.
«Usciamo da questa ispezione con un quadro di luci e ombre», tira le somme Pagliaro, «mai con il dito puntato ma con la mano tesa per portare in Regione le esigenze di questo ospedale e di tutto il territorio di Lecce e provincia».

Infine, il fondatore di Regione Salento annuncia: «Torneremo in tutte le strutture sanitarie già ispezionate per verificare se gli impegni assunti nelle relative audizioni in Commissione Sanità abbiano avuto seguito, e intanto proseguiremo con le visite al Dea e al Fazzi, reparto per reparto, sempre con l’obiettivo di contribuire a garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini».

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