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Attualità

Reattivo per il Vito Fazzi: la donazione dell’Ass. Miastenia Gravis

Per la seconda volta, donato reagente indispensabile per la ricerca degli anticorpi anti LRP4, indispensabile per i pazienti attualmente sieronegativi

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L’Associazione Miastenia Gravis dona per la seconda volta importante reattivo al Vito Fazzi di Lecce.

Si tratta del reattivo per la ricerca degli anticorpi anti LRP4 (autoanticorpi anti-proteina 4 correlata al recettore delle lipoproteine a bassa densità), rilevante per i pazienti sieronegativi.


Grazie alla donazione da parte dell’Associazione Miastenia Gravis APS di Lecce, è ancora a disposizione presso l’U.O. C. di Patologia Clinica, Direttore Dr. Gianbattista Lobreglio, del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce, il reagente per la ricerca degli autoanticorpi anti-proteina 4 correlata al recettore delle lipoproteine a bassa densità (anticorpi anti LRP4), indispensabile per i pazienti affetti da Miastenia Gravis attualmente sieronegativi.


L’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce è l’unico in Puglia e nel Centro Sud ad avere a disposizione già da un anno questo terzo reagente per la ricerca degli autoanticorpi anti LRP4 , evitando così di sottoporre i pazienti a lunghi viaggi per effettuare altrove tale indagine”, afferma il dr. Livio Modoni, Presidente e fondatore dell’Associazione Miastenia Gravis APS.



In particolare, l’80% dei pazienti miastenici presenta autoanticorpi anti-recettore dell’acetilcolina (anti-AChR); il 6% presenta autoanticorpi diretti contro la tirosinachinasi muscolo-specifica (anti-MuSK), ambedue a disposizione da anni nel nostro nosocomio; solo l’1-3% presenta autoanticorpi anti-LRP4, ma tale percentuale aumenta fino al 50% nei pazienti sieronegativi per gli altri due anticorpi. In quest’anno di attività, la richiesta per tale metodica è cresciuta e il bacino di utenza non è solo regionale. In un anno, da settembre 2023 ad agosto 2024, abbiamo effettuato la ricerca degli anticorpi anti LRP4 su 76 pazienti, di cui 15 (9 uomini e 6 donne) sono risultati positivi, 13 con doppia sieronegatività e 2 con contemporanea positività per Ab anti-AchR + anti LRP4” ribadisce il dr. Lobreglio.

La Miastenia Gravis è una rara malattia autoimmune, caratterizzata da notevole fatica ed estrema debolezza muscolare con fluttuazione dei sintomi, difficile da diagnosticare. Avere a disposizione la ricerca dei tre anticorpi offre una enorme opportunità ai neurologi di individuare in tempi più rapidi il tipo di anticorpi coinvolti, in modo da impostare una terapia personalizzata per i pazienti affetti da Miastenia Gravis”, conferma la dr.ssa Marcella Caggiula dell’U.O. C. di Neurologia del P.O. di Lecce, il cui Centro di riferimento è gestito con la dr.ssa Filomena My, coadiuvate dall’infermiera Mariangela Falconieri.


La Miastenia Gravis è una patologia neurologica rara. A seconda dei muscoli colpiti, Il paziente può riferire diplopia, cioè visione doppia, e palpebre cadenti, può non riuscire a masticare, deglutire, parlare, ridere, camminare, respirare. Gesti semplici diventano titanici: fare le scale, lavarsi i denti, asciugarsi i capelli ecc… Sappiamo che pochi pazienti potrebbero essere positivi alla ricerca degli autoanticorpi anti LRP4, ma il poter usufruire di questa terza metodica potrebbe essere d’aiuto proprio per quei pazienti sieronegativi non sempre riconosciuti come miastenici” conclude la dr.ssa Antonia Occhilupo, Segretaria e responsabile scientifica dell’Associazione Miastenia Gravis APS, affetta da tale malattia rara.



L’accesso a Patologia Clinica avviene senza prenotazione, per informazioni si può telefonare ai numeri 0832 661488 e 0832 661711 dalle 11 alle 13 nei giorni feriali.


www.associazionemiasteniagravis.it


Attualità

Il santone di Miggiano, tutta la storia di Kadir e seguaci

Mantenendo l’anonimato, alcuni cittadini, anche eccellenti, hanno riferito a chiare lettere come la definizione di “setta”, se non fuori luogo, sia quantomeno esagerata. Che le persone coinvolte non avrebbero mai infastidito gli abitanti del posto e che tutto questo chiasso sarebbe ingiustificato…

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Metti un Santone a cena. Pensavate che determinate trasmissioni tv, che hanno imparato ad impastare cronaca e gossip quasi fosse una pizza, non ci sguazzassero? Ovviamente no.

E così Miggiano è stata per giorni al centro dell’attenzione nazionale per la vicenda di Kadir, che si dice “Fratello di Cristo”.
Va evidenziato, innanzitutto, che il grande clamore non ha fatto piacere alla quasi totalità dei miggianesi.

Che in questa vicenda non ci vogliono entrare proprio e sono stufi che il loro paese appaia continuamente in tv o sui giornali per tali questioni.

Mantenendo l’anonimato, alcuni cittadini, anche eccellenti, hanno riferito a chiare lettere come la definizione di “setta”, se non fuori luogo, sia quantomeno esagerata. Che le persone coinvolte non avrebbero mai infastidito gli abitanti del posto e che tutto questo chiasso sarebbe ingiustificato.

Quel che resta, però, è l’inchiesta aperta dalla magistratura, dopo la denuncia dei genitori dei due adepti che vivono con Kadir a Miggiano.
Sono preoccupati per i figli che, a loro dire si sarebbero fatti manipolare e soggiogare dal chi promette la “salvezza dell’anima” attraverso rigide pratiche spirituali.

Kadir, secondo l’accusa, praticherebbe forme di guarigione psichica e fisica attraverso pressioni psicologiche e l’isolamento dai propri familiari e amici. Gli adepti sarebbero stati indotti a lasciare il lavoro, allontanarsi dalla famiglia e trasferirsi a Miggiano.

Va specificato che le persone coinvolte, almeno due, sono maggiorenni e, quindi, libere di compiere le loro scelte di vita.
Lo chiamano il Santone di Miggiano, perché l’uomo ha raccontato di essere stato chiamato dallo spirito di Dio e di essere il sesto angelo dell’Apocalisse.

Kadir è salentino, il papà di origini marocchine, la mamma di Miggiano.

È stato titolare di una ditta edile, si occupava del completamento e della finitura di abitazioni. La ditta, però, è fallita alla fine del 2020.

NUDA IN GIRO PER STRADA

Kadir è finito sotto indagine per altre vicende, come quella di Marika (ne parliamo più avanti) con l’accusa di averla costretta a girare nuda per strada.

Su questo episodio, però, è stata avanzata una richiesta di archiviazione da parte della Procura di Lecce, che sta coordinando l’inchiesta.
Marika, arrivata a Miggiano dalla Sicilia per seguire il Maestro, ha abbandonato la propria vita e il lavoro di cameriera in un ristorante.
È entrata a far parte del gruppo con una sorta di battesimo.

Il rito prevede l’immersione in una vasca fino a perdere i sensi tra le braccia del Santone; lo sopo quello di allontanare i demoni dal corpo e rinascere a nuova vita.

Marika avrebbe confermato di aver percorso le strade del suo paese completamente nuda perché così le avrebbe chiesto di fare Kadir.
L’ha fatto come sacrificio al Signore e si dichiara pronta a rifarlo, se le venisse nuovamente richiesto.

«SONO IL FRATELLO DI CRISTO»

Dopo il clamore suscitato dall’evolversi degli eventi Kadir è intervenuto in una puntata di Pomeriggio Cinque dove, respingendo le accuse rivoltegli, ha ribadito: «Sono tranquillo. Sono il fratello di Cristo. Noi siamo 144 mila eletti. Io sono l’ultimo dei 144 mila, nessuno li riconoscerebbe. Solo il Padre li può riconoscere, perché sulla Terra verrebbero distrutti dagli uomini. Io sono l’ultimo nella discendenza».

MARIKA E LUIGI, GLI ADEPTI

La vicenda si è arricchita anche della storia di Marika, presunta adepta di Kadir.

I primi a denunciare il Santone di Miggiano, sono stati i genitori della ragazza, che insieme ad un altro adepto, ancor oggi a vive a Miggiano con Kadir.

Silvio Ruta, il padre della ragazza, teme per la salute e per la vita di Marika: «Ha perso 10 chili e temo per la sua salute, è anemica e necessita di analisi periodiche».

Secondo Ruta, la figlia sarebbe stata plagiata: «Era una ragazza solare e sorridente, ora non lo è più. Aveva un fidanzato; dopo la fine della loro relazione è iniziato questo calvario. Lavorava come cameriera in un bar, poi ha conosciuto sui social Kadir. Hanno iniziato a sentirsi telefonicamente. Il 28 agosto 2023 è andata via da casa e non è più tornata. E ora non è più la stessa».

Il genitore non si dà pace: «Temo per la vita di Marika. È dimagrita tantissimo, almeno 10 chili. Abbiamo saputo che Kadir la costringe a lunghi periodi di digiuno per «punirla», per «salvarle e purificarle l’anima». Oltre a questo, la costringe a svolgere lavoretti umilianti o a sottostare a penitenze, come quella che fece quando girò nuda qui per le vie di Sampieri (frazione di Scicli, in provincia di Ragusa, ndr).
«Mia figlia», spiega, «è anemica e necessita di analisi periodiche e medicinali».

Ha provato a convincerla a tornare a casa ma senza esito: «Dice che non è più di questo mondo, che ora vive nel mondo della salvezza dell’anima. Io le dico che l’anima la può salvare anche qui a casa da noi, ma lei risponde che deve stare lì a Miggiano perché chiamata dal Signore, da Kadir, il sesto spirito. Marika crede in lui, è diventato il suo idolo. Ci sentiamo 2-3 volte, anche 4 volte a settimana. Ma non vuole che dica cose contro lui o che ne parli male».

Dopo il baillame in televisione e l’intervento della Procura Ruta si augura che «assieme all’altro ragazzo, Luigi, che ha perso più di 15 chili, siano allontanati da quella casa, magari in una struttura di cura. Mi basta stiano lontani da Kadir, perché li sta portando alla morte».

ESOTERISMO E TESTIMONI DI GEOVA?

Intanto, le ultime indiscrezioni, prima di andare in stampa, riferiscono di nuove scoperte che svelerebbero la fede degli adepti.

Alla base della setta del santone Kadir, ci sarebbero testi di esoterismo e dei Testimoni di Geova.

Oltre a Marika e Giuseppe potrebbero esserci altre persone che, seppur a distanza, seguirebbero colui che si professa fratello del Cristo.

Minacce ai giornalisti a parte si aspetta la definizione dell’inchiesta della magistratura, per capire se nel comportamento di Kadir si configurino dei reati.

Nel frattempo, continueremo (ma non per molto, perché dopo un po’ anche la trash – tv sbaraccherà e si getterà su storie nuove), ad avere ancora una volta un Santone a cena attraverso gli schermi del nostro salotto. Con buona pace dei miggianesi e dei salentini, per nulla felici di essere ogni sera in tv per una squallida vicenda come questa.

Giuseppe Cerfeda

 

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Attualità

Expo2000 a Miggiano, la fiera dei cinque giorni

Il sindaco. Michele Sperti: «Puntiamo a superare le 160mila presenze registrate nella precedente edizione»…

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Miggiano è fiera di avervi in Fiera”, tra novità e uno sguardo aperto al futuro. Accompagnato da uno slogan ormai divenuto storico torna Expo 2000. Industria Artigianato Agricoltura e Turismo del Salento.

Appuntamento fino al 20 ottobre prossimi, e sarà una prima volta assoluta quella dei cinque giorni per la Fiera Regionale organizzata dal comune di Miggiano che giungerà quest’anno alla 25esima edizione. La manifestazione è patrocinata da Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Regione, Provincia, Camera di Commercio, Anci e Confartigianato Imprese.

Un momento molto atteso da aziende espositrici e visitatori, che vedono nell’evento fieristico del Sud Salento un’opportunità per tessere rapporti commerciali e stringere collaborazioni, siglare vendite e acquisti.

Un quartiere fieristico permanente con padiglioni ospitali e due tensostrutture di dimensioni importanti nelle immediate vicinanze, spazi esterni dedicati alle grandi esposizioni e un’area, quella dell’ex mercato coperto, resa funzionale e moderno, dedicata alla tradizione culinaria, al food e al Quartiere del Gusto e ai momenti di intrattenimento e spettacolo.

Su una zona espositiva superiore ai 40mila metri quadrati nel pieno centro cittadino e la disponibilità di grandi aree parcheggio gratuite, Expo2000 offre la disponibilità di oltre 250 stand dedicati ad arredamento e proposte per la casa, artigianato del mobile, manifatture artigianali e industriali, energie rinnovabili, macchine agricole e florovivaismo, enogastronomia, promozione turistica e del territorio. Una vetrina di straordinario prestigio per aziende provenienti da ogni parte della Puglia ma pure da Lazio, Sicilia, Veneto, Sardegna, Campania segno evidente della portata della manifestazione fieristica.

«Il grande interesse dimostrato dagli espositori ha messo in qualche modo in imbarazzo il nostro impegno», le parole del sindaco di Miggiano, Michele Sperti, «siamo stati oberati dalle richieste. Una ulteriore dimostrazione che “Expo 2000” sia ormai divenuta una realtà acclarata nel panorama fieristico nazionale. Nella scorsa edizione abbiamo calcolato attraverso i dati degli “access point” almeno 160mila visitatori, numeri che quest’anno puntiamo a superare. Convinti di questo e alla luce dello sforzo in termini economici e di allestimento affrontato dagli espositori, abbiamo deciso di aggiungere un giorno di apertura».

Dopo l’inaugurazione del mercoledì sera, dal giovedì alla domenica le intere giornate saranno dedicate alla campionaria. «Uno sforzo aumentato anche in termini di spesa», puntualizza il primo cittadino, «per la messa in campo del quale ringrazio a nome dell’intera comunità di Miggiano i dipendenti comunali tutti, i volontari e i cittadini che, ciascuno nelle proprie possibilità e competenze, partecipano alla realizzazione di un evento fieristico ormai strategico».

«Siamo certi», la conclusione di Michele Sperti, «di avere allestito una cinque giorni attrattiva per pubblico e visitatori in grado di accompagnare le aziende espositrici verso un ritorno importante in termini di fatturato».

Accanto agli stand commerciali, presenti al solito anche quelli riservati alle istituzioni e al terzo settore. Tra gli altri, saranno aperti al pubblico gli spazi occupati da Carabinieri, Polizia di Stato, Esercito, Aeronautica Militare, e ancora quello destinato alla delegazione provinciale di Opi, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche.
E’stata inaugurata mercoledì 16 ottobre, alle 19,3,0 la campionaria organizzata dal comune di Miggiano e aperta al pubblico sino a domenica 20 ottobre.

INAUGURAZIONE E PREMIO MIGGIANO

La 25a edizione di Expo 2000 organizzata dal comune di Miggiano, è stata inaugurata lo scorso 16 ottobre.

Alla cerimonia hanno partecipato la sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone, incaricata del taglio del nastro, il prefetto di Lecce, Nicolino Manno, numerosi rappresentanti delle istituzioni civili e politiche, religiose e militari.

Nel corso della serata l’appuntamento divenuto ormai tradizionale con la consegna del “Premio Miggiano”, riconoscimento riservato alle personalità d’eccellenza che si sono distinte nel campo delle professioni e dell’imprenditoria, dell’impegno civile e sociale, nell’arte e nella cultura.

Ha ricevuto il “Premio Miggiano” dalle mani del primo cittadino Michele Sperti il medico pediatra Giovanni Pepe.

72 anni, nato nella vicina Ruffano ma miggianese d’adozione per via di una residenza ultraquarantennale, primario e direttore di Unità operativa nella Asl di Lecce, Giovanni Pepe si è distinto negli anni per un approccio molto umano alla professione medica.

Punto di riferimento per diverse generazioni di genitori e piccoli pazienti, l’impegno professionale e le capacità umane del dottore Pepe sono riconosciute anche fuori dai confini provinciali.

L’agricoltura del post xylella

«Abbiamo lavorato all’allargamento degli spazi espositivi disponibili», spiega la vicesindaca con delega agli Eventi fieristici, Maria Antonietta Mancarella, «alla luce degli oltre 250 espositori presenti e per fare sì che il quartiere fieristico fosse più accogliente e ordinato. A ridosso dei padiglioni permanenti abbiamo sistemato tutto il comparto commerciale nella struttura preallestita e in prossimità dell’ex Mercato Coperto la parte dedicata alla tradizione culinaria e all’intrattenimento».

Tra le belle novità di quest’anno il ritorno del settore dell’agricoltura, allocato appena fuori il quartiere permanente: «Non possiamo che essere soddisfatti di queste presenze», sottolinea l’assessora Mancarella, «il settore agricolo ha subìto l’attacco devastante di Xylella Fastidiosa e negli anni del Covid era del tutto sparito. Il ritorno di tante aziende specializzate nel florovivaismo e nella produzione e vendita di macchine agricole lascia una rinnovata speranza. L’edizione 2024 di “Expo 2000” è quella della nuova ripartenza dopo anni complicati. La sfida che l’amministrazione comunale vuole vincere è quella di aumentare gli spazi da mettere a disposizione della campionaria», conclude Maria Antonietta Mancarella, «per uno sviluppo ulteriore della manifestazione».

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Appuntamenti

Il Liceo Vallone di Galatina festeggia i suoi primi 50 anni

Una sobria cerimonia per festeggiare i primi 50 anni del Liceo Vallone, istituzione scolastica che dal 1974 opera sul territorio di Galatina e paesi limitrofi…

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Si svolgerà sabato 19 ottobre, alle ore 17.00, la cerimonia per festeggiare i primi 50 anni del Liceo Vallone, istituzione scolastica che dal 1974 opera sul territorio di Galatina e paesi limitrofi.
Una cerimonia che si compone di due momenti. Il primo, a partire dalle ore 17.00, presso l’auditorium della sede di Via Don Tonino Bello, che vedrà la partecipazione di autorità del mondo scolastico, civile e militare, oltre alla testimonianza di ex alunni che si sono contraddistinti nella loro attività professionale.
Dopo il benvenuto da parte della Dirigente scolastica Angela Venneri, seguiranno i saluti del sindaco di Galatina Fabio Vergine, del Presidente della Provincia Stefano Minerva, dell’assessore regionale all’istruzione Sebastiano Leo.
Momento centrale dell’incontro sarà costituito dalle testimonianze in presenza ed in collegamento da remoto, con alcuni ex studenti che hanno raggiunto importanti traguardi nella loro attività professionale.
La seconda parte della manifestazione, che comincerà intorno alle ore 18.30, sarà un momento di socialità per festeggiare il compleanno del Liceo, che si svolgerà sul piazzale esterno della scuola con la partecipazione di tutte le componenti che costituiscono la comunità scolastica, dai docenti, al personale Ata, ai genitori ed agli studenti.
«50 anni di presenza del territorio sono una testimonianza importante – afferma la Dirigente prof.ssa Angela Venneri – che ci sprona a lavorare per offrire sempre il meglio ai nostri studenti. L’evento di oggi vuole essere un momento di festa, con gli innumerevoli ricordi di mezzo secolo di storia, ma anche di consapevolezza di un’offerta didattica che, pur mantenendo un percorso formativo rigoroso, è riuscita, anno dopo anno, ad essere sempre in linea con l’evolversi dei tempi e delle tecnologie, garantendo agli studenti delle basi solide per affrontare qualsiasi percorso di studi, come ci confermeranno molti degli studenti che hanno voluto essere presenti per raccontare la loro esperienza al Vallone».
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