Connect with us

Attualità

“Radici, Oro Mediterraneo”

Installazione realizzata dal Liceo Artistico “Nino Della Notte” di Poggiardo nell’ambito del concorso di idee per la valorizzazione della storia e delle comunità locali “L’ulivo tra tradizione e trasformazione del paesaggio”. Sarà installata nell’Atrio di Palazzo dei Celestini. Inaugurazione martedì 27 luglio alle ore 11 (ingresso libero)

Pubblicato

il

Quattro scuole per quattro progetti: Palazzo dei Celestini, Palazzo Adorno ed il Museo Castromediano ospitano le opere dei licei artistici e coreutici salentini: “Nino Della Notte” di Poggiardo, “Ezio Vanoni” di Nardò (“La Luce”), “Ciardo Pellegrino” di Lecce (“Legàmi – Identità umana e territorio”) e “Enrico Giannelli” di Parabita (“Il respiro della Regina di Strudà”).


Radici, Oro Mediterraneo” è l’installazione realizzata  dal Liceo Artistico Nino Della Notte di Poggiardo nell’ambito del concorso di idee per la valorizzazione della storia e delle comunità locali “L’ulivo tra tradizione e trasformazione del paesaggio” (progetto interreg Palimpsest).


L’opera, che sarà installata nell’atrio di Palazzo dei Celestini a Lecce, verrà inaugurata martedì 27 luglio alle ore 11 (ingresso libero).


«L’ulivo costituisce un importante elemento che unisce i popoli mediterranei», spiega la dirigente Anna Lena Manca, «l’installazione rappresenta l’imprescindibile legame tra l’albero di ulivo e la storia del Salento. Una colonna tortile modulare composta da elementi cubici sovrapposti, ornata ed istoriata con bassorilievi, incisioni, smalti a gran fuoco e graffiti, rimanda per allegoria alla presenza degli ulivi come pilastri fondamentali delle civiltà salentine. La sovrapposizione degli esaedri richiama la stratificazione e l’avvicendarsi di varie culture. Ciascun cubo allude ad un aspetto della storia del territorio salentino ed è realizzato con materiali tipici».


La pietra leccese ricorda l’importante patrimonio Barocco.


La terracotta è utilizzata per creare pannelli in rilievo che raccontano la storia dell’impianto dell’ulivo, la raccolta ed infine il viaggio dell’olio lampante esportato per illuminare le principali capitali europee.


«L’oro simboleggia il valore prezioso dell’olio, l’oro verde», prosegue la dirigente scolastica, «con delle miniature su rame realizzate con la tecnica del Cloisonné che tracciano il declino dell’ulivo a causa del batterio della xylella, un ulivo che inizialmente è florido e vigoroso, ma che gradualmente perde vitalità fino al completo disseccamento. Ma nuovi arbusti sembrano rinascere dalle radici senza vita…».

Il legno d’ulivo è  adornato con lucerne processionali votive ricavate dalle valve dei mitili e dalle pale di fico d’india; le formelle decorative «raffigurano il paesaggio e la storia folkloristica del territorio».


«Alla sommità dell’opera, l’esaedro in calce rappresenta la luce, fonte di speranza e rinascita. La radice, ormai priva di linfa, posta al lato della colonna», conclude Anna Lena Manca, «evoca i tempi passati e…il ritorno a nuova vita».


L’opera, che sarà installata nell’atrio di Palazzo dei Celestini a Lecce è stata realizzata dagli alunni delle classi: 3 A Design, 3 A Architettura e Ambiente, 4 e 5 A Arti Figurative, 4 e 5 A Grafica, sotto la supervisione oltre che della Dirigente Scolastica Anna Lena Manca,  degli insegnanti Afrune, Corvaglia, De Fabrizio, Ferraro, Vetri, Pedone, Congedo, Stanca, De Giorgi, Foscarini, De Ronzo.



 


Attualità

A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

Pubblicato

il

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

Continua a Leggere

Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Pubblicato

il

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

Continua a Leggere

Attualità

Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Pubblicato

il

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti