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Attualità

Quanto sono ricchi i salentini?

Report 2019 sulla ricchezza degli italiani: i dati sul reddito degli abitanti di Lecce

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Con la fine dell’anno arriva il momento di fare il punto sull’andamento del benessere finanziario nel nostro Paese.


Come è andato questo 2019? Lo svela il report 2019 sulla ricchezza degli italiani pubblicato sul portale Affarimiei.biz.


Lo studio analizza il reddito di tutti i cittadini del nostro Paese, la distribuzione della ricchezza finanziaria e l’impiego di queste risorse da parte delle famiglie.


I dati riguardano tutte le province italiane e mettono a fuoco uno scenario basato sulla relazione tra il reddito pro capite, la capacità di risparmio dei cittadini, i depositi in banca e gli investimenti.


Il report mette in evidenza non solo il diffuso benessere del nostro Paese ma anche le rendite finanziarie non percepite dagli Italiani a causa della propria diffidenza verso gli investimenti.


In Italia ci sono 1.371 miliardi di euro depositati in banca e non investiti in azioni o obbligazioni: una ricchezza enorme, se confrontata con gli altri Paesi UE, che fa fatica a produrre valore e non permette alle nostre imprese di svilupparsi per competere su scala mondiale.


I dati di Lecce e provincia


Dallo studio è possibile vedere che nella provincia il reddito pro capite medio è pari a 14.300 euro.


La capacità di risparmio dei cittadini è di 1.200 euro circa all’anno a testa, con un patrimonio finanziario (esclusi gli immobili) di 46.500 euro circa in cui rientrano 14.800 euro sotto forma di depositi bancari liberi.


Alla luce della scarsa propensione agli investimenti nel nostro Paese, dove circa 1.371 miliardi di euro sono praticamente inutilizzati sui conti bancari, viene fuori che ogni abitante della provincia rinuncia a circa 450€ annui di rendite finanziarie.


«Leggendo le informazioni che periodicamente vengono aggiornate e pubblicate dall’ISTAT», dichiara Davide Marciano, il fondatore del sito di economia e finanza Affarimiei.biz, «si rileva che la capacità di risparmio media degli italiani nel 2019 ha raggiunto un valore dell’8,9%. Considerando il reddito pro capite, dunque, emerge che ogni cittadino residente nella provincia di Lecce riesce a risparmiare ogni anno mediamente 1.200/1.300 euro».


«La Banca d’Italia», continua Davide Marciano, «ci permette di elaborare i suoi dati e di stimare le che ogni cittadino della provincia in questione possiede circa 46 mila euro, attualmente liberi sul conto corrente. Il mancato impiego di queste risorse produce una perdita virtuale di 440 € a persona a causa della gestione non ottimizzata del proprio patrimonio».

Le altre province della regione


Effettuiamo un confronto tra questa e le altre province: se Bari presenta un reddito pro capite pari a 18.400 euro, invece Barletta-Andria-Trani vanta 14.000 euro di reddito pro capite, Brindisi ha un reddito pro capite di 16.200 euro circa, Foggia di 15.400 euro, Lecce di 14.300 euro e infine Taranto di 15.700 euro.


I risparmi sono rispettivamente di: 1.600 euro (Bari), 1.200 euro (barletta-Adria-Trani), di 1.400 euro (Brindisi e Taranto), 1.300 euro per Foggia e 1.200 euro (Lecce).


Divario tra Nord e Sud


Per poter interpretare meglio questi dati è necessario effettuare un confronto con il resto dell’Italia. Abbiamo già riportato i dati della Regione, vediamo chi troviamo sul podio: al primo posto si colloca Milano, che doppia la media nazionale media nazionale, seguita da Bolzano e Bologna.


Sul sito Affari Miei è possibile consultare il report annuale per confrontare in modo completo le informazioni di questa provincia che abbiamo esaminato con quella di tutte le altre province dello Stivale.


 


 


 


 


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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